ULIVO E CONFINDUSTRIA UNITI NELLA LOTTA

ULIVO E CONFINDUSTRIA UNITI NELLA LOTTA !
Alcune note a margine del disastro della “sinistra”

Dal giorno 15 Giugno una realt‡ si Ë affermata prepotentemente sulle altre : i lavoratori salariati hanno subito,spesso silenti e inerti,un’altra disastrosa sconfitta;d’altronde avranno senza dubbio da giubilare i boia della nera alleanza Ulivo-Confindustria:se i primi hanno pienamente ribadito l’unico “ideale” che sono disposti a difendere ossia la flessibilit‡ e le trappole del libero mercato,i secondi potranno godersi il disegno di scriteriata tutela ed impunibilit‡ dei potenti che si va configurando.
Un simile risultato (anche se purtroppo preventivato…) spinge l’autore di queste note a compiere,capitulatim,una disamina su quello che concepisco come l’estremo crepuscolo della “sinistra” italiana e a tal proposito ho molto apprezzato che un uomo col quale ho spesso dissentito,pur rispettandone l’innegabile statura,Pintor, abbia deciso di dedicare il suo intenso testamento politico alla “morte della sinistra”.Considerate questo mio scritto un ampliamento del suo ultimo lavoro.
Questa ennesima vergogna contrassegnata dall’odioso baffo D’Alemiano ha radici lontane (..ma non troppo) che non era affatto difficile prevedere:un ruolo determinante ha innanzitutto giocato la smania protagonistica dell’ “impiegato Pirelli” Cofferati,grande alfiere del riformismo ulivista e oppositore dello scontro sociale (basta scorrere,dati alla mano,la sua carriera di sindacalista per rendersene conto) che ha deciso nell’ultima parte del suo mandato,per incrementare la sua personalissima campagna elettorale,di mascherare il suo strumentale e nudo antiberlusconismo con tentazioni barricadere e contestative di rara ipocrisia…I grandi scioperi sindacalizzati dello scorso anno,culminati con la mobilitazione romana del 23 Marzo,organizzati (incredibile dictu!!) “in difesa dell’articolo 18” ne sono la dimostrazione lampante!
Il personalismo mutuato dalla peggior tradizione politica statunitense Ë la cifra di questo signore che Ë riuscito con disinvoltura a supportare posizioni antitetiche nel corso di pochi mesi,assistito dall’ebete plauso dei folli girotondari che hanno riempito (neanche troppo se si pensa al battage pubblicitario di cui hanno disposto) le nostre piazze…Soffro per i poveri cittadini bolognesi che dovranno assistere alla pi? circense delle campagne elettorali in occasione dello scontro Cofferati-Guazzaloca nella “rossa” citt‡ (almeno che non ci siano coupes de theatre dell’ultima ora!)…
Naturalmente lo stratega Cofferati ha potuto godere innanzitutto del sadico sostegno degli “oppositori”all’interno del suo partito ( mi viene da ridere da quanto Ë grottesca la vicenda) che hanno allestito il pi? allucinante dei boicottaggi in merito alla campagna referendaria:televisioni,giornali,radio hanno sancito un patto di ferro,uniti nel mettere sotto silenzio l’intera iniziativa e ghignando compiaciuti (assieme ai loro padroni del monopartito liberista) sul “difficile obiettivo quorum”,mentre i “democratici” politicanti di DS e Margherita (taccio ovviamente dei criminali della Casa delle Libert‡ che hanno almeno il coraggio della loro vergognosa spudoratezza) invitavano compatti ad “andare a godersi il mare”,frase che gli inquilini delle Botteghe Oscure di una volta avevano condannato fino alla paranoia,quando a pronunciarla era stato il “ladro” Bettino Craxi…In tal modo si sono fatti beffe della democrazia e della partecipazione popolare promettendo perÚ che ci avrebbero pensato loro a mettere le cose a posto nel gran giorno della futura vittoria ulivista (…un po’ come per la legge sul conflitto d’interessi).
Strumentale e risibile Ë stato l’appoggio al referendum da parte del fantomatico “correntone”,armata Brancaleone sempre pi? esigua e scollata,che ha dovuto barcamenarsi con non pochi imbarazzi ( ed esagerate timidezze) tra la posizione ufficiale del Partito e gli epidermici umori della “base”…
State tranquilli “compagni” diessini : i vostri elettori,in preda al conservatorismo pi? deleterio nonchÈ forniti di illusioni varie e composite,non vi tradiranno mai come dimostrano le tante derive di pseudosinistra della vostra coalizione…Vogliamo parlarne?
Il ruolo del PdCI e dei Verdi ( depositari della “nicchia di mercato” rappresentata dai fondamentalisti ecologisti) Ë innanzitutto,mi sembra evidente,quello di dimostrare che possono esservi all’interno dell’Ulivo tentativi di critica da “sinistra” del riformismo Clintoniano dei Rutelli boys & Co.,quando invece si tratta solo di un meschino gioco di ruolo in cui presunti pasionari come Diliberto e Cento si divertono ad alzare la voce all’interno della coalizione (un po’ come il razzista Bossi dall’altra parte dell’emiciclo) per poi avvallare qualsiasi suicida scelta dei dittatori ulivisti.
Se in preda a visioni isteriche si pensa di andare ancora pi? “a sinistra” interessandoci a quello che avviene nel PRC ci si potr‡ accorgere che anche in quel partito i giochi sono abbondantemente fatti:Ë finita la ricreazione e, suonata la campanella liberista, si torna tutti, armi e bagagli , con Prodi e gli altri amici…
Se Bertinotti fosse dotato della categoria di consequenzialit‡ capirebbe che mai come dopo l’esito del Referendum (e conoscendo nome e cognome di ciascuno dei becchini di questa battaglia) dovrebbe chiudere ogni spiraglio di trattativa con i fautori dell’interinalismo e dei lager per gli immigrati,invece,furbescamente, calca la strada dell’alternativa e doppiopetto di missina memoria : lui e i suoi tirapiedi difatti si riempiono la bocca di parole come “conflitto sociale” o “solidariet‡ coi popoli oppressi”(ed Ë ovvio che se fosse realmente cosÏ non esiterei ad appoggiarli pubblicamente),ma ci chiediamo come sia possibile conciliare queste istanze con il supporto,seppur critico,al riformismo ulivista…
Da parte dei compagni del PRC sarebbe necessaria,proprio ora,di fronte all’evidenza della sconfitta totale del progetto “centro-sinistra”,una presa di posizione netta e chiara a favore di una alternativa calata nel sociale e dalla parte dei lavoratori;saranno pie illusioni,ma mi auguro che vi siano ancora spazi in tal senso.
A fianco di tutte queste chiese,partiti e partitini sta una intoccabile pletora fossilizzata rappresentata dall’impenetrabile tempio del political correctness incarnato dalla intellettualit‡ “progressista”,ovverosia un uniforme coro che va dal neointellettualismo americanista del professor Toni Negri a veri e propri ambasciatori del verbo stelle e strisce come il lottacontinuista pentito Adriano Sofri…Impossibile scalfire questo monolitico ammasso di conformismo pronto a far fronte comune ogniqualvolta si tenti dall’esterno di proporre idee ritenute da costoro infelici.
Non c’Ë fogna pi? maleodorante di questi nuovi dandy che hanno frequentato (cosÏ come si fa per le discoteche pi? trendy,alla moda…) la “sinistra” in qualche periodo della loro vita:opportunisti e cinici come nessuno i vari Ferrara,Riotta,Mieli,Lerner e compagnia blaterante rappresentano la pi? pericolosa e fondamentalista deriva della propaganda sionista ed americanista.
Si potr‡ obiettare che non tutti questi signori si dichiarano “a sinistra”,ma il loro ruolo resta comunque consolatorio e dialogante per tantissimi ambienti ulivisti in quanto si tratta sempre “di maestri del giornalismo e strenui difensori della libert‡ di opinione” (sic).
Ancora pi? dannose sono le esilaranti pagliacciate dell’ex regista Nanni Moretti e dei vari “professori” (tutti notissimi baroni delle universit‡ italiane,ovviamente) come “Pancho” Pardi,personaggi di cosÏ basso livello ed altissimo tasso di populismo da riuscire coi loro editti e slogans a consumare come un tumore maligno la capacit‡ critica dei loro sventurati ascoltatori…
Gi‡…Gli ascoltatori…Che fine avr‡ fatto mai il cosiddetto “popolo di sinistra”?
Ormai lo si puÚ vedere solo in preda ad una allucinazione collettiva!
Mi rincresce davvero molto dirlo,poichÈ non voglio banalizzare il sacrosanto sentimento di indignazione della gente e il loro impulso etico (io stesso tengo due bandiere della pace alla mia finestra),ma quando vedo le odierne masse delle manifestazioni pacifiste mi vengono pi? in mente le adunate dei regimi totalitari che la Comune di Parigi.
PerchÈ?
Non si tratta qui di voler generalizzare,ma ci rendiamo conto (lo stato di coma profondo del movimento anti-guerra negli ultimi mesi ne Ë la riprova) che molti,moltissimi hanno creduto di manifestare unicamente contro Bush e soprattutto contro Berlusconi,la loro nevrosi personale?
E’ innegabilmente un bene che manifestazioni come quella del 15 Febbraio segnino una grande adesione,ma Ë altrettanto chiaro che poi,senza creare momenti di riflessione e distinguo,si va poco lontano;avremmo (o meglio,avrebbero…) dovuto chiederci come mai eravamo lÏ quella giornata e invece temo che in pochi abbiano riflettuto seriamente sulla loro presenza e gi‡ ora ne vediamo gli abominevoli effetti:la guerra Ë finita in breve tempo come si auguravano Rutelli e Fassino ed ora il problema non esiste pi?…Ci rivedremo in piazza per il prossimo attacco militare ( ovviamente solo nel caso in cui al governo ci siano i Repubblicani e la Casa delle Libert‡)!
In Italia,al momento,non c’Ë un movimento che non sia funzionale a raccogliere voti e adesioni al centro-sinistra;siamo riusciti in pochi mesi a “bruciare” persino il movimento no-global, adesso appendice del correntone diessino…
Gli straordinari leaders Agnoletto e Casarini sono riusciti nell’impresa di non elaborare una proposta seria che fosse una,ma quando l’hanno fatto si sono lasciati andare al delirio pi? sfrenato e soprattutto si sono sempre lasciati guidare da una stella polare traditrice : “non esiste l’imperialismo”.
Mi sento parte del Movimento dei Movimenti,ma non posso esimermi dal notare contraddizioni enormi come queste:se Seattle prometteva ben pi? rasserenanti aurore di resurrezione ,questo silente dopo-Iraq (che a noi uomini desti dimostra se non altro che esiste una resistenza antiamericana)ci dimostra l’amara verit‡;sar‡ impossibile procedere su queste autolesionistiche basi.
E noi ?
Forse Ë proprio questo nostro esercito di sognatori ,irregolari provenienti da ogni avamposto,che si accinge a creare un fronte di resistenza all’imperialismo americano che potr‡ creare l’unica comunit‡ in cui venga nutrito il senso critico,in cui si possa confrontarsi e dialogare tra diversi,in cui sia importante dove siamo diretti e non la provenienza.
A noi il compito di stare davvero a fianco dei popoli oppressi,in favore della loro liberazione,internazionalisti e nazionalitari al contempo,radicali e non estremisti.
Avremo di fronte il muro di gomma del boicottaggio del political correct,proprio come per il referendum,forse peggio,ma se Ë vero che “le nostre idee non moriranno mai” allora mi permetto di essere,infine,ottimista ed augurare a me e a tutti voi,cari amici e compagni,un ruolo storico e intellettuale di grande rilevanza.

ANTONELLO CRESTI

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