Delinquenza in generale

Mi accingo a parlare, brevemente, di tema spinoso e ne parlerò in un modo che sicuramente si ritroverà fuori dai canoni stabiliti dai ben pensarti moderni (che sono ben pensanti perché ancora non gli è successo niente di così grave che possa far sì che il loro pensiero possa essere meno ben pensante) e che oggi si reputerà anacronistico, ma posso anche affermare, come penso possano farlo tutti coloro che vivono giorno per giorno in realtà dove il livello di delinquenza è tale che questo incida particolarmente sul proprio stile di vita, che oggi come oggi, il ben pensantismo non ci ha portato a niente di buono.
Cos’è la mafia, cos’è la camorra? Da dove deriva la microcriminalità? Perché non si fa niente per fermarla? E come la si può fermare?
C’è da distinguere diverse forme di criminalità, a livelli più organizzati, questa diventa uno Stato nello Stato: gente (si fa per dire, perché queste non sono persone, in quanto per arrivare a questo status ci vuole un certo percorso educativo che esula la sola forma antropomorfa) che vissuta da sempre in condizioni di violenza psicofisica, dall’età di pochi mesi, già da bambini pensano che il lavoro sia il furto, la rapina e dedicarsi alla professione di killer. Esseri che non hanno pietà per nessuno e che odiano la loro vita prima ancora di quella degli altri, esseri che si dilettano a far del male in maniera gratuita (se poi c’è il guadagno tanto meglio, ma non lo fanno solo per soldi), mi ricordo che gusto provavano alcuni esseri che conoscevo quando ero ragazzino (purtroppo sono nato a Napoli, una triste realtà) a torturare gli animali: impiccare i gatti o prendere a pietrate i cani, solo per il gusto di vedere soffrire.
Esseri irrecuperabili in quanto il loro percorso educativo è stato basato per tutta la vita solo nel perpretare crimini di ogni sorta, dico questo perché sono vissuto a contatto con questi esseri per diverso tempo, ho capito che è così. Tristissima questa cosa, ma so che è così.
Perché lo Stato non fa niente in questi casi? Cosa ce ne facciamo di andare in Iraq a “eliminare” i terroristi quando qui abbiamo il peggio del peggio: l’Italia meridionale è oramai quasi solo un Far West, c’è la possibilità di venire uccisi in ogni momento per i motivi più futili.
Mio cugino di 14 anni, a Napoli, è stato rapinato due volte poco prima di tornare a casa da ragazzi col coltello, se avesse opposto resistenza, o semplicemente non avesse saputo “trattare” (ossia umiliarsi davanti a loro) gli sarebbe stata inferta almeno una coltellata. Che dire delle tre volte che invece sono stato rapinato io in Villa a Castellamare di Stabia? Questi rapinatori sono delle bande di bambini che vanno dai sei ai quattordici anni (perché non imputabili) e che vengono sorvegliati a distanza, perché non gli succeda niente, da adulti, così che se uno prova a reagire gli adulti intervengono e diranno (nel caso) alle autorità che loro stavano difendendo i poveri bambini rapinatori che stavano per essere picchiati dalle cattivissime vittime (cosa che a quanto pare i giudici credono vera).
Suonare alla macchina che ti sta avanti, non dare una precedenza, guardare una ragazza, ogni cosa che fai potrebbe essere l’ultima, dipende chi ti trovi davanti, tanto si sa che in alcune zone d’Italia puoi essere criminale quanto vuoi, tanto nessuno ti fa niente.
Allora perché il governo non reagisce? Strano portare un esercito fuori dal confine quando la guerra è qui in casa nostra. Non ci rendiamo conto che i veri terroristi in questo paese sono i mafiosi, i camorristi, e i delinquenti “minori” che fanno da manovalanza a certe grandi organizzazioni?
Siamo andati in Iraq a togliere le fionde agli iracheni perché avevamo paura del terrorismo e non affrontiamo con le armi chi invece, “cittadino italiano” ha mitra, pistole, mortaretti e magari anche armi chimiche e battereologiche per poter potare avanti i propri loschi sporchi scopi delinquenziali?
Certo anche io sono povero in canna e sarebbe bello con una pistola andare a rapinare le vecchiette che escono dalla posta con le loro poveri pensioni, se facessi un appostamento e riuscissi a rapinare dieci, undici pensioni al mese magari potrei anche non andare a lavorare più, ma non lo faccio non tanto per la paura della galera, ma solo perché ho una certa coscienza che mi eleva da un qualsiasi “essere” ad essere umano, a gente, a persona, ciò che non è un delinquente.
Mi rattrista molto vedere quest’impotenza del governo, impotenza con i forti, con i criminali, quelli veri, mentre è molto dispotico con gli onesti, sicuramente un giudice dà più colpa a chi a commesso un eccesso di legittima difesa piuttosto che ad un tentativo di rapina, cosa sbagliatissima secondo me, perché ora basta con il perbenismo e il benpensantismo, ora bisogna prendere le armi e combattere da uomini. Si combattere, non c’è altra soluzione, se il Governo (e ancora non ho capito perché non lo fa) non prendere decisioni serie in merito (usare l’esercito e fucilare certi nemici del popolo) allora si potrebbe anche pensare alla formazione di una task force di cittadini che sappia rispondere alla violenza con la violenza. Chissà, forse questa potrebbe essere l’unica soluzione ad un problema apparentemente irrisolvibile.
Ci aiuterà a risolvere questro dramma il gorverno italiano? non so perchè ma mi sembra di capire che politicamente non gliene frega niente a nessuno, forse perchè dovendo decidere una linea dura qualcuno ha paura di pedere dei voti o chissà che altro. Ma non è certo con la paura che si potrà liberare l’Italia, altro che Iraq o Iran o chi altro Stato.

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