E MORTO IL MAESTRO DEGLI SCRITTORI CUBANI IN ESILIO

E’ morto in una clinica di Londra, Guillermo Cabrera Infante. L’autore di Tres Tristes Tigres, La Habana para un Infante Defunto, Mea Cuba, non è riuscito a raggiungere il gran traguardo di accarezzare di nuovo l’Avana, cui sfumature diventarono per lo scrittore, più che un amore, un’ossessione.
Con Alejo Carpentier e José Lezama Lima, Cabrera Infante s’inserì nello scelto circolo dei grnadi scrittori di lingua spagnola nel XX, secolo. La sua letteratura sperimentale, piena d’ironia e “cubanismo”, lo fecero diventare un mito dell’arte cubana. Ci lascia il più rappresentativo esempio d’intellettuale compromesso con l’arte; esprimendo la verità, senza mai abbandonare l’estetica e neppure l’etica.
La morte dello scrittore avvenuta lunedì notte a Londra, cancella un gran sogno conservato con fine passione durante quarant’anni d’esilio e Londra, dove per ironia del destino finì la sua tropicale ironia.
Un italiano amico di Cabrera scomparve, l’anno scorso, accarezzando anche lui, il sogno di tornare a Cuba. Un mese prima di morire, Valerio Riva mi disse, ho una voglia enorme di vedere di nuovo Cuba. Questa, in sintesi, potrebbe essere la drammatica storia di circa tre milioni di cubani, di tanti milioni di cittadini al mondo che hanno lasciano, con cuore straziato, per sempre la patria amata. Questa è secondo me, la gran conquista difesa dai comunisti italiani .

Carlos Carralero,

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