discorso integrale di Bush

“Cittadini, a quest’ora le forze armate americane e della coalizione hanno iniziato la prima fase dell’operazione militare per disarmare l’Iraq, per liberare il suo popolo e per difendere il mondo dai gravi pericoli che corre. Su mio ordine le forze della coalizione hanno iniziato a colpire obiettivi selezionati di importanza militare per minare la capacit‡ di Saddam Hussein di portare avanti una guerra. Queste sono le fasi iniziali di una campagna vasta e concertata.

Pi? di 35 paesi ci stanno dando un sostegno cruciale, dall’uso delle basi navali e aeree, alla cooperazione con la nostra intelligence o sotto il profilo della logistica per sistemare le truppe che devono combattere. Ogni nazione in questa coalizione ha deciso di sopportare i doveri e condividere gli onori di contribuire alla nostra comune difesa.
A tutti gli uomini e le donne degli Stati Uniti che ora sono nelle forze armate in Medio Oriente: la pace di un mondo preoccupato e tutte le speranze della gente oppressa dipendono da voi. Questa fiducia Ë ben riposta.Il nemico con cui vi confrontate avr‡ modo di conoscere la vostra abilit‡ e il vostro valore. Il popolo che libererete sar‡ testimone dell’onorabilit‡ dello spirito militare americano.

In questo conflitto l’America fronteggia un nemico che non ha riguardo per le convenzioni di guerra o per le regole morali. Saddam Hussein ha sistemato le truppe e i materiali in aree civili, popolate, nel tentativo di utilizzare uomini, donne e bambini innocenti come scudi per i propri militari: l’ultima atrocit‡ contro il suo popolo. Io voglio che gli americani tutti e tutto il mondo sappiano che le forze della coalizione compiranno ogni sforzo possibile per risparmiare la vita dei civili innocenti.

Una campagna su un terreno difficile di un paese grande come la California potrebbe essere lunga e pi? difficile del previsto, ma aiutare l’Iraq a edificare un paese libero, stabile e unito richieder‡ la nostra pi? strenua dedizione. Noi siamo venuti in Iraq con il pi? grande rispetto per i suoi cittadini, per la sua grande civilt‡ e per la fede religiosa che pratica.

Non abbiamo nessuna mira sull’Iraq, se non rimuovere un pericolo e restituire il controllo di quel territorio al suo popolo.
So che le famiglie dei militari che sono partiti stanno pregando perchÈ i loro cari ritornino salvi e al pi? presto. Milioni di americani stanno pregando con voi per la salvezza di chi Ë partito e per la protezione degli innocenti. Per il vostro sacrificio avrete la gratitudine e il rispetto del popolo americano e potete contare sul fatto che le nostre forze torneranno a casa appena avranno concluso il loro compito. La nostra nazione Ë entrata in questo conflitto riluttante, ma ora il nostro proposito Ë certo.

Il popolo degli Stati Uniti e quello delle nazioni alleate non vuole vivere alla mercÈ di un regime fuorilegge che minaccia la pace con l’uso di armi di distruzione di massa. Affronteremo quel terrore ora con l’esercito, l’aviazione, la marina, la guardia costiera e i marines, in modo da non doverci trovare in seguito con i vigili del fuoco, le ambulanze e la polizia sulle strade delle nostre citt‡.

Ora che il conflitto Ë scoppiato, il solo modo per limitare la sua durata Ë di dedicarvisi con forza decisiva. E vi assicuro che questa non sar‡ una campagna di mezze misure e che non accetteremo altro risultato che la vittoria. Concittadini, il pericolo per il nostro Paese e per il mondo verr‡ superato. Andremo oltre questa fase di pericolo e porteremo avanti il lavoro per la pace. Difenderemo la libert‡. Porteremo la libert‡ agli altri. E vinceremo. Possa Dio benedire il nostro paese e tutti quelli che lo difendono”.

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50 commenti

  1. Dal discorso di Bush si possono fare diverse considerazioni.La prima che il “rinato” cristiano Bush,in uana fede intrisa di calvinismo mescolato a quotidiane letture bibliche sembra essersi caricato di una missione evangelica di liberazione del mondo dal Male.Questo discorso dalla stanza Ovale si e’ diramato attraverso le televisioni del mondo intero fino ai nostri cervelli ormai cerebrolesi dal bombardamento di migliaia di ore di TV,e per i piu’ ormai e’ diventato credibile una divisione del mondo in due fazioni il Male e il Bene.Purtroppo il mondo non e’ ne’ bianco ne’ nero ma un’interminabile sfumatura di grigio!

    La seconda considerazione che si puo’ fare e’ che Bush piu’ che convincere gli americani e tutti noi sulla necessita’e la giustezza di questa guerra sembra voler convincere prima di tutto se stesso.Sembrava pensare”nemmeno io credo alle cose che sto dicendo” e voi ve le bevete per buone!

    Tutto cio’ mi fa pensare alle parole di Hermann Goring al processo di Norimberga : “Naturalmente la gente comune non vuole la guerra ne’ in Russia ne’ in Inghilterra,ne’ in Germania.Tutto quello che dovete fare e’ dir loro che sono attaccati,e denunciare i pacifisti per mancanaza di patriottismo in quanto espongono il paese al pericolo”.

    Riflettiamo tutti su quelle parole.

  2. ..interessante visione della realtà…ha fatto veramente un bel discorso Impeccabile, peccato però che questa sia una GUERRA con molti SE e MOLTI MA e che il concetto di guerra esistente nell’800 e del 900 sia alquanto “ANTIQUATO” per non dire “OBSOLETO”…Secondo voi l’Umanità si è mai trovata di fronte ad una situazione come quella odierna? Forse si come dice la Storia che nel …66 avanti Cristo, dopo aver subito l’attacco degli israeliti a Gerusalemme, Tito rispose alla provocazione con la distruzione nel 70 di Gerusallemme,

    ma oramai in tutto il mondo dell’epoca lo disfacimento della credibilità della superpotenza” era simile ad un gran minestrone in ebollizione nel pentolone.

    Noi oggi ci troviamo di fronte, da una parte un occupazione militare dell’Iraq e dall’altra invece una rete terroristica di persone sparse per tutti i continenti pronte ad uscire dal “Sonno” dotate di chissà quali armamenti? Almeno così dice la stampa “Americana”. Bisognerebbe capire quanto è “Asservita” al nefasto disegno e quanta invece sia ancora “Libera” dall’influenza di “Satana”…come lo definisce Bin Laden e la sua rete terroristica visto che per loro l’America è il “Grande Satana”.

    Non penserete mica come gli sciocchi che Bin Laden non si sia ben preparato prima di fare l’attentato dell’11 settembre?

    E sì, una situazione del genere è veramente particolare e Noi in Italia cosa possiamo fare per rompere la nostra sudditanza, per farla finita con le decisioni dei “Soliti NOTI”, per spezzare le nostre catene e camminare sul sentiero luminoso di un un popolo libero insieme agli altri popoli liberi che popolano la valle d’Europa?

    “Arrestare” Berlusconi, perchè ha violato la Carta Costituzionale o perchè non ha fornito le informazioni che avrebbero evitato agli U.S.A. di fare la guerra all’Iraq, poteva essere una soluzione ?

    Sarà ancora possibile fermare “l’Apocalisse”?

    Roberto

  3. infatti io non credo che ci sia stata censura su questo forum.

    AP15 puoi dirmi qualcosa di più?

    KDK

  4. KDK

    non avrebbe senso sollevare un problema inesistente.

    Tre diversi partecipanti nel corso del`ultima settimana hanno inviato post che sono scomparsi.

    Uno di questi ovviamente sono io. Il contenuto dei miei due post non era cadavericamente pacifista e forse con qualche tono dissacratorio.

    In un altro messaggio,si consigliava il bombardamento di Bagdad con mortadelle da 50 Kg per favorire l`evacuazione dei civili. Satira quindi allo stato puro. Ricordi qualche tempo dopo l`11 Settembre,quando su questo sito si accetto` il messaggio con il cameriere che chiedeva nel ristorante delle Twin Towers “Apparecchio per tutti?” La bambina di 9 anni finita in cenere insieme ad altri 3000 civili che hanno a loro volta lasciato migliaia di orfani e vedove,in quella occasione non furono protetti dalla censura di Censurati!

    Lascio agli altri due amici il compito di scendere in particolari circa data e orario dei post ed eventualmente l`invio di una replica. Il mio di messaggio era brevissimo e privo di importanza ma evidentemente ha dato fastidio.

    La scomparsa di Post,non e` una cosa nuova se ben ricordo e per qualche ragione e` difficile credere in un problema tecnico.Il site management e` lunico che puo` esrecitare una selezione e quindi una censura.

    Non sono sconvolto dall`azione Censoria,ma dall`ipocrisia infinita con la quale si copre l`azione tipicamente Stalinista.

    Se qualcuno crede di neutralizzare una categoria di partecipanti con questo mezzuccio,ha sbagliato grossolanamente.

    Ciao

    AP15

  5. Welcome to Reviews Section

    L’editoriale lo fate voi…. 27/06/2001 n.1

    Non è vero che questo è un sito contro la censura. Spesso sono io stessa che non metto in line articoli inviati, abusando del fatto che sono l’unica responsabile. Mi sembra scontato evitare di pubblicare articoli in cui sono specificati nomi, fatti, luoghi e situazioni passibili di diffamazione a mezzo stampa. E’ vero che un sito web non è a rischio di denuncia, ma la persona fisica che cura i contenuti si, quindi scusate se ogni tanto non vedrete i vostri articoli, ma spesso in seguito a verifiche ho visto che si dichiarava il falso, e onestamente non mi va di passare i guai per dare la parola a tutti. Chi vuole veder on line il proprio pensiero dovrà accontentarsi dello spazio dei commenti, e da oggi anche di questo.

    Un editoriale fatto da voi, da chi ha tempo e voglia, da me, dai vostri amici, da genitori, da nonni, da barboni, da chi volete. Vedrò se firme autorevoli possono fare da supporto.

  6. Nel 1991 il “mandato” Onu era chiarissimo: liberare il Kuwait.

    Tutti i paesi del Golfo diedero il loro assenso (e anche i 5 membri permanenti Onu) in quanto c’era il pericolo reale che il dittatore, dopo essersi mangiato il Kuwait, espandesse la sua occupazione ad altre aree della zona.

    Nel 1991 non c’erano le condizioni politiche ed economiche per cacciare Saddam; si sarebbe rischiato un implosione dell’intera area (Arabia che si mangia un pezzo di Iraq con la scusa di avere maggiore protezione alle frontiere, Turchia che occupa il nord con la scusa di estendere il controllo sulla regione dei kurdi, Iran che fa lo stesso al sud con la scusa degli sciiti…) con conseguenze, allora, difficilmente quantificabili ma sicuramente pericolosissime.

    Oggi la situazione è radicalmente cambiata, sia perché sono cambiati i fattori di geopolitica, sia perché dopo il massacro alle Twin Towers gli USA non potevano permettersi altri “schiaffi” diretti o indiretti (così come non può permetterselo Putin in Cecenia o la Francia in Costa d’Avorio, tanto per fare 2 esempi).

    La politica internazionale dell’amministrazione Bush, almeno all’inizio, era tutta diretta al “facciamoci gli affari nostri” tanto che si prevedeva un disimpegno USA nei vari teatri locali di conflitto (dal Kossovo al problema Israele/Palestina).

    Dopo il crollo delle Torri, giocoforza, la politica degli USA è radicalmente cambiata.

    Gli USA hanno compreso che la “sicurezza” interna (a cui nessuno stato può rinunciare, tanto che in tutti i manuali di politica si dice sempre che ogni forma di Governo –democrazia o dittatura- deve garantire Legge ed Ordine) passava per un maggiore impegno “estero”, anche con il ricorso alla forza delle armi.

    Tutti sappiamo che la liberazione dell’Afganistan, automaticamente, non comporta un annullamento del terrorismo, ma sicuramente comporta una diminuzione del pericolo di attentati.

    Tutti sappiamo che la presenza militare russa in Cecenia non elimina le bombe a Mosca, ma di sicuro aumenta la pressione politica/militare in quell’area.

    Per cui uno degli aspetti sotto gli occhi di tutti, ma spesso dimenticato, è che dopo 11/09/2002 gli USA (ma anche le altre “potenze”) sono stati “costretti” a interferire all’esterno per aumentare la sicurezza interna.

    Se l’Italia fosse stata una Potenza nel Mediterraneo (cioè capace di influire direttamente o agire militarmente nell’area) e avesse avuto nel suo suolo attentati credete che non avrebbe “minacciato” l’uso della ritorsione o dell’intervento armato per cercare di risolvere il conflitto in Medioriente??

    La Francia (saltando a piè pari l’Onu) ha mandato la Legione in Costa d’Avorio a difendere i propri interessi, così come sta addestrando le Forze Speciali algerine (in quanto una maggiore “pressione” interna in Algeria corrisponde a un minore pericolo di attentati sul suolo francese).

    E chissà quali interventi diretti/indiretti sta praticando la Russia o quali strategie sta attuando la Cina…

    Per cui io assolutamente non mi meraviglio che gli USA si vogliano erigere a paladini del nuovo ordine mondiale.

    Non lo fanno certo per filantropia: vogliono difendere i loro interessi.

    Ma meglio che questo ordine mondiale venga difeso da una nazione democratica (con tutti i suoi limiti ed errori), piuttosto che esso venga difeso da una dittatura o da un regime che concepisce un “controllo” diretto ed armato delle risorse di una altra nazione (come avveniva 100 anni fa)

    Tutti dopo 11/09/2001, per un riflesso condizionato, abbiamo pensato: le bombe qui da noi non le mettono, quindi la nostra vita cambia di poco.

    Invece (purtroppo) dobbiamo cominciare a pensare in maniera diametralmente opposta: il nostro “sistema di vita” deve essere difeso, cioè è prevedibile che in futuro aumenteranno le opzioni di “pace in armi”: siccome la tua politica (militare) può danneggiare la mia nazione io intervengo.

    Consiglio a tutti di leggere l’ultimo libro di Alan M. Dershowitz (TERRORISMO/Carocci editore).

    L’autore è un ”paladino” in USA dei diritti civili, un avvocato che si è sempre battuto per difendere i diritti dei più deboli, un autentico “liberal”

    Eppure fa un analisi spietata (e giusta) di come non avendo fatto nulla “prima” (il terrorismo palestinese, come unica forma di pressione nasce nel 1968) “ora” ci troviamo dove ci troviamo.

    Da anche alcune sue “ricette” su come affrontare questa nuova minaccia, senza rinunciare alla libertà individuale.

    Un libro che certamente farà discutere.

    Buon fine settimana a tutti

    Gianfranco/Macerata

  7. Purtroppo non è la cagnetta ad essere finita sotto una bomba… un intelligentissimo “patriot” ha abbattuto un aereo della gloriosa RAF… spero che l’equipaggio si sia salvato… se questo è quello che le nuove armi fanno agli “amici” figuratevi ai nemici… bambini irakeni in testa… già dimenticavo, c’è il 5% di tolleranza… su tremila bombe 150 sbaglieranno il bersaglio… 150 tonnellate di esplosivo impazzito… un rischio del tutto accettabile dato l’alto fine umanitario di questa guerra. Intanto i segnali dal mondo musulmano sono tutt’altro che rassicuranti (leggi manifestazioni al Cairo)… Spero che gli “alleati” abbiano davvero calcolato bene i rischi di questa operazione perchè se non dovessero beccare Saddam (come non hanno beccato Bin Laden) e/o non dovessero trovare armi proibite, stavolta, ci sarà da ridere… per tutti!

  8. Chi sa con che animo sganciano bombe su Bagdad pensando che sotto ci sono bambini, immaginando di trovare sotto i propri figli, i liberatori USA e tutti quelli che li sostengono con parole

  9. Caro Claudio ti informo che l’Irak si trova sotto il puntamento di 500 missili atomici,inutile dire che ognuno di quei missili supera per gittata e potenza possiede un potere distruttivo superiore al presunto arsenale irakeno.

    E poi non rintengo che l’operazione militare sia dovuta a una ripungnanza contro il genocida Saddam visto che altri regimi sono totalmente inpuniti come la dittatura militare in Pakistan la repressione della Turchia contro i Kurdi ,non continuo perchè la lista sarebbe troppo lunga,

    quindi per favore cerc di essere più chiaro un conto e di desidere l’abbattimento del solo regime di Saddam un conto è giustificare un conflitto che non porterà nessun bene.

    P.S.

    come opinione personale visto che Bush junior si è concesso un week-end di vacanza,su esempio paterno,affermo le seguenti parole

    “Bush è un schifo d’uomo”che non segue nemmeno ,con l’apparenza, le sorti dei suoi uomini .

  10. Ma và se poi non trovano il materiale cosa fanno?

    piazzano qualche camion d’antrace affermandolo di averlo trovato dopo molte peripezie .

    Ciao Bevone.

  11. OH!esiste ancora la democrazia e la legalità dell’O.N.U. e poi che significano 75 milioni di votanti americani su una questione puramente internazionale non mi dire che la popolazione mondiale si aggira su 100 milioni di abitanti ,strano credvo che gli americani fossero di più,e con 75 milioni di voti americani valgono più di altri?

    KDK tu di coerenza ne sei proprio bisognoso.

  12. SUN ZUN affermava che era pace quella mantenuta e guerra quella che era vinta di certo non era un pacifista e bastava un suo ordine per decapitare molti uomini ma di sicuro se i militari e politici europei avessero ragionato nella sua maniera non dico che saremmo vissuti in pace completa ma l’umanità si sarebbe stata risparmiata da molti conflitti sanguionosi.

    Caro Nico spero che tua abbia seguito questo ragionamento prima di parlare.

  13. Caro Claudio sei capace di darmi spiegazione sulla forma di governo che sarà garantito all’Irak nel dopoSaddam non dirmi che avrà un regime democratico e ripettoso dei diritti umani se è così siamo a livello di fantapolitica.

    Indubbiamente non ti manca la comprensione ma continuo a sostenere che la tua visione è alquanto limitata

    spero di assistere a dei cambiamenti.

  14. Caro Spiorocheta sulle colpe di Saddam non è necessario aggiungera altre parole,certo quel pazzoide può aver pensato alla notizia delle manifestazioni di avere l’opinione pubblica dalla sua parte,ma ti ricordo che per il momento siamo ancora in democrazia se non posso prendere l’aereo e andare a Baghad a manifestere contro Saddam nessuno mi proibisce a manifestare in piazza contro la guerra .

    Non dire che non è un mio diritto farlo.

  15. Sono stato a Sarajevo nel 94 come volontario della croce rossa e ho visto l’assoluta INCAPACITA’ dell’O.N.U. di risolvere il conflitto, poi nel 95 sono tornato da ufficiale della Nato e oggi la Bosnia è uno stato libero anche se con molti problemi ( a proposito dove cazzo stavano i pacifisti mentre le bombe cadevano sul mercato di SARAJEVO?) te lo dico io, a farsi le canne e a ubiracarsi sotto le bandiere di che guevara, ebbene se oggi vai in quella città e dici di essere dell’ONU ti sputano addosso, se hai la rosa dei venti sul braccio ti salutano….

    Alla faccia dei pacifisti….

    Mister Blu

  16. Il vero, grande problema del mondo è che è rimasta un’unica grande superpotenza. Quella sbagliata.

  17. E’ anche un paese, non dimenticarlo, che è DEMOCRATICO, se conosci la parola, per la pena di morte……..sarei curioso di vedere se anche da noi si facesse un referendum cosa uscirebbe fuori, non commento il “70% DEI CASI SONO ERRORI DI PERSONA”…….. buffonata assoluta, pur consci che la democrazia non è il regime perfewtto rimane sempre il migliore…..almeno per me………. te cosa proponi ?, invece di fare i disfattista……….PROPONI

    Nico

  18. Sono apparse le immagini dei primi soldati americani uccisi. E’ quindi iniziata la grande masturbazione mentale del fanatico popolo rosso.

    Un grande senso di vittoria psicologica nei confronti degli imperialisti, una gioia incommensurabile, un accorato “ben vi sta”.

    Grazie, si grazie! E’ grazie a voi che esce la parte recondita del vero “pacifista”impegnato, è grazie a voi che lodo la scomparsa di regimi che tanto amaste e amate tuttora.

    Applaudite, ubriacatevi di solidarietà con l’esercito iracheno, che umilia i figli dell’impero. Godete nel rivedere le immagini dei fanti caduti nell’assolvere la conquista.

    Piangete i morti irakeni, esultate per quelli angloamericani. I morti non hanno pari dignità, i morti vanno divisi per nazionalità, sesso e religione.

    Grazie signori.

    Spirocheta.

  19. E` vero! Muoiono anche i ragazzi americani.

    Muoiono come tutti gli altri perche`sono strutturati come noi,sono fatti di carne,ossa e sangue.La stessa materia dei civili Irakeni,della Guardia presidenziale a difesa di Bagdad.Vengono colpiti dai 7.62mm,dai frammenti degli RPG e possono soffocare con gli stessi Gas con i quali sono soffocati 400.000 Kurdi.

    Muoiono come puo`morire un ragazzo del Sud degli Stati Uniti,in un modo ingenuo.Crepano convinti di essere immortali e di essere salvati dalla Cavalleria dell`aria comunque vada e in qualsiasi circostanza.

    E in questa morte cosi` silile alla morte di altri,hanno il privilegio di un attimo di pubblicita`prima di essere dimenticati per sempre come spesso accade a chi muore combattendo.

    Rappresentano la dimostrazione lampante che non sono della stessa materia dei Patriot,dei Tornado e che questa carenza di solidita`,rappresenta una speranza per gli uomini che nelle improvvisate trincee di Bagdad attendono il martirio in nome di Saddam Hussein.

    A migliaia di chilometri di distanza si inneggia alla epica resistenza e cosi`si augura altra morte

    e altre immagini di ragazzi in mimetiche imbrattate di umanissimo sangue.

    Tutto ma proprio tutto e nessuna voce di piazza che chieda a Saladino di partire,di concludere la vicenda umana di un potere assoluto,di un privilegio totale.

    Una partenza che disarmerebbe la cattivissima America e che mitizzerebbe il regime per sempre.

    La pace e` il risultato di uno stato collettivo di coscienza circa il valore della vita e distante da quello che ancora siamo e saremo per secoli.

    Esistono pero` condizioni morali perche` la pace non abbia il sapore di una sconfitta assoluta e in qualcosa bisogna pur credere.Io credo che il male esista e in diverse gradazioni e che tali gradazioni svolgano un ruolo chiave nell`impostazione delle nostre opinioni.

    Credo che con tutti i guasti,i malesseri e le disperazioni,il mondo Occidentale anche in una guerra forse ingiusta,gode di una maggiore percezione del bene anche se questa si esprime nel bombardamento di un ministero della propaganda in una citta` medio orientale.

    La pace e`un concetto comodamente vago perche` non obbliga ad affrontare delle scelte inevitabili non costringe all`analisi.La pace e` pace senza diplomazia,senza orgoglio nazionale,senza equilibri strategici,senza etica di stato o contorni di frontiera.

    La pace che si chiede a gran voce oggi,riguarda una umanita` enormemente piu` umana di quella attuale,insomma una condizione di grazia che ancora non ci spetta.

    Per il momento si tratta ancora di combattere e di morire,ognuno a modo suo e per le proprie ragioni e visioni.

    Claudio

  20. Ma che cazzo stai a ddi? La guerra è la guerra degli interessi, del business, non c’è niente di necessario e meno che mai qualcosa di UMANITARIO in nessuna guerra, hai capito COGLIONE?

  21. bimbi venite su militari.org cosi’ entrerete in contatto nel forum con i militari italiani ….

    Comunque questa e’ una guerra di interessi assurda ed imperialista … volete fare una cosa seria per combattere le guerre imperialiste ? Arruolatevi…. e rimanete voi stessi……

  22. Bravo anonimo. Il tuo linguaggio forbito e la tua profonda ma distaccata analisi, rendono partecipi anche noi, poveri ignoranti, della verità assoluta.

    G&M

  23. Saddam ha ammazzato i Curdi e perciò va punito con una guerra.

    Cari paladini del capitalismo imperialista qualunque $Esso$ sia,cosa avete da dire sulle stragi sistematiche effettuate dai turchi per decenni contro i Curdi? Forse niente?

    Il Popolo Curdo è uno solo, anche in Turchia dove ho visto con i miei occhi villaggi Curdi distrutti e deserti, dove non ti vogliono far andare come turista, dove, se ti trovano a parlare con qualcuno del luogo i poliziotti turchi ti portano in caserma e ti ci tengono tutto il giorno.

    Cari benpensanti segaioli mentali, andate pure in Cappadocia e ad Istanbul, ma se avete un minimo di coerenza proseguite ad est. I Curdi non vi faranno alcun male, cercheranno solo di farvi capire la loro situazione mostrandovi prove concrete.

    E perchè ora i Turchi stanno invadendo l’Iraq del nord, cioè il Kurdistan iracheno? Guardate che lì non comanda Saddam! Ditemi perchè.

    Chi ci va a bombardare i Turchi? Berlusconi? No, lui ricostruisce!

    Ma cercate di ragionare a 360°, altro che buoni e cattivi!

    Luigi.

  24. Registro l`insulto e proseguo.

    Ogni conflitto e` legato ad un interesse alla paura di perderlo.

    Si puo` trattare di un interesse pratico come un quarto di gazzella trascinato in una caverna 3 milioni di anni orsono,oppure un interesse spirituale con un Dio qualsiasi che impone attraverso un sacerdote, il dogma della difesa sanguinaria della propria esistenza.

    La gurra e` necessaria quando una o piu` civilta` hanno esaurito le parole per evitarla o quando in uno scenario globale,e` esclusa per etica o per stato di coscienza.

    E` escluso che gli USA intervengano con la forza a difendere i diritti umani di una minoranza o perche` preoccupati genuinamente per la sicurezza del mondo.Forse una piccola percentuale del popolo Americano che io un po` conosco,avverte un dovere di intervento che ripari i torti fatti alla giustizia.

    E` colpa delle origini,cioe di una costituzione fabbricata non malissimo e dei padri fondatori che erano uomini di grande cultura ed umanita`.

    Il documento originale era scritto a difesa di una umanita` miserabile e disperata che usciva da una Europa dove il privilegio era la perpetuazione di una vergogna indegna e il sopruso

    sclerotizzato.

    Mai ritenuto che la guerra avesse qualcosa di umanitario.

    Ho visto cadaveri per strada abbandonati da giorni e assistito alla morte di qualcuno.Ho visto case e un minuto dopo macerie.Quello che io ho visto, oltrepassa la tua immaginazione o i tuoi incubi peggiori.A meno che tu non abbia le identiche esperienze cosa che fraternamente non ti auguro,non hai il diritto perlomeno con me, di sederti in cattedra ed insegnarmi cosa e` la guerra. Puoi chiamrmi non firmandoti “Coglione” ma questa,e` tutta la liberta` che ti e` concessa nel mio caso.

    Come farai a perorare una causa antibellica insultando i tuoi avversari,cioe` ferendoli con le parole,e` un mistero!

    Se ci pensi bene,potrebbe essere il primo passo per un conflitto,e quindi una basilare contraddizione del piu` elementare spirito pacifista non credi?

    In un altro contesto,terribilmente offeso,potrei penetrare in casa tua e tirarti una fucilata nel petto e spoutarti su i polmoni non credi?

    Ciao

    Claudio

  25. Fatto sta che il discorso di Bush, come quello che Saddam avrà detto ai suoi sudditi dimostrano che la frase di Sun Zu sia azzeccata, no?!?

    Che poi lui si riferisse al suo tempo è logico, non era un profeta, nè tantomeno un politico. Fatto sta che Antonella, devi essere più obiettiva, se no la guerra sembra giusta.

    Fabrizio

  26. Immaginiamo caro Dolcino se in una decina di anni si riuscisse a stabilire un organismo internazionale che abbia il potere di indire elezioni planetarie o meglio referendum,su questioni che riguardano l`intero pianeta.

    Sarebbe il primo esempio di democrazia globale ed eviterebbe che un consesso di parassiti a dodicimila dollari al mese,non decidano affatto oppure che decidano contro la volonta` di miliardi di individui.

    La guerra in corso e` una lezione severissima ma in mancanza di altre misure efficaci e` l`unica opzione per controllare una nazione come l`Iraq che e` solo uno dei tanti paesi con a capo uno squilibrato.

    Ignoro i termini esatti di principio delle UN ma non credo sia escluso crearne di piu` chiari ed universalmente riconosciuti come basilari per l`umanita`.

    Il movimento pacifista oggi protesta sopratutto perche` non si sente rappresentato e pur ammettendo una colpevolezza Irakena,nutre fortissimi dubbi circa il futuro e il ruolo di una potenza assoluta sul pianeta.

    Hanno torto liquidando la questione Irakena con la formula “Pace” a tutti i costi, ma ragione nel chiedersi chi sara` il prossimo e sopratutto chi stabilira` le regole del gioco.

    Le UN sono una serie di uffici e null`altro e la loro autorita` e` stata minata per sempre.

    Questo vuoto e` di una pericolosita` assoluta e se rimarra` tale, ad un conflitto ne seguira` un`altro.

    La possibilita` di una sorta di terza guerra mondiale atipica,si sviluppa intorno a noi in questigiorni e qualcuno forse a ragione,dice che e` gia` iniziata.

    Il movimento pacifista ha il dovere di non esaurire la propria spinta su una guerra gia` iniziata e non arrestabile (Credo) ma di concentrarsi su una soluzione per il futuro che soddisfi,sicurezza globale,diplomazia, economia e geografia.

    Il problema non sono gli USA,ma la natura umana imperfetta per definizione.

    L`America e` responsabile per il suo enorme ego, il senso del gioco d`azzardo e un appetito formidabile!

    Se Saddam avesse avuto la stessa potenza finanziaria e militare…..

    Speriamo bene!

    Ciao

    Claudio

  27. Ovviamente le TUE statistiche……… sicuramente mi dirai che il 90 / 95 % dei condannati sono innocenti, che la CIA non è altro che il braccio armato della famiglia BUSH …….. che l’uccisione di MORO è colpa dell’ FBI……… per il petrolio…………… PENOSO……….. dovresti leggere dove va il 60 % del petrolio irakeno……..dove va un altro 22 %……. e quanto del petolio irakeno ha bisogno Bush…….. ipocrisia allo stato puro.

    nico

  28. questa è degna di VISITORS……….. BLOB , STRISCIA………. ZELIG ….e LE IENE…………. bravo, ma chi sei, il fratello furbo del GABIBBO ?

    Nico

  29. caro spirocheta,

    io non piango per i soldati morti in guerra, non avrebbe senso.

    posso piangere per i bambini uccisi da tutte le bombe di qualsiasi colore esse siano.

    Onore a tutti i soldati morti in battaglia, diprezzo e maledizione per tutti quelli che ce li hanno mandati.

    La guerra la dichiarano pochi eletti e la combattono tanti sconosciuti che al massimo avranno una pensione o peggio una medaglia.Io sono stato un miliare e non me ne vergogno. Sono stato in somalia ed in kosovo…poi me ne sono andato perchè lo schifo visto mi ha lacerato lo spirito ed il fisico. Ho visto vecchi e bambini morire per le strade di mogadiscio. Ho rischiato la stessa fine al check point ferro..ho avuto paura, ho sparato, forse ucciso..i miei occhi sono stati sempre asciutti.ho visto compagni piangere la stessa sera mentre pregavano di tornare a casa, altri invece, eccitati come bestie assetate di sangue..la guerra caro amico mio la devi fare per poterne parlare..allora vedrai che non ne avrai voglia…

    Lupo 64..col moschin 1989/99

  30. tratto da tgcom del24.03.03:

    Iraq: Halliburton per ricostruzione

    La società del vicepresidente Cheney

    Finita la guerra contro Saddam Hussein, inizieranno le attività di ricostruzione e sviluppo dell’Iraq. Si tratterà di un grande business e, tra le compagnie statunitensi già candidate a scendere in campo, figura pure Halliburton, azienda del settore petrolifero che ha avuto come amministratore delegato Dick Cheney, attuale vicepresidente Usa.

    L’agenzia americana per lo sviluppo internazionale sarebbe già al lavoro per definire i piani di ricostruzione della nazione irachena. E, soprattutto, per identificare i gruppi industriali che potranno partecipare a tutta l’operazione che dovrà nel tempo “rimettere in sesto” il Paese bombardato dall’esercito a stelle e strisce e da quello britannico.

    Lavoreranno società specializzate in infrastrutture e ingegneria, banche e finanziarie, così come le aziende petrolifere, alle quali fanno gola ovviamente (inutile negarlo) i ricchissimi pozzi iracheni. Per la ricostruzione, l’amministrazione Bush avrebbe già stanziato un miliardo di dollari. E, sulla lista delle fortunate compagnie che avrebbero già avuto il via libera per sbarcare in Iraq dopo la fine del conflitto, ci sarebbe anche la Halliburton, l’azienda che fu guidata da Cheney dal 1995 al 2000. Questo almeno sostiene l’agenzia Bloomberg. Pare, addirittura, che, già da tempo, alla stessa Halliburton fosse stata commissionata dall’amministrazione americana la attività di spegnimento dei pozzi iracheni in caso di incendi appiccati dalle truppe del Raìs.

    Torna dunque in scena il nome del colosso petrolifero texano. Durante la recente “tangentopoli” Usa, quella partita con il crac Enron, pure l’Halliburton era finita nei guai, per irregolarità compiute proprio negli anni in cui Cheney era al timone della azienda. La Casa Bianca ha vacillato non poco, sotto l’onda di polemiche e sospetti.

    Ora si torna a parlare della società così vicina a Cheney come una delle candidate ad aggiudicarsi parte del business della ricostruzione dell’Iraq. E, se l’Iraq bisognerà ricostruirlo, sarà proprio perché Bush e Cheney hanno deciso di bombardarlo. Qualcuno ha parlato di possibili interessi “occulti” che avrebbero guidato le decisioni di Francia e Russia proprio a proposito della guerra (compagnie petrolifere russe e francesi lavoravano con Saddam), ma anche l’eventuale coinvolgimento di Halliburton nelle operazioni industriali in Iraq qualche sospetto lo può far venire.

    E, ancora una volta, qualche ombra si alza su Dick Cheney, vicepresidente Usa con Bush figlio, segretario alla difesa con Bush padre e, per anni, capo di uno dei più importanti gruppi petroliferi del mondo. Se, parlando di Iraq, gli interessi petroliferi possono creare qualche imbarazzo a Parigi o a Mosca, pure a Washington qualche “imbarazzo da greggio” pare esserci proprio.

    Giovani…non sta sul manifesto o liberazione…

  31. Ciao Claudio,

    Ho letto con grande interesse i tuoi interventi e, mi chiedevo, data la tua esperienza di lavoro per le UN, se non potessi scrivere due parole in proposito. Penso che possano essere istruttive per tutti, specie in questo momento. Te la senti?

    Ciao

    Cesare

  32. Ma chi sei? Um metalmeccanico frustrato? Un camionista represso? Con chi passi le tue notti?

    Con le quasi maggiorenni di qualche porno site ukraino?

    Ma per favore,metti la testa nel forno del cucinotto popolare,apri il gas e fatti un bel viaggio!

  33. Si Luigi,

    credo proprio che tutta la gente che dici tu siano dei deficienti turlupinati…

    Leggi sopra quello che ho scritto, forse t’accorgerai d’essere deficiente pure tu…

    Har

  34. I valori del mondo cristiano rischiano di essere calpestati dai nuovi “ospiti”

    La Chiesa di Roma contro l’Islam. Contro la sparizione del cattolicesimo e della tradizione religiosa e culturale cristiana, costrette a piegare la testa di fronte all’invasione di immigrati. Gente che raggiunge l’Italia come se si recasse in un albergo di lusso, dove può pretendere l’assoluta libertà e il diritto ad avere ogni servizio, visto l’”alto” prezzo pagato. Il rapporto Caritas di questi giorni, dall’autorità di una fonte “nobile” come la Chiesa, votata per istituzione alla solidarietà senza confini, ha creato sconcerto in certe menti. Ma non tanto per i dati: tutti sanno, almeno quelli che non ricevono ordini di non vedere, che l’immigrazione è aumentata del 60% in otto anni. Tutti sanno che l’equazione clandestini – criminalità si conferma formula sempre più valida. E tutti sanno, nonostante le “ministrate” della Livia Turco, che il volto degli immigrati è tutt’altro che “dolce e rassicurante”. La Caritas non ha detto nulla di nuovo: lo hanno fatto, invece, uomini di chiesa, alti prelati, che, mesi prima, vuoi per un momento di lucida “rivolta” ai diktat vaticani, vuoi per una lotta coraggiosissima pur di non tacere le proprie idee, hanno iniziato a instillare nelle coscienze della gente certi messaggi “contro”. E lo hanno fatto dai pulpiti delle Chiese, quelle stesse Chiese pronte ad accogliere (“Sanatoria per tutti i clandestini” diceva il Papa nell’ottobre del ’98) gli extracomunitari “bisognosi”.Alessandro Maggiolini, vescovo di Como, Padre Sorge, il gesuita di Civiltà Cattolica, per arrivare fino al Cardinale Ruini, presidente della Cei e a Carlo Maria Martini, cardinale arcivescovo di Milano. Tutti questi hanno espresso il loro no alle sanatorie pro – clandestini, il loro timore all’invasione islamica. Nessun vescovo se l’è sentita di raccogliere il messaggio del pontefice, che proponeva una sanatoria generalizzata in occasione del Giubileo. Anzi: Maggiolini aveva rilasciato dichiarazioni pesanti. “Io esprimo – affermava in una intervista a la Padania – quel disagio che sentono anche e soprattutto i piccoli preti di provincia, costretti a convivere con realtà fatte di immigrazione selvaggia, incontrollabile e legata alla criminalità. Ho solo detto il mio reale pensiero. Se continuano così, dovremo insegnare nelle scuole anche l’Islam, lo pretenderanno gli stessi immigrati…”. Cattolicesimo da difendere, dunque. Valori irrinunciabili, ma del tutto incompatibili con i “nuovi arrivati”: “Come si può – spiegava ancora Maggiolini nel discorso tenuto pochi mesi fa, in occasione della festa patronale di Como – arrivare a conciliare estremi tanto distanti, come il ruolo della donna, il senso della famiglia e la poligamia tra cultura islamica e cattolica”. Non tutti hanno voluto capire le parole del prelato: qualcuno ha cercato, in modo francamente poco comprensibile, di rivisitare il suo messaggio come una “apertura” agli immigrati. Oggi, uno dei “mondi” invade l’altro e, in nome della globalizzazione, dell’appiattimento culturale, si pretende di fondere le due culture in una sola. La Chiesa cattolica, o meglio, alcuni esponenti della Chiesa cattolica, lanciano l’allarme: si dovranno creare i servizi prima per i musulmani e poi per i cattolici? Non sono i dati in quanto tali, quindi, a costituire la chiave di volta di questo nuovo corso di idee. Ma le parole degli uomini, le affermazioni di identità e l’espressione del timore per la scomparsa della cultura e della religiosità proprie della nostra terra. Dalla Basilica di Sant’Ambrogio, il Cardinale Martini diceva “Attenti all’Islam”. “Ci sono popoli ed etnie – parole del Cardinale – che hanno una storia e una cultura molto diverse dalle nostre e di cui ci si può domandare se intendano allo stesso modo i diritti umani…”.

  35. Claudio con tutto il rispetto ma la tua ingenuità

    è commovente dietro il tuo apparente realismo nascondi una completa sprovedetezza.

    Ricapitolando il regime di Irakeno,come altri in paesi,è più che condannabile la sua caduta sarebbe un chiaro beneficio per l’intera umanità

    ma il ricorso a una guerra d’aggressione a violazione del più elementare diritto internazionale non è certo la soluzione ideale quanti morti e distruzione può provocare questo conflitto?senza contare la futura guerriglia e eventuale infiltrazione islamica ,diamine non possiamo ridurre l’Iraq a livello dell’Afghanistan

    e poi credi che gli americani durante l’occuppazione non si serviranno della tortura e della repressione e quante fosse comuni scaveranno nel deserto ?

    E in caso che la popolazione irakena non sia gradita l’occuppazione americana e il fruttamento delle proprie risorse al mimino accenno di rivolta che faranno?

    sparare sulla popolazione e poi dire che vi stiamo liberando.

    Spero che tu sia in grado di fornire spiegazione.

  36. Notizia del 30/3/2003, che (chissà perchè, c’è in

    ben pochi giornali)

    Iraq, Gb: errore missili rimosso capo difesa aerea irachena

    Un portavoce di Tony Blair ha annunciato il siluramento del comandante della difesa anti-aerea di Baghdad. L’informazione proviene dai servizi segreti. All’origine del provvedimento l’errore di lancio, con la caduta sulla capitale irachena, di missili terra-aria destinati agli aerei incursori occidentali.

    Le autorità britanniche e statunitensi avevano già avanzato l’ipotesi che le recenti esplosioni avvenute nel centro di Baghdad, con carneficina della popolazione locale, fossero da addebitare a missili contraerei iracheni ricaduti per errore sulla città. Ma le autorità irachene continuano ad insistere sulla tesi della responsabilità della coalizione.

  37. Questa è una prova di quanto quell’assassino di Saddam ed i suoi “fedelissimi” (?!), ci tengono la popolo iracheno…

    Purtroppo è anche la prova di quando i giornali siano “troppo” prudenti x non dire altro…

    FORZA Americani

    FORZA Inglesi

    Liberate l’iraq da quei Pezzi di merda…

    Lucia

  38. Scopa di più e smettila di farti Federica (la mano amica scusa amika)

    Hai un futuro come scudo umano, usati da quall’assassino di Saddam !!!

  39. gli editoriali sono una cosa, gli articoli un’altra. Speravo lo sapessi.
    I post sono un’altra cosa ancora.
    ma perchè non mi chiedete le cose via email se avete dubbi? non leggo censurati tutti i giorni. E’ pure sempre un hobby
    Serpico

  40. Speriamo che qualche tuo Amico mussulmano in crisi di astinenza, non preferisca il tuo bel culetto, (visto che loro ci sono abituati) a qualche poveretta con il Burka !!!

    Forza Occidente “cultura Superione”

    Michela

  41. Ricorre in questi giorni il 15.esimo anniversario dell’attacco con gas nervini alla città di Halabja nel Kurdistan iracheno da parte di Saddam Hussein. Dal 16 al 18 marzo 1988 dalle forze armate del dittatore iracheno sono stati brutalmente massacrati 5.000 Kurdi, altri 10.000 hanno subito lesioni gravissime ad organi vitali. Nell’operazione militare denominata “Anfal” vennero attaccati con gas nervini più di 200 villaggi abitati in stragrande maggioranza da Kurdi ed Assiri; il numero delle vittime si aggira intorno a 70.000-80.000.

    Il vero problema però non sono tanto i dittatori come Saddam Hussein, che sono disposti a qualsiasi eccidio e genocidio; il problema di fondo rimangono i Governi occidentali e le ditte di produzioni di armi, disposti a fornire armi e tecnologie a tutti gli assassini del mondo pur di fare affari.

    Bisogna ricordare che sono corresponsabili dei crimini del dittatore iracheno tutte le ditte occidentali che, assieme ai loro Governi, per anni hanno dato il loro appoggio a Saddam Hussein – come peraltro hanno appoggiato altri dittatori, di cui si era a conoscenza degli intenti di massacri e genocidi: le armi generalmente non servono per l’agricoltura, le dichiarazioni ipocrite che “non si sapeva” delle vere intenzioni sono misere e ridicole. Tra i principali responsabili di questi commerci ci sono il Governo Tedesco con il Cancelliere Helmut Kohl ed il Ministro degli Esteri Hans Friedrich Genscher; che hanno infatti autorizzato l’esportazione di tecnologie per la fabbricazione di gas nervini. Nella stessa situazione si trova anche il Governo italiano che ha autorizzato la vendita di elicotteri da guerra e mine al regime iracheno.

    L’Associazione per i popoli minacciati già nel passato era riuscita ad aprire contenitori della ditta Karl Kolb e della consociata Pilot Plant evidentemente destinati all’Irak, e ciò nonostante fu condannata a non ripetere la “calunnia” che la ditta si facesse complice dei delitti di Saddam. Ma era presto arrivata anche la rivincita: molti esperti concordarono con l’APM sul fatto che gli ingegneri non potevano non aver visto che gli impianti venivano utilizzati per la produzione di gas nervini, così come i Governi erano obbligati per legge a controllare le spedizioni quantomeno sospette in paesi dove non vengono rispettati i diritti umani.

    Le ditte occidentali con i loro Governi compiono un atto di complicità con i genocidi commessi in questi paesi. Molti paesi del Sud del mondo non sarebbero in grado di produrre le armi per compiere i loro genocidi nei confronti delle proprie minoranze perché non sono in possesso delle tecnologie. Corrono in loro aiuto i complici occidentali – ditte e governi -, che a dittatori e criminali forniscono le armi oppure gli impianti per produrle. Le leggi che vietano il rifornimento di armi a paesi in guerra o in guerra civile non vengno rispettate dai Governi.

    Ora che il disastro è evidente che almeno i Governi occidentali e le ditte da loro favorite facciano costruire ad Halabja un centro ospedaliero e di terapia per le vittime del Napalm, così come in tutte le parti del mondo le ditte dovrebbero risarcire i danni compiuti con opere umanitarie, che non possono essere che un palliativo per gli immensi dolori inflitti a interi popoli.

    13 anni dopo la strage di Halabjia la città è ancora distrutta. A molti sopravvissuti è stata negata la medicazione delle loro ferite e soffrono di malattie gravi, come cecità, cancro e leucemia soprattutto nei bambini. Chi dà il coltello all’assassino affinché possa compiere il suo delitto nella diritto penale viene processato per complicità; nell’economia mondiale e nella politica internazionale però chi contribuisce alla realizzazione di genocidi non deve rendere conto a nessuno: questo è inaccettabile in un contesto internazionale in cui ognuno è responsabile per le proprie azioni. Chiediamo che il governo iracheno venga incriminato per genocidio in base alla Convenzione di Ginevra del 1948 e che l’ONU riveda le sanzioni che stanno provocando inutili sofferenze per la sola popolazione civile

  42. In questi giorni, come non bastasse l’incubo della guerra all’Irak, ci tocca rivivere la vergogna della guerra del Kossovo, prevedibilmente e non infondatamente rievocata dal centro-destra. Succede così di vedere, nelle tante maratone televisive, Melandri e Letta sostenere goffamente che allora non fu violata la Costituzione, perché si agiva nell’ambito Nato (cosa detta nello stesso giorno in cui Andreotti, al Senato, dimostrava come persino il trattato della Nato fosse stato violato nella guerra alla Jugoslavia). O di assistere al balbettio di Pecoraro Scanio, il quale non trova di meglio che inventarsi che “allora era d’accordo anche il Papa”. Ed ecco, da Costanzo, l’esibizione di Massimo D’Alema, che difende la sua guerra in un modo talmente supponente e pretestuoso, da spingere il pubblico del Teatro Parioli, sempre così benevolo verso l’Ulivo, ad indirizzare applausi liberatorii alle facili confutazioni di un pensatore come Belpietro. E oggi riecco il Nostro sulla Stampa, saldo come una roccia: “D’Alema non cambia idea”. E’ noto che una memoria lunga è spesso d’ostacolo all’azione politica, nella quale è utile a volte saper dimenticare: ma la ferita del Kossovo è troppo recente e troppo profonda per essere archiviata o peggio, rimossa. Anzi, è proprio in queste giornate drammatiche, dentro la grande onda pacifista che ha sollevato il Paese, è proprio ora che occorre ricordare, discutere, contestare quelle scelte, come garanzia che non abbiano a ripetersi. E allora ripetiamolo fino alla noia: l’Italia fu portata in una guerra di aggressione a uno Stato sovrano, in violazione della Carta dell’Onu, del Trattato del Nord Atlantico, della Costituzione repubblicana. Al Parlamento fu consentito votare solo ad attacco già iniziato. Nei settantotto giorni di bombardamenti devastanti i governi alleati si macchiarono di numerosi crimini di guerra (uno per tutti: la strage proditoria di giornalisti, tecnici, civili, compiuta con la scelta di bombardare la Torre sede della televisione jugoslava a Belgrado). Bohumil Hrabal usava citare un cartello esposto in una tintoria di Praga. C’era scritto: “Si avvisa la Spettabile Clientela che alcune macchie non possono essere cancellate senza intaccare le fibre del tessuto”.La guerra del Kossovo è una di queste macchie. E il tessuto va intaccato, con una riflessione autocritica di fondo, o almeno con un rinnovamento della futura leadership ristretta del centro sinistra che metta da parte i principali responsabili di quel misfatto. Per ora il solo Cofferati, che pure porta una responsabilità infinitamente minore, ha avviato un ripensamento serio. Altri segnali non se ne vedono. Se su questo terreno nulla dovesse cambiare di qui alle politiche, penso che non saremmo in pochi ad incontrare qualche difficoltà a votare Ulivo, indipendentemente dalle scelte che Rc deciderà di operare. Non tanto per una condanna morale inappellabile riferita al passato, quanto per una preoccupazione politica che riguarda il futuro: perché i D’Alema, i Rutelli, i Fassino, ci stanno dicendo che, si ripresentassero circostanze analoghe a quelle di allora, sarebbero pronti ad una nuova guerra.

  43. Vi chiedo scusa se entro nelle vostre case in questa forma così eccezionale, diretta. Lo faccio per una ragione straordinaria, perché credo condividiate con me il senso di preoccupazione, persino l’angoscia per quanto mi riguarda, per quella guerra terribile che avviene a poca distanza dal nostro paese e di cui ancora non vediamo la fine.

    Voglio dirvi, innanzitutto, che condivido questa preoccupazione, ma che non c’è motivo di avere paura per l’Italia. I cittadini italiani sono al sicuro, protetti dalle nostre forze armate, dai nostri alleati: non c’è motivo di paura.

    Ma questo non ci basta. Noi vogliamo la pace. Noi vogliamo la pace in quella terra che ci è così vicina, che conosciamo anche perché conosciamo i volti dei rifugiati, dei profughi, oramai da molti anni.

    Sì, da molti anni, perché la guerra non è cominciata la settimana scorsa. Oramai da troppo tempo viviamo le notizie terribili della ex Juguslavia, le stragi, le violenze; abbiamo imparato persino un’espressione: “pulizia etnica”, che significa terrorizzare e assassinare chi appartiene ad una razza diversa dalla nostra.

    Tutto questo è inaccettabile.

    Abbiamo tentato. Abbiamo tentato con il dialogo, con il negoziato di trovare una soluzione, ma non è stato possibile.In particolare Milosevic e il gruppo intorno a lui al comando in Serbia, non hanno voluto firmare un trattato di pace, equo, che la Comunità internazionale aveva condiviso e proposto.

    L’azione militare è stata una scelta dura ma inevitabile.

    L’Italia ha dovuto e deve fare la sua parte per fermare il genocidio in corso, ed anche per spingere con la forza ad accettare una pace che altrimenti non si è voluta firmare.

    Io voglio ringraziare le nostre forze armate, i nostri militari, quelli anche impegnati lontano dal nostro Paese: in Bosnia, in Macedonia, per quello che essi fanno per la nostra sicurezza e per la pace.

    Ma, vedete, anche in questi gironi di guerra noi non abbiamo rinunciato all’iniziativa politica. Abbiamo cercato, e stiamo cercando, ogni possibilità, perché riprenda la via del negoziato e la ricerca di una soluzione non affidata alla forza delle armi.

    Abbiamo bussato a tutte le porte per arrivare ad una sospensione: una sospensione dei combattimenti per riprendere il filo del negoziato. Per questo abbiamo seguito e seguiamo, con interesse, con trepidazione, il tentativo del primo ministro russo Primakov.

    Certo, vogliamo dirlo con chiarezza, c’è una condizione che consideriamo irrinunciabile: che finisca la violenza inumana scatenata contro le popolazioni civili, inermi, del Kosovo.

    Ho parlato con il ministro degli Interni del nostro paese “Rosa Russo Iervolino” che è stata oggi al confine tra l’Albania e il Kosovo: non voglio dirvi ciò che lei mi ha descritto perché è difficile trovare le parole per raccontare l’orrore che ha potuto vedere con i suoi occhi.

    Credo però che abbiamo un motivo di orgoglio: l’Italia è lì; lì dove arrivano quelle migliaia di profughi disperati.

    Ci siamo arrivati per primi, noi abbiamo raccolto l’appello delle Nazioni Unite là dove ancora altri paesi non sono giunti. Ci siamo presi una responsabilità enorme: organizzare l’accoglienza di queste persone, fare in modo che esse possano trovare lì un rifugio, cibo, medicine. E’ una responsabilità enorme. Certo, ci aspettiamo di essere aiutati, ma intanto è la nostra Protezione Civile, sono le nostre Forze armate, sono i nostri giovani volontari che in queste ore cominciano ad affluire lì, per fare il nostro dovere umanitario di pace. Una missione umanitaria e di pace.

    L’abbiamo chiamata “missione arcobaleno”. E’ un nome che contiene una speranza: l’arcobaleno, lo sapete, viene dopo la tempesta, ed è il segno che ritorna il sereno. Non lo so. Non lo so: ci saranno ancora delle ore difficili, e non è detto che il sereno venga domani. Però, vi chiedo in queste ore difficili di essere forti, sereni e solidali.

    Bisogna affrontare giornate nelle quali, credo,il nostro Paese saprà mostrare le sue virtù.

    L’Italia farà fronte alle sue responsabilità; siamo un popolo che ama la pace, siamo un popolo che ama la vita e i diritti umani e faremo quanto ci è richiesto per affermare questi valori.

    Credo che gli italiani possano contare su un Governo che lavora per questo; il Governo conta sulla solidarietà di tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, soprattutto conta sul sostegno del paese.

  44. Prima di fare questo commento devo precisare che sono contro questa guerra. Pero saresti in grado di spiegarci come mai quando la Russia ha massacrato 50000 civili in CECENIA, e quindi massacro ben diverso provocato da guerre come quella in RUANDA, i pacifisti di sinistra non hanno protestato contro la RUSSIA

  45. e questo sarebbe il presidente della piu grande democrazia del mondo? come siamo caduti in basso…

  46. ECCO LE PROVE CHE GLI USA HANNO RAGIONE:

    Iraq: trovato gas nervino in missili; Ritrovamento e’ in periferia Baghdad

    (ANSA)-WASHINGTON, 7 APR- Le forze Usa avrebbero trovato nei dintorni di Baghdad 20 missili a medio raggio contenenti armi chimiche.Lo riferisce oggi a Washington la stazione radio National Public Radio (Npr). Secondo la tv, i missili BM-21 trovati dai soldati alla periferia della capitale sarebbero stati dotati di Sarin (un gas nervino) e di iprite. L’informazione e’ attribuita dalla Npr agli ufficiali della Prima Divisione Marine, autori del ritrovamento.

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