Le ragioni di entrambi

Gli ultimi avvenimenti in Palestina ci inducono ad una riflessione; sicuramente questo non Ë uno scontro ideologico o etnico – religioso, ma una guerra per la terra. La terra, lo spazio vitale.
Sono ben 35 anni che lo Stato d’Israele infierisce contro la popolazione palestinese con la conpiacenza dell’America e l’indifferenza degli altri.Dal massacro del Libano allo strangolamento quotidiano di oggi.
Questa politica di oppressione non puÚ che portare quanto ha prodotto, l’insicurezza per lo Stato d’Israele, l’aumento degli attentati terroristici e il proliferare dell’odio.
Non ci puÚ essere pace senza giustizia e finchË ci sono due pesi e due misure applicate nell’interesse degli uni e mai degli altri, il divario aumenta e proliferano le organizzazioni terroristiche che aumentano il loro consenso mettendo a repentaglio quel minimo di autorit‡ che l’autorit‡ palestinese potrebbe aver conquistato con molta fatica.
Con questa politica non ci saranno mai interlocutori validi e affidabili per Israele, non lo Ë Arafat e non lo sar‡ nessuno.
Non si puÚ convincere con la forza chi vive prigioniero di una striscia di terra senza futuro economico e politico, chi vuole essere Nazione ed invece viene quotidianamente invaso dall’esercito pacificatore.
C’Ë da meravigliarsi come il Governo Israeliano non voglia capire, anzi si rifiuti di lasciare il campo a terzi ( osservatori neutrali) gli unici in grado al momento di raffreddare i due contendenti e di metterli in condizione di ragionare sulla convivenza pacifica.
Stiamo assistendo ad una escalation del terrorismo, per qualit‡ e continuit‡, non credo che il fenomeno possa essere controllato o eliminato a breve utilizzando i carri armati dell’esercito Israeliano. Bisogna invece ritrovare le ragioni della pace riconoscendo i propri errori
e facendoli diventare di dominio pubblico, ricreando una cultura nuova, quella dell’accettazione di una soluzione possibile.
Capisco bene che gli Ebrei sempre e gli Israeliani poi si sentano vittime, perchË lo sono state e lo sono e portino dietro un senso di persecuzione e di diffidenza, ma dovrebbero ragionare sul fatto che diventano sempre di pi? quelli che cominciano a pensare che non hanno del tutto ragione,
ciÚ puÚ voler significare che allora hanno qualche torto e la strada che hanno imboccato e senza ritorno.
www.copihue.it

Commenti Facebook