attacchi mirati

Ma non dovevano essere mirati questi attacchi?
Pero’ non si e’ capito mirati a cosa!
Osama Bin Laden parla in TV mentre le bombe cadono su Kabul e non solo.
Bombe intelligenti, immagino! al TG5 ieri sentivo (quando le citta’ attaccate erano ancora due soltanto): “Non ci sono vittime civili”
Le immagino, queste bombe intelligenti, che uccidono militari si e civili no. Piu’ che intelligenti sono fantascientifiche!
Oppure per un attacco mirato avranno detto “i militari, tutti a Kabul! I civili vadano via, perche’ altrimenti rischiano di essere bombardati!”

Non immagino una guerra intelligente, una mirata (o Buttiglionesca, che dir si voglia). Altre vittime innocenti, sono cadute, come e’ accaduto alle Torri Gemelle!

E i morti delle torri gemelle non valgono di piu’ di quelli (sempre innocenti) dell’Afghanistan.

Leggo su “Famiglia Cristiana” comprato oggi, a pag 46, all’interno di un articolo di Renata Maderna, l’appello che i frati francescano fanno “piangendo e pregando”.
Parla da solo, leggete e a voi i commenti:

Non si puo’ combattere la ricchezza, il potere, la violenza, l’ingiustizia e la discriminazione etnico-sociale bagnando la terra con con sangue innocente, proprio come fanno i ricchi, i potenti e i violenti. […] Francesco, in un tempo in cui la chiesa e il Papa facevano crociate, si reco’ dal Sultano per parlargli nel tentativo di recuperare la terra di Gesu’. […] bisogna cercare di parlare, anche col nemico. Anche con i terroristi, che pensano di avere una causa giusta da difendere.
AI CAPI DEI POPOLI:
Non diventate strumenti del diavolo con la superbia, l’arroganza, l’egoismo. Servite gli uomini, proteggete i deboli, fate giustizia, curate gli innocenti….

Bella l’utopia, ma intanto i forti e superiori attaccano l’incivile popolo inferiore.
Antonella

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3 commenti

  1. I furori verbali della signora (?) hanno un che di patetico e di
    politicamente datato. Sarà da una parte contenta che questo suo sito prenda
    vigore, dall’altra, a ben guardare, si osserva che al malcostume tutto
    italiano e tutto dogmatico di sparlare degli altri senza assumersene le
    responsabilità non c’è limite.
    Dietrologia, fanatismo stalinista o da controriforma ( ma non cambia molto )
    vuole che chi non sia nostro amico sia nostro nemico. L’epoca dei lumi
    suggeriva che l’intelligenza coincidesse con il dubbio. Qui, negli scritti
    di questa signora (?), il buio è completo.
    L’astio (non si sa bene perché poi!), la voglia di fare crociate contro
    qualcuno, la certezza inossidabile di avere ragione, sono cose non solo già
    viste, ma che sembravano destinate ad attenuarsi nel tempo.
    La pochezza della signora (?), ma c’era forse da dubitarne?, si spinge a
    chiedere a degli altri anonimi a riferire a Lei cosa una persona fa, come
    vive, se ci sono aziende finanziate, che agisce senza scrupoli (!) e via
    delirando. Sentenziare senza conoscere è tipico di chi vale meno di niente.
    E qui il niente si spreca. D’altra parte la signora (?) avrà tutto il tempo
    di meditare sulle sue convinzioni nelle opportune sedi giudiziarie dato
    che è già stato dato mandato di procedere in sede penale. Perché, come
    sempre, ride bene chi ride ultimo. E siccome la giustizia non avrà di meglio
    da fare che istruire un processo contro questa ‘signora’ e contro chiunque
    diffama restando anonimo – esempio di valore sociale inenarrabile! – staremo
    a vedere.
    Chi usa del proprio diritto non fa del male a nessuno, recita un principio
    del diritto, forse ignoto alla signora (?). Dom Rosario Poidimani eserciterà
    un suo diritto di difendersi dalla diffamazione continua e gratuita. Se si
    sente così certa di quello che afferma, la signora (?) avrà quindi la giusta
    tribuna per provarlo.
    Dierrepi Consulting

  2. Che adopera le stesse armi dell’avversario fingendo di avversrle.

    Umh. Tipico.

    Per ora, però, gli argomenti latitano.

    Un anonimo mi aveva testè accusato di non lavorare.

    L’ho invitato a venirmi a trovare.

    Perchè?

    Perchè non ho nulla da nascondere.

    E ‘sto Dom Perignon?

    Da una parte non mi piace giudicare le persone senza conoscerle, ma se qui c’è una delazione anonima, corredata da fatti, beh, cerchiamo tutti insieme di appurare come stanno le cose, noh?

    E se il signore (?!?!?) si rivelerà un calunniato e perseguitato brav’uomo avrà senz’altro le scuse di chi l’ha accusato, signora compresa, che dovranno fare autocritica e imparare da quest’errore.

    Se così non dovesse essere, il signore ($$=!/££=##*@?) e l’anonimo(!+£=?) che lo difende saranno spernacchiati come millantatori e farabutti.

    Semplice, noh?

    Altro chiacchere!!!!

    Per lo zelante anonimo: Sull’incorruttibilità dei funzionari ONU poi……. ci hanno scritto dei libri….. gli stessi funzionari ONU (buffo eh?)

    Sergio R.c.P.

  3. FINALMENTE DOPO ANNI ABBIAMO LA SECONDA SENTENZA PRONUNCIATA QUALCHE GIORNO FA RIGUARDO ALL’ATTIVITA’ FINANZIARIA (QUI MOLTO DISCUSSA) DEL PRINCIPE DOM ROSARIO POIDIMANI E RIPORTATA DAL GIORNALE DI VICENZA, GIUNTA IN QUESTO PERIODO IN CUI LO STESSO DOM ROSARIO E’ARRESTATO PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE MA CHE LO STESSO PRINCIPE CONTESTA, DA QUANTO SI LEGGE NEI GIORNALI, CON FORZA E DETERMINAZIONE AFFERMANDO DI AVER AGITO SEMPRE SECONDO LEGGE E NEL SUO STATUS LEGITTIMO DI PRETENDENTE AL TRONO DI PORTOGALLO. LA SECONDA VITTORIA CIVILE QUINDI DEL PRINCIPE RIGUARDO AL SUO LAVORO DI MEDIATORE FINANZIARIO E CHE SPERO FACCIA TACERE PER SEMPRE QUESTI DIFFAMATORI CHE HANNO SCRITTO IN PRECEDENZA CONTRO QUESTA ONESTA PERSONA, DIMOSTRANDO SOLAMENTE UN ODIO INCOMPRESO SENZA AVER NESSUNA PROVA DI QUANTO DICEVANO…PURTROPPO LA CATTIVERIA C’E’ ED E’ MOLTA…PER FORTUNA COL TEMPO LA VERITA’ VIENE SEMPRE FUORI E FINO AD ORA HA VISTO SEMPRE VINCENTE IL PRINCIPE ED EREDE AL TRONO DI PORTOGALLO E SONO SICURO LO SARA’ ANCHE IN QUESTO ULTIMO COMPLOTTO CHE ORA LO VEDE PROTAGONISTA. PENSO CHE SAREBBE UN ATTO DI INTELLIGENZA E DI BUON SENSO (SE ANCORA ESISTE…) CHE QUELLE PERSONE CHE HANNO DIFFAMATO IN PRECEDENZA CHIEDESSERO SCUSA E AMMETTESSERO I LORO ERRORI…RIPORTO QUI L’ARTICOLO SULL’ULTIMA VITTORIA GIUDIAZIALE DEL PRINCIPE:

    Giornale di Vicenza, sabato 12 maggio 2007 cronaca pag. 13

    Rosario POIDIMANI, pretendente al trono di Portogallo, è stato arrestato con sette complici

    Il “principe” in prigione
    vince causa da 1,2 milioni
    di Ivano Tolettini

    Dicono che a Rosario POIDIMANI quando l’hanno informato in carcere che il tribunale di Vicenza gli ha dato ragione nella causa civile contro Michele Damigella, il quale dovrà pagargli 1,2 milioni di euro per una mediazione finanziaria non andata a buon fine, siano venuti gli occhi lucidi. In cella dal 22 marzo con altre tre persone, altre quattro sono ai domiciliari, perché accusato di avere costituito un’associazione per delinquere finalizzata alle truffe per attirare imprenditori a cui avrebbe venduto falsi titoli diplomatici a un prezzo variante tra i 5 e i 360 mila euro, POIDIMANI ha avuto un sussulto d’orgoglio.
    «Chi ha commesso le truffe l’ha fatto a mia insaputa, io faccio il mediatore finanziario a livello internazionale», ha ripetuto il sedicente principe, pretendente al trono di Portogallo come Dom Rosario di Sassonia e Coburgo.
    La sentenza firmata nei giorni scorsi dal giudice Dario Morsiani fa il paio con quella del presidente del tribunale Giuseppe Bozza in una analoga causa intentata da POIDIMANI contro il costruttore romano Panci.
    Oggi come allora, dunque, con il tribunale berico che ha riconosciuto la fondatezza delle pretese di POIDIMANI, seguito nel civile dall’avvocato Gaetano Palermo. Era successo che ancora nel marzo ’98 il “principe” venne contattato dall’agente assicurativo Flavia Sichel di Piacenza per sondare il terreno sulla possibilità da parte di Damigella di ottenere una polizza di assicurazione di “rischio credito”, forma di garanzia che non sarebbe prevista dall’ordinamento italiano.
    Damigella, in buona sostanza, voleva acquistare e ristrutturare l’hotel Helvetia di Lignano Sabbiadoro per 3,1 miliardi di vecchie lire (si era nel ’98), ma non aveva tutta la grana. Così dopo essersi messo in contatto col broker Gino Guidetti di Reggio Emilia, ottenne un incontro con POIDIMANI.
    Quel giorno, era il 3 aprile ’98, Damigella chiese il rilascio di una garanzia assicurativa di 5 milioni di dollari (9 miliardi di lire dell’epoca) per garantire il venditore dell’albergo.
    POIDIMANI ottenne un mandato speciale da Damigella per portare in porto l’operazione di reperimento della garanzia e in cambio ottenne assegni per complessivi 2,5 miliardi di lire, in cambio di 52 milioni di lire incassate da Damigella.
    Il 22 aprile fu recapitata a Damigella una lettera della finanziaria americana con sede nel Michigan, “Park Financial Group Inc.”, che gli comunicava le condizioni per il rilascio della fidejussione della durata di un anno. Tuttavia la società americana chiese l’1% della somma garantita da versarsi entro dieci giorni, ma ciò non avvenne.
    Il 22 maggio di quell’anno venne firmato un contratto di transazione con il quale POIDIMANI era legittimato a chiedere il pagamento delle somme di cui era riconosciuto creditore qualora l’affare, come poi avvenne, fosse saltato. Poiché la sua opera di mediazione l’aveva svolta trovando sul mercato la garanzia richiesta. Se poi Damigella non era stato in grado di farvi fronte non poteva essere affare del “principe”.
    Oltre tutto POIDIMANI si era mosso e aveva sostenuto spese per un centinaio di milioni di lire. Pertanto, riconosce il giudice, quando l’accordo è tramontato, «l’inequivocabile riconoscimento di debito contenuto nella transazione esime anche dal vaglio della effettiva fondatezza del credito di POIDIMANI». Del resto, Damigella riconosce per iscritto il lavoro svolto da POIDIMANI, «eseguito con professionalità e prudenza e con esito positivo».
    Quando poi Damigella ha chiesto i danni a POIDIMANI con la causa civile, l’avv. Palermo è partito al contrattacco ed ha calato le proprie carte. Il giudice Morsiani riconosce che «appare fondata, visto che Damigella non ha adempiuto all’obbligo di pagare la somma indicata nella transazione entro le scadenze previste dal piano di pagamento sottoscritto dalle parti, la domanda riconvenzionale di POIDIMANI, che ha chiesto la condanna di Damigella al pagamento di 1,2 milioni di euro». La mediazione era stata svolta. E in più l’attore sconfitto dovrà pagare al detenuto di lusso anche gli interessi dal ’98.

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