I casi di mobbing

inviato da Lisa Biasci

La condanna dell’amministrazione pubblica per mobbing al risarcimento del danno esistenziale

(Vi presentiamo,qui di seguito, lo studio di un processo e il relativo dibattimento di un caso di mobbing all’interno della Pubblica Amministrazione e l’opinione dell’esperto,il giudice Francesco Buffa, uno dei massimi esperti italiani in materia)

Tribunale di Tempio Pausania, sentenza 10 luglio 2003, est. Ponassi, F. (avv. Mastino) c. Comune di Loiri Porto San Paolo (avv. Arasa)

Massima:
Il datore di lavoro pubblico

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1 commento

  1. LA SPEZIA – La “ guerraâ€? dichiarata da Mirella D’AMICO contro il Ministero della Difesa ha portato l’ex segretaria economa del Circolo Sottufficiali di Marina alla prima, clamorosa, vittoria giudiziaria: la condanna del Ministro Antonio Martino a provvedere al risarcimento della dipendente, per euro 377.000 euro, a ristoro delle tribolazioni subite sul luogo di lavoro: prevaricazioni, vessazioni che seguirono le sue denunce relative a < pasticci > nella gestione contabile del circolo. Sì, Mirella D’Amico è una vittima del mobbing. Quello che lei ha sempre sostenuto, cercando anche la ribalta televisiva nazionale, è sa ieri è una verità processuale.

    L’ ha certificata il giudice del lavoro Pasqualina Fortunato, con la sua sentenza che costituisce, fra l’altro, un precedente giurisprudenziale, quanto meno alla Spezia. Ciò è avvenuto in accoglimento delle tesi sostenute dai legali della signora, gli avvocati Mauro Manzi e Roberto Valettini che ieri, nella discussione della causa, hanno sviluppato arringhe cariche di passione.

    Il giudice quantificando i danni sofferti da Mirella D’Amico alla sfera fisica e psicologica, come detto nella misura complessiva di 377mila euro, ne ha stabilito il dettaglio. Ecco il conto presentato al Ministro Martino, quale massimo esponente dell’amministrazione della Difesa: 79mila euro per il danno biologico da invalidità permanente, 110mila euro per il danno biologico da invalidità temporanea (quella relativa al periodo di malattia per l’esaurimento nervoso, che tutt’ora non è stato superato). E ancora 94mila euro per il danno morale, e altrettanto per il danno esistenziale; qui la “lesione� riconosciuta dal giudice è sul fronte della sfera dei rapporti di relazione e perfino alla sfera della sessualità. Ultima mazzata al ministero, quella delle spese processuali, passata per le perizie; 42mila euro.

    Una battaglia articolata su più fronti, quella intrapresa da Mirella D’Amico con un’altalena di pronunciamenti della magistratura: E’ da ricordare, ad esempio, che il GUP Alessandro Ranaldi, a proposito delle ipotesi di reato di peculato contestate dal pm Maurizio Caporuscio ai vertici del Circolo sottufficiali per fatti risalenti al 1999, aveva concluso nel senso del proscioglimento degli imputati, pur parlando di “gestione contabile approssimativa e superficiale� della struttura, con conseguente ammanchi di denaro e di merce.

    Furono proprio questi “ eventi � a indurre l’economa alle denuce, andando poi incontro, come ora ha accertato la sentenza del giudice a “prevaricazioni imputabili al datore di lavoro�, il cosiddetto < mobbing >, appunto.

    Attorno all’economa venne fatta, infatti, terra bruciata, fino a riconoscerla non idonea al servizio.

    Il giudice, nella sentenza, ha ora, invece, anche riconosciuto il diritto della ricorrente a ritornare al lavoro.

    Corrado RICCI

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