j’accuse! nassirya, base animal house

da www.reporterassociati.org

“Sono un carabiniere, il mio grado non è importante e il mio nome neppure. E’ importante quello che cercherò di scrivere su di noi Carabinieri inviati a Nassirya, in Iraq. Sono uno di quelli che è sopravvisuto all’attentato contro la Base italiana il 12 novembre 2003. Ci tengo a dire che quanto leggerete l’ho scritto perchè mi sono sentito in dovere di farlo in memoria dei miei colleghi deceduti nell’attentato.”

“Lo faccio perchè ero convinto che le inchieste amministrative e penali, aperte nei giorni successivi l’attentato contro il contingente italiano, avrebbero portato ad accertare manifestatamente responsabilità specifiche, i nomi e il ruolo dei responsabili sulla mancanza di sicurezza delle nostre condizioni di vita nella base di Nassirya. Così non è accaduto e, anzi, mi sembra che si stia procedendo su una strada che porterà rapidamente a seppellire la verità. Penso sempre di più che tutto quello che accaduto finirà nel dimenticatoio. C’è stato persino chi ha fatto la sua bella figura sulla pelle dei miei colleghi morti e di noi sopravvissuti, elevando cos� il proprio “indice di gradimento”, arrivando a dichiarare che grazie a quel tremendo attentato è rinato nel nostro paese “l’amor di Patria”.

“Noi che partiamo, che moriamo, inesorabilmente saremo dimenticati. L’amor di Patria lo abbiamo sempre vivo nel nostro cuore e nella nostra ragione. Il nostro “amor di Patria” noi lo portiamo geneticamente nel nostro animo. Sempre. Ecco, questo è il nostro lavoro in Italia e nelle missioni alle quali partecipiamo nel mondo. Questo sarebbe dovuto essere il nostro compito una volta giunti in Iraq”.

“Siamo partiti si perch� ci avevano garantito che saremmo stati pagati bene, a parziale copertura dei rischi ai quali andavamo incontro. Ma neppure questo si è verificato poichè la nostra diaria giornaliera si è rivelata di molto inferiore a quella che, non solo ci era stata promessa, ma che anche qualche ben pensante aveva maliziosamente (o, furbamente?) fatto circolare nel circuito dell’informazione e dei mass media. Comunque siamo partiti lo stesso e siamo arrivati in Iraq”.

“Siamo sbarcati all’aeroporto di Tallil per una “missione umanitaria di guerra”, così la definisco io, quasi un controsenso, perchè dopo quattro mesi che eravamo nel teatro di guerra ancora non riuscivamo a capire, nè a sapere, quali erano e dovevano essere esattamente i nostri compiti. Appena dentro l’aeroporto ci hanno fatto firmare subito un foglio sul quale era scritto che eravamo sottoposti (qualora si fosse verificato un episodio contemplato nel codice penale militare) al C.P.M.di Guerra ( codice penale militare di guerra ). Grande stupore e meraviglia da parte di tutti noi: eravamo in un territorio dove la guerra era appunto considerata tale, e non già terminata come ufficialmente proclamato ai quattro venti. E la nostra presenza era necessaria, quindi, per aiuti umanitari o per altri scopi che non conoscevamo?. Non l’abbiamo mai saputo”. Ci siamo trovati di fatto soggetti al Codice Penale Militare di Guerra pur essendo considerati in tutti i sensi, sia professionale che economico, in tutt’altro modo. Come una Missione in Bosnia o in Kosovo dove almeno lì erano garantiti livelli di qualità della vita abbastanza decenti”.

“I disagi nell’aprire una nuova missione ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Non è stato questo il problema più importante nei primi giorni di permanenza a Nassirya. Si dormiva in tende con 50/55 gradi di calore durante il giorno e senza condizionatori d’aria. Ma questo non era un problema, siamo Carabinieri e soldati e quindi bisognava adattarsi. Andava bene così. Non siamo mai riusciti a consumare due pasti completi durante il giorno. (E nessuno mai ha sollevato questo problema). Ma andava bene così. Non ci si poteva lavare con acqua pulita perchè quella dei lavandini e delle docce era di colore marrone scuro. Non era un problema, andava ancora bene così. Tanti sono stati i problemi che abbiamo dovuto risolvere nelle prime settimane, ma siamo sempre riusciti ad affrontarli con il nostro spirito militare e con animo sereno pensando che il nostro lavoro sarebbe servito ai colleghi che ci avrebbero successivamente dato il cambio”.

“Ma il problema numero uno, il problema che avevamo sotto gli occhi ogni ora del giorno e del quale parlavamo sempre tra noi era quello della posizione logistica della Base. Che qualcuno, chissà in base a cosa, definiva “strategica”. Eravamo nel pieno centro abitato, dislocati in due edifici. Uno era la Camera del Commercio e l’altro il Museo. A dividerci il fiume. Alcuni di noi andarono al Museo altri invece nella Camera di Commercio che subito soprannominammo “Animal House”, (il perchè è facile a capirsi). L’intera Unità di Manovra, che poi è stata decimata dall’attentato terroristico del 12 novembre, si trasferì al di là del fiume”.

“La sicurezza non era decisamente il punto forte di queste due basi. Erano vulnerabilissime. Come poi si è potuto vedere. Io ne sono uscito vivo ma le ferite che ho dentro di me da quella mattina le porterà per tutta la vita. Il mio cuore, da quella maledetta mattina del 12 novembre è come se fosse diviso in 19 piccole parti, ognuna delle quali gronda sangue e amarezza. Perchè quelle morti potevano benissimo essere evitate. Comeè Trasferendoci, ad esempio, in una Base nel mezzo del deserto. Come era accaduto per dislocare il contingente italiano dell’esercito e come era stato fatto in precedenza dalle forze armate degli Stati Uniti. E come, purtroppo, è stato fatto solo dopo. Dopo la strage”.

“Dovevamo essere in mezzo alla gente tra la popolazione civile irachena. Era questo lo scopo della nostra missione. La popolazione doveva sentirsi protetta da noi Carabinieri che eravamo di stanza a pochi passi dal centro abitato. Con la popolazione da subito eravamo riusciti a instaurare un buon rapporto di collaborazione, ma secondo il nostro parere, avremmo poturo ottenere il medesimo risultato anche se, con maggior prudenza, ci avessero fatto prendere Base nel deserto. Non avremmo così dovuto pagare il tributo di dolore, sangue e morte che abbiamo pagato. Per la superficialità e l’imprudenza di qualcuno”.

“Io non ci sto alle spiegazioni ufficiali. Io non ci sto a tacere sull’assoluta mancanza di sicurezza nella quale siamo stati costretti ad operare. Non può esserci alcuna giustificazione per quello che è accaduto. Ripeto: la strage del 12 novembre 2003 si sarebbe potuta evitare. E si poteva evitare”.

“Fin dai primi giorni della nostra permanenza a Nassirya, nella Base “Animal House”, udivamo sempre più frequentemente il rumore inconfondibile dei colpi d’arma da fuoco. Ci veniva spiegato, per tranquillizzarci, che si trattava solo di colpi sparati in aria per motivi di festa, in genere in occasione di matrimoni. E ci rendemmo conto, familiarizzando con i luoghi e la poplazione, che in parte questa spiegazione era vera. Ma non del tutto. Presto ci rendemmo conto che molti altri colpi venivano sparati volutamente contro le palazzine della Base.”

“Allora cosa abbiamo fatto? Autonomamente ci siamo resi conto ed abbiamo compreso che se quella, proprio in quei luoghi tanto pericolosi, doveva essere la nostra Base, doveva essere dotata di minime dotazioni di sicurezza. E così abbiamo fatto da soli, in alcuni casi in modo persino artigianale, al fine di poter cercare di limitare le conseguenze peggiori in caso di un eventuale attacco terroristico. Purtroppo, quello che avevamo costruito con le nostre mani è servito solo a risparmiare la vita di pochi di noi perchè le dotazioni che ci eravamo dati da soli non potevano far nulla di più di quanto hanno fatto davanti a un attacco terroristico della portata di quello che abbiamo subìto”.

“Ogni giorno sapevamo che c’erano tre o quattro messaggi di “allerta” per attacchi terroristici. Ma, ragazzi, eravamo in guerra, (altro che missione umanitaria!) ed era quindi normale routine ricevere “allerta” di quel tenore. Tanto è vero che con il passare del tempo, dopo il primo mese di tensione ed “allerta” continui, non dico che i messaggi provenienti dall’intelligence non venissero presi con la dovuta considerazione ma, pian piano, erano diventati, appunto una routine, anche perchè molto generici nei contentuti. Erano diventati una cosa normale. Ad un certo punto i messaggi di “allerta” non ci arrivarono neppure più. E noi non ci preoccupammo più di tanto”.

“Noi ci siamo ricostruiti e difesi al meglio la Base da soli, ma e non finirò mai di ripeterlo quella Base non doveva proprio esistere così vicino alla strada. E nel dolore che provo per i colleghi uccisi devo dire che meno male che gli attentatori hanno deciso di attaccare “Animal House”, perchè se avessero deciso di attaccare la base del Museo durante l’orario ordinario, in quanto la mensa era proprio vicina al muro di cinta adiacente la strada che attraversa il fiume, di morti ne avremmo contati a centinaia�.

“Scrivo questo messaggio perchè sono assolutamente convinto, conoscendo le cose delle quali scrivo per esperienza diretta, che quelle morti si sarebbero potute evitare. E non con una sofisticata strategia logistica, ma soltanto con un pizzico di buon senso”.

“Scrivo e ho scritto non so neppure io per quale motivo. Perchè vorrei poter gridare al mondo intero tutta la mia rabbia per i colleghi morti. Perchè� perchè� perchè� sono tanti i perchè. Non riesco ad elencarli tutti”. Tra tutti solo uno è quello che mi sta più a cuore l’aver ricordato ed aver parlato in memoria dei miei colleghi caduti inutilmente. Si, inutilemente. Solo così riesco a lenire la mia angoscia per quanto accaduto quel maledetto 12 novembre”.

“Spero di poter un giorno tornare a dormire sonni tranquilli dopo aver scritto queste poche righe perchè ancora non sono del tutto convinto di inviarle, perchè non vorrei che potessero essere usate in modo diverso da quello per le quali le ho digitate. Non vorrei che potessero servire in nessun modo a crare polemiche politiche. Perchè questa è l’ultima cosa che mi interessa. Ciascuno risponderà dei propri comportamenti alla propria coscienza”.

“Questo è solo lo sfogo di un militare e di un carabiniere, costretto a rimanere anonimo per motivi evidenti di sicurezza e tutela personale, che ha perso tanti suoi amici, prima che commilitoni, e che comunque sarebbe pronto a ripartire anche domani stesso se dovesse essere chiamato e verso qualsiasi destinazione fosse comandato”.

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29 commenti

  1. “..Eri svojato, si nun t’annava lasciavi sta’… hai fatto bbene tutto er creato, te sei sbajato solo con me…solo con me… ”
    Scusa la canzone di un vecchio film, però Dio me lo immagino così, panzone, senza tanta voglia, in effetti ha fatto il mondo in 7gg, poteva metterci un po’ di più e fare le cose perbene!

    Dài, ora ho capito che in te c’è una grande forza, un dono raro, che in me purtroppo è andata a farsi friggere tempo fa: l’umiltà. Chiedi scusa, grazie. Tutti quando parliamo veemente, dovremmo dopo capire cosa abbiamo detto. E chiedere scusa per la nostra violenza. Potrebbe sembrare un discorso banale. Non lo è. Ahimè.

    Però su una cosa hai ragione: fa caldo, i condizionatori dei supermercati, l’acqua fredda di frigo, le limonate… colite a gogò!
    Ma non pensare che per me ogni divisa che pullula il nostro mondo debba per forza contenere un animo probo, eroico… Ultimamente ho avuto una spiacevole evento che riguarda una divisa, o meglio una cricca di persone con la divisa. Ne porto una anch’io. E faccio l’amore con chi ne indossa una. Certe volte devo dirti che vestendola la sento più pesante del solito, quasi plumbea, come se tutte quelle cose che ci siamo detti l’avessero ingrossata di altra stoffa.
    Mi sei simpatico, sai?
    Neanch’io ti conosco.
    Però mi saluti ‘amichevolmente’. Anche questa cosa rara.
    Sì, sono molto terrestre, hai ragione, non mi sento affatto più diverso da chiunque altro. Specie nel traffico, quando avrei voglia di inveire con chi mi prende il aprcheggio o con i pedoni lenti, ma sono costretto, in grazia dell’impiego e dell’educazione, a starmi zitto..
    E devo dirti una cosa.
    Hai detto che sono nichilista, su questo forse hai ragione.
    Vedi, noi possiamo anche restare anonimi, tanto non diciamo nulla di compromettente, non sono cose tanto importanti da scuotere le fondamenta di una società.
    Ma quello scrittore senza nome i pilastri sociali li ha davvero presi di mira. Allora perchè, prima di assestare anch’io il mio colpo, nessuno mi da delle garanzie che sto facendo la cosa giusta?
    Perchè se sottoscrivessi e annuissi alla sua lettera, amico mio, per me sarebbe un colpo duro, proprio per il mio modo di pensare e di essere. Non tutti si accontentano di possibilità del sospetto. Non mi va di mozzare teste a destra e a manca (ovvio che parlo nel mio piccolissimo e di teste non credo di poterne vedere molte).D’accordo, rimaniamo nel grigio plausibile. Ma allora perchè andare avanti. allora fermiamoci, un momento. E riportiamoci nelle zone più alte, come direbbe Battiato. Dobbiamo far sì che il mondo cambi. D’accordo. Ma non con il sospetto e le denunce anonime. Perchè tante volte si è caduti in un gorgo senza fine di sangue e rancore. Vuoi odiare i Caramba? odiali, ma non ti lamentare se poi ti ritrovi a dividere il mondo in due: buoni e cattivi. Li ami? Idem. Questo però non c’entra niente. Volgio solo dire: è facile rimanere nel dubbio, ma devo o no prendere una posizione? Perchè se mi rispondi di no, che campa a fare la mia mente, la mia capacità, come tutti, di discernimento? Perchè leggo i giornali, o ascolto la radio? Perchè si stampano libri, si danno Nobel? Se mi dici che la pizza margherita fatta dagli egiziani è più cattiva di quella dei napoletani, e me lo dai come valore assoluto, perchè avrei nel cervello i centri ‘miei’ del gusto? Forse dovrei dire: mah, potrebbe essere più cattiva… o forse no, potrebbe. NO. Io vado dagli egiziani e mangio! poi, se mai,vomito o mi congratulo.
    Tutto qui.
    Sono molto arrogante?

    Ps: mi piacciono le stelle, i corpi celesti supermassicci, le aurore, i pianeti senza nome, ecco perchè mi do nome Alien. Certe volte alzo lo sguardo al cielo notturno, e ho paura, un’incommensurabile paura che mi travolga l’onda di quelle distanze abissali… Sarebbe bello un posto ancora scuro, dove gli astri possano ancora riflettersi nei nostri occhi, limpidi, senza la luce rossastra delle città e del vapore catramoso.
    Spero tu lo possa trovare e guardare il cielo come facevamo tutti, eoni fa. E sognare di volare in quell’atmosfera leggera e limpida.

    Ciao, ciao.
    Amici come prima…

    Alien.

  2. Capisco.
    Non ci crederai, ma capisco.
    Anzi, sento quello che dici. Lo sento sulla mia pelle.
    Non ho mai indossato una divisa, ho stretto il pugno ed ho retto la bandiera, ma a 15 anni, e non ho visto mai la rossa primavera.
    Ho visto le cariche di Valle Giulia, più di 15 anni dopo, mentre ascoltavo le parole che Pasolini aveva speso in quella triste occasione.
    Da bambino sognavo di fare il poliziotto, di raddrizzare i torti. Da grande ho imparato a cercare il “nemico” dentro di me, anche quando lo cerco negli altri.
    Quando sono nel traffico, ad esempio, mi scopro sempre in imbarazzo, dopo aver inveito contro qualcuno, perchè mi sarei benissimo potuto trovare dall’altra parte…. Sono convinto che i pedoni abbbiano più diritti degli automobilisti (se tu , automobilista, perdi 10 secondi con me, pedone, sicuramente recupererai quei 10 secondi più velocemente e più facilmente di me, pedone…) eppure capita anche a me di perdere la pazienza ed arrabiarmi coi pedoni o con gli altri automobilisti . La routine, il caos, le cose che non funzionano, le prepotenze, la vigliaccheria…

    Accade che succedano delle cose, in polizia, nei carabinieri, o nel mio ambiente di lavoro, che mettano in discussione l’onorabilità dell’ambiente, che sporcano i ruoli, le divise,l’onorabilità di tutti. Che, seppure non giustifichino in alcun modo rigurgiti di violenza contro una categoria, oggettivamente (e naturalmente) causano una perdita di fiducia e di credibilità nelle forze che la compongono. Ma cosa può avvenire quando certi avvenimenti si verificano?
    Per esperienza diretta, conosco la capacità, il grado e l’assoluta impermeabilità della forza dell’omertà in questi casi ed in questi ambienti.
    Questo credo sia molto grave. E l’ho visto spesso, nel mio ambiente (in qualche modo siamo pubblici ufficiali, talvolta con mansioni giudiziarie), ma anche in quelli di polizia, carabinieri e finanza. Ripeto, parlo per esperienza diretta, non per sentito dire.

    Ricordi quella vicenda dei due poliziotti, nel lazio, che avevano inscenato una finta sparatoria per ricevere una promozione? Quella è la classica eccezione che conferma la regola, una storia del genere che arriva al dominio pubblico….

    Per quella storia che è emersa, mille (se non di più) rimangono sommerse.

    Non voglio gettare fango sull’onorabilità e sull’onestà di persone che lavorano (e tra le quali, ne sono sicuro presuntuosamente, ci sei anche tu) con encomiabilità, anzi, ne voglio esaltare il valore !
    Purtroppo l’omerta che circonda certe vicende, nell’esercito e nella polizia come in molte categorie chiuse con elevato grado di autodisciplina, credo sia lesiva della loro credibilità.
    E se non lo è, sicuramente va a ledere l’operatività e l’efficacia delle forze dell’ordine.

    Ho parlato con mio cognato e con un altro agente di polizia alla frontiera di nordest, e loro per primi mi hanno parlato di procedure anomale nella selezione degli agenti per la messa in sicurezza del g8 (di Genova). Persone che non avrebbero dovuto stare lì, per motivi di varia natura, eppoi invece……

    Capisci? Io ho un enorme rispetto per te e per il lavoro che fai. Enorme. Assoluto.
    Il rispetto, che è un valore e quindi mi provoca delle emozioni, viene offeso (ma non incrinato) da queste cose. Ecco, adesso ti rispondo ad una domanda: ecco percè mi piacerebbe fosse vera quella lettera. Una sorta di forza uguale e contraria all’omertà, una scossa a quei pilastri che dovrebbero sostenere solo la nostra società e non anche le meschinità consumate all’ombra di essa.
    Io ti ringrazio Alien, ti ringrazio perchè i miei sonni sarebbero meno tranquilli senza di te, perchè mi rappresenti e mi proteggi.
    Permettimi di cercare (spero sbagliando il meno possibile) di difendere la credibilità di quello che fai, nell’unico modo che conosco, questo.

    Grazie ancora, non mollare, non ti lancerò mai una pietra, neanche se me lo ordina qualcuno, non spararmi mai, neanche se te lo ordianano.

    Un abbraccio sincero.

    Sergio

  3. Capisco.
    Non ci crederai, ma capisco.
    Anzi, sento quello che dici. Lo sento sulla mia pelle.
    Non ho mai indossato una divisa, ho stretto il pugno ed ho retto la bandiera, ma a 15 anni, e non ho visto mai la rossa primavera.
    Ho visto le cariche di Valle Giulia, più di 15 anni dopo, mentre ascoltavo le parole che Pasolini aveva speso in quella triste occasione.
    Da bambino sognavo di fare il poliziotto, di raddrizzare i torti. Da grande ho imparato a cercare il “nemico” dentro di me, anche quando lo cerco negli altri.
    Quando sono nel traffico, ad esempio, mi scopro sempre in imbarazzo, dopo aver inveito contro qualcuno, perchè mi sarei benissimo potuto trovare dall’altra parte…. Sono convinto che i pedoni abbbiano più diritti degli automobilisti (se tu , automobilista, perdi 10 secondi con me, pedone, sicuramente recupererai quei 10 secondi più velocemente e più facilmente di me, pedone…) eppure capita anche a me di perdere la pazienza ed arrabiarmi coi pedoni o con gli altri automobilisti . La routine, il caos, le cose che non funzionano, le prepotenze, la vigliaccheria…

    Accade che succedano delle cose, in polizia, nei carabinieri, o nel mio ambiente di lavoro, che mettano in discussione l’onorabilità dell’ambiente, che sporchino i ruoli, le divise,l’onorabilità di tutti. Che, seppure non giustifichino in alcun modo rigurgiti di violenza contro una categoria, oggettivamente (e naturalmente) causano una perdita di fiducia e di credibilità nelle forze che la compongono. Ma cosa può avvenire quando certi avvenimenti si verificano?
    Per esperienza diretta, conosco la capacità, il grado e l’assoluta impermeabilità della forza dell’omertà in questi casi ed in questi ambienti.
    Questo credo sia molto grave. E l’ho visto spesso, nel mio ambiente (in qualche modo siamo pubblici ufficiali, talvolta con mansioni giudiziarie), ma anche in quelli di polizia, carabinieri e finanza. Ripeto, parlo per esperienza diretta, non per sentito dire.

    Ricordi quella vicenda dei due poliziotti, nel lazio, che avevano inscenato una finta sparatoria per ricevere una promozione? Quella è la classica eccezione che conferma la regola, una storia del genere che arriva al dominio pubblico….

    Per quella storia che è emersa, mille (se non di più) rimangono sommerse.

    Non voglio gettare fango sull’onorabilità e sull’onestà di persone che lavorano (e tra le quali, ne sono sicuro presuntuosamente, ci sei anche tu) con encomiabilità, anzi, ne voglio esaltare il valore !
    Purtroppo l’omerta che circonda certe vicende, nell’esercito e nella polizia come in molte categorie chiuse con elevato grado di autodisciplina, credo sia lesiva della loro credibilità.
    E se non lo è, sicuramente va a ledere l’operatività e l’efficacia delle forze dell’ordine.

    Ho parlato con mio cognato e con un altro agente di polizia alla frontiera di nordest, e loro per primi mi hanno parlato di procedure anomale nella selezione degli agenti per la messa in sicurezza del g8 (di Genova). Persone che non avrebbero dovuto stare lì, per motivi di varia natura, eppoi invece……

    Capisci? Io ho un enorme rispetto per te e per il lavoro che fai. Enorme. Assoluto.
    Il rispetto, che è un valore e quindi mi provoca delle emozioni, viene offeso (ma non incrinato) da queste cose. Ecco, adesso ti rispondo ad una domanda: ecco percè mi piacerebbe fosse vera quella lettera. Una sorta di forza uguale e contraria all’omertà, una scossa a quei pilastri che dovrebbero sostenere solo la nostra società e non anche le meschinità consumate all’ombra di essa.
    Io ti ringrazio Alien, ti ringrazio perchè i miei sonni sarebbero meno tranquilli senza di te, perchè mi rappresenti e mi proteggi.
    Permettimi di cercare (spero sbagliando il meno possibile) di difendere la credibilità di quello che fai, nell’unico modo che conosco, questo.

    Grazie ancora, non mollare, non ti lancerò mai una pietra, neanche se me lo ordina qualcuno, non spararmi mai, neanche se te lo ordianano.

    Un abbraccio sincero.

    Sergio

  4. ESITSTO” Tipico vocabolo marzianese per indicare un piano di esistenza tra il materiale e l’etereo. Simile al nostro Ectoplasma.

    “vdeve essere” forma contratta dell’espressione “voler dover essere”, esprime la tensione verso uno stato mentale visto nel contempo come aspirazione e come frustrazione. Tipico dell’universo degli alieni da se stessi.

    Esemplare la conclusione: “Ciao, umani.
    Dallo spazio più profondo nessuno potrà sentirvi gridare….

    Alien”

    Strano, mi sembra di sentir un flebile lamento……. sarà mica lui con le coliche?
    Come pensavo: lui non può sentire noi terrestri, ma noi siamo condannati a sorbircelo (senza che lui possa sentire nulla di quello che accade sulla terra, daltronde si capiva dai suoi commenti che non comprendesse le faccende dei terrestri)

  5. Lo spero davvero!!!!
    Io non potrei far altro che incassare la tua pietra…
    sai, ci sono divise che lavorano nel buio, nel totale anonimato,
    ogni tanto emerge qualcuno di noi perchè muore… Non è un gioco tipo ‘scova a quale corpo appartengo’, però è vero che ovunque c’è del marcio. Io dovrei stare dietro lo scudo, invece spesso mi sbattono davanti.
    quando arriva la chiamata alla radio: ” al casilino 700, rissa, 113 sul posto” e magari le volanti di zona sono infognate con l’alcolizzato di turno che cerca di attraversare l’autostrada, arrivi prima tu, e allora… allora fai il tuo lavoro. Senza nessuno che cerchi di proteggerti le spalle.
    Però una cosa. E’ vero che dappertutto c’è del marcio. Però non è vero che siamo tutti uguali. Anche se molte sono le mele andate a male, il cesto resta colmo di buoni frutti. In altri ambienti purtroppo si verifica il contrario (la politica? chiedi a un deputato di RC quando si becca… O di qualsiasi altro schiaramento, chiedigli se spende molti soldi per gli occhiali che porta… perchè in genere hanno l’oculista pagato da noi, sai poverini a politicare ci si rovina…)
    Però poi siamo tutti servitori dello Stato, no?
    Ma c’è chi pensa a questa frase con ‘servi dello Stato’.
    Sai che c’è gente come me che non riesce neppure a sposarsi perchè non ha uno stipendio adeguato?
    Eppure vai nelle Camere di stato e trovi Verdi, Comunisti, Democristani, Forzisti, impaccati di ‘indennità’, alloggi gratuiti, viaggi pagati, biglietti del cinema… Già. Si urla contro Carabinieri, Berlusconi, gli OGM, e nemici vari, l’odio sfoga bene gli istinti, però m’incazzerei anche con chi si porta a casa troppo. Con chi ruba il mio lavoro, la mia anima, il mio giuramento.
    M’incazzerei con chi lascia la moglie andre per shopping con l’auto ministeriale, con chi dà la sua tessere vip al figlio per l’ingresso nei locali in, tessera, per inciso, pagata anche da me e da te. Se davvero si sognasse un mdo equo, nuovo, si dovrebbe, forse, pensare un po’ anche a casa nostra, e distruggere parte delle ingiustizie.Utopia? No, equità. Civiltà. Inutile massacrarsi per dei padroni che non lasciano neppure le briciole quando vengono invitati a sedersi al tavolo dello Stato.
    Va be’, però adesso stiamo esulando.
    Comunque preferisco i colleghi a chi dice di non servire nessuno, poi invece foraggia gente già bella grassa e resa ebete dalle sue pecunie statali.

    A risentirci.
    Alien.

  6. lo so per certo che molti sono come te, l’ho visto al g8, un posto in cui (sarò ripetitiva ma lo scotto è scato grande) un posto in cui dopo essere stata pestata dai ragazzi rasta, sono stata aiutata dai poliziotti e dai carabinieri. Io, antonella, da sempre di sinistra…. ma grazie al cielo riesco a vedere le persone prima ancora che la bandiera.
    Hasta siempre
    anto
    p.s. sempre padrona di niente e fieramente serva di nessuno

  7. premetto che la politica è una delle cose che tendo maggiormente ad ignorare, forse x la mia giovane età, o forse xché penso che tuttosommato abbiano ragione i radiohead quando dicono che i politici semplicemente “non parlano per noi”, indipendentemente dallo schieramento (e se non lo docono i radiohead per lo meno é un mio sospetto).
    sono pienamente d’accordo con molte delle cose che questo “chiarimento” pone all’attenzione, c’è troppa incoerenza… e vedo che spesso tra gente della mia età (ho 19anni) alcuni attegiamenti che dovrebbero avere un significato politico sono sostanzialmente alla strgua un “trend”, ma questa è solo una mia opinione…
    volevo solo aggiungere un paio di questioni:

    la prima del tutto personale: io non so voi,ma i miei amici sedicenti “no-global” sono tutti 24enni che hanno ancora le ferie pagate da mamma e papà,la retta dell’uni pagata da mamma e papà, la casa in città per studiare pagata da mamma e papà, le magliettine firmate… regalo di natale di mamma e papà! i miei amici che hanno deciso di indossare una divisa sono tutti sbarbati, di origine meridionale, la cui unica possibilità di avere un lavoro e di migliorare le proprie condizioni è proprio quella di i ndossare una divisa (tanto x scomodare pasolini)

    la seconda è questa: cosa sarebbe successo se all’indomani dell’uccisione di carlo giuliani qualcuno avesse gridato “10,100,1000 giuliani”? so che i fatti di genova non si possono paragonare alla guerra… ma forse chi andava lì in quei giorni aveva motivi di trovare “fiori e farfalle”?

  8. Sarà che tu sei una persona onesta e che pensa che essere una guardia sia una questione di ordine e giustizia ma a volte non è così.Tante persone oneste hanno provato sulla loro pelle che la protezione civile non sempre protegge e che a volte per nascondere gli errori commessi dai tuoi commilitoni nei confronti dei cittadini si occulta pure la verità.
    Il clima a tuttora è quello di una società spaccata:chi conosce e simpatizza con le guardie e chi disconosce e rifiuta una giustizia sempre più ingiusta e parziale.Di questo passo la nazione rovinerà inevitabilmente.

  9. io le guardie sono l’ultima opzione che uso per difendermi.ormai non ci si fida più di nessuno.date retta!

  10. il tuo amato ateismo lo conosciamo dai tempi di noè e prima ancora.
    Proprio grazie alla mancanza di regole (il corano è anche un libro di diritto) si sono verificati gli episodi più disumani di tutta la storia.Inoltre,il Corano è la risposta più attuale a tutte le filosofie esistenti,il resto (comunismo,ebraismo ed altri simili) è storia vecchia.
    W il Progresso.Abbasso le mistificazioni.
    Allah è Grande!

  11. però penso che di questi massacri ne succederanno ancora ..e temo sempre più sofisticati ..perchè la regola numero uno di queste persone che guidano questo fiume di attentati e atti cosidetti terroristici è di mantenere la popolazione nella paura contro il terrorista che si nasconde ovunque..non è vero il terrorista non si nasconde è nella casa bianca nel parlamento ecc… la base di Nassyria doveva sistemargli nelle zone più esposte per beccarsi un massacro…cosi anche gli italiani si svegliano contro il terrorismo globale…tutto è premeditato …le vittime non contano conta il regime nel quale ci stiamo piano piano immergendo dal novembre 2000

    MEDITATE GENTE MEDITATE!!!

  12. anch’io sentivo profondamente l’amor di patria e avrei voluto servire il paese. fortunatamente me ne sono reso conto in tempo e non mi andava di essere preso per il culo. adesso sono un uomo libero e l’Italia rimarra’ la barzelletta di sempre!
    non firmo mica senno’ mi denunciano, anche in Italia c’e’ il terrorismo, quello giudiziario!

  13. mi piacerebbe sapere nome e grado del carabiniere che getta fango sulla sua propria divisa, ma so che certamente si tratterà del solito comunistone sfegatato anti italiano,(dei centri sociali o pacifista) ma premesso che tu sia veramente un caramba, dimmi, che cosa ti ha spinto ad andare laggiu ?
    Non sarà stata forse la cospicua sommetta che ti hanno elargito ?
    E nel tuo piccolo cervello non ti è mai balenata l’idea che ci sarebbero stati dei rischi ad andare in un teatro di guerra ?
    Che cosa credevi che oltre ai quattrini lo stato ti avesse mandato in vacanza in un posticino tranquillo tranquillo ?
    Ma dai su , ricordati (ammesso che tu sia veramente un carabiniere) che sei un soldato in primo luogo, non un pacifista (comunista) ,dottore o qualsiasi altra cosa.
    E se la cosa non ti aggrada lascia l’arma e datti all’ippica !!!
    o trovati un posto tranquillo e pacifico in comune come netturbino.

    marco.

  14. Mi sembra sterile stare a dividersi tra chi pensa che la “guardia” sia un lavoro da infame e chi invece gli da uno status di intoccabilità.
    Per conto mio, condannare a priori è da evitare. Si arriva a fare il militare per diversi percorsi di vita, incontri, possibilità, cultura etc…
    E poi è un mestiere ( o come lo si vuol chiamare) e in quanto tale qualcuno lo deve fare. Ad esempio io voglio fare il musicista e i miei mi dicono che con la musica non si campa e io ribatto che se tutti la pensassero come loro non esisterebbero i musicisti; e allora come si fa?
    Inoltre una persona quando diventa militare resta comunque una persona e di fronte a certe scene rimane impressionata. Non credo sia così facile uccidere un uomo…Non so non sto cercando di difendere la posizione dei militari ma secondo me prima di giudicare ed etichettare le persone bisognerebbe mettersi nei loro panni, almeno un po’. Anche se uccidono persone innocenti..cerchiamo di capire i perchè, cio che sta dietro e non a perder tempo sulle questioni che sono chiaramente visibili.
    Buon anno

  15. il solo motivo per cui voi comunisti, falsi pacifisti etc fate tanta cagnara contro bush ed i suoi alleati nella lotta contro i tiranni ed i terroristi, è che vi rode il culo, perchè un comunista è essenzialmente un terrorista, e prima o dopo farete la giusta fine che meritate. quindi viva Bush viva i suoi alleati che ci libereranno dal vero cancro che affligge l’umanità, cioè voi comunisti !

    piero

  16. caro war83 forse che a giuliani lo ha obbligato qualcuno ad andare
    a genova a fare casino e tentare di far fuori i due carabinieri ?
    placanica ha fatto un favore all’umanità a toglierci di mezzo un criminale come giuliani, uno che ha vissuto da imbecille ed è morto da idiota.
    E ringraziate che non cero io.Perchè il mio motto è 1-10-100-1000-10000
    carli giuliani.

    piero

  17. Ne conosco tanti di carabinieri che hanno rischiato, ma uno che facesse commenti come te mai era capitato!
    Concordo con chi ti dice di darti all’ippica, ma ho la certezza che qualche volta ,dopo, troverei in giro per Internet una lettera logorroica e mielosa dove si fa vedere che i cavalli sono pericolosi e che qualcuno non ha organizzato le cose. Faresti bene non a darti all’ippica, ma a dimetterti e andare a nasconderti insieme a chiunque la pensi come te.
    SIETE LA DISGRAZIA DELLA DEMOCRAZIA E UN DISONORE VERSO UNA GRANDE ARMA; AVETE INFRANTO I PRINCIPALI MOTTI CHE LA GOVERNANO. dove sono finiti ” ..FEDELE NEI SECOLI..” e “..OBBEDIR TACENDO….”?

  18. Oggi mi trovo per puro caso a collegarmi in rete per effettuare una ricerca e così, sempre per puro caso, mi ritrovo davanti la pagina di questo “forum di botta e risposta”..
    Provo abbastanza amarezza leggendo il lungo, e giustissimo commento dell’anonimo carabiniere sulla vicenda della strage di Nassirya ma provo altrettanta amarezza e delusione nel leggere il commento di un cittadino italiano che si firma Spirocheta.
    Mi pongo una domanda: “quando vogliamo smetterla di pronunciare la solita locuzione: questo è il tuo lavoro, nessuno ti obbliga a farlo”?
    Primo perché credo che ormai sia diventata più che antiquata come espressione. Cambiate ogni tanto, che questa è veramente trapassata, evidentemente perchè non sapete cosa rispondere davanti a tali negligenze e quindi mi sembra più che ovvio e semplice liquidarsi con la solita affermazione ” l’hai scelto tu nessuno ti obbliga “!
    Secondo perché credo vivamente che la maggior parte della gente debba trovarsi in situazioni come quella di quel carabiniere o come quella dei familiari delle vittime, per poter capire realmente la situazione del precario che c’è in Italia sulla questione Forze Armate; perchè altrimenti non parlerebbe in questo modo.
    Terzo perchè qui nessuno sta dicendo a nessuno che ci si sta lamentando del proprio lavoro o meglio dei rischi che comporta lo svolgimento dello stesso.
    La questione è: come si fa a ad assicurare con la PROPRIA VITA il rispetto dei principi fondamentali e portare la pace nel mondo quando di fondo c’è qualcosa che non funziona? Quando per l’inabilità e la negligenza di chi comanda debba rimetterci chi si impegna con passione ed amore e chi dona la PROPRIA VITA per mantenere quella che è la sicurezza, quando questa stessa non esiste o meglio non è presente nemmeno per coloro che si impegnano a mantenerla?!
    Bastava poco veramente poco per evitare quello che è successo l’aggiù al contigente italiano!!!
    Ma daltronde che vogliamo farci, l’abbiamo scelto noi e non dobbiamo lamentarci, vero?
    E per concludere voglio solo dire che siam tutti bravi a parlare, anzi, “a dare aria alla bocca” finchè non si ci trova effettivamente protagonisti delle vicende e non mi riferisco solo alla questione della poca sicurezza in cui si trovarono i carabinieri a Nassirya!
    Infine esprimo ancora particolare cordoglio per tutti i militari caduti in quella che viene chiamata ‘missione di pace’ quando in realtà è una vera e propria guerra.

    Un volontario in ferma breve.

  19. Non prendertela più di tanto con questi ESSERI INUTILI che scrivono certe demenze! Persone così non meritano nemmeno risposta.
    … e tanto per aggiungere anch’io come il resto del popolo italiano ti sostiene e ti è vicino nel vostro impegno!…
    NON MOLLATE MAI!

    virgin*

  20. Questo è uno spazio pubblico, e come tale raccoglie le idee di tutti gli italiani. Sarebbe bello che scrivessero tutti quelli che non sprecano il fiato e che sanno veramente cosa sia la vita, cosa sia la guerra, cosa sia la morte, cosa voglia dire uccidere qualcuno….. Purtroppo non è così. Scrivono anche le persone che stanno a casa al caldo, tranquille che tanto la vita la rischiano gli altri, i militari che “se la sono cercata”, i giornalisti che “siccome lo fanno per passione….”, le volontarie che “voggliono farsi una vacanza emozionante…”. Il difficile è far capire quanto sia ingiusto perdere la vita quando questi lavori ce li scegliamo noi.
    Che dire……. il mondo è bello perchè è vario (o avariato, come si dice a volte)
    un abbraccio
    con tutto il mio rispetto
    Antonella

    a Cuba non si rispettano i diritti umani, tranne che a Guantánamo

  21. i nostri militari sono prevalentemente del sud, gente che per la maggior parte non aveva altre possibilità o sbocchi nel mondo del lavoro e che lo stato ha comprato ed ora vuol far fruttare!pochi altri invece sono davvero convinti!!!! di cosa? non lo sanno neanche loro… forse di quello che vuole la maggioranza!anche il militare ha un cervello… ma questo per lo stato è scomodo e fa di tutto perchè esso non lo usi o perlomeno lo faccia il meno possibile!
    Anche se i comandanti sbagliano, prima che lo sbaglio si concretizzi, già è scritto ciò che deve emergere!
    Trovo assurdo che il carabiniere sopravvissuto, nonostante le ingiustizie subite, continui a dire che in Iraq ci tornerebbe!rispetto la sua decisione ma non la condivido!
    La gente che va li per fare guerra in realtà non sa per quale motivo lo fa, forse un motivo lo sa: spera di tornare sano e salvo con un bel gruzzolo che tiri su la difficile situazione economica personale e magari per cacciarsi anche uno sfizio!
    L’iraq è solo l’inizio di una lunga serie! devono democratizzare tutta l’area!
    tanta gente dovrà ancora morire e non tutti quelli che sono inviati, ci vorrebbero andare!molti sono costretti dai loro comandanti e questo sarà sempre più frequente perchè la gente in stellette comincia ad essere stanca!

  22. mette a rischio il tuo magro repertorio di barzellette?

    dato che ritieni che l’onore della nostra democrazia di difenda a nassirya, perchè non dimostri la tua coerenza e non ci vai anche te, al posto dei codardi rubastipendio che si lamento perchè in iraq li sparano?

    dimostraci che non fai parte anche tu degli “armiamoci e partite”, e che non sei un eroe solo davanti al tg

    vai, la patria confida in te

    doc

  23. Caro collega ho letto quanto da te scritto e ti comprendo. Sono convinto che comunicare ciò che si prova serva a far capire ai nostri concittadini cio’ che facciamo ogni giorno ed anche cio’ che patiamO . sE VUOI VAI SUL SITO http://www.carabinieri.tv li vi sono delle foto di Nassiria e si vedono gli escobastian con i sassi. Non c’era sabbia nel deserto? Era necessario andare la? Ciao. se vuoi scrivermi la mia mail è illorompiscatole@yahoo.it

  24. ti ammiro combattente con la divisa,ti ammiro perkè ne se senti il peso e il valore.
    hai parlato di politica,ma quando si parte per una missione all’estero non ci si kiedono le ragioni politiche forse accade solo all’inizio, come accade di partire per il compenso…ma poi una volta giunti li si resta per gli okki della gente,per le madri ke piangono i figli,per gli uomini ke cercano i ricordi di una vita tra le macerie della loro casa.
    solo una cosa dico,non era la nostra guerra.
    nn siamo partiti per andare a combattere una nostra guerra,un nostro diverbio,un dissaccordo del nostro paese….eravamo in missione di pace.ma nn è mai stata cosi’….
    quel 12 novembre è stato il nostro vietnam,non importano i numeri,non contano le lapidi,sono comunque state troppe.
    dopo quel 12 novembre sono tornati a casa i combattenti come le lettere alle loro moglie e alle madri spediti come buste nel loro ultimo viaggio….in una bara senza ke i loro cari potessero accarezzarne di nuovo il viso…e scendevano copiosi da quell’aereo abbracciati da quella bandiera in cui io credero’ per sempre,quella bandiera ke in modo fraterno se li stringeva a se.
    non ci sono perkè caro carabiniere,è inutile ke li cerchi davanti alla morte non ci sono spettacoli scuse pentimenti.
    non ci sono…non esiste la razionalità.
    è vero sono stai inutili perkè nn è cambiato nulla…ma credimi….credi alle parole di una persona ke ha deciso di seguire la tua stessa strada per eliminare un pezzetto di ingiustizia dalla sua vita e per non essere complice passiva di tutta l’infamia del mondo credimi….quel giorno tutti si sono fermati…tutti hanno capito hanno percepito il valore del loro sacrificio…non sono morti invano…gli italiani hanno capito cosa sono i loro carabinieri cosa valgono al di la dei gradi delle promozioni…
    per me la divisa nn è servire lo stato ma è servire la mia bandiera i l significa ke gli do….serviro’ me stessa con la divisa ke indossero’….serviro’ gli italiani….
    nessuno dimenticherà‘ quei morti,i loro volti,i loro nomi….
    credimi nessuno….
    e riguardo a quel tipo ke scrivera ke quel lavoro l’avevo scelto loro….vada al diavolo ….se non conosci la strada te la indico… perkè non ci vogliono le palle per andare la ma la dedizione l’amore per il proprio paese.
    quindi scusa ma se non sai cosa è davvero l’iraq se nn capito le parole di quel carabiniere ascolta le mie…
    vergognati…perchè una persona ke indossa l’uniforme e parte per una missione di pace dove vede morire 19 dei suoi non è un pirla ke se l’è cercata ed è stato graziato ma un UOMO (a differenza tua) ke si è sacrificato per gli altri per una nobile causa ke ha deciso di combattere la merda che c’è intorno ….
    le persone cosi’ meritano rispetto e ammirazione …
    i nostri carabinieri anche quelli che vedi tutti i giorni per strada meritano una stretta di mano dal cuore,perkè sono li per noi,per aiutarci,sono angeli custodi.
    con questo credo di aver finito.
    ancora un grazie e un sorriso a quel carabiniere ke mi ha fatto capire da che parte devo stare.
    NEI SECOLI FEDELE

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