Attentati Milano e Genova 2 Marzo 2005

Rivendicati da sedicenti gruppi anarco-insurrezionalisti, gruppi che nonostante anni di azioni, compiute quasi certamente da gruppi ristretti di persone, sono tuttora liberi di agire indisturbati. L’unico arresto relativo a questi fantomatici gruppi risale a pochi anni orsono, proprio nella mia città, Udine. Fu arrestato un personaggio che a tuttoggi sostiene di essere stato solo un mitomane senza reali collegamenti con gruppi eversivi.
Ma quello di cui voglio discutere non è sull’abilità delle forze dell’ordine, e nemmeno di presunti, ma a mio parere fantascientifici, collegamenti di questi gruppi con le nuove brigate rosse.
Pur condannando in pieno ogni azione di stampo eversivo o armato, sento il bisogno di riflettere sul significato di queste azioni.
E’ riconosciuto che i gruppi anarchici hanno come base ideologica il mondo dei centri sociali, degli squatter. Ed è altresì rispauto da chiunque che la maggior parte di coloro che frequentano questi ambienti sono giovani o giovanissimi. Giovani che non riescono a riconoscersi in questa società, che non tollerano che le loro libertà siano soffocate ogni giorno.
Giovani che si organizzano e attaccano le forze dell’ordine, i Carabinieri.
Proprio sull’obiettivo si deve riflettere.
E’ mia opinione che chi organizza queste azioni miri a palesare un disagio diffuso, disagio che nasce dall’arroganza delle stesse forze dell’ordine.
Ci reputiamo un paese democratico e civile, ma ricordiamoci che negli stati uniti, esempio di democrazia, è pensiero diffuso e radicato che una delle più alte espressioni di civiltà sia non consentire alle forze armate di intervenire, se non eccezionalmente, su questioni di ordine pubblico. Chiedete ad un americano qualsiasi e vi dirà che se in uno stato l’ordine pubblico è affidato all’esercito, quello stato non è nulla di più di una repubblica delle banane.
Questo è il punto, questi attentati, a mio parere, vogliono far capire che non è piu accettabile che a una forza militare come i Carabinieri sia non solo consentito, ma comandato, di interferire con la vita della popolazione civile. Mi risulta che esista anche la Polizia, corpo civile, ma non per questo meno preparato, e sicuramente più vicino a quelle che sono le esigenze della popolazione.
Un primo passo per porre fine a queste insensate violenze sarebbe quello di iniziare una graduale riforma delle forze dell’ordine, tesa ad impiegare i Carabinieri in compiti che fin’ora hanno svolto con eccellenza, penso ad esempio alle missioni di pace all’estero, e a lasciare alla sola Polizia, composta di civili, di gente come noi, il compito di mantenere sicure le strade delle nostre città
Spitjo

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