LabirintoLavoro. Il lavoro dopo la Riforma Biagi

Un testo pensato per tutti coloro che si sentono disorientati di fronte alla struttura labirintica del mercato del lavoro, profondamente riformato dalla legge n. 30/2003 (piu’ nota come “Legge Biagi”), dal relativo decreto di attuazione (D.lgs 276/2003) e dal successivo decreto correttivo (D.lgs n. 251/2004), che hanno introdotto nel nostro Paese numerosi elementi di flessibilita’ in materia di occupazione.

Il libro prende dettagliatamente in considerazione gli istituti contrattuali legittimati o modificati dalla “Legge Biagi”, con un breve cenno agli organi abilitati alla certificazione dei contratti di lavoro e ai soggetti preposti alle funzioni ispettive, in materia di previdenza sociale e di lavoro. Una sezione a parte e’ dedicata alle Agenzie per il lavoro e alle loro attivita’. L’argomento e’ inquadrato sinteticamente in una prospettiva piu’ ampia, che riprende gli elementi fondativi del paradigma taylorista-fordista e ripercorre brevemente i cambiamenti scientifici, sociali, economici e culturali, che hanno contribuito a determinare il passaggio da una societa’ del lavoro a una societa’ dei lavori, improntata al cosiddetto paradigma post-fordista.

Un percorso virtuale, ricco di puntuali riferimenti normativi, che accompagna il lettore alla scoperta della nuova configurazione del mercato del lavoro, nel quale la temporaneita’ delle prestazioni diviene elemento strutturale e caratterizzante, fino a configurare una “specie atipica” di lavoratori, sempre meno “standard” e sempre piu’ “flessibili”.

L’analisi dei singoli istituti contrattuali, introdotti o ripresi dalla Legge Biagi, non e’ inficiata da valutazioni di natura politico-ideologica, ma si configura come una “radiografia oggettiva” dei singoli rapporti di lavoro. L’autrice lascia al lettore piena autonomia di valutazione rispetto agli effetti di questa legge, sia in termini di incremento dell’occupazione, sia di eventuali conseguenze sul piano sociologico. Tuttavia, nelle Conclusioni suggerisce alcuni punti di attenzione, che indirizzano il lettore ad una lettura critica della riforma e stimolano opportune riflessioni sul tanto abusato concetto di “flessibilita’”, cosi’ diversamente interpretato da datori di lavoro e lavoratori, in quanto portatori di interessi diversi.

Il libro si chiude con una considerazione amara ma realistica: L’atteggiamento piu’ assertivo per sopravvivere al lavoro che cambia e’ forse attivare il processo di identificazione non piu’ con il proprio lavoro, ma con i propri lavori, ricomponendo un percorso lavorativo apparentemente “schizofrenico” in una storia personale dotata di senso rispetto alle proprie esperienze e alle competenze acquisite. (…) In presenza di un paradigma flessibile, la flessibilita’ deve essere una prerogativa individuale prima ancora che di sistema e deve tradursi in un modo di essere improntato alla fluidita’ interna, alla capacita’ di “imparare ad imparare”, che permetta di sacrificare cio’ che siamo per cio’ che possiamo diventare. (…) Riuscire a mantenere continuita’ nella flessibilita’, infatti, e’ probabilmente l’unico modo per non restare vittima di un sistema costruito sulla temporaneita’ dei rapporti di lavoro (riproduzione autorizzata dall’autrice).

LabirintoLavoro. Il lavoro dopo la Riforma Biagi
Edizioni Ferdinando Lo Vecchio, Genova 2005,
Collana Strike Know How

Scheda dell’autore:
Simona Cerri collabora con centri di formazione come docente, progettista e tutor in materia di mercato del lavoro e cultura di genere. Svolge attivita’ di ufficio-stampa e ha all’attivo incarichi di consulenza e amministrazione in ambito istituzionale. Ha scritto numerosi articoli per quotidiani locali e nazionali e riviste di settore.

Per i tipi delle Ed. Lo Vecchio, nel 2005 ha pubblicato: “Vasco Rossi. Il mito al contrario”, “LabirintoLavoro. Il lavoro dopo la Riforma Biagi”, “Laura Pausini. L’artista e la donna”, “Milano in musica”.

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