Censurato incontro a scuola con Rita Borsellino

L’associazione Namaste ci segnala un caso di cui non si e’ parlato molto, ma non per questo poco importante (anzi!). Un preside di una scuola media di Terlizzi (BA), il 28/3/2001, ha annullato un incontro con Rita Borsellino (vicepresidente di “Libera”) ed i ragazzi della scuola, perche’ a suo avviso parlare del fratello Paolo in questo momento – dopo l’intervista e il libro di Travaglio e tutto il resto – e’ una cosa compromettente e comunque fuori luogo! Non ha avuto il coraggio di dire personalmente a Rita una cosa del genere, ma ha delegato ad una insegnante.
E’ una cosa grave ed ingiusta sia nei confronti di Paolo che nei suoi. La memoria di Paolo e l’impegno di Rita sono un dono per tutti, al di sopra delle parti cosÏ come dovrebbero esserlo la lotta alla mafia e la ricerca della verita’. Dal sito di Repubblica ecco quello che Rita Borsellino avrebbe detto:

In questi nove anni, da quando mio fratello e’ morto, ucciso dalla mafia, sono stata ospite di amministrazioni di qualsiasi colore politico. Dal centrosinistra al centrodestra, dalla sinistra all’estrema destra e persino in Comuni leghisti. Non c’e’ stato mai nessuno screzio. Fino alla settimana scorsa, ad esempio, ho girato con la carovana antimafia e anticamorra organizzata da Libera, l’associazione di don Ciotti di cui sono vicepresidente.


Siamo stati anche in un carcere minorile, ospiti di incontri promossi dalle amministrazioni, scuole, parrocchie: nessuna discriminazione, siamo stati ben accolti e ci hanno chiesto anche di tornare. Ho incontrato gli studenti dell’Universita’ di Pisa e incontrero’, fra qualche giorno, i bambini delle scuole elementari di Palermo che hanno rielaborato delle fiabe alla luce dell’attualita’.

A Terlizzi non e’ andata cosi’. E’ una cosa che mi ha fatto molto male, ma piu’ che offendere me, ha offeso la memoria di mio fratello. Continuo a ritenere che la causa di questo “incidente” sia l’intervista resa da mio fratello nella quale si parlava anche di Berlusconi e di Dell’Utri. In questi giorni il nome di mio fratello e’ su tutti i media per quell’intervista e si discute molto della trasmissione tv che l’ha rievocata. Si tende a dimenticare, pero’, che mio fratello e’ morto e lo si ricorda solo per quest’intervista. Per quelle parole pronunciate da mio fratello un mese prima di essere ammazzato.

La cassetta era gia’ nota e da novembre era su internet e chiunque poteva vederla e conoscerne il testo. Non ho capito questo clamore, chiassate e risse. Non l’ho neanche vista, quando e’ stata trasmessa in occasione de “Il Raggio Verde” e quando, durante la trasmissione e’ stata riportata una mia dichiarazione, non si e’ trattato di un’intervista da me rilasciata a Santoro, ma di una risposta a una domanda nell’ambito di un congresso a Napoli sulla scuola in Europa. Ma non mi rimangio quello che ho detto, che cioe’ questo chiasso e’ artificiale e che mio fratello fa paura da morto ancora di piu’ che da vivo.

E che, a meno di ritenere che mio fratello fosse tanto lungimirante da perseguitare una persona che all’epoca non aveva ancora deciso di entrare in politica, non aveva nessun motivo per dire cose false su Berlusconi. Ho detto anche che la cassetta non e’ stata manipolata: Paolo disse effettivamente quelle cose. Se questa e’ una dichiarazione politica che ha dato fastidio… Ma io non ho l’abitudine di fare discorsi di questo genere con i ragazzi, tanto meno con i bambini. Ci vuole un grande rispetto per una mente che si sta formando, per la mente di un ragazzino. Tant’e’ che non voglio neanche parlare dell’episodio della strage per non turbarli. Faccio un discorso di legalita’.

Ricordando la figura di mio fratello come esempio di coerenza nella legalita’. Il mio compito e’ fare memoria ed educazione. Ho frequentato scuole dal Trentino alla Sicilia. Se avessi potuto parlare anche a Terlizzi, sarei partita dalle domande degli insegnanti, del direttore, ma soprattutto dei ragazzi. Avrei parlato del rispetto delle regole, che dev’essere innanzi tutto condivisione delle regole (non qualcosa di imposto dall’alto, ma sentito come proprio) e assunzione di responsabilita’, coerenza e coscienza. Non ho mai parlato di politica. Avrei parlato di mio fratello. Ma non come magistrato, bensi’ come uomo, avrei parlato della sua capacita’ e gioia di vivere.

Concetti semplici e profondi che i ragazzi sentono e condividono. Specialmente i piccoli, che non sanno neppure cos’e’ che la politica. In questi anni ho ricevuto migliaia di lettere di ragazzine che continuano a parlare de loro sogni. L’esclusione dalla scuola di Terlizzi mi ha amareggiato perche’ ha voluto strumentalizzare tutto cio’. Ritenendo la figura di mio fratello pericolosa per la coscienza dei ragazzi. E inopportuna, in questo momento. Quanto alle mie dichiarazioni, ripeto, io, semplicemente, registro e traggo delle conclusioni da quello che diceva mio fratello.

Non posso piu’ discutere con mio fratello e quando era magistrato lui stesso non parlava mai con noi familiari di queste cose e per questo mi fa pensare che abbia deciso di rilasciare quell’intervista, proprio perche’ non era nel suo stile. Oggi, si fa un gran parlare di lui, c’e’ tutto questo baillamme, ma manca l’interlocutore, cioe’ chi ha parlato. A Terlizzi avrei parlato con i ragazzini, che avevano gi‡ seguito un percorso di educazione alla legalita’.

Bisogna prima di tutto avvicinare a questi valori i bambini. Sono stata altre due volte a Terlizzi e sono stata moltissime volte in Puglia, con “Pax Christi”, l’azione cattolica, le associazioni di volontariato e con tante altre scuole.

Quando passo dall’autostrada, riconosco ogni localita’ che viene indicata dai cartelli e penso: sono stata anche li’. A Terlizzi tornero’. Ma solo se saro’ invitata in condizioni normali, soltanto, cioo’, se sara’ una scuola a invitarmi. Non per un dibattito pubblico: a quelli, in questo periodo non intendo partecipare. Perche’ l’ultima cosa che voglio e’ alimentare polemiche.
RITA BORSELLINO

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15 commenti

  1. L’unica cosa che potrei rimproverare a questo signore Ë la maleducazione mostrata nei confronti della Signora Borsellino e soprattutto dell’insegnante che ha dovuto assolvere ad un compito non suo.

    Per il resto di questi periodi c’Ë da pensar bene a quello che uno fa o dice, qualunque cosa sia. Chi non ha coraggio delle proprie azioni poi…. Ma ognuno di noi Ë diverso dall’altro e, facilmente, stiamo di nuovo commentando un fatto artificiosamente manipolato (come tanti altri).

    In buona sostanza: la notizia forse Ë vera e non me la sento di giudicare in modo netto e assoluto; possiamo perÚ nuovamente dare sfoggio di italica furia furibonda e furiosa, costa poco.

    Mala tempora currunt……

    Franz

  2. Mens agitas molem

    ma pare che ci siano persone inamovibili ai sentimenti.

    Oggi c’e’ gran confusione sotto il cielo.

    Quindi il momento e’ favorevole

    Mao (Hai presente pi? o meno chi era? Ai tempi della Grande Marcia intendo! Poi come tutti i politici si Ë afflosciato o peggio….)

    Comunque a stomaco vuoto si ragiona male

    Alessio Robotti

  3. Hi Matrix!

    Welcome back. You’re waiting for our friend to answer? What’s the going on your side? Please use the usual e-mail to contact me again.

    Franz

  4. Avr‡ mangiato pesante! Oppure sta pensando (potrebbe essere un’esperienza subliminale). Aspetto un reply serio senza MioMao di mezzo. Ho anche mandato una notizia ad Antonella sulla benzina verde, l’ha ricevuta?

    Matrix

  5. non ho fatto in tempo a leggere tutte le email, non sono a lavoro, ma soffocata dalla neve in abruzzo. Appena torno mi vedo tutto con calma.
    Comunque grazie mille
    Antonella
    p.s. da anonima perchË non sono sul mio pc

  6. LA MAFIA HA ROTTO IL CAZZO, PERCHE FA VIVERE IL SUD COME UNA MERDA, PERCHE FA PAGARE IL PIZZO ALLA GENTE CHE LAVORA, PERCHE PICCHIA UCCIDE E ROVINA LE PERSONE, PERCHE? VE LO DICO IO, PERCHE’ ESISTONO DELLE PERSONE CHE HANNO UNO SPICCATO SENSO PRIMORDIALE VERSO LA VILLENZA, PER QUESTO PROVANO UNA SPECIE DI GODURIA NEL MALE E NELLA SOFFERENZA ALTRUI CHE FA IL PRORPIO BENE. BISOGNEREBBE UCCIDERLI TUTTI COME FANNO GLI AMERICANI! PECHE NON SI FA? PERCHE CHI STA AL GOVERNO Ë RICATTATO ANCHE LUI DALLA MAFIA E NON PUO FARE DELLE LEGGI CHE LA DEBELLINO DEL TUTTO, E BADATE BENE: NON Ë VERO CHE NON SI PUO DEBELLARE….. Ë UNA SCUSA. ANCORA STO A VEDERE CHE CHI UCCIDE 100 PERSONE SI FA 20 ANNI O NON SO QUANTO E POI ESCE E MAGARI SI PENTE. MA POI SE PURE GLI FACCIAMO FARE IL CARCERE CHI DICE CHE SIA UNA PUNIZIONE? SECONDO ME NON LO Ë AFFATTO! ANZI…. METTIAMO LA PENA DI MORTE, VEDI POI CHE CI PENSANO UN PO SU PRIMA DI SCIOGLIERE NELL’ACIDO UN BAMBINO O DI FAR ESPLODERE UN’AUTO…. PER LA LEGGE IL DELINQUENTE IN GENERALE HA SEMPRE IL COLTELLO DALLA PARTE DEL MANICO NEI CONFORNTI DI UN BUON CITTADINO.

    Marco Migliorelli

  7. sono pienamente d’accordo con te. hai fatto bene a deviare l’attenzione da una notizia insignificante e super-manipolata come questa, verso il vero caso che interessa e che il nome borselino rappresenta.

    Giulio

  8. quando c”Ë di mezzo mafia e Berlusconi le cose diventano sempre POCO anzi POCHISSIMO chiare anzi opache anzi… MAFIOSE…e la mafia ..si compra tutti altrimenti una persona del genere se non Ë mafiosa Ë ASSOLUTAMENTE INADATTA a ricoprire il ruolo di Preside e poi… non ha neanche il coraggio delle sue azioni visto che manda altri a parlare

  9. Signora Borsellino, non mi ritengo un esperto in materia di mafia o politica ma questo mio ultimo anno in cui ho svolto il militare di leva nell Arma dei Carabinieri mi ha fatto molto riflettere.

    Sono stato a Reggio Calabtria 3 mesi e grazie a dei miei superiori ho potuto apprezzare e comprendere un po più da vicino leggendo testi su testi il lavoro che suo fratello e altri Eroi come mi piace definirli hanno svolto per lo stato.

    Parlo quindi anche del dottor Falcone del Generale DALLA CHIESA e dei vari ufficiali ed agenti di polizia e carabinieri che hanno sacrificato la propria vita………non voglio commentare voglio solo focalizzarmi su un dato di fatto incontrovertibile:QUESTE PERSONE SONO STATE UCCISE, BARBAREMENTE UCCISE NELLO SVOLGIMENTO DEL PROPRIO LAVORO.

    Io come Carabiniere ausiliario voglio credere nello stato e ho sempre portato la mia divisa con orgoglio……per vari motivi…ma voglio concludere, anche se questo messaggio lei forse non lo leggerà mai, facendole i miei complimenti per il suo impegno e costanza ma come cittadino devo dirle che sono deluso della politica italiana perchè forse a nessuno dei capi politici passati e presenti e futuri è veramente mai interessato della morte di questi EROI.

    TRISTE DIRLO MA é COSI citando lo stesso FALCONE ho i brividi ma egli al tempo rese l’ idea di come fosse la politica in italia:LA MAFIA COLPISCE I SERVITORI DELLO STATO CHE LO STATO STESSO NON RIESCE A PROTEGGERE, MI HANNO LASCIATO SOLO…

    Quello che successe dopo tutti lo sappiamo ed è diventato solo storia brutto dirlo ma è così la mafia esiste ancora è mutata, si è riorganizzata ed è più forte di prima….

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