tanti ometti da domare

UN GREMBIULE PER TUTTI!
Caro genitore (o chi ne fa le veci)

Come saprai, a breve ricominceranno le scuole, e l’assessore alla Pubblica Istruzione della Regione Sicilia, Fabio Granata, di AN, ha emanato una circolare con la quale si impone a tutti i bambini delle scuole elementari siciliane di andare a scuola con il grembiule e il fiocco. Come si faceva nei gloriosi anni ’50. Per Granata e’ una questione di “ordine e disciplina”: cosi’, dice, le scuole saranno piu’ ordinate e ci sara’ pari dignità al di là del ceto di appartenenza “, e soprattutto “i ragazzi saranno educati a non essere succubi di tendenze consumistiche legate all’abbigliamento”.

Ma se non ti accontenti di un grembiule qualsiasi, e vuoi che il carattere di tuo figlio emerga nonostante questa stratosferica ca… di questa legge solo apparentemente anacronistica, la nostra Ditta e’ pronta a fornirti grembiuli per ogni tipo di bambini e/o bambine.
– Modello Classic: nero, con fiocco bianco rigorosamente stirato, con fornitura di lecca-lecca gigante e cartella. Ottimo per le foto ricordo.
Modello Black Bloc: nero, con cappuccio, per piccoli ribelli
Modello Undercover: nero, con cappuccio cucito al contrario, per piccoli
carabinieri infiltrati.
Modello President: Blu scuro, con cravatta a pallini e stiralabbra per mantenere il sorriso anche ai funerali: piccoli Cavalieri crescono.
Modello Pusher: Nero, con fiocco per sembrare insospettabile, tasche multiple, nascoste, imbottite e doppi fondi.
Modello Herbalife: con grossa scritta sul retro “vuoi perdere peso? Chiedimi come! Io ho perso 96 chili in un’ora e mezzo e ho guadagnato 500 miliardi. Ciononostante continuo a portare a spasso queste scritte da idiota”
Modello Manager: con telefonino incorporato, portatile aggiuntivo ed il pratico “come coniugare decentemente il verbo essere in una riunione di lavoro senza fare le solite figure” in dotazione.
Modello Microsoft: riesce ad annodarsi da solo.
Modello Scafista: impermeabile, galleggia e non si vede al buio
Modello Padania: Tutto verde, con foto di Bossi e Sole delle Alpi sul fronte, e scritta “Via i terroni – Padania libera” sul retro (non consigliato se la legge dovesse rimanere circoscritta al solo territorio siciliano). Bava alla bocca non inclusa.
Modello Vatican: tutto bianco, con papalina, per bambini megalomani. Guardie svizzere gonfiabili aggiuntive.
Modello Sismi: un elegante grembiulino color sabbia
Modello Panini: si attacca pezzo-pezzo. E i singoli pezzetti possono essere scambiati con gli amici “il colletto celo, la manica destra mima, il bottone in alto ce l’ho doppione e domani te lo porto in cambio della cucitura in fondo” eccetera
Modello Ultra’: personalizzabile con i colori della propria squadra del cuore. E’ gia’ presente sul retro una scritta “merda”, alla quale va aggiunto il nome della squadra rivale.
Modello BigMac: sintetico al 100%, riesce a disfarsi durante il tragitto da casa a scuola.
Modello Dot-com: e’ in pratica un cartello con la scritta: “il grembiule lo potete trovare sul sito…”. Ma non sempre gli insegnanti ci cascano.
Modello Trenitalia: un’ottima scusa se il bambino e’ solito ai ritardi.
Modello Bersaglio: con un grosso bersaglio sulla schiena: se vostro figlio, con il grembiule e basta non si dovesse sentire abbastanza idiota.

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50 commenti

  1. A me piaceva portare il grembiule…non ci vedo niente di male,anzi.Non mi piacciono i toni con cui granata l’ha imposto, ma non per questo gli do del fascista….

  2. A quando la gioventu’ del fascio?
    Chissa’quanta nostalgia di quelle domeniche mattina coi ragazzini che marciavano impettiti…

    Ordine! Disciplina! A noi!

    Capelli lunghi? Piercing? Treccine? Vesti strano?
    non lamentarti se arriva qualche manganellata, sei tu che sei evidentemente un sovversivo! Si vede da come ti vesti.

    Le manifestazioni antiglobal? Proibite!

    E le elezioni ce le lasciano ancora o pensano gia’ di abolirle?

    Anche una piccola cosa come questa dei grembiulini in questi giorni riesce ad essere inquietante…

    paolox
    http://www.kontrokultura.org

  3. una scemeza, quella dei grembiuli. Come se la disciplina la desse questo simbolo! Preoccupiamoci dell’educazione, ma a monte!
    Marco

  4. Scusate l’intromissione ma il seguente commento l’avevo scritto lo scorso 1 giugno a proposito della Conferenza che si sta svolgendo ora a Durban/Sud Africa e che mi sembra quanto mai attuale

    ….Il prossimo settembre a Durban (Rep. Sudafrica) si aprir‡, organizzata dallíONU la “Conferenza mondiale contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e la conseguente intolleranza”.

    Molti degli Stati africani sono concordi nel voler far sottoscrivere alla Conferenza un documento che definisca, guardando al passato, lo “Schiavismo come crimine contro líUmanit‡” per chiedere, nel contempo, una sorta di ëriparazioneí.

    Altri Stati (tra cui USA, Francia, Portogallo, Spagna) sembrerebbero disposti ad adottare questa definizione soltanto per il traffico di esseri umani contemporaneo (esempio ancora oggi cíË il commercio umano tra alcuni paesi arabi e dellíAfrica centro-orientale).

    I paesi africani sembrerebbero puntare alla ëriparazioneí per la tratta degli schiavi, avvenuta in passato, in modo da poter tentare di chiedere/estorcere aiuti finanziari; di questo avviso Ë anche Mary Robinson (ex Presidente Rep. Irlanda) ora Commissario dellíONU per i diritti umani.

    Líidea (molto politicamente corretta ma priva di qualsiasi fondamento) che i bianchi girassero in Africa inseguendo i negri per farne degli schiavi Ë falsa.

    Il commercio degli schiavi, soprattutto in Africa Orientale, Ë nato ben prima dellíarrivo della colonizzazione europea.

    E anche quando arrivarono gli europei (che cercavano schiavi per le Americhe) tale commercio Ë sempre restato in mano ai locali.

    Erano gli africani che vendevano gli schiavi in cambio di prodotti tessili, ferro, alcool.

    Il maggiore fornitore di ëmano díoperaí per le Colonie Americane (USA, Cuba, Brasile) Ë stato il Regno degli Ashanti (il cui centro era dalle parti dellíattuale Ghana).

    Questo Regno di ënerií vendette circa 5 milioni di schiavi ai portoghesi, circa 2 milioni agli inglesi.

    Complessivamente si stima che la tratta degli schiavi coinvolse circa 11 milioni di persone vendute dai mercanti neri agli europei.

    Nessuno ha mai potuto fare una stima degli schiavi che dallíAfrica vennero deportati verso i regni arabi.

    Gli inglesi misero fuori legge la tratta dei neri nel 1807 e dal 1833 era proibita in tutto líImpero; Attorno al 1850 gli USA (attraverso una Guerra Civile) posero fine allo schiavismo.

    Cuba e il Brasile arrivarono allíabolizione della tratta degli schiavi molto, molto pi? tardi.

    Anche ammesso e non concesso che si dovesse cercare una sorta di ëriparazioneí per líallora traffico degli schiavi (bisogna ricordare che, per gli aspetti legali, le leggi internazionali dellíepoca prevedevano il commercio degli schiavi) questa riparazione dovrebbe allora coinvolgere i soli ëtitolari legittimií a farlo: cioË i discendenti degli schiavi afro-americani e non certo gli stati africani attuali.

    Anzi a rigor di logica, visto che le riparazioni dovrebbero essere eventualmente pagate da chi ha utilizzato la tratta degli schiavi per arricchirsi, tra i debitori dovrebbero anche figurare molti degli stati africani (che invece chiedono di essere risarciti, come coloro che hanno ësubitoí il danno) che della tratta dei neri fecero una lucrosa iniziativa commerciale.

    Ovviamente la Conferenza dellíONU eviter‡ di parlare dellíattuale commercio degli esseri umani e del lavoro forzato che ancora oggi coinvolge i Paesi dellíAfrica occidentale, il Sudan, il subcontinente indiano, líAsia orientale.

    Quindi sar‡ una Conferenza molto spettacolare ma molto poco efficace in quanto parlare di schiavismo attuale significherebbe anche dover accettare líidea che la politica schiavista odierna (praticata dai neri sui neri e dagli asiatici sugli asiatici) Ë figlia legittima e naturale della politica schiavista passata (che veniva praticata dai neri sui neri): ma dire questo Ë politicamente scorretto…..

    Fraterni saluti

    Gianfranco/Macerata

  5. Ma smettiamola di comportarci da ipocriti, non tutto quello che Ë ordine Ë fascismo, Ë solo ipocrisia e faziosit‡

  6. La cosa pi? inquietante Ë che a tutti quegli individui che la pensano come te basta imporre un minimo di innocuo regolamento come puÚ essere un grembiule scolastico che subito gridano alla privazione dei diritti.

    Ci avete rotto i coglioni con queste stronzate tu, Casarin, Agnoletto e tutti quegli antiglobal del cazzo, tanto capaci a far casino per poi prendere i finanziamenti statali (vedi Agnoletto e soci).

    Resta difficile pensare come tentare di risollevare l’Italia con tutta questa gente capace solo di contestare e contestare anche quando non c’Ë bisogno, tipico esempio della politica di sinistra italiana.

    A scuola inoltre ci sono delle basilari regole di comportamento alle quali bisogna adeguarsi, come d’altronde sul posto di lavoro, se lavori in banca non ci vai in bermuda e ciabatte, poi fuori vestiti come cazzo hai voglia, troppo comodo gridare allo scandalo ed al pericolo manganellate per non essere soggetto a nessuna regola, ma voi si sa, siete fatti cosÏ!

    Massimo

  7. Pero’ e’ strano il fatto che nelle discussioni siamo molto piu’ ordinati ed educati noi “antiglobal del…” , io mica ho insultato nessuno.

    Che poi io antiglobal non lo sono per niente, anzi!

    Sono per la globalizzazione , ma non solo delle merci , ma anche dei diritti, dei movimenti delle persone, del benessere, della pace.

    Il mondo sta cambiando,io cerco di capire e di partecipare attivamente, nei commenti come il tuo vedo invece un astio profondo che non si spiega se non col fatto che forse hai paura di cose che non comprendi completamente…

    non arrabbiarti, nel confronto con gli altri si impara sempre qualcosa.

    paolox

  8. CHE GLI METTANO PURE I GRELBIULINI NELLE SCUOLE…

    MA ALMENO LA SMETTANO DI INSEGNARE LE SOLITE STRONZATE….E DIANO UNA CULTURA GENERALE VALIDA…E ANKE QUALCOSA DI PIU’. AI MIEI TEMPI BAUDELAIRE (NON SO ADESSO) ERA “PROIBITO”….ABBIAMO STUDIATO SOLO L’ALBATRO…MA TUTTE LE CAZZATE POSSIBILI E IMMAGINABILI DEGLI AUTORI MINORI ITALIANI ERANO SACRE…E QUESTO E’ SOLO UN ESEMPIO…

    IPOCRISIA…

    IGNORANZA..

    METODO SBAGLIATO…

    PROFESSORI FRUSTRATI…INCAPACI… NULLAFACENTI… IGNORANTI..

    I LIBRI COSTOSI……

    LA MESCHINA FARSA (OGNI ANNO) DELLE NUOVE EDIZIONI PER COSTRINGERE A COMPRARE LE NUOVE EDIZIONI.DIFFERENTI SOLO PER IL COLORE DELLA COPERTINA.

    QUESTO E MOLTO ALTRO NON VA NELLA SCUOLA ITALIANA.

    I GREMBIULI SARANNO SOLO UNA REGOLA IN PIU’ A CUI TRASGREDIRE.

    SALUTI

  9. Secondo me un grembiule non aiuta a disciplinare un ragazzino. Comunque io il grembiule l’ho prtato sia all’Aislo che alle Elementari e mai mi ha dato fastidio. Anzi ero felice perchË potevo sporcarmi con i colori e la mamma non si alterava.

    Ma poi che cazzo centra con questo articolo la discussione di Agnoletto, Casarin, il Fascismo, il Feticismo, l’Alcolismo, lo Strabismo, il Ciclismo…..mah

  10. Frat scusa ma non ho capito.

    Secondo te forse c’e’ schiavo e schiavo? o schiavo con priorita’?

    Ma dopo tutte ste parole cosa hai voluto dire?

    L’ignorante

  11. siete proprio ridicoli, parlate del grembiule e finite col discutere sui black block e sul fascismo. Io mi ricordo che il grembiule me lo mettevo per non sporcarmi quando cazzeggiavo con i colori non per sfilare come i balilla. Ciao Riempiti Di Parole Altrui…

  12. E come mai le discussioni ti danno cosi’ fastidio?hai mangiato troppi pennarelli?

  13. Ma insomma, gliele vogliamo dare a questi bambini un paio di regole semplici e logiche o no?

    Ce ne sono molti che vanno a scuola solo per scambiare le figurine dei pokemon, per sfoggiare lo zainetto nuovo e per vantarsi dei vestiti firmati.

    Imporre a tutti un grembiule non sarebbe un grande trauma, e magari li distoglierebbe per un attimo dalle preoccupazioni sull’abbigliamento che ormai hanno contagiato tutti(con grande sconforto di chi i soldi per la magliettina benetton che scopra l’ombelico non li ha)

    Ordine non vuol dire fascio…soprattutto non per una questione di mera praticita’:avete mai provato a dipingere con gli acquarelli con una belle maglietta nuova?

  14. Mi sembrava di essere stato chiaro: per secoli (dai primitivi passando per la ëcivilissima ëRomaí fino ad arrivare ai servi della gleba) molte delle leggi del tempo contemplavano e giustificavano la riduzione in schiavit? (per debiti, per essere un nemico sconfitto in guerra)

    Poi gli ordinamenti si sono evoluti (vuoi per la presenza di uomini ëilluminatií, vuoi perchÈ i tempi stavano cambiando) anche se alcune nazioni (Cuba, Brasile) hanno continuato, fino a tempi abbastanza recenti, a fare della tratta degli schiavi un fiorente mercato.

    Oggi la schiavit? moderna ancora esiste e viene praticata dagli africani sugli africani e dagli asiatici sugli asiatici, ma nessuno dice quasi mai nullaÖ.. Negli incontri internazionali periodici, come quello di Durban, si perde tempo invece a farsi immani ëpugnetteí mentali su quello che Ë accaduto 150/200 anni fa e non si vede il presenteÖ.

    Non lo si vuole vedere, a mio giudizio, per 2 motivi.

    Innanzitutto perchÈ molti degli Stati africani e asiatici, che oggi chiedono una sorta di ëriparazioneí, erano in prima fila nella tratta dei neri (ëmanovalanzaí in cambio di alcool, armi, strumenti) e quindi sarebbero corresponsabili della schiavit? che vigeva 150/200 anni fa (dovrebbero quindi sedere sul banco degli accusati e non di chi ha subito il danno)Ö

    Secondariamente perchÈ, questi stessi Stati africani ed asiatici, ancora oggi in forme meno medioevali continuano a praticare lo sfruttamento dellíessere umano vuoi per motivi razziali, religiosi, militari o economiciÖ

    Ma al di l‡ di tutto il punto centrale della questione Ë, secondo me, che una qualsiasi sorta di ëriparazioneí non ha senso, non ha basi giuridiche ed Ë completamente folle.

    PerchÈ se passasse questa illogica ed immotivata giustificazione allora ci sarebbe da chiedersi dove tiriamo la lineaÖ

    CioË ëripariamoí le colpe (che lo ripeto non sono soltanto nostre ma anche degli Stati africani ed asiatici, anche se questi oggi si chiamano fuori) prodotte dalla schiavit?Ö Ma perchÈ fermarsi qui?

    Allora ci sarebbe anche da riparare le colpe delle carestie e delle guerre prodotte, nel corso dei secoli, dagli Imperi dellíEuropa centrale che hanno maciullato il suolo italiano.

    Ma andiamo ancora indietro nel tempoÖ

    PerchÈ i discendenti dei barbari francesi o tedeschi, ridotti in schiavit? e portati a Roma, non intentano una causa contro il Governo Italiano, legittimo erede (politicamente e storicamente) della Roma Imperiale?

    Ancora pi? indietro: perchÈ i discendenti dei sassoni inglesi non intentano causa nei confronti degli invasori normanni? Del resto 1000 anni fa i loro bis-bis-bis-bis-bis nonni sono morti a causa di un esercito che ha invaso il loro paeseÖ

    Ancora pi? indietro: ripariamo anche i danni causati dalla riduzione in schiavit? dei popoli vinti che hanno eretto le piramidiÖ

    Come vedi andando indietro nel tempo ogni popolo, a seconda del periodo storico, avrebbe validi motivi per chiedere i danni ad un altro popolo.

    Ma siccome oggi nessuno si sognerebbe (ne sarebbe ipotizzabile giuridicamente) che i figli dei figli dei figli dei figli dei figli dei figli degli schiavi, che hanno eretto le piramidi, chiedessero i danni al Governo egiziano non vedo ne capisco i motivi (senza alcun fondamento giuridico) perchÈ oggi alcuni Stati africani (in prima fila, nei secoli scorsi, nella vendita degli schiavi) vorrebbero essere riparatiÖ

    Se tu sai spiegarmeloÖ

    Gianfranco/Macerata

  15. L’obbligo in sË fa ridere. Non Ë con l’obbligo che la disciplina viene inculcata a bambini.

    Non che condivida le scelte di AN… ma la scuola Ë dell’obbligo. E poi non credo che il bambino scelga come vestire, comunque lo sceglie in genitore, no? 😉

    Poi… perchË solo in Sicilia? Mah… Le persone pi? disciplinate io le ho conosciute proprio in Sicilia..

    Se questo Ë vero, proprio perchË disciplinate non avranno obiezioni da porre…

  16. Interessantissimi i commenti di chi mi ha preceduto. Gli italiani, nonostante il risorgimento, non hanno perso l’abitudine ad essere sudditi ed evidentemente sono ancora oggi alla ricerca di un uomo forte che li governi: un padre/padrone che metta ordine, che pensi al posto loro e gli dica cosa fare. Chi non si adegua e contesta Ë un sabotatore, un sovversivo; anche nella terminologia il ventennio sta tornando di moda e sebbene la democrazia italiana sia sempre stata piuttosto “imperfetta”, negli ultimi tempi sembra allontanarsi sempre pi? dai modelli di democrazia occidentale. In nessun paese democratico occidentale si allontanerebbe un consulente scientifico “perchË non in sintonia politica con il governo”, idem per quanto riguarda il ricatto dei finaziamenti da togliere a chi non condivide l’azione dell’attuale governo. Per molto meno, nei paesi realmente occidentali e democratici si sono dimessi ministri o sono addirittura caduti governi. Il grembiule non Ë grave in sÈ, il fatto Ë che purtroppo Ë un sintomo.

  17. Personalmente “disciplina” mi da un senso di dovuto rispetto all’autorit‡ (spesso impartita con la paura…), qualcosa di militaresco… significato diverso invece ha il “senso civico” ovvero il rispetto e tolleranza per l’atrui…

  18. Quanta paura delle regole … ma per quale motivo dovrebbe essere obbligatorio “non adeguarsi e contestare”? non adeguarsi a cosa, poi?

    E’ vero, questo Ë un sintomo … un sintomo di quanto tu abbia rinunciato a pensare da solo, e segua bovinamente chi ti dice di “contestare” … ma ti sei mai chiesto: “contestare cosa” e soprattutto “contestare perchË”?

    Certe convenzioni, certe “regolette” sono giuste, non perchË ispirate dall’alto, ma semplicemente perchË utili … forse dovresti smettere di partire in quarta quando senti una cosa, solo perchË l’ha detta qualcuno piuttosto che qualcun altro … probabilmente, se i grembiuli li volesse D’Alema, tu saresti il pi? fervente sostenitore dell’idea …

    ma si puÚ ragionare cosÏ?

    AlAn

  19. Secondo me qui si esagera, non mi sembra proprio il caso di paragonare la scelta di avere una scolaresca tutta vestita uguale, che sarebbe anche sinonimo di conseguimento di determinate regole, regole di cui il modno degli adutli Ë pieno, alla “giovent? del fascio”, mi sembra una gran forzatura; una cosa che in questo periodo mi manda fuori di testa….PERCHE’ TUTTO ADESSO DEVE ESSERE RELAZIONATO AL MOVIMENTO NO GLOBAL, che c’entra con i grembiuli di scuola elementare, se vogliamo discutere di qualcosa chiediamoci magari come mai tale scelta Ë stata fatta solo in Sicilia

  20. Non e’ forse meglio insegnare ai bambini qualcosa piuttosto che lavarsene le mani e credere che mettendogli il grembiulino si sentano tutti uguali e felici? Se i bambini vanno a scuola solo per scambiarsi le figurine o per sfoggiare lo zaino nuovo non e’ che bisogna forse cambiare la visione che si propone loro del mondo, e insegnare qualcosa invece di comprargli il telefonino a 8 anni?

    Beh, forse basterebbe comprare loro telefonini tutti uguali….

  21. Ciao Antonella,

    e’ la prima volta che commento sul tuo sito anche se lo leggo spesso e lo ritengo una validissima fonte di ispirazione e di informazione.

    Mi stupisco di commentare te piuttosto che un articolo o quanto in esso detto.

    Scusami ma non vedo perche’ hai riportato quest’articolo e cosa ci trovi di tanto strano nel far indossare i grembiulini ai bambini delle elementari.

    I toni del Ministro? D’accordo, probabilmente sono un po’ di cattivo gusto, come quell’ “ordine e disciplina”, ma a parte questo non credo che l’argomento sia fonte di grosse polemiche.

    Non credo che si adotti il grembiule per una standardizzazione dei bambini…

    guarda anche la comodita’ della cosa…

    Sono bambini, come lo eravamo noi… e a me a quei tempi non fregava nulla di indossare il grembiulino.

    Mi stupisco nel vedere un articolo cosi’ futile in un sito dove trovo sempre e solo argomenti di scottante attualita’ e di libera espressione del pensiero.

    Mi stupisco ancor di piu’ nel leggere che sempre e comunque la gente riconduce il tutto ad una questione politica e torna a darsi del fascista o della zecca in qualunque occasione, con un’aggressivita’ che rasenta (o supera) l’odio razziale.

    Le divergenze di opinioni dovrebbero portare al dialogo e stupido e’ chi non e’ disposto a cambiare idea a priori, stupido ed ottuso, povero idiota limitato alle sue idee.

    Ovviamente il sito e’ tuo e sei libera di scrivere cio’ che vuoi, continuero’ comunque a leggerlo, ma ti prego di non farlo cadere di stile e di contenuti visto che ti apprezzo molto per questo, oltre che per le tue idee e per il modo di esprimerle.

    Evita se possibile di fomentare quell’odio politico senza validi argomenti.

    Un inboccaallupo per tutto ed un saluto.

    Angelo

  22. sei tu quello che si e’ lamentato,quindi risparmiati pure gli insulti.sai come si dice,no?gallina che canta….

  23. sempre dall’internet cafË… ma davvero vedete questo sito come un posto in cui io sto fomentando violenza? Dio mio! O non mi faccio capire, o sono volutamente travisata.
    Mi dispiace, Angelo, se non riesco a fare di meglio… allora facciamo cosÏ, lo dico esplicitamente, quello che voglio: discussioni costruttive, senza insulti, confronti tra ideologie diverse e libert‡ globale su tutti i fronti!
    E se non Ë chiaro cosÏ.. non so proprio come fare
    un abbraccio a tutti
    Antonella

  24. non ho capito la tua osservazione … la libert‡ di scelta Ë libert‡ (ovvio), mentre quello che ho detto io Ë che l’obbligo di contestare non Ë ne’ libert‡ ne’ autonomia … l’amico a cui ho replicato sosteneva che “gli italiani, … evidentemente sono ancora oggi alla ricerca di un uomo forte che li governi: un padre/padrone che metta ordine, che pensi al posto loro e gli dica cosa fare …” e io gli avevo replicato che “seguire bovinamente chi ti dice di contestare …” Ë un rimedio peggiore del male, e che bisognerebbe prima chiedersi “contestare cosa” e soprattutto “contestare perchË” …

    scusami, ma proprio non ho capito a cosa ti riferisci … potresti essere pi? chiaro?

    AlAn

  25. Ciao Antonella.

    Secondo me, semplicemente la tua posizione di AUTRICE del sito ti mette in una posizione diversa da chi ti scrive, sai? il semplice fatto di SCEGLIERE gli argomenti, indirizza la discussione … il fatto che qualcuno CREDA di conoscerti, e magari che tu la pensi come lui, porta a posizioni come quella di Marco qualche giorno fa … ricordi?

    “la antonella pensa che … e sta cercando di FARCELO CAPIRE … se dice certe cose, SICURAMENTE avr‡ i suoi buoni motivi. Se non fa affermazioni precise non Ë per vigliaccheria ma perchË NON PUO’ fare altrimenti. Non per fare del lecchinaggio, ma mi semnra che questo sito sia frutto di un ATTO DI CORAGGIO. Pi? volte la piccola si Ë messa nei casini per “MISSIONE”.”

    Ora, come ho gi‡ detto, io non credo che tu voglia assumere il ruolo di nostro Messia; ma credo che dovrai prendere atto che qualcuno te lo attribuisce. Come qualcun altro -temo- sta iniziando ad attribuirti il ruolo di Anticristo.

    Non Ë giusto e tu non lo vuoi, lo so … ma temo che stia succedendo. PerchË,ripeto, lo scegliere gli argomenti, il poter dire una parola definitiva per chiudere la discussione, l’iniziare un nuovo dibattito … ti pone sempre e comunque su un piano diverso da quello degli altri.

    Una sola raccomandazione, se posso permettermi: io non mi porrei il dubbio, cercherei di partire sempre dal presupposto che “se qualcuno non ha capito quello che ho detto, sicuramente mi sono espresso male”.

    Con affetto (posso?)

    AlAn

  26. Dubito che ti si possa rompere qualcosa, visto che non lo hai

    Per il resto vedo che il confronto dialettico di certe persone (come te) Ë sempre lo stesso: quando non si hanno argomenti da portare ma si vuole attaccare gli argomenti di un altro la strada pi? facile Ë quella dell’insulto e della provocazione verbale (hai rotto il cazzo, coglione, fascista, pezzo di merda)….

    CosÏ dimostri ancora una volta che il cervello (e la capacit‡ di analisi e di pensiero) Ë un optional che a te (e a quelli come te) manca del tutto…

  27. Mi sembra fosse Stendhal che scriveva che la vera libert‡ non era il poter scegliere tra il rosso o il nero ma il sottrarsi a questa sceltaÖ

    Invece in tanti, anche in buonafede, continuano sempre a dividere tutto in due semplici categorie: amico/nemico.

    Quindi qualsiasi argomento Ë sempre vissuto necessariamente in chiave politica, come questíultimo dei grembiulini.

    CíË molto poco interesse, al di la delle dichiarazioni che in tanti scrivono, a capire le motivazioni dellíaltro, le sue idee.

    CíË molto pi? interesse invece a scrivere per essere acriticamente concordi o disaccordi con i messaggi precedenti e quasi sempre questo consenso/dissenso non viene spiegato con un ragionamento ma semplicemente come una presa di posizione politica.

    Anche il dare del fascista o del coglione oppure il voler sottolineare la propria appartenenza ad un ëclaní (ad esempio utilizzando nelle parole il ëkí al posto della ëcí) non fa altro che far scadere la discussione a mero scontro senza che líuno si degni di comprendere le ragioni dellíaltro.

    Eí tanto difficile capire qualcuno che Ë di destra?

    Se eventualmente mi trovo díaccordo con qualcosa che egli dice mica il Bertinotti mi manda in minieraÖ

    Eí cosÏ tanto difficile capire qualcuno di sinistra?

    Se eventualmente mi trovo díaccordo con qualcosa che egli dice mica il Fini mi manda in minieraÖ

    Invece qui ogni critica o ogni disaccordo Ë sempre vissuto come un dramma, come uníoffesa, come se deve esserci una necessaria risposta ëcontrariaí perchÈ altrimenti chiss‡ cosa succede.

    E spesso, nella risposta (quando Ë intelligente) non si cerca di portare le proprie ragioni ma si preferisce attaccare le ragioni dellíaltro, quando la risposta Ë intelligenteÖ

    Se poi la risposta Ë stupida, condita da offese gratuite, incivile (e sempre imperniata sullíideologia) allora la eventuale discussione e confronto scende a livello ZeroÖ

    Io non ho alcuna difficolt‡ a dire che, secondo la mia visione politica, il Berlusca non Ë proprio il mio leader preferito.

    Ma sono pronto a cambiare le mie idee qualora egli riuscisse a realizzare tutte le sue incredibili promesse (meno tasse, pi? pensioni, pi? lavoro, meno delinquenza, pi? ricchezza per tutti, ecc. ecc. ecc.).

    Ma come non ho alcuna difficolt‡ a dire pubblicamente che il mio voto non Ë per Berlusca (o Fini, Casini e Buttiglione) non ho altrettanta difficolt‡ a dire che una certa Sinistra Ë cosÏ simile alla peggiore destra fascista e che líunica differenza sta nel colore delle bandiereÖ

    Ma Ë cosÏ tanto difficile essere ëopen mind’???

    Fraterni saluti

    Gianfranco/MC

  28. Ciao Antonella,

    quello a cui mi riferivo nel precedente post era il tono da te (autrice) usato per presentare l’articolo (visto che e’ dall’articolo che partono i post), ossia: “di AN”, “nei gloriosi anni 50”, “ordine e disciplina”.

    Come poi puoi vedere, i post seguenti si sono basati su questo e non sulla notizia per poter scendere nel ridicolo con stupidi attacchi all’uno o all’altro schieramento politico.

    Io non voto destra, mai fatto, e questo per renderti partecipe della mia idea politica, ma in merito a quanto ho scritto sopra posso ricordarti che alle elementari col grembiulino ci andavi anche te e sebbene non ti conosco e non sappia quanti anni hai, non credo che fossero “i gloriosi anni 50”, per quanto mi riguarda era poco prima e poco dopo l’80.

    Se tu avessi presentato l’articolo in maniera imparziale, avresti probabilmente evitato di fomentare quell’odio politico (e non violenza come erroneamente hai capito te) ed avresti spostato i post sulla notizia, creando discussioni costruttive e confronti di idee in merito all’usare o no i grembiuli, alla loro utilita’ o meno, al loro impatto sulla vita sociale del bambino e dei genitori… e fermati qui, visto che da una notizia del genere non credo possano nascere troppe discussioni interessanti.

    Tutto invece si e’ spostato sulla politica, ma questo, a quanto sto’ realizzando solo adesso, era quello che volevi quando hai postato l’articolo. Scusa se non l’avevo capito prima.

    Mi lasci perplesso: davvero sei cosi’ ingenua da volere post costruttivi con articoli del genere?

    Ho molta stima in te, per quello che ho letto in questo sito e voglio pensare che il tuo post voleva solo essere divertente e senza nessuna pretesa, scritto per il solo gusto di averlo fatto.

    Un abbraccio

    Angelo

  29. Sono l’amico a cui ti riferisci e mi scuso per aver dimenticato di firmare il mio intervento. Temo che quello che tu scrivi confermi che chi non si adegua (a cosa? ma alla restaurazione in corso, naturalmente) viene considerato un sabotatore o alla meglio uno “che segue bovinamente chi ti dice di contestare”. Quanto al riferimento al signor D’Alema Ë proprio fuori luogo visto che non apprezzo nÈ stimo nÈ lui nÈ i signori Cossutta, Bertinotti e Rutelli. E altrettanto vero perÚ che ritengo che il nostro presidente del consiglio occupi il suo ruolo in palese e clamorosa violazione di una legge dello Stato, come vedi dunque, anzichË limitare la libert‡ personale dei cittadini (anche se bambini), ci sarebbero ben altre e pi? utili regole da far rispettare nel nostro paese.

    J

  30. guarda che io non ho detto”mettiamogli i grembiulini che cosi’ risolviamo tutti i problemi dell’infanzia!

    ad ogni modo i bambini di oggi hanno tutti dei genitori amiconi(i genitori-genitori sono in via di estinzione)e anche a scuola possono fare quello che vogliono.Ripeto:le regole stanno sparendo, e la comunicazione genitori figli anche di piu’.

    se non mi credi vai su un qualunque forum per ragazzini:scoprirai che la maggior parte delle 17enni pensa di poter essere ingravidata da un bacio con la lingua…possibile che nel 2001 le madri non sappiano parlare alle figlie di sesso?

  31. Scusami se te lo dico, ma “non adeguarsi alla restaurazione in corso” mi sembra una cosa un po’ generica e niente affatto chiara … in cosa consisterebbe questo tuo “non adeguarsi”? da cosa deduci che ci sia una “restaurazione in corso”? forse potresti essere un po’ pi? preciso …

    Da quello che hai scritto finora, ho avuto l’impressione che tu abbia espresso dei dogmi, dimenticando di motivare un tantino le tue dichiarazioni …

    Dici di non apprezzare quei signori, ok … ma questo cosa spiega?

    Dici che “secondo te” c’Ë una “palese e clamorosa violazione di una legge dello Stato” … potresti specificare di quale legge parli?

    Dici che “ci sarebbero ben altre e pi? utili regole da far rispettare” … devo dedurre che si devono rispettare solo le regole che approvate da te?

    AlAn

  32. Non sentirti ferito, io non ti ho insultato dantoti un volgare epiteto, solamente credo che hai scritto aria fritta.

    L’I.

  33. Dall’alto della vetta si respira la stessa aria fritta di quaggiu’?

  34. Intervengo solo per segnalare il solito tentativo di censura: Gianfranco ha detto delle cose interessanti (forse giuste, forse no: interessanti) e subito arriva il paladino che cerca di portare il discorso sulle virt? spirituali, letterarie, fisiche e magari familiari dell’autore. In modo che si arrivi a parlare di queste -magari a scambiarsi insulti- e si dimentichino gli argomenti che Gianfranco aveva sollevato.

    Ci cadremo ancora una volta?

    AlAn

  35. Ancora e ancora il solito tentativo di censura: Gianfranco ha detto delle cose interessanti (forse giuste, forse no: interessanti) e subito arriva il paladino che cerca di portare il discorso sulle virt? spirituali, letterarie, fisiche e magari familiari dell’autore. In modo che si arrivi a parlare di queste -magari a scambiarsi insulti- e si dimentichino gli argomenti che Gianfranco aveva sollevato.

    Ci cadremo ancora una volta?

    AlAn

  36. Antonella, non credo che tu debba sentirti in qualche modo responsabile del livello della discussione, nÈ tanto meno fomentatrice di nessuna violenza. Semplicemente direi che il livello del dibattito politico Ë quello che Ë, ma non solo qui, anche ai pi? alti livelli nazionali. Purtroppo tutto si Ë ridotto ad una specie di tifo da stadio tra chi tifa per Berlusconi e chi tifa per D’Alema, con buona pace delle idee (idee, non ideologie) e dei valori, che spesso prescindono dal simbolo su cui si mette la X in cabina elettorale.

    Io, per parte mia, con questo intervento mi sfilo dal botta e risposta su questo argomento, era la prima volta che intervenivo in un forum e mi era sembrato interessante farlo, ma l’esperienza mi lascia un po’ perplesso per la voglia che ho riscontrato di etichettare piuttosto che di discutere. A causa del mio intervento ad esempio io sono stato “etichettato”, mio malgrado, come fan di D’Alema, mentre l mio voleva essere un discorso sulla libert‡ di pensiero e di espressione. Vorrei ricordare ad esempio che la Cina maoista imponeva il grembiulino anche agli adulti, perchË non discutere semplicemente quindi del significato di piccoli atti che possono implicare grandi omologazioni culturali, politiche, sociali?

    Come vedi, ritengo che il tuo spunto potesse aprire una discussione di pi? alto livello, se ciÚ non Ë accaduto non Ë certo per colpa tua.

    Saluti.

    J

  37. Io credo che da una qualsiasi discussione interessante, dove gli interlocutori scambiano punti di vista (anche opposti) supportati da idee e ragionamenti, arricchisca sia chi vi partecipa che chi la ascoltaÖ

    Poi Ë ovvio che le proprie opinioni personali ed i propri personali ragionamenti possono coincidere in tutto, in parte o per nullaÖ

    Certo che sto dicendo cose scontatissime e banali (che altri chiamerebbero ëaria frittaí) ma spesso proprio queste cose ëterra terraí vengono dimenticate.

    Se non cíË rispetto per le idee di un’altra persona (per quanto strane, assurde o dal nostro punto di vista sbagliate possano risultare) non vi Ë neppure il rispetto per la persona stessa.

    Quindi a me non ferisce colui che critica o attacca un mio ragionamento portando un altro ragionamento o altre idee; personalmente ferisce molto di pi? colui che cerca di ënegareí il mio pensiero semplicemente sparando contro insulti e stupidit‡ varie.. Da qui al passo successivo di dividere il tuo limitato universo in ëbuonií (i tuoi amici, sempre e comunque nonostante le cazzate che possano dire o fare) e ëcattivií (tutti gli altri che non la pensano come te) Ë un passo molto corto.

    A volte nemmeno ce ne rendiamo conto (e qui metto dentro tutti, me compreso) che colui che abbiamo di fronte Ë un essere umano e che, per quanto possa pensare o dire cose sbagliate, lui ha il nostro identico e stesso diritto di dirle.

    Star‡ a noi poi, se abbiamo idee e ragionamenti, confutare in maniera intelligente quello che líaltro ha detto ma sempre e comunque rispettando il suo diritto di dire anche le cose che noi riteniamo profondamente sbagliate.

    Il problema Ë che spesso invece dei ragionamenti Ë assai pi? facile, pi? semplice, pi? ëdirettoí ed ëimmediatoí dire: ìdici soltanto cazzateî oppure ìsei un fascista se ragioni cosÏî o ancora ìtutto quello che tu stai dicendo potresti mettertelo in quel postoîÖ

    Utilizzando líarma dellíinsulto gratuito non facciamo altro che far scadere la discussione a livelli puramente idioti: vince alla fine chi insulta di pi? e líeventuale originale ragionamento si perdeÖ

    Ignorante: certo che dico anche cose scontatissime ed Ë altrettanto certo che quello che dico non Ë mica la Verit‡ o líunica visione delle cose possibili.

    Ma se i miei (o quelli di altri) ti sembrano stupidi ragionamenti del cazzo perchÈ te la prendi tanto?

    Mica sono rivolti soltanto a te e mica tu hai líobbligo di leggere o di rispondereÖ

  38. Io credo che da una qualsiasi discussione interessante, dove gli interlocutori scambiano punti di vista (anche opposti) supportati da idee e ragionamenti, arricchisca sia chi vi partecipa che chi la ascoltaÖ

    Poi Ë ovvio che le proprie opinioni personali ed i propri personali ragionamenti possono coincidere in tutto, in parte o per nullaÖ

    Certo che sto dicendo cose scontatissime e banali (che altri chiamerebbero ëaria frittaí) ma spesso proprio queste cose ëterra terraí vengono dimenticate.

    Se non cíË rispetto per le idee di un’altra persona (per quanto strane, assurde o dal nostro punto di vista sbagliate possano risultare) non vi Ë neppure il rispetto per la persona stessa.

    Quindi a me non ferisce colui che critica o attacca un mio ragionamento portando un altro ragionamento o altre idee; personalmente ferisce molto di pi? colui che cerca di ënegareí il mio pensiero semplicemente sparando contro insulti e stupidit‡ varie.. Da qui al passo successivo di dividere il tuo limitato universo in ëbuonií (i tuoi amici, sempre e comunque nonostante le cazzate che possano dire o fare) e ëcattivií (tutti gli altri che non la pensano come te) Ë un passo molto corto.

    A volte nemmeno ce ne rendiamo conto (e qui metto dentro tutti, me compreso) che colui che abbiamo di fronte Ë un essere umano e che, per quanto possa pensare o dire cose sbagliate, lui ha il nostro identico e stesso diritto di dirle.

    Star‡ a noi poi, se abbiamo idee e ragionamenti, confutare in maniera intelligente quello che líaltro ha detto ma sempre e comunque rispettando il suo diritto di dire anche le cose che noi riteniamo profondamente sbagliate.

    Il problema Ë che spesso invece dei ragionamenti Ë assai pi? facile, pi? semplice, pi? ëdirettoí ed ëimmediatoí dire: ìdici soltanto cazzateî oppure ìsei un fascista se ragioni cosÏî o ancora ìtutto quello che tu stai dicendo potresti mettertelo in quel postoîÖ

    Utilizzando líarma dellíinsulto gratuito non facciamo altro che far scadere la discussione a livelli puramente idioti: vince alla fine chi insulta di pi? e líeventuale originale ragionamento si perdeÖ

    Ignorante: certo che dico anche cose scontatissime ed Ë altrettanto certo che quello che dico non Ë mica la Verit‡ o líunica visione delle cose possibili.

    Ma se i miei (o quelli di altri) ti sembrano stupidi ragionamenti del cazzo perchÈ te la prendi tanto?

    Mica sono rivolti soltanto a te e mica tu hai líobbligo di leggere o di rispondereÖ

  39. Ma quale censura. Saro’ libero di commentare o no? A modo mio pero’.

    L’I

  40. Caro Angelo,

    Le espressioni da te riportate:

    “di AN”, “nei gloriosi anni 50”, “ordine e disciplina”

    fanno parte dell’articolo SATIRICO di Alessandro Garzi, non le ha scritte Antonella.

    Puoi dire che Garzi metta le sue idee politiche nella sua satira (e non c’Ë nulla di male visto che tale satira Ë appunto “SUA”), ma il tutto fa parte di un linguaggio (quello satirico appunto) che DEVE essere PUNGENTE E TENDENZIOSO altrimenti leggiti famiglia cristiana…

    Cisco

  41. Il commento che segue non mi sembra certo il miglior modo di commentare un articolo:

    ìMa perchÈ non sei a Durban invece di ROMPERE IL CAZZO QUI?î

    Ma siccome hai tutto il diritto di commentare come ti pare hai il diritto di dire che rompo il cazzoÖ

    Certo che avresti potuto dirlo in forma meno volgare, avresti potuto spiegare invece che lasciare una semplice ingiuria, avresti anche potuto dire la tua in forma di un intervento che portasse idee, ragionamenti, obiezioniÖ

    Hai invece preferito il moto pi? diretto, il pi? semplice: implicitamente non sei díaccordo con quello che ho scritto, lo fai capire chiaramente ma non esprimi alcuna tua opinione.

    Ma quello che io intendevo dire sugli interventi e sul tenore di certi interventi era altro: evidentemente non hai capitoÖ

  42. Il commento che segue non mi sembra certo il miglior modo di commentare un articolo:

    ìMa perchÈ non sei a Durban invece di ROMPERE IL CAZZO QUI?î

    Ma siccome hai tutto il diritto di commentare come ti pare hai il diritto di dire che rompo il cazzoÖ

    Certo che avresti potuto dirlo in forma meno volgare, avresti potuto spiegare invece che lasciare una semplice ingiuria, avresti anche potuto dire la tua in forma di un intervento che portasse idee, ragionamenti, obiezioniÖ

    Hai invece preferito il moto pi? diretto, il pi? semplice: implicitamente non sei díaccordo con quello che ho scritto, lo fai capire chiaramente ma non esprimi alcuna tua opinione.

    Ma quello che io intendevo dire sugli interventi e sul tenore di certi interventi era altro: evidentemente non hai capitoÖ

  43. No, non ho capito. Prova a sintetizzare le tue idee altrimenti mi suona di retorica; sai, tante parole buttate li tipo shangai, date e avvenimenti ricopiati fedelmente dalla settimana enigmistica…

    Il tenero Giacomo.

  44. No, non ho capito. Prova a sintetizzare le tue idee altrimenti mi suona di retorica; sai, tante parole buttate li tipo shangai, date e avvenimenti ricopiati fedelmente dalla settimana enigmistica…

    l’impareggiabile Piero.

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