Comunicazione e informazione

di Alberto Graziani

bocciate agli esami di
maturit‡ 2003

Anche questíanno per la
prova scritta díitaliano i temi della comunicazione e dellíinformazione hanno
avuto la loro ribalta in occasione degli esami di maturit‡. Purtroppo anche
questa volta, sul piano del metodo e sul piano dei contenuti, i temi sono stati
proposti agli studenti in modo, quanto meno, poco coerente. Soprattutto si ha
líimpressione che coloro che hanno elaborato lí imposta-zione dei temi della
Tipologia B, ( vedi il testo integrale nella Nota 1 ), siano dellíopinione che
la complessa conoscenza delle tecniche di informazione e di comunicazione siano
acquisibili dai giovani con la semplice fruizione dei media, ovvero con la semplice lettura del giornale o con líascolto
del telegiornale.

In altre parole, come se si
pretendesse da uno studente di scuola media superiore, cui sono state mostrate
foto di opere di architettura, di approntare il disegno di un ponte o di un
palazzo. Tutto questo in forma breve, come se la brevit‡ fosse un elemento di
base nella comunicazione, ove semmai Ë díobbligo la sinteticit‡, che Ë
tuttíaltra cosa.

Si Ë ritenuto tuttavia che
studenti di 18 anni avrebbero potuto affrontare tale prova ìgiornalisticaî
attenendosi ai sopraddetti elementi distintivi tra saggio breve e articolo di
giornale (che tra líaltro distintivi non sono) e attualizzando líeventuale
articolo semplicemente con il riferimento a mostre, anniversari, convegni,
ecc..

Si suggerisce agli studenti di apporre un titolo agli
elaborati coerente e appropriato al testo, mentre si sa come, da che mondo Ë
mondo, nei titoli occorra assolutamente suscitare il massimo dellí in-teresse
del lettore, con ogni possibile espediente.

 

Nota 1

TIPOLOGIA B Redazione di un
"SAGGIO BREVE" o di un "ARTICOLO DI GIORNALE"

(puoi
scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)

CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di "saggio breve" o di "articolo di giornale", utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli
la forma del "saggio breve", interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la
tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed
esperienze di studio.

Da’ al saggio un titolo coerente con la tua
trattazione e ipotizzane una
destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca
e documentazione, rassegna di
argomento culturale, altro).

Se lo
ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare
eventualmente uno specifico titolo.

Se scegli la
forma dell’ "articolo di giornale", individua nei documenti e nei dati forniti uno o pi? elementi che ti sembrano rilevanti e
costruisci su di essi il tuo ‘pezzo’.
Da’ all’articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale
ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale
scolastico, altro). Per attualizzare l’argomento, puoi riferirti a circostanze
immaginarie o reali (mostre,
anniversari, convegni o eventi di rilievo).

† Per
entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di met‡ di foglio protocollo. 

  Nel caso
dellíarticolo, Ë opportuno inoltre sottolineare che, nella prassi del
giornalismo, gli elementi caratterizzanti sono quelli della ìnovit‡î e della
ìtempestivit‡î e non certo la scelta di un argomento rilevante, che non acquista valenza giornalistica se accoppiato ad
eventi come mostre, anniversari, ecc., ma far‡ notizia solo se conterr‡
elementi di novit‡.

Da notare, anche, che le
tracce fornite nel contesto dei temi della Tipologia B, tutto avevano, tranne
che elementi di novit‡, ma si prestavano solo al tradizionale svolgimento di
considerazioni esplicative, ricalcando cosÏ il metodo che da sempre ispira la
stesura del cosiddetto ìtema díitalianoî. Inoltre, il ricorso allíindicazione
della tipologia del giornale, cui Ë destinato un testo, non Ë sufficiente a
qualificarlo come ìpezzoî,† se non Ë
stato redatto tenendo conto del linguaggio pi? vicino ai lettori, cui Ë
destinato.

In modo particolare, che
dire della traccia n.2 ñ Ambito socio-economico ñ dal titolo ì Eí ancora
possibile la poesia nella societ‡ delle comunicazioni di massa ?î. Sicuramente
siamo nellíambito socio-culturale, ma non certo in quello ìeconomicoî. Comunque,
non nuova questa domanda. Ma scaturisce da un assunto falso, basato sulla
presunta dicotomia tra poesia e comunicazioni di massa, che invece appartengono
a due diversi, ma non contrapposti, modi†
di manifestarsi della realt‡ comunicativa ed espressiva dellíumanit‡:
quello dellíinformazione e della comunicazione, diretto a produrre opinioni
contingenti che ineriscono al quotidiano vivere sociale, alla politica,
allíeconomia; e quello afferente alla creazione artistica – che non Ë legato
allíattualit‡, ma che puÚ da essa essere ispirato ñ che si rif‡ a valori capaci
di influenzare le coscienze, trascendendo i limiti di luogo e di tempo.

In ultimo, alcune
considerazioni sul tema di Tipologia D, di ordine generale, dal seguente
titolo: ì Si dice da parte di alcuni esperti che la forza delle immagini
attraverso cui viene oggi veicolata gran parte delle informazioni, rischia
(sic!), a causa dellíimpatto immediato e prevalentemente emozionale, tipico del
messaggio visivo, di prendere il sopravvento sul contenuto concettuale del
messaggio stesso e sulla riflessione critica del destinatario. Ma si dice
anche, da parte opposta, che Ë (sic!) proprio la immagine a favorire varie
forme di apprendimento, rendendone pi? efficaci e duraturi i risultati.

Discuti criticamente i due
aspetti della questione proposta, avanzando le tue personali considerazioni.î

Per la cronaca, tra le
tante ricevute nei vari siti web, si riportano tre e-mail† piuttosto
significative delle prime reazioni degli studenti: î… ma un ragazzo di 18 anni
che ne sa di quelle cose ?î; î Bella la traccia. Peccato che i 18enni per lo
pi? non sanno di cosa si parli….î; ìTraccia piena di boria. 2003, a pag.13,
ove erano contenute le seguenti locuzioni: homo
videns, radiazione di fondo, livello neurofisiologico, forma mentis visiva,
sistema di apprendimento senso-motorio, introiezione degli schemi visivi,
sistema di apprendimento simbolico, onninvadenza dellíimmagine, impoverimento
affettivo-creativo, assuefazione al dolore, sostituzione della realt‡ con la sua
rappresentazione, aspetti seduttivi, immagine funzionale al potere, tecniche di
persuasione, cultura del concetto e dellíidea, cultura dellíimmagine e
sottocultura.

Non sfugge a nessuno che
tali locuzioni, utilizzate per inquadrare i contenuti da sviluppare nel tema,
appartengano a linguaggi specializzati, propri dei corsi di livello
universitario o superiore.

Pur tuttavia, sul
quotidiano ì Eco di Biellaî, sempre del 19 giugno 2003, con il titolo

ì Maturit‡, il 75% si scopre
giornalista …..î
si apprende che a Biella ben 88 studenti su un totale di
1022 hanno optato per il tema sul ruolo comunicativo dellíimmagine. Sarebbe il
caso di intervistarne qualcuno! (Alberto Graziani)

B o l l e t t i n o† d e l l
í† I s t i t u t o†† d i††
P u b b l i c i s m o
Nuova† serie†† -†††
Roma, 3 giugno 2003††† -†††† N. 7
Stampato
in proprio ñ Reg.Trib.Roma n.119/2002† –
Via E.Q.Visconti 12, 00193 Roma ñ Fax 06.3226712
e-mail : notizieecommenti@istitutodipubblicismo.it†††† sito web : www.istitutodipubblicismo.it
Direttore Responsabile: Guido Scialpi††††††††† Direttore Editoriale: Alberto
Graziani
Redazione:
Giorgio Salvioni, Alessia Bonanni, Iacopo Landrini

 

 

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