“Globalizzato sara’ lei!”

Per dire no alla Grande Rete senza varcare la linea rossa
Di Davide Demichelis, Angelo Ferrari, Raffaele Masto, Luciano Scalettari.

Una cosa non e’ stata mai detta, sulla globalizzazione, e che invece nel libro “Globalizzato sara’ lei” appare piuttosto chiaramente, e cioe’ che questo e’ un fenomeno che non puo’ sparire, non e’ una cosa negativa in assoluto, perche’ e’ un po’ come voler fermare il progresso.

Perche’ la globalizzazione dei diritti non riesce ad avere la stessa importanza e centralita’ delle leggi che regolano le logiche di mercato? E allora cos’e’ che si contesta di questo movimento? Si contesta il fatto che gli interessi di mercato invadono e surclassano quelli umani, e allora si hanno due pesi e due misure. La globalizzazione deve essere totale, e non solo un mero servilismo del Mercato. Globalizzare i diritti, globalizzare l’informazione, globalizzare le leggi e renderle ugualmente applicabili per tutti. Questa e’ la globalizzazione vera, e non cio’ che ci vogliono spacciare per tale tramite il lavoro di cesello fatto opera della finta informazione.

E questo secondo modo di vedere le cose e’ cio’ che hanno combattuto i relatori della conferenza di Milano “Globalizzato sara’ lei”, da cui e’ nato il libro omonimo, raccolta degli interventi piu’ significativi. Una visione totale dell’economia mondiale, spiegata da Gianni Mina’ in maniera chiara e diretta, rivelandoci il filo conduttore che muove le Major e gli sfruttati del Kenia, che rivela la difficolta’ di render note certe informazioni in una battaglia senza limiti tra chi sa e vuole divulgare notizie e chi invece ha il potere di farlo ma se ne guarda bene.

E negli interventi di Sepulveda, di Beppe Grillo e di altri, esiste un unico principio: finche’ esistera’ chi decide che il progresso e il benessere sono prerogative di pochi eletti, che l’ambiente pulito spetta piu’ agli occidentali che al terzo mondo, allora non ci sara’ una vera globalizzazione, ma solo una prepotenza del piu’ forte verso il piu’ debole con l’aggravante che tutto questo apparira’ un atto dovuto agli occhi di tutti. La presenza di un hacker come Tritemius in questo libro potrebbe sembrare apparentemente fuori luogo, ma il suo intervento fa capire il ruolo che questa categoria di persone puo’ avere nel sistema informativo.

Un modo per indignarsi facendo sentire la propria voce senza chiedere il permesso a nessuno. Un modo per estraniarsi dalla persona diventando un “frammento del Pensiero umano collettivo”. Come dice infatti l’hacker, “il pensiero appartiene all’umanita’, le idee non hanno brevetto. Tritemius non e’ nessuno. La cosa importante e’ solo il pensiero che incarna”. E’ di questa categoria che probabilmente l’informazione potra’ servirsi. Chiudere la bocca ad uno di questi “criminali” servira’ a poco, perche’ ce ne saranno altri a proseguire l’opera. Internet spesso viene demonizzato, ma se usato in modo appropriato puo’ risvegliare le coscienze di tutti noi. Ed ecco che l’essenza di Tritemius diventa l’essenza di Sepulveda e di tutto il pensiero anti-finto-global.

Editrice Missionaria Italiana
L. 12.000

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violinista per hobby, giornalista per dovere civico e morale, casalinga per lavoro, contadina del web e "colpevole" di questo sito antonella@censurati.it