I PM, personcine perbene

Michele Prestipino ha fatto un eccellente lavoro nel caso delle talpe in procura, ha inchiodato i colpevoli delle fughe di notizie, perche’ lui, il PM, aveva dei testi di tutto rispetto: il capitano ultimo. Come non prendere come teste la persona che ha dato un duro colpo alla mafia catturando il massimo rappresentante di Cosa Nostra?
Il processo contro le talpe in procura si e’ tenuto il 7 giugno. Il giorno prima, 6 giugno, sempre lui, Prestipino, stava cercando di inchiodare il suo stesso teste in un processo che lo vede come imputato di favoreggiamento a cosa nostra.
E questo e’ Prestipino. Ma passiamo ad Ingroia, adesso. Forse non lo sapeva, il PM, che la persona a cui ha fatto ristrutturare la sua casa  era uno dei prestanome di Provenzano. E forse non sapeva neanche che il suo braccio destro era una delle talpe della mafia in procura. Magari non era davvero al corrente – ma con il lavoro che fa, insomma…   
Buona lettura!

27 SETTEMBRE 2004
le strane abitudini della gente per bene
Puo’ un pm parlare al telefono con un mafioso che gli ristruttura la casa? Il dottore INGROIA l’ha fatto
Il pubblico accusatore di Dell’Utri vittima di un’intercettazione che lo descrive
SCENE DAL DOPPIO GIOCO DEL COLLABORATORE E AMICO DEL MAGISTRATO
Palermo. Chi sara’ mai questo Professore? Nel brogliaccio in cui prendono appunti sulle telefonate intercettate, i carabinieri del Nucleo operativo di Palermo annotano diligenti che Ciuro Giuseppe parla, il 28 febbraio del 2003, alle ore 9.36, con Aiello Michele, e che gli parla anche dei lavori in corso in quel di Calatafimi, provincia di Trapani, “in una casa di ‘u Professore”. Annotano che “Michele dice che i lavori per ora sono fermi perche’ vuole farli fare a persone di sua fiducia” e Pippo Ciuro, poliziotto e spia della mafia, risponde “aspetta che te lo passo, che’ il Professore e’ qui con me”. Ed ecco che il telefonino intercettato passa al Professore, e il Professore parla con Aiello di questi benedetti lavori di ristrutturazione.
Chiede a che punto sono, si informa delle mattonelle, di tramezzi, muri, i colori. Chiede delucidazioni sui tempi di consegna e di completamento, ricorda di aver chiesto un primo conto, perche’ il padre – proprietario della masseria – ha ricevuto un finanziamento della legge per il terremoto del Belice e l’ingegnere Aiello lo rassicura: stia tranquillo dottore, ci pensiamo noi,

arrivederla, arrivederla.
Dottore? Ma non era Professore? I carabinieri, usi a obbedir tacendo, annotano con cura, senza capire. O fingendo di non capire. Poi presentano il brogliaccio ai superiori e la cosa finisce in procura, tra le mani dei magistrati inquirenti. I quali invece sanno benissimo chi e’ il Professore. E’ Ingroia Antonio, il magistrato con cui Ciuro lavora da nove anni fianco a fianco – a palazzo di giustizia li chiamano i “puri e ciuri” – al processo contro Marcello Dell’Utri. Ciuro, maresciallo della Dia, e’ una talpa. E assieme al suo compare Giorgio Riolo, maresciallo dei carabinieri distaccato al Ros, vende informazioni riservate al suo amico Michele Aiello, imprenditore di Bagheria, proprietario di cliniche e di imprese edili, indagato per mafia e indicato dal pentito Nino Giuffre’, detto Manuzza, addirittura come il prestanome di Bernardo Provenzano. Ma i traditori, come si sa, sono stati scoperti da altri pm, Giuseppe Pignatone, Maurizio De Lucia, Michele Prestipino,  meno gettonati e meno noti e qualcuno pure molto inviso a Ingroia.

Quando l’indagine sui venditori di antimafia arrivera’ al punto di non ritorno e si preparareranno i mandati di cattura, il Professore verra’ comunque avvertito di stare bene attento ai doppi giochi di Ciuro, ma anche pregato di non fargli capire nulla. C’e’ un problemino, pero’: il traditore, prima di essere scoperto, ha procurato al magistrato, che chiama amichevolmente “il Professore”, l’impresa che sta ristrutturando il vecchio casolare di Calatafimi: e l’impresa e’ proprio quella di Aiello, il mafioso in doppiopetto.
Ingroia e’ costretto a fare buon viso a cattivo gioco e a parlare di mattonelle e tramezzi con un mafioso, lui che i mafiosi (come Dell’Utri) normalmente li processa.



Doveva essere una ragnatela ammaliante, oltre che appiccicosa, quella di Michele Aiello. Non solo perche’ l’ingegnere era in grado di risolvere con le sue aziende qualsiasi problema edilizio, come quello di Ingroia: e’ bastata la raccomandazione di Ciuro e una squadra di operai raggiunse in quattro e quattr’otto Calatafimi. Ma anche perche’, con la sua modernissima clinica “Villa Santa Teresa”, Aiello era in grado di rispondere a qualsiasi problema di diagnosi e di salute.

Ed ecco cosi’ un altro puro e duro dell’antimafia militante, come l’onorevole Lillo Speziale, diessino, capogruppo del suo partito all’Assemblea regionale siciliana, dimostrare grande confidenza con Aiello, che lo chiama al telefono.
“Ue’, Miche’ come va? Oggi alle quattro ti mando l’ex presidente della Regione”
Al ginocchio dell’onorevole ci tengo particolarmente, perche’ quando lui e’ stabile sui piedi ragiona meglio”. Ride, si autocompiace della battuta, poi precisa: “Non ragiona con le ginocchia, neanche con i piedi, pero’ quando e’ stabile Capodicasa ragiona meglio”. E’ il 19 febbraio del 2003 e altri carabinieri annoteranno diligenti che l’indomani l’ex presidente diessino della Regione (l’unico ex comunista ad aver guidato l’amministrazione siciliana, oggi presieduta da Toto’ Cuffaro), vestito con un cappotto scuro, va nella clinica di Michele Aiello a fare una risonanza magnetica. Nel corso della telefonata annoteranno anche, i militari, segnandola in grassetto, una battuta di Speziale: “Poi io e te dobbiamo parlare di un paio di cosette che abbiamo in sospeso”.

Ci vanno pure magistrati, gli telefonano politici di ogni colore, ad Aiello.
Dice il carabiniere Giorgio Riolo, la talpa numero due, “sapevo pure che si sentiva persino con la segreteria di Lumia”. Lumia?, chiedono i pm allibiti.
“Lumia, Lumia”, conferma Riolo: “Infatti io una volta mi sono trovato li’ e lui, Aiello, ha chiamato la segreteria, non so con chi parlava, pero’ mi diceva: questa era la segreteria di Lumia; e quando io so che Lumia ex presidente non so di che cosa sia all’Antimafia, io non potevo mai credere a tutte queste stupidaggini, al fatto insomma che lui fosse un mafioso”.

Annotano diligenti i carabinieri addetti alle intercettazioni, che effettivamente la segreteria dell’onorevole diessino Giuseppe Lumia, ex presidente della commissione parlamentare Antimafia, aveva preso contatti con Aiello, per informarsi della situazione ed eventualmente presentare un’interrogazione sul blocco dei pagamenti alla clinica, da parte dell’Asl.
Cosa che avevano gia’ fatto, in Sicilia, i deputati dei ds Domenico Giannopolo e della Margherita Andrea Zangara! Lumia poi l’interpellanza non la presento’ piu’.
E poi c’era pure Zangara, bagherese, che andava a trovare Aiello con Pino Fricano, sindaco ulivista di Bagheria.

E Ciuro che in aula, nella requisitoria del processo Dell’Utri, i pm hanno mostrato quasi di disconoscere? “Si e’ parlato in maniera ignobile del ruolo ricoperto da Ciuro in questo processo, si e’ detto che aveva avuto un posto riservato tra gli scranni di quest’aula, posto rimasto vuoto dopo il suo arresto”, ha puntualizzato il 3 maggio, indignato, il pm Domenico Gozzo, per ribattere a una lettera con la quale Marcello Dell’Utri chiedeva a Ingroia con quale coerenza potesse mai portare avanti un processo per mafia, le cui indagini erano state affidate a un maresciallo accusato di mafia. Chi potra’ mai dimenticare infatti che il maresciallo Ciuro – era il 26 novembre del 2002 – si scapicollo’, con un braccio ingessato, fino a Palazzo Chigi, per partecipare – naturalmente in coppia con il Professore – all’interrogatorio di Berlusconi Silvio, nato a Milano il 29 settembre 1936, indagato di reato connesso? E chi potra’ mai ignorare che il povero Ciuro aveva firmato da solo l’informativa sul nominato Berlusconi Silvio, gia’ generalizzato in atti.

Che ingrati, certi magistrati. Ora pigliano le distanze, ma lui, il maresciallo pia’¹ amato della procura antimafia – era l’estate del 2003 – si spendeva anche per la causa comune. Cosi’ almeno diceva, civettando, il 22 agosto del 2003, con la bellissima collega Brigida. Ascoltiamo. “Gli ho detto ad Antonio: facciamo il trasloco. E lunedi’ facciamo il trasloco”, esordisce Ciuro, impennacchiandosi come un gallo cedrone. Antonio e’ sempre lui, Ingroia, l’altro “puro e ciuro”. I due non dividono solo la stanza dell’ufficio, al secondo piano del palazzo di giustizia, hanno pure le villette a mare vicinissime, una accanto all’altra.
“Avete finito quella cosa?”, chiede ansiosa Brigida. Quella cosa e’ la requisitoria del processo Dell’Utri. “Ancora no, ma una buona botta gliela abbiamo data, sai Brigida? Buona sta venendo” Quella seccatura di Forza Italia ce l’abbiamo tolta tutta, ora c’e’ il problema delle dichiarazioni, che e’ la parte piu’ rognosa, non dobbiamo dare il fianco alla difesa, se no quelli ci fanno nuovi! E poi hai visto il giornale oggi? Le dichiarazioni di Giuffre’, che dice che prima delle stragi ci sono stati dei contatti con imprenditori! ma questa e’ la vecchia strategia, la vecchia teoria di quello che abbiamo fatto noi nel sistema criminale, dei mandanti esterni, diciamo. Ora questo Giuffre’ o parla a rate o aveva parlato prima e noialtri che siamo i titolari del processo non l’abbiamo saputo. Lo apprendiamo adesso dai giornali.

Ma non e’ tutto
Ma non e’ tutto. Qualche giorno dopo, parlando con la segretaria di Guido Lo Forte, Margherita Pellerano, che cercava una raccomandazione per il marito da Toto’ Cuffaro, Ciuro non sa pia’¹ contenere la propria spavalderia. Si sente attore e regista di tutte le questioni che attraversano palazzo di giustizia.
“Ma lunedi’ c’e’ riunione per quella storia?”, chiede Ciuro. La storia e’ la questione della Direzione antimafia, dalla quale devono uscire Lo Forte e Roberto Scarpinato, l’altro pubblico ministero del processo contro Giulio Andreotti. Il coordinamento di Palermo deve passare a Pignatone, l’odiato (da Lo Forte, Scarpinato, Ingroia) Pignatone. “Pare che fara’ il coordinatore di tutta Palermo”, annota sprezzante Ciuro. E la Pellerano: “Non lo sappiamo ancora, ci sono tutti i cosi i rumpere”, ci sono cose da rompere, “se questo succede veramente l’inferno ci sara’ “. Previsione azzeccata: il tentativo di rivolta ci fu, ma falli’ miseramente. Ciuro si sente ormai il padrone delle terre. Come i vecchi campieri del feudo che a forza di parlare a nome dei baroni, erano riusciti a spodestare i baroni. Ma ha voluto strafare ed e’ finito in galera. Chi si ricordera’ di lui? Gozzo, al processo Dell’Utri, ha detto che non contava niente: ” ‘n’aranci ‘i terra”. Un’arancia caduta dall’albero, un’arancia da terra appunto, da raccogliere coi piedi. Ma il Professore? Che cosa dira’ di lui il Professore quando verra’ il giorno del processo? Gli dara’ un’altra calcagnata come si fa con l'”aranci ‘n terra”?

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Informazioni su Antonella Serafini 149 articoli
violinista per hobby, giornalista per dovere civico e morale, casalinga per lavoro, contadina del web e "colpevole" di questo sito antonella@censurati.it

50 commenti

  1. Ciao, FFFFFFederico!!!
    Allora non si capisce che vai cercando! Si può sapere che cosa si sarebbe dimenticata Antonella di specificare, di così importante che disegnerebbe San Ingroia diversamente da com’è? Particolare importante, dici? Decisivo sul suo conto?
    Prima di censurarti rileggi il seguito dell’iniziale affermazione di Antonella e poi vieni a dirmi che ha i proscutti agli occhi oppure sentiti libero di rettificare il tuo discorsetto… Eccolo, così, Antonella dava “ragione” a strike_anywhere… leggitelo… dai!

    “comunque ha ragione strike_anywere su alcune cose: la cosa che lui informò Grasso e si disse pronto a buttarli fuori è vera.. e grasso gli disse di comportarsi normalmente come se nulla fosse successo perchè poichè c’erano indagini in corso quel comportamento imporovviso li avrebbe insospettiti e avrebbero rischiato di compromettere tutto. Ma che lui non sapesse chi fosse Aiello, con il lavoro che fa, nutriamo seri dubbi.
    Il personaggio piu ambiguo e ammanicato con cosa nostra… ma daaaaaai. Almeno di fama lo doveva conoscere, specie se è un magistrato che si occupa di antimafia. Impossibile che non sapesse chi fosse. Quando ho nominato aiello a orioles, il giornalista, mi ha detto: “chi, quello di bagheria?”. E non è un giudice, nè avvocato, è un giornalista, orioles.
    Se suono in un’orchestra non posso non sapere chi fa la spalla dei violini, insomma. Anche se mi è antipatica.
    A.”

    “come se nulla fosse successo” _ “che lui non sapesse chi fosse Aiello”
    Infatti, è così che vuoi convincerci che la mafia non esiste, il fatto è che sta gente pure se si fa bella… non è trasparente!
    No, non è trasparente!!
    E’ vero, è torbida!!
    “Ma dov’è la mafia, chi l’ha vista mai?” diceva uno…

    Allora, quali sarebbero queste imparzialità?
    Niente di nuovo, mi pare…
    Se quello ha un attimo di ripensamento che subito dimentica, fammi capì, lo dobbiamo fare Santo?

    Poi, Ferrara o chi ti pare… qualcuno si è sognato di dire che Capitano Ultimo è imputato perchè tutti gli altri favoreggiano la mafia e lui solo no? (sì, solo come Falcone…)
    Qualcuno si è mai sognato di dire che qua in Italia è tutta na mafia all’occorrenza?
    Qualcuno ha mai pensato di paragonare la presunta violazione che avrebbe fatto Capitano Ultimo con tutti gli altri abusi di potere che la Magistratura tiene sotto coperta volontariamente, magari anche solo quelli di Palermo, per non rimettere sempre avanti quelle miriadi che subisco io… ah?
    Ma quanto è illibata sta Magistratura di Palermo da non trovarne dibattiti in tv manco a pagarli?
    Com’è che agli altri organi dello Stato non è saltato in mente che imputare ultimo fosse solo una gran carognata atta semplicemente a fargliela pagare e toglierlo di mezzo prima che alzasse il coperchio del calderone?
    O quale associazione anti-mafia si sia attuata drasticamente per far sì che vi fosse l'”immediata decleratoria delle cause di non punibilità” chiudendo questa colossale farsa sul nascere!?

    Non è che sugli stessi “errori” dei Magistrati sarebbe il caso che vi fossero dei supervisori popolari… o ci dobbiamo affidare a Ferrara e compagnìa? …Eh sssì, così magari ci cresce la panza a mangiare del ben servito dei patentati giornalisti santificatori del regno delle minchiate!

    Mò censurati se vuoi ed accendi la tv, così impari a guardare in faccia solo quella realtà!

    Ora la smetto, sono troppo stravolta dalla mafia che mi circonda ed ho una tale stima di Ultimo che so di non essere oggettiva… fatti dì qualcosa da chi è ben pagato e ti fa crede che non è servo di nessuno… fattelo dì da chi non ha padroni ed ha un bel panzone, sì fattelo dì da chi è oggettivo e cristallino, almeno puoi startene anquillo nel tuo lettucco la sera, convinto che Ultimo non lo stanno mica a processà perchè tu hai la responsabilità tanta quanto le autorità di far rispettare la legge nei casi di particolare gravità!! Noo, dormi che non ci serve che stai sveglio… ormai mangiamo pane ed indifferenza!! Ma la verità è che Falcone, gli altri come lui ed ultimo non si sono lasciati spaventare dalle bombe… e nel calduccio delle proprie casa vi sentite più al sicuro anzichè scendere nell’inferno di chi è contro la mafia…
    Ti sei chiesto perchè Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa hanno fatto quella fine ed Ultimo no? Te lo dico io: perchè questa è una morte più raffinata: essere processato anni ed anni, immerso in miriadi di maldicenze volutamente atte a farti pentire di essere nato antimafioso! Come puoi ben notare… non ci si diventa: ci si nasce!! Quindi mi sa che ‘ssa magistratura s’illude di mettere l’educazione a chi non la vuole e proprio perchè non la vuole quella cammurrìa, ha già vinto… al di là della riuscita del processo!
    Popolo d’indifferentoni, quante stragi vi fate passare per “regolare amministrazione”!!
    Scusate un momento, ma ai mafiosi di Riina e compagnia, poi, s’è saputo chi l’ha coperti per tanto tempo e quale guadagno spartivano insieme?

    Scusa… perdona lo sfogo… lo rifarò ancora!!!!
    Al_

  2. anto, non sai quanto vedo l’ora di sentire e vedere quel che hai da mostrarci e siccome vedo che sei fottutamente sicura di quel che dici, posso solo dirti che aspetterò con impazienza 😀
    ciao bella

    —————————————————–
    StRikE_AnyWHerE
    mail: anti_flag@virgilio.it || strike.power@gmail.com
    site: http://hardcorer.altervista.org
    powered by: Arch Linux 0.7 [Wombat]

    …bullets can’t silence ideas

  3. ancora con questa cassaforte sigillata?
    Antone’, sono entrate e uscite da quell’appartamento almeno i familiari di Riina e due imbianchini SENZA CHE NESSUNO SE NE ACCORGESSE. Ma credi veramente che mi beva che essendo sigillata o aperta da dietro non c’era niente dientro? E poi comunque se leggi i link degli articoli, c’e’ scritto e non solo fotografato.

    Nel libro di Lodato, Antonella, a questa faccenda sono dedicate tre pagine. Il libro non si poggia su questo ma su tantissimi altri fatti. E se sei anche tu daccordo che, per esmepio, Cuffaro non e’ uno molto pulito, allora un’altra parte del libro, anche molto piu’ ampia, parla di questo. Leggilo va’, che e’ meglio. Magari ti sara’ di spunto per altri “casi”.

    Riguardo alla gentilezza niente da dire, ma solo da osservare, che l’educazione e la gentilezza sono cose diverse.

    federico

  4. http://www.antimafiaduemila.com/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=837&mode=thread&order=0&thold=0

    Quindi forse a toglierlo ad Ingroia Grasso non ha fatto proprio bene. Se poi aggiungi che, visto la “rispettabilita’” di Cuffaro, altri pm avevano, come nel caso Ultimo, lasciato correre…

    Circa il fatto che Ingroia e’ mafioso poi, la trovo un’esagerazione oltre che una imprecisione. Non sono mafiosi gli Andreotti, i Cuffaro e presto si scoprira’ anche i 42 politici dell’Udc, e vuoi che lo sia un giudice che e’ arrivato cosi’ lontano (o vicino a chi conta) nella lotta alla mafia. Stai volutamente esagerando secondo me.

    Ti voglio ricordare anche che Caselli si era insiedato da tre giorni quando catturarono Riina. Eppure questo non gli ha impedito di prendersi le sue belle palate di m…a

    Infine, eccoti la mia versione:
    qui non c’entra niente la procura, la guerra interna e cose del genere.
    Secondo me, questo e’ un patto tra governo e mafia: la cattura di Riina e’ stata uno scambio alla pari: tu fai qualcosa per me ed io la faccio per te.
    E chi piu’ di un bravo polizziotto non poteva giustificare questa cosa?
    Un bravo poliziotto (Ultimo) ed un bravo giudice (Caselli, erede ecc ecc), et voila’. Diventa possibile arrestare uno che nessuno riesce ad acchiappare.
    Secondo me l’unica verita’ e’ questa.
    Ed il processo secondo me dovra’ servire a questo. A provare a far venire fuori altre verita’ che si sanno, ma che non si riescono a dimostrare tutte.
    Se non ci riescira’, allora e’ stato veramente inutile.
    Che le spese adesso le stia pagando Ultimo, e’ un peccato, ma fa parte del gioco (sporco) di certe volonta’ precise, che sono molto ma molto lontane da quelle di Lodato e degli altri (figuriamoci…), non fosse altro che per il potere reale che hanno di manipolare i fatti e le persone.

    federico

  5. quando è piu di un mese che è on line su censurati (blocco di sinistra) la campagna per bloccare le legge? Io ero anche alla manifestazione contro questa modifica. FFederì, questo è un sito antimafia, e anche di sinistra, nonostante tu pensi sia a favore di berlusca il nano, per qualche oscuro motivo 🙂

  6. ma sei sempre in competizione?

    il link di grillo parla di una cosa relativamente vecchia, ma visto che avevo postato anche un link dal sito antimafia, mi sembrava andasse nella direzione giusta per richiamare il problema.

    tutto qui.

    buona serata,
    federico

  7. è un periodaccio, troppi impegni tutti insieme e poco tempo ti esauriscono 🙂 e si vede, eh?

    scusa l’acidità, giuro che non sono sempre così
    spesso, ma non sempre 🙂

  8. Cari amici, sono un ex appartenente alle Forze dell’Ordine, vi chiedo di non cercare di creare contrasti tra la Magistratura e le Forze dell’Ordine, non è questo che vuole “ultimo” (e neppure avrebbe voluto il Generale Dalla Chiesa). Procura e Forze dell’Ordine sono due entità diverse che concorrono per uno stesso obiettivo, la Legalità (ognuno con i propri errori). Cercando di metterli contro si fa il gioco di personaggi come Lodato, Travaglio e Bolzoni e di conseguenza, creando queste tensioni si favorisce Cosa Nostra. Dobbiamo dare il nostro sostegno alla Magistratura ed alle Forze dell’Ordine. Sto scrivendo un libro che tratta di eventi di Mafia (alcuni estratti li ho inviati anche a questo sito, uno dei quali interessa il noto arresto di Riina, sul quale sono piuttosto informato).
    Ragazzi non mettiamo contro Magistratura e Forze dell’Ordine, mi raccomando, è importante

  9. ..nel leggervi sig.ri la frase che più mi lascia perplesso è questa di ffederico nel commento [auto-censurato] riga n° 23
    “se avessi ricostruito correttamente quel periodo storico”
    cioè lei pensa che quel periodo storico si ricostrusice correttamente….. leggendo qua e la.

    Cordialmente. [a]lfa

  10. Innanzitutto Lei chi e’ per criticare il modo di fare giornalismo di Antonella Serafini? 2) Secondo Lei un articolo fonda la sua veridicita’ sul numero di righe scritte? 3) Lei dice che Borsellino e’ stato lasciato solo, ma solo dopo la morte, ma e’ sicuro di cio’ che dice? E’ stato abbandonato appena hanno capito che poteva ledere a qualcuno!!! o no? Oppure Lei e’ qui solo per fare il bastian contrario? Ancora…Andreotti (mafioso tanto quanto altri)… Secondo me Lei caro Signore e’ uno di quelli che va avanti col paraocchi leggendo cio’ che le fa’ comodo leggere senza mai cercare LE VERITA’, le sue convinzioni politiche fanno si’ che il suo paraocchi le faccia vedere un ITALIA che Lei vuole vedere..
    Egregio…prima di criticare chi lotta contro i sopprusi e il pensiero mafioso che regna in Italia…prima di nominare il nome di Ultimo..prima di voler fare dottrina a chi non solo parla ma agisce nel bene di tutti…prima di tutto questo…si tolga le fette di prosciutto davanti agli occhi e faccia un mea culpa (appresso a chi come lei non fa altro che non VEDERE), fa bene ad auto-censurarsi!!!

    lacryma

  11. Che il titolo faccia da premessa!

    voglio però fare un osservazione:

    che si sfrutti il contenitore (il vestito, la forma, alcune persone)di un buon sistema, una volta che la sostanza se n’è andata, è il giochetto più vecchio del mondo.

    Magari non è questo il caso, eh! Era un’osservazione di chi ignora i punti essenziali della vicenda in oggetto: sia chiaro!

    Un saluto ad entrambi,

    Sergio

  12. da rosario, iscritto alla mailing list di censurati, che Ciuro non è poliziotto ma finanziere.

    Grazie per la segnalazione, ma non cambio un articolo che non è mio (come già detto, la fonte è “Il foglio” del 27 SETTEMBRE 2004.

    Di mio ci sono soltanto le considerazioni su michele prestipino, che prima vuole incastrare ultimo come imputato per favoreggiamento e il giorno dopo lo chiama come suo testimone nel processo per le talpe in procura.
    Io al posto di ultimo non sarei andata, ma evidentemente per lui il dovere innanzitutto.

    grazie per la segnalazione
    antonella

  13. Antonella lacryma

    concordo appieno con te alfa, ma certa gente a volte parla solo per dare aria alla bocca

  14. Caro censurone,
    al posto di startene lì, adirato per le nostre critiche, potresti tentare di mettere a positivo questo momentaccio!
    Sono dispiaciuta per le critiche alle quali sei andato incontro, però ti dico che qui nessuno ti vuole fuori! Se ce ne diciamo di tutti i colori è senz’altro solo e soltanto per confrontarci, ognuno viene a pesara le proprie idee, per scoprire se è giusto o meno , a priori si cerca d’esser corretti dagli altri per essere oggettivi. Io, mi permetto di farti riflettere che questi che ti hanno assalito, volevano “riprenderti” perchè tu hai lanciato un S.O.S anche se il tuo orgoglio non vuole leggerlo fra le tue righe! …Ti sei riconosciuto censurato, chiuso nel ghetto di tv e giornalisti “patentati” all’informazione di parte!!!
    Questo è positivo!
    Potresti tornare con uno spirito rinnovato, considera le nostre delle correzioni, ringraziaci o dicci quali ancora i tuoi dubbi…
    Perchè noi ci sforziamo di dare fiato alla conoscenza propria, di mettere in comune il nostro bagaglio proprio per non farci fregare e stringerci come appartenenti ad una stessa famiglia desiderosa di togliersi i paraocchi, ci confrontiamo anche duramente, purchè sia a fin di bene…
    Sai, dunque, ora che non avevamo intenzione di SPRECARE FIATO: datti da fare, spegni la tv ed vieni ad aprirti la mente, vogliamo anche le tue critiche per scavare nelle nostre convinzioni!
    Ricorda: “chi si offende è fetente”!!!!!

    Bey-bey, Zà-Zà!!!

    drjeckyll

    Ehi?!! Censurelli… c’è ancora molto
    da commentare su ‘sta storia!!!

    “LA MAFIA E’ UNA MONTAGNA DI MERDA!”

    Oooooooooo,
    ho detto MERDA!!!
    Scusate,
    non è che non lo faccio più:
    merda, merda, merda e merda!
    MAFIA DI MMMERDA!!

    Auuuuuuuuuuuuuà!

  15. in un nostro scambio hai scritto:
    “Le pareti erano imbiancate perche’, almeno tre mesi prima, Riina ha ordinato di imbiancare e ristrutturare casa, e a testimoniarlo ci sono fatture e preventivi, fatti molto prima che l’arresto fosse solo concepito.”
    la “ristrutturazione” della casa e’ invece avvenuta il 22 gennaio, dopo la cattura di Riina e prima dell’irruzione dei carabinieri del 2 febbraio e nessuno se n’e’ accorto.

    federico

  16. vabbe’ antonella, direi che possiamo lasciar stare la cosa cosi’.

    mi parli di contenuti e poi piazzi li un articolo a dimostrazione di cosa?
    tutti quelli che hanno postato un messaggio dopo l’articolo e prima del mio post, non hanno per niente considerato ultimo (leggi i commenti se non ci credi). hanno parlato di tutto mettendo in discussione tutto cio’ che certi giudici, pm o certi personaggi sono riusciti a fare.

    tu mi riprendi dicendo che io devo leggere il contenuto dell’articolo.

    poi, visto che strike_anywhere te lo fa notare, confermi che appena ingroia ha saputo e corso a dirlo a grasso. perche’ non lo hai messo nelle premesse tu invece di aspettare che qualcuno lo facesse per te?

    te lo dico io. perche’ la tua informazione e’ stata parziale come quella dell’articolo. questo non e’ buon giornalismo. lodato, travaglio, gomez possono anche sbagliare ed essere criticati, ma le loro cose le scrivo e le documentano. il tanto odiato – da te -lodato inserisce nel suo libro molte delle tue tanto amate trascrizioni – vedi per esempio quella con liguori – e poi prova a costruire un puzzle. puo’ essere che sbaglino ma di certo non si limitano a scrivere 50 righe come ha fatto il foglio e a lasciarle li a voler significare tutt’altra cosa.

    ferrara e’ uno di quelli (insieme ad altri sia chiaro) che a falcone e borsellino non lo potevano digerire e lo hanno dimostrato quando si sono accaniti contro la “procura caselli” appena questa ha iniziato a tirar fuori qualche nome illustre. e tu mi rimproveri dicendomi che centra ferrara? se avessi ricostruito correttamente quel periodo storico, i personaggi coinvolti ed i processi oggi in piedi e quelli andati in fumo, non mi avresti rivolto questa domanda (e forse non avresti neanche messo li quell’articolo cosi’ com’e’).

    poi mi vieni a dire che falcone lo hanno lasicato solo i suoi colleghi. bho. non ti capisco. falcone e’ stato lasciato solo dallo stato ma dopo la sua morte. prima non gli davano semplicemente le risorse per fare quello che voleva (ma ti ricordo che prima uno dei potenti che poteva decidere era un certo andreotti, condannato per mafia fino al 1980. reato caduto in prescrizione). dopo, e grazie anche al casino che ferrara & co. hanno creato ad oc, ti ricordo che alcune leggi contro la mafia sono state, per usare un eufemismo, leggermente ritoccate.

    comunque lasciamo stare. continuero’ a leggere il tuo sito anche se mi pare a questo punto, che gli unici “censurati” qui, siano quelli che non hanno le tue stesse idee.

    mi auto-censuro allora.

    federico

    ps: visto che ti piacciono tanto le intercettazioni telefoniche, trova quelle di liguori indicate nel libro di lodato-travaglio, gli intoccabili, e poi vienimi a richiedere cosa centra quell’articolo col fatto che ferrara e’ pagato da dell’utri.

  17. metto on line gli interrogatori del processo anche in formato audio nella sezione “sentenze e atti dei processi”
    hasta siempre
    antonella

  18. leggo dal libro “intoccabili” di lodato e travaglio sulla vicenda ingroia:

    “ignaro della doppia vita di ciuro, dopo tanti anni di collaborazione,
    ingroia aveva instaurato con lui un rapporto di amicizia. il pm e il
    maresciallo si davano del tu. ciuro gli aveva mandato una squadretta di muratori dell’impresa aiello per ristrutturare la masseria del padre(lavori regolarmente pagati). poi, alla fine del 2002, in una riunione della dda, il pm russo annunciò che il pentito giuffrè parlava dei possibili legami mafiosi di un certo ingegner aiello. ingroia lo collegò all’impresa che gli aveva mandato ciuro e al costruttore che il maresciallo vantava come amico. e corse a riferire tutto a grasso, dicendosi pronto a licenziare immediatamente i muratori. fu proprio ingroia a rivelare per la prima volta l’amicizia tra ciuro e aiello. grasso lo pregò di comportarsi come se nulla fosse accaduto, per non mettere in allarme aiello e ciuro.
    nulla da nascondere, dunque. e nulla di nascosto. grasso lo conferma ai giornali: ‘ingroia mi aveva informato di tutto’.
    ma per qualche giorno l’uomo nel mirino dei giornali, debitamente
    foraggiati di materiale, rimane ingroia.”

    boh, vai a capire come sia effettivamente andata..

    certo è che “il foglio” ed il suo direttore (assieme a quasi tutta la
    stampa berlusconiana) spesso hanno attaccato incessantemente i pm (e più in generale, i magistrati) che si occupavano di processi contro certi politici nostrani (vedi andreotti,berlusconi, dell’utri, cuffaro e molti altri), quindi non trovo rivelatorio questo articolo del “foglio”, semmai mi piacerebbe controllare altre fonti, magari un pò più imparziali di queste
    ciò non toglie che posso sbagliarmi, non ho letto nè sentito alcun atto processuale, quindi tutto questo è imho
    bye

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    …bullets can’t silence ideas..
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  19. no, caro, il libro è di travaglio e Lodato, lo stesso Lodato che infangò Ultimo ed è stato chiamato a deporre al processo ma non si è presentato. Dovrà tornare a deporre il 26, scommetti che si da malato?
    non potrà fare come il suo collega Bolzoni, che diceva “non so.. non ricordo….” perchè gli intoccabili è un lavoro recente.. è lo stesso libro in cui si parla della cassaforte scardinata?
    Uno strano scoop posso darvelo io: esiste una relazione di 16 pagine dei CC in cui descrivono tutte le cose trovate in casa Riina, cancelleria compresa. Non si parla di un foglio in cui c’è scritto “divano, sedie..”, ma sono 16 fogli di descrizione, tutto fotografato!
    Ma perchè hanno mentito per tutto questo tempo all’italia con questa storia del covo svuotato?
    e ce ne sono altre, di cose… ma il tempo è poco e io ho fretta
    alla prossima
    dk

    vi vedo

  20. comunque ha ragione strike_anywere su alcune cose: la cosa che lui informò Grasso e si disse pronto a buttarli fuori è vera.. e grasso gli disse di comportarsi normalmente come se nulla fosse successo perchè poichè c’erano indagini in corso quel comportamento imporovviso li avrebbe insospettiti e avrebbero rischiato di compromettere tutto. Ma che lui non sapesse chi fosse Aiello, con il lavoro che fa, nutriamo seri dubbi.
    Il personaggio piu ambiguo e ammanicato con cosa nostra… ma daaaaaai. Almeno di fama lo doveva conoscere, specie se è un magistrato che si occupa di antimafia. Impossibile che non sapesse chi fosse. Quando ho nominato aiello a orioles, il giornalista, mi ha detto: “chi, quello di bagheria?”. E non è un giudice, nè avvocato, è un giornalista, orioles.
    Se suono in un’orchestra non posso non sapere chi fa la spalla dei violini, insomma. Anche se mi è antipatica.
    A.

  21. vi confermo che Ciuro è un maresciallo dei carabinieri e non un finanziere. Per quanto riguarda le accuse, è vero che i giornali di destra tendenzialmente tendono ad esaltare le “imprese” dei pm ostili (e infatti Ingroia ha portato avanti le indagini su Dell’Utri), ma è anche vero che dietro la bandiera dell’antimafia portata a spalla dai sinistroidi si nascondono tanti, tantissimi fantasmi. Diversamente l’opposizione avrebbe eretto barricate contro il nuovo disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche. Invece no: ha dato una mano al governo. Conviene un po’ a tutti tappare le orecchie agli inquirenti.

  22. MAFIA: INGROIA, DIMISSIONI POLITICI SE SOSPETTI CONCRETI RINUNCINO A IMMUNITÀ, CONVEGNO SU EREDITÀ FALCONE E BORSELLINO
    (ANSA) – PORTO SANT’ ELPIDIO (FERMO), 17 SET – I politici toccati da sospetti concreti di legami con la mafia dovrebbero dimettersi, senza ricorrere all’immunità. Ne è convinto il pm di Palermo Antonio Ingroia, che oggi, a 13 anni dalle stragi del 1992, ha partecipato a Porto Sant’ Elpidio ad un convegno sull’«Eredità di Falcone e Borsellino». Un eredità che per Ingroia sta nel «metodo, l’entusiasmo, la capacità professionale e la fiducia» che Giovanni Falcone e Paolo Borsellino avevano.
    «La nostalgia che abbiamo oggi – ha detto Ingroia – è quella dell’ affetto della gente che faceva il tifo per noi, abbiamo vinto tante partite ma non ancora il campionato. È necessario che il pubblico scenda in campo e sono sicuro che c’è un’ Italia che ha voglia di entrare nel campo da gioco».
    Ingroia si è anche soffermato sulla sua visione dei rapporti tra mafia e politica. «La mafia non è soltanto un’organizzazione criminale – ha detto – ma è soprattutto un’organizzazione di potere, e come tale cerca di entrare in rapporto con gli altri poteri, in particolare con quello economico e quello politico». «Il nodo della lotta alla mafia, come diceva Borsellino, è tutto squisitamente politico perchè – ha aggiunto – soltanto quando si riuscirà a recidere il legame tra mafia e politica si ridimensionerà questo fenomeno».
    Ingroia ha poi aggiunto che «la magistratura e le forze dell’ordine da sole non possono sconfiggere la mafia nè risolvere il rapporto tra mafia e politica. Questo vuol dire che i politici devono assumersi le loro responsabilità e quando sono colpiti da fatti o sospetti concreti o legami con la mafia dovrebbero uscire dalla scena politica e dal centro dell’attenzione mediatica, così da non avviare il procedimento di impunità politica e di mettere in condizione i magistrati di giudicare degli uomini ex politici».
    Al convegno sono intervenuti anche padre Lobue e Vincenzo Lobue dell’associazione Casa dei Giovani che gestisce le terre confiscate alla mafia in Sicilia, Salvo Vitale e Giovanni Impastato e la giornalista Sandra Amurri. Nella giornata c’è stato anche il primo intervento pubblico della figlia del giudice Paolo Borsellino, Fiammetta, che ha ricordato con una frase del padre che «per raggiungere i propri ideali è bello
    anche morire».(ANSA).

    YA6-MOR/SA
    17-SET-05 19:30 NNN

  23. CONFLITTO INTERESSI: CAMERA; INTERPELLANZA UNIONE SU PREMIER

    GRAVE VIOLAZIONE LEGGE; PERCHE’ SOSPESI ACCERTAMENTI BERLUSCONI?

    (ANSA) – ROMA, 9 SET – I capigruppo dell’Unione alla Camera, Luciano Violante, Pier Luigi Castagnetti, Marco Boato, Francesco Giordano, Stefano Cusumano, Cosimo Giuseppe Sgobio, Ugo Intini, Luana Zanella e Carla Mazzuca Poggiolini, hanno presentato una interpellanza urgente al presidente del Consiglio dei ministri sulla questione ”della grave e palese violazione” della legge sul conflitto di interesse.

    ”Premesso che – e’ scritto nell’interpellanza – la legge 20 luglio 2004, n. 215, in materia di risoluzione di conflitto di interessi prevede che i titolari di cariche di governo dichiarino all’ Autorita’ garante della concorrenza e del mercato, entro trenta giorni dalla assunzione della carica, le eventuali situazioni di incompatibilita’, e, nei successivi sessanta giorni, i dati relativi alle proprie attivita’ patrimoniali, nonche’ a quelle del coniuge e dei parenti entro il secondo grado; da fonti giornalistiche, quali il settimanale ‘l’Espresso’ n. 36 del settembre 2005 e l’Unita’ del 9 settembre 2005, sembra che, a tutt’oggi, il Presidente del Consiglio dei Ministri interrogato non abbia ancora presentato le dichiarazioni prescritte, nonostante siano ampiamente scaduti i termini di legge, risalendo l’assunzione della carica del Suo secondo Governo al 23 aprile 2005; stando alle medesime ricostruzioni giornalistiche, l’Autorita’ garante della concorrenza e del mercato, presieduta dall’ex Segretario Generale di Palazzo Chigi, Antonio Catricala’, avrebbe disposto, conformemente a quanto previsto dalla stessa legge 215/2004, dei meri accertamenti anagrafici, forse prodromici alla successiva verifica patrimoniale, relativamente ai ministri inadempienti e ai loro familiari per il tramite del Nucleo Tutela Mercati della Guardia di Finanza e dei competenti comandi provinciali; tuttavia, a seguito del grande clamore sollevatosi a Milano con il giungere della richiesta di accertamento anagrafico relativamente ai familiari del Capo dell’esecutivo, il Comando generale avrebbe sospeso qualunque verifica di competenza in relazione a tutti ministri; risulterebbe cosi’ violato l’unico onere significativo presente in una legge del tutto elusiva rispetto alla necessaria regolazione del conflitto di interessi”. Premesso tutto cio’, i capigruppo dell’Unione chiedono ”se risponda al vero quanto riportato dalla stampa e, in caso affermativo, come intenda porre rimedio ad una cosi’ palese violazione di legge”.(ANSA).

    CONFLITTO INTERESSI:GHEDINI,AZIONI CONTRO’ESPRESSO’E ‘UNITA’

    BERLUSCONI HA ADEMPIUTO OBBLIGHI; UNIONE DOVREBBE DISSOCIARSI

    (ANSA) – ROMA, 9 set – Niccolo’ Ghedini, deputato di Forza Italia e avvocato del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, contesta gli articoli apparsI sull’Espresso e l’Unita’, secondo i quali Berlusconi non avrebbe adempiuto all’obbligo imposto dalla legge sul conflitto di interessi, di consegnare entro 90 giorni dalla nomina a capo dell’attuale governo, l’elenco delle attivita’ patrimoniali proprie e dei parenti. Inoltre, secondo l’articolo dell’Espresso, intitolato ‘Non fatevi gli affari miei’, gli accertamenti della Finanza per verificare questo adempimento sarebbero stati ”bloccati alla fine d’agosto dal comando generale”.

    ”Ancora una volta, con tecnica indegna, ovvero con false informazioni – protesta Ghedini – si diffama pesantemente il presidente del consiglio asserendo, falsamente, che non solo avrebbe violato una legge da lui stesso voluta, quella sul conflitto di interessi, non consegnando nei termini l’elenco delle sue attivita’ patrimoniali, ma avrebbe addirittura bloccato le indagini della guardia di finanza sortite da tale violazione”.

    ”Come risulta inequivocabilmente dalla documentazione che – prosegue Ghedini – l’Espresso e l’Unita’ agevolmente si sarebbero potuti procurare, se non vi fosse stata la precisa volonta’ di diffamare l’on. Silvio Berlusconi risulta, di contro, che: a) il 14.01.2005 (la scadenza era il 31.01.2005) sono state inviate le dichiarazioni di insussistenza di incompatibilita’; b) il 24.03.2005 (la scadenza era il 31.03.2005) sono state inviate le dichiarazioni concernenti la situazione patrimoniale dell’on. Berlusconi, del coniuge e dei parenti entro il secondo grado”.

    ”Successivamente alla data del giuramento del nuovo governo del 23.04.2005 – prosegue la ricostruzione dell’avvocato parlamentare – si interpellavano immediatamente da parte della segreteria dell’on. Berlusconi gli uffici preposti per conoscere se vi era la necessita’ di reiterare la trasmissione della documentazione da poco inviata”. Ghedini puntualizza quindi che ”l’Autorita’ garante della concorrenza del mercato in data 2.05.2005 rispondeva per iscritto affermando che ‘non e’ necessario trasmettere nuove dichiarazioni di incompatibilita’ nonche’ di attivita’ patrimoniali”’.

    Inoltre, prosegue Ghedini, ”l’Autorita’ per il conflitto di interessi in data 27.05.2005 affermava parimenti che ‘non e’ necessario trasmettere nuove dichiarazioni di incompatibilita’ nonche’ di attivita’ patrimoniali”’.

    ”Entrambe le Autorita’ affermavano la necessita’ di reiterare le dichiarazioni – prosegue la precisazione – solo in caso di modifiche non comunicate, rispetto alla situazione resa nota pochi giorni prima”. ”La segreteria dell’on. Berlusconi dal 30.03.2005 ad oggi aveva altresi’ provveduto – precisa ancora Ghedini – a segnalare alle Autorita’ tempestivamente tutte le variazioni di dati patrimoniali dell’on. Berlusconi, del coniuge e dei parenti con ben 14 comunicazioni, senza che mai nessuna richiesta vi fosse da parte delle autorita’ garanti di chiarimenti o di rettifiche”.

    ”Questi – sottolinea Ghedini – sono documenti inoppugnabili che comprovano la portata diffamatoria degli articoli apparsi sull’Unita’ e sull’Espresso e che saranno posti a disposizione delle autorita’ giudiziarie per le azioni civili e penali che saranno intraprese nei confronti dei responsabili dell’ennesimo gravissimo episodio di sistematica disinformazione”.

    Ghedini passa quindi a sostenere in conclusione che ”se vi fosse una opposizione realmente consapevole delle reali necessita’ del paese ci si dovrebbe aspettare una netta dissociazione da questi inaccettabili sistemi di propaganda mediante false informazioni. Ma cosi’ purtroppo non e”’. (ANSA).

  24. Premessa:
    – ricordo a tutti che Dell’Utri e’ stato condannato in primo grado per mafia a 9 anni e 2 mesi (uno dei PM era Ingroia, l’altro no);
    – e’ stato condannato a 1 anno e 2 mesi per falso in bilancio a Torino (ma solo grazie alla nuova leggina fatta ad oc da questo governo);
    – per sua ammissione (dopo esser stato messo spalle al muro dai fatti) ha grosse frequentazione con mafiosi di tutti i calibri;
    – e’ uno dei fondatori di Forza Italia;
    – e’ uno dei finanziatori del Foglio;
    – Giuliano Ferrara e’ uno di quelli che si vantava di prender soldi dalla CIA (lo ha fatto in diretta mentre insultava Gad Lerner a Ballaro’);
    – il nostro premier, al processo contro Dell’Utri, si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere, pur potendo dare grossi contributi alla ricerca della verita’ (il problema riguardava le sue holding che venivano imbottite di soldi di cui no nsi conosce la provenineza ed al capo delle quali c’era il buon Dell’Utri);

    Premesso tutto questo, trovo strano, ad un anno dalla pubblicazione, ritornare a proporre un articolo che, sicuramente avra’ avuto il suo seguito ma soprattutto aveva il suo contesto.

    Metterlo li cosi’, come nulla fosse, mi sembra strumentale.

    Cosa vorrebbe dire l’articolo? vediamo.

    1. i PM non sono brave persone ed Ingroia (uno dei due che ha fatto condannare Dell’Utri) lo e’ meno degli altri;
    2. quindi Dell’Utri e’ un perseguitato dalla Giustizia e dai politici di sinistra;
    3. quindi Dell’Utri e’ innocente;
    4. anche a sinistra i politici si rivolgono, fosse solo per cure mediche, ai mafiosi o presunti tali (non esistono condanne ma processi in essere al tempo dell’articolo, per cui, fino a prova contraria, tutti siamo inncocenti. anche loro);
    5. ma dov’e’ scritto che lo hanno fatto o lo fanno a destra?
    6. anche Nania non deve dar fastidio insieme ad AN tutta (non a caso qualche tempo dopo la Sicilia cambiera’ completamente colore – ma non coalizione -).

    sinceramente questo articolo e’ uno scempio. e riproporlo cosi’ com’e’ mi pare davvero una grossa forzatura.

    federico

  25. Vabbè, strumentale è la parola giusta, visto che si tratta di un articolo del foglio.
    Riproporlo è senza dubbio strumentale, bisogna vedere a cosa.

    Sergio

  26. a dimostrare che Dell’Utri e’ innocente?

    ad iniziare la campagna mediatica contro la sinistra forcaiola in previsione delle future elezioni politiche?

    ad avvalorare la riforma della giustizia? e quindi a giustificare l’intromissione del governo mediante leggi ordinarie – la prima volta da sempre che un governo si intromette con il CSM – nell’elezione del capo della DIA?

    non lo so.

    ps: la condanna per falso in bilancio di Dell’Utri e’ stata solo di un anno e due mesi poiche’, visto che in Italia siamo in “leggera controtendenza” – come dice Grillo -, c’e stata la depenalizzazione del reato.

    federico

  27. L’articolo è proposto all’interno di un contesto che non mi sembra portare a questi significati.

    poi boh, a questa domanda dovrebbe rispondere Antonella che l’ha postato

    Sergio

  28. se hai la coscienza sporca fa parlare solo l’avvocato. del resto, è pagato per questo, mica solo per scaldare lo scranno di montecitorio.

    doc

  29. mi spieghi cosa c’entra chi finanzia il foglio con il contenuto delle intercettazioni?
    come dire… la medusa film, di cui si parla in maniera dubbia perchè di proprietà di berlusconi con azionisti amici suoi, ha prodotto “i cento passi”, la storia di peppino impastato.
    Che mi dici, che non si deve credere al film perchè l’ha finanziato dell’utri pure quello? (dico dell’utri per dire un Mister X qualunque amico di berlusconi). Mah… non ho parole.
    I contenuti, non i ghirigori… per favore, concentratevi sui contenuti.

    p.s. spero che una volta che metterò on line le incongruenze dei giornalisti che hanno infangato ultimo, non userete la giustificazione “tanto lo scrive censurati, che non è un giornale, quindi non è attendibile”

    un saluto
    anto

  30. mi sa che sei tu che, pur di avallare la buona fede del capitano ultimo, ti sei distratta dai contenuti dell’articolo.

    la medusa puo’ fare cose buone e giuste ma non significa che anche emilio fede le faccia. o no? per cui la prima cosa da fare sarebbe verificare chi scrive e chi dice le cose e se questo hanno o meno un minimo di interesse da coprire. mi sa che il foglio (come molti altri) ha questo interesse.

    evidentemente ultimo ti ha cosi’ coinvolto che non riesci a leggere tu, dietro le righe di quel pezzo di cattivo giornalismo.

    in quel periodo storico c’era una volonta’ precisa di una parte politica (e mafiosa) di screditare il lavoro di certi giudici perche’ nei pasticci cerano proprio i loro compari. il foglio ne e’ solo un esempio. il giornale, libero, emilio fede, liguori, mentana, mazza, vespa …. quando hanno potuto hanno ben infilato la loro frecciatina dove potevano! e tu mi parli di imparzialita’ della medusa? e che centra.

    giriamo la frittata: solo perche’ la medusa ha prodotto un film serio, allora tutti quelli che sono ad essa legata sono credibili? toto’, il principe, diceva: “ma mi faccia il piacere….”

    ma pensi veramente che ferrara abbia l’onesta’ intellettuale di pubblicare un articolo su dell’utri mafioso? e’ chiaro che se trova uno spiraglio te lo fa diventare grande come la falla di una riga. E’ PAGATO PER QUESTO.

    forse vivi in un altro mondo. sarebbe il caso che lo leggessi con altri occhi. magari meno idealistici e piu’ realistici. magari pensando che, a screditare certi magistrati ed il loro modo di attingere dai pentiti (per esempio!), era e resta uno degli obiettivi principali di questi signori.

    giuliano ferrara che parla di intercettazioni e le avalla anche. le stesse magari che ha criticato nel caso fazio? ti prego antonella non scherziamo.

    i contenuti dell’articolo sono quello che sono e sono completamente fuori contesto storico. se, quello che volevi – ed io l’ho capito solo grazie al nostro scambio di opinioni – era dare una mano ad ultimo, ti assicuro che qualunque tizio piombasse adesso qui su questo sito e leggesse quello scempio, non ci arriverebbe mai.

    su via siamo seri.
    leggili tu i contenuti. metti da parte quelli relativi ad ultimo e rileggiti l’articolo.

    federico

  31. Ottima l’intenzione del governo di combattere più efficacemente il terrorismo. Ottima l’idea di equipararlo alla mafia e di coordinare meglio le indagini con una struttura paragonabile alla Procura nazionale antimafia, o di assegnarle direttamente alla Procura nazionale antimafia. Ottima l’idea di premiare col permesso di soggiorno gli immigrati che forniscono notizie utili sui terroristi. Noi di terrorismi ne abbiamo conosciuti molti, alcuni (quelli neofascista e brigatista) sconfitti, sia pure con terribili ricadute; altri (quello mafioso) in fase di pace armata, anzi di convivenza come dice il ministro Lunardi. E, almeno finché i cadaveri delle vittime restarono tiepidi, abbiamo anche approntato ottime leggi e strutture per combatterli. Tant’è che ci furono copiate e invidiate all’estero. Poi, quando cominciavano a funzionare sul serio a 360 gradi, portando ai protettori alti del terrorismo mafioso, abbiamo cominciato a demolirle: prima le campagne di stampa, poi, dal 1996, una serie di controriforme. Oggi politici consumati e improvvisati parlano come se fossimo all’anno zero. Chi vaneggia di stato di guerra, come se il terrorismo schierasse truppe alle frontiere. Chi vuole raddoppiare i tempi del fermo di polizia, come se servisse a qualcosa trattenere i sospetti per 48 ore anziché per 24. Chi propone gli ennesimi inasprimenti di pena, quando il problema è prenderli, i terroristi, e trovare le prove per farli condannare. Ma, se è vero quel che dice l’ex pm Dambruoso all’ Espresso a proposito dell’imam di Milano poi rapito dalla Cia, la polizia non ha neppure i mezzi per pedinare i sospetti. In compenso il nostro governo taglia i fondi alle forze dell’ordine e poi sperpera un miliardo di euro all’anno per mantenere 3 mila soldati asserragliati in una caserma di Nassiriya per fare bella figura con Bush. L‘unica legge antiterrorismo fin qui varata, quella che introduce il reato di associazione con finalità di terrorismo internazionale (articolo 270 bis, comma 3), è stata scritta coi piedi: finora in tutta Italia ha prodotto una sola condanna, per giunta patteggiata. Ma quando i magistrati spiegano che la norma non funziona, si preferisce accusarli di parteggiare per Bin Laden, anziché farla scrivere da uno che ci capisce.

    Tre settimane fa il presidente del Consiglio, comprensibilmente preoccupato per le intercettazioni in casa dei mafiosi che parlano di Dell’Utri e altri amici degli amici, ha anticipato uno slogan della prossima campagna elettorale: “Se voti a sinistra, avrai più intercettazioni”. Guarda caso, in Europa, i governi seri vogliono ampliare le possibilità di intercettare e allungare i tempi di conservazione dei tabulati telefonici. In Italia, otto anni fa, una legge scriteriata stabilì che dopo 5 anni i tabulati devono essere distrutti: i familiari delle vittime delle stragi del ‘92-’93 a Palermo, Milano e Firenze protestarono, vedendo sfumare uno strumento fondamentale per risalire ai mandanti occulti di quegli eccidi. Ma noi siamo più attenti alle stragi degli altri che a quelle nostre. Siamo tutti americani, spagnoli, inglesi, dimenticandoci di essere palermitani, milanesi, fiorentini. I governi seri vogliono combattere i paradisi fiscali e ostruire i canali del riciclaggio, mentre il nostro premier si vanta di usare i paradisi fiscali “per pagare meno tasse”, approva uno “scudo fiscale” per il rientro dei capitali sporchi dall’estero che è una forma di riciclaggio di Stato e si pavoneggia in Europa per il nostro invidiabile “40 per cento di sommerso” che significa mafia, ‘ndrangheta e camorra. Cioè terrorismo. I governi seri stringono accordi per aumentare la cooperazione giudiziaria internazionale, ma il nostro governo sabotato il mandato di cattura europeo proprio per i reati finanziari e ha cacciato Gian Carlo Caselli da Eurojust. Un giudice come Caselli, che ha combattuto il terrorismo rosso e quello malioso con straordinari risultati, sarebbe il candidato ideale per una Superprocura che coordinasse l’antiterrorismo e l’antimafia, ma il nostro governo è impegnato in uno sforzo titanico per impedirgli di candidarsi. Nel 2000, una scriteriata controriforma dei pentiti ridusse all’osso i benefici ai mafiosi che collaborano, limitando a sei mesi il tempo consentito per raccontare tutto ciò che sanno. Così, salvo alcuni temerari, non s‘è più pentito nessuno. Ora all’improvviso si riscoprono i pentiti, dopo averli attaccati e sputtanati per dieci anni. Se Bin Laden ci aiuterà a ritrovare la ragione, e magari i mandanti delle nostre stragi, viva Bin Laden.

  32. chi ha attinto dai pentiti mi sembrano i PM in questo caso, che stanno parlando con una pentita che vuole solo favori dallo stato in cambio di fantasie.

    Il buon giornalismo non è quello di chi butta fango, poi in fase di processo gli si chiedono le fonti e tali fonti non vengono dichiarate (per LEGGE in casi di processi di questa importanza, il giornalista è obbligato a rivelare le fonti, secondo la legge) (sto parlando di bolzoni, ma senza che si chiacchiera, fra poco la testimonianza sua sarà on line)

    Oppure lodato? il buon giornalista è lodato, si, quello che non si presenta neanche al processo, perchè lui non potrebbe dire “non so, non ricordo” come ha fatto il suo collega, visto che ci ha appena sfornato un libro, su questo argomento.

    Per quanto riguarda la magistratura… io sono reduce da un processo di un caso tipo Davide contro Golia. Posso solo dirti che hanno fatto di tutto per incastrare il povero cristo, addirittura lo sciopero è stato fatto solo nel processo della persona che chiedeva giustizia, perchè gli avvocati hanno fatto processi prima e dopo il suo. Hanno saltato lui/lei perchè questa volta aveva testimoni.

    Io ho fatto un po’ di giri in procura, e credimi, se ti dico che esiste la mafia con la toga, o la mafia con la penna, è perchè non credendo a quanto mi è stato detto ho voluto tastare con mano, purtroppo.

    Credi nella giustizia? anche io
    credi nella trasparenza? anche io

    credi nelle palle?
    io no

    per questo fra poco metto on line documenti di atti processuali, cosicchè le persone possono farsi un’idea con o senza lodato o travaglio o chicchessia

    ciao
    anto

    p.s. di travaglio ho massima stima anche io. Se a fine processo qualcuno mi proverà che ho detto/scritto cavolate, metto in prima pagina “non leggete questo sito, ci sono solo stronzate”. In prima pagina in alto bello visibile.

    Se però provo che ho ragione, mi aspetto che lodato e travaglio dicano in conferenza stampa che seppur in buona fede, hanno preso una cantonata

    ultimo o non ultimo, questa è una questione etica. Non credo che i poliziotti siano tutti onesti, non credo che i carabinieri siano tutti onesti (men che meno i finanzieri, poi), così come non credo che TUTTI i magistrati sono onesti.

    Ricorda che Falcone fu lasciato solo dai colleghi, e ricorda anche che chi lavorava con falcone era ultimo

    hasta siempre
    anto

  33. Mafia, Grasso: Provenzano protetto anche da politici e polizia
    venerdì ottobre 21, 2005 3.37
    Versione per stampa

    ROMA (Reuters) – Politici, forze di polizia, professionisti, imprenditori. Sono queste le categorie, secondo il neoprocuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, che favoriscono la latitanza del boss di Cosa Nostra Bernardo Provenzano.

    “[La latitanza di Provenzano] la coprono rappresentanti delle professioni, la coprono politici, imprenditori, forze di polizia”, ha detto Grasso in un’intervista esclusiva a Tv7 – parte della quale è stata fornita dall’ufficio stampa della Rai – che andrà in onda questa sera su RaiUno.

    Dichiarazioni che hanno suscitato l’interesse preoccupato del presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, Enzo Bianco, che ha annunciato di voler convocare al più presto Grasso al quale ha ribadito la propria stima, come riferito dalla portavoce.

    Parlando del capo della mafia siciliana ricercato da oltre 40 anni, Grasso ha spiegato che “dall’indagine sulla sua ricerca sono emerse tutte queste categorie, quindi non è soltanto una copertura da parte di un’organizzazione criminale, ma è una copertura che viene da intere fasce sociali”.

    Grasso, che fino alla nomina a capo della Procura nazionale antimafia dirigeva la Procura di Palermo, ricorda nell’intervista che è stato scoperto un sottufficiale delle forze di polizia che passava informazioni sullo stato delle indagini a un imprenditore collegato a Cosa Nostra.

    “A far mettere i timbri sul documento falso di Provenzano è stato l’ex presidente del Consiglio (comunale) di Villa Abate Francesco Campanella, che oggi sta collaborando”, ha aggiunto Grasso. “Certamente questo dà l’esatta misura di come Cosa Nostra riesca a infiltrarsi nelle istituzioni, addirittura non solo locali ma anche nazionali”.

    “COSA NOSTRA RESTA UN’EMERGENZA”

    Per il neoprocuratore nazionale antimafia Cosa Nostra resta dunque un’emergenza, “nel senso che va a infiltrarsi nel potere, nell’economia e distrugge quella libertà d’impresa, libertà di mercato che è il fondamento per lo sviluppo di una regione, di una nazione”.

    Grasso mette poi in luce i legami tra la mafia siciliana e regioni come Lombardia, Veneto e Toscana.

    “Ci sono investimenti e c’è anche, secondo un fenomeno abbastanza strano, uno scambio di imprese siciliane che ottengono appalti in queste regioni e imprese di queste regioni che ottengono degli appalti in Sicilia”.

    “Sembra quasi – conclude Grasso – che ciò possa essere … coordinato o diretto da una mente che accentra tutto”.

    Provenzano, 72 anni, è latitante da 42 ed è ritenuto il capo di Cosa Nostra dopo l’arresto del superboss Totò Riina.

    Andrea

  34. ridere) castelli ha detto che vuole chiarimenti da grasso per queste gravi esternazioni.
    vuoi vedere che dopo celentano pure grasso è comunista?

    doc

  35. 25 NOVEMBRE 2004 (fonte: Il Foglio)
    Buona lettura.

    Lettera aperta di Dell’Utri a Ingroia.

    Vengo a sapere che il suo braccio destro investigativo e’ ristretto nel carcere di Forte Boccea con l’imputazione di concorso esterno in associazione di stampo mafioso, il mio stesso reato presunto. Vengo a sapere che il suo superiore, il procuratore capo di Palermo, ha parlato del suo braccio destro come di un traditore della Repubblica, una persona che in altri tempi avrebbe meritato la fucilazione. E ovviamente sono pieno di ansia e di vegogna. Non per me, ma per un sistema di giustizia in cui a un cittadino incensurato puo’ capitare di essere sottoposto alla tortura di un processo infamente nel corso del quale, per anni, le presunte prove ovvero il niente della chiacchiera vengono raccolte da un <> nell’ufficio attiguo a un sostituto procuratore della Repubblica come lei; da un investigatore che e’ stato e si e’ comportato come un suo sodale perfino in fatti privati; da un presunto mafioso, cosi’ gravemente bollato dal capo del suo ufficio, che ha l’incarico pubblico di scavare nella vita di un pprivato cittadino e di cercare di procurargli una condanna che griderebbe vendetta al cielo, se mai fosse pronunciata.
    […]
    Sono costernato per i lfatto che lei non abbia avuto la sensibilita’ di astenersi immediatamente da un processo in cui appare evidente la manipolazione criminale, nella figura del suo investigatore, o chiedere un’immediata sospensione del dibattimento e il proscioglimento dell’imputato.
    […]

    federico

  36. 1. Dell’Utri era, all’epoca della lettera, gia’ stato condannato con sentenza definitiva a Torino, per false fatture e cinque rinviii a giudizio;
    2. Ciuro fu assegnato dalla Guardia di Finanza quand’era un sosttufficiale di reputazione irreprensibile;
    3. Dell’Utri frequentava Mangano che gia’ apparteneva alla malavita palermitana ed aveva collezionato una serie svariata di arresti e condanne, quando Dell’Utri lo ingaggio nella villa di Arcore;
    4. Dell’Utri continua a frequentare Mangano anche dopo che questi era stato condannato al maxiprocesso per traffico di droga ed incriminato per omicidio;
    5. Non risulta che Ciuro abbia mai incontrato mafiosi doc, mentre Dell’Utri, per sua ammissione, ne ha incontrati almeno una decina;
    6. Ciuro non ha raccolto le prove a carico di Dell’Utri.

    Circa la conoscenza da parte di Ingroia sugli Aiello.

    “Ciuro gli aveva mandato una squadra di nuratori dell’impresa Aiello[…].
    Alla fine del 2002, in una riunione della Dda, il pm Russo annuncio’ che il pentito Giuffre’ parlava dei possibili legami mafiosi di un certo ingegner Aiello. Ingroia lo collego’ all’impresa che gli aveva mandato Ciuro[…].
    E corse a riferire tutto a Grasso[…]. Grasso lo prego’ di comportarsi come se nulla fosse accaduto, per non mettere in allarme Aiello e Ciuro[…].
    Grasso lo conferma ai giornali: <>”

    federico

  37. ciuro manda a ingroia una squadra di operai di un’impresa che paga ingroia e non si informa su che ditta è?

    senti, ffederico, queste sono sviste da casalinga, non da un PM che fa antimafia

    si, con ciuro si doveva comportare probabilmente come se nulla fosse, ma per non avere legami con un mafioso, io, la casalinga, mi invento che un amico mi ha fatto un preventivo piu basso e vado da altri, non dal mafioso.

    Poi Grasso non può mica imporre a Ingroia di farsi fare i lavori dai mafiosi! Ci mancherebbe! quindi una scusa per accannarli la poteva pure trovare senza far avere nessun dubbio alla talpa.

    O no?
    visto il lavoro delicato, poi…

  38. Stiamo realmente toccando il fondo.

    E’ Giuffre’ che indica al pm Russo, PER LA PRIMA VOLTA, gli Aiello come POTENZIALI appartenenti ad una famiglia mafiosa. Siamo nel 2002. Prima nessuno sapeva niente.
    La commissione affidata all’impresa Aiello sui lavori, e’ PRECEDENTE a quella data.

    Ciuro, al momento della commissione, e’ un uomo di fiducia di Ingroia, e’ SENSATO non porsi dobbi su chi fara’ i lavori. Ciuro era considerato IRREPRENSIBILE dalla guardia di finanza e, fino a poco prima dell’arresto, NESSUNO sospettava di lui.

    Grasso chiede ESPLICITAMENTE ad Ingroia (visto che e’ Ingroia ad andare da lui per chiedergli il da fare! ) di NON insospettire NE CIURO NE AIELLO, facendo l’esatto contrario di quello che dici tu, cioe’ non INTERROMPENDO i lavori per rivolgersi ad altri – i lavori non solo erano gia’ cominciati, ma, proprio per seguire le direttive di Grasso, sono stati anche saldati con regolare fattura. E questo lo afferma Grasso non io. E’ sui giornali.

    Ti ricordo che Aiello e’ stato arrestato “SOLO” nel novembre del 2003.

    E le mie le definisci sviste da casalinga?

    Casi come questo, cioe’ articoli che provano a mettere fuori gioco i pm che cercano, con moltissima fatica, di metter dentro gli amici degli amici, seguiranno, proprio sul Il foglio e sul Il giornale.

    Te lo ripeto, l’articolo che hai postato e’ PARZIALE. non hai ricostruito correttamente il prediodo storico e le ingiurie che certi magistrati (Gozzo, Lo Forte, Caselli in testa ) hanno subito. Hai permesso che il discredito sull’operato di certi magistrati si rinnovasse in base a delle supposizioni (ed io ti ho postato un articolo di uno che ha fatto supposizioni e che e’ stato condannato a nove anni e 2 mesi).

    Gli attacchi verso alcuni magistrati di Palermo, sono cotinuati anche nei mesi successivi (mentre quelli ad Ingroia si sono dovuti estinguere visto le clamorose idiozie che sono arrivati, sempre nei mesi successivi, a scrivere i vari Ferrara e Belpietro)

    Sarebbe una bellissima inchesta questa, se non ti concentrassi troppo sul caso Ultimo.
    Sarebbe bellissimo poter ricostruire con gli articoli, quello che i vari giornali (Il foglio, Il giornale, ma anche Il corriere della sera e La repubblica) hanno scritto di quel priodo, e vedere come invece si sono concluse le cose. Sarebbe un bel modo per dimostrare quanto sei libera.

    Infine, perche’ non commenti l’articolo di Dell’Utri? Perche’ non commenti tutte le incongruenze e le bugie di quell’articolo? Chi concederebbe ad un uomo come Dell’Utri la possibilita’ di scrivere quelle nefandezze NON essendo a conoscenza dei fatti, ma fidandosi di lui? semplice: chi viene pagato da lui.

    Questo tipo di approccio mi ricorda il discorso di Craxi alla camera prima di fuggire dall’Italia:
    nessuno poteva non sapere; quindi tutti sapevano; quindi nessuno e’ innocente; quindi tutti sono ladri; quindi non ci sono ladri.

    federico

  39. E’ Giuffre’ che indica al pm Russo, PER LA PRIMA VOLTA, gli Aiello come POTENZIALI appartenenti ad una famiglia mafiosa. Siamo nel 2002. Prima nessuno sapeva niente.

    allora i miei amici in sicilia che bollavano aiello come il mafioso di bagheria molto prima che parlasse giuffrè come l’hanno saputo?

    purtroppo il problema è che se ingroia decide di proseguire determinati lavori per prendere in castagna il mafioso, allora fa bene. Se lo fa ultimo con Riina, allora è da accusare per favoreggiamento.

    Io ti vorrei ricordare che il processo Ultimo non è una tigna personale contro chiunque tocchi ultimo, perchè l’ex capitano non è nè mio marito, nè mio padre nè mio fratello.

    Tu hai letto il libro di lodato e un po’ ti da fastidio che un dubbio sia messo su questi PM (che ti ricordo volevano lasciare l’accusa perchè non avevano trovato nessuno elemento che incriminasse ultimo)

    una volta che il GUP decide che il processo si fa, allora sono andati a trovare centinaia di testimoni in due giorni, prove che non sono saltata dopo anni di inchieste preliminari. Ma non ti puzza un po’?
    Ma non ti puzza che Lodato smentisce in processo la propria attendibilità?
    guarda, non vedo l’ora di mettere on line l’articolo, e che il processo si chiuda, perchè metterò on line tutti gli interrogatori dei tuoi ideoli, e per quel giorno mi dispiacerà che sarai messo davanti a un fatto chiaro.
    Non vorrei neanche ricordarti come fu trattato falcone da lodato a suo tempo, perchè scrisse peste e corna su di lui. Perchè non conta se chi fa antimafia è serio o no, conta chi fa lo scoop.
    Eppure dovrebbe capire. essendoci passato, che andare in galera per cose non vere, non è una bella esperienza (mi riferisco all’accusa di peculato, da cui fu scagionato).
    Lodato e quelli come lui, come i PM e chi ha fatto si che questo processo avesse luogo, hanno legittimato i fatti e le opinioni di cosa nostra. Non hanno fatto altro

    Dell’utri in tutto questo non c’entra. Peccato che un lavoro ben fatto su di lui possa essere delegittimato da un lavoro sporco come l’accusa a ultimo.
    saluti
    anto

  40. antonella chiariamoci una volta per tutte: a me di ultimo non me ne frega niente. me ne frega quanto di lodato o di ingroia o di travaglio.

    quello che ti contesto, e’ che per darci prova del fatto che ultimo e’ stato messo sotto accusa senza aver commesso niente, sei disposta a ricorrere anche ad articoli faziosi, imprecisi e fuori contesto, pur di dimostrare la tua tesi. e’ l’unica cosa che ti contesto.

    mi dispiace, ma questa strada, a me personalmente, non solo non piace, ma la trovo subdola poiche’ nasconde un altro fine e se non nelle tue intenzioni, sicuramente in quelle di chi ha scritto l’articolo.
    se poi tu questa cosa l’hai fatta in buona fede o cattiva fede, non sta a me giudicare. resta che il contesto di quell’articolo e’ sbagliato – e, ti ripeto, i fatti e gli articoli che seguiranno a quello, per esempio contro Lo Forte, uno che dice, “con la mafia non si tratta”, in piena opposizione alla gaffe (??) di un nostro minitro, lo dimostrano -.

    dell’utri, per screditare i pentiti che raccontavano di lui e’ stato colto sul fatto (!!!) mentre ne corrompeva uno per fargli dire cose che poi avrebbe girato a suo favore. cio’ non toglie che qualcuno gli ha permesso di sfruttare l’onda e di poter scrivere quello schifo di articolo che ho postato, proprio su Il foglio. e la battaglia mediatica contro la procura caselli e contro i pm “messi fuori” da grasso, e’ continuata per mesi.

    di ultimo, se mi critichi cosi’ ingroia, gozzo, lo forte, caselli (e, visto che ne parli spesso, di conseguenza anche falcone e borsellino – visti i rapporti tra caselli e borsellino – ), mi metti in discussione tutto un sistema. e per scardinare un sistema come quello formato da falcone-borsellino-caselli, ci vuole ben piu’ che i sospetti volutamente infondati ed imprecisi di una serie di articoletti (ricorda ai tuoi lettori cosa hanno messo in campo gli esponenti di questo governo per non far eleggere caselli – definito da borsellino suo erede naturale – a capo della procura anti mafia).

    io non riesco veramente in nessun modo a metter vicino il caso ingroia-gozzo-grasso con quello di ultimo.
    il che non vuol dire che ultimo e’ colpevole (anche perche’ mi pare che i due magistrati sotto il fuoco dei giornali amici in quel periodo, non erano solo quelli che hanno assunto la causa contro ultimo). trovo pero’ non una forzatura, ma una meschineria quell’articolo di ferrara.

    comunque, a me il caso ultimo non interessa cosi’. mi potrebbe interessare, se le tue (quelle dell’articolo) argomentazioni non fossero denigratorie o meglio detrattive rispetto al lavoro di alcuni magistrati. il che chiaramente non vuol dire che tutti i magistrati sono onesti (ingroia incluso). voglio solo dire che, se le prove dell’innocenza di ultimo sono nei comportamenti di ingroia, allora non ci sto.

    ingroia e gozzo sono riusciti a far condannare dell’utri in primo grado (ho letto la requisitori dei pm in “L’amico degli amici”, tutta, e SECONDO ME, a meno di leggine ad oc, non ne esce fuori dell’utri: finalmente!).
    racconta ai tuoi lettori invece, come cuffaro se l’e’ scampata proprio da un fascicolo aperto da ingroia su di lui.

    ora, se vogliamo parlare di ingroia come mafioso, dobbiamo anche parlarne come pm che e’ riuscito a far infliggere una condanna ad un intoccabile – ti ricordo che la condanna sarebbe stata anche piu’ dura se non fossero nel frattempo intervenuto alcune leggine al momento giusto (una di quelle ha salvato cuffaro) -.
    se metto sulla bilancia le due azioni, personalmente questa pende dal lato di ingroia. e se penso che a denigrare il suo lavoro sono i giornali e gli omini vicini a questo governo ed a questo presidentuccio, allora la cosa mi convince ancora meno.

    poi, chiaramente, siamo ancora in un paese semi-libero e quindi tutto e’ opinabile.

    federico

  41. Videomafiami! di Daniele Luttazzi.

    Maggio 2004: Andreotti assolto in appello. I tg unificati mostrano la sua avvocatessa che urla felice al cellulare:-Assolto! Assolto! Assolto!- Era uno spot perfetto per il telefonino 3. Non ci hanno pensato. Dilettanti.

    L’assoluzione in realtà confermava per Andreotti, 7 volte presidente del Consiglio e 40 volte ministro, il reato di partecipazione all’associazione a delinquere Cosa Nostra, commesso fino all’80 e adesso prescritto.

    Il presidente della Camera Casini si rallegrò per la “sentenza liberatoria per le istituzioni”. Non vedo cosa ci fosse da rallegrarsi, dato che, secondo la sentenza, è stato provato infatti che Andreotti incontrò i capi dell’ala moderata della mafia, Bontate e Provenzano, tramite Salvo Lima, che era capo della sua corrente in Sicilia. Andreotti “dialogava coi mafiosi”, “chiedeva loro qualche favore”, “ inducendoli a fidarsi di lui e a parlargli di fatti gravissimi come l’assassinio di Mattarella nella sicura consapevolezza di non essere denunciati.” Fino all’80, quando della mafia nessuno sapeva nulla, dato che Buscetta cominciò a parlare con Falcone a partire dall’85.

    Il processo non era quindi basato su teoremi, come la tv e la stampa di regime hanno sostenuto. Solo che il reato commesso è caduto in prescrizione. Il giudice Caselli, che istruì il processo, sui giornali ricorda la sentenza a chi fa il finto tonto. Casini interviene e chi attacca? Caselli, per il quale poi hanno fatto una legge apposta in modo da impedirgli di tornare a occuparsi di mafia in Sicilia. ( E ne stanno preparando un’altra per impedirgli di fare il testimonial pubblicitario di telefonini. )

    Andreotti va in tv e parla di manipolazione dei pentiti ( falso: nessun pentito che lo accusa è stato denunciato per calunnia ); e dice che la Cassazione non poteva annullare la prescrizione ( falso: poteva annullarla, come fece nel caso Pecorelli. Invece ha confermato.)

    Ma l’altra sera, da Lerner, il vicedirettore del Corriere della sera Pigi Battista continuava a sostenere che Andreotti è stato assolto! Lerner muto, disattivato, senza credito residuo.

    Novembre 2005: Andreotti è testimonial per il telefonino 3. Illusione ottica. In realtà è il telefonino 3 a fare da testimonial ad Andreotti: operazione simpatia che vede Amendola nel ruolo di reggimoccolo che già fu di Sordi. Sia messo a verbale che la bella pensata va in onda nell’assenza di tumulti.

    Oh, certo: Andreotti frequentava l’ala moderata della mafia. L’ala moderata: sono quelli che sciolgono le vittime nel chinotto.

    federico

  42. le ho anche viste, le foto della cassaforte in via bernini

    poi ti sei perso il meglio, dalle udienze dei pentiti: secondo brusca Riina ha messo i documenti in cassaforte perchè aveva paura dei ladri

    e come questa ce ne sono molte altre di cose esilaranti 🙂

    cmq sia, questo processo è stato voluto perchè ultimo fa male

  43. confermo che almeno tre mesi prima sono stati dati ordini di ristruttuurare e imbiancare casa, perchè i preventivi sono anteriori alla cattura. Ora, quando i fratelli parisi hanno smesso di fare lavori e quando hanno cominciato e a che ora l’hanno fatto non lo so, so solo che l’hanno fatto e sono anche stati prosciolti dal processo che li vedeva favoreggiatori di cosa nostra (anche se lavoravano per un’azienda di uno di famiglia, diciamo).
    Sono andati poi subito dopo la cattura e hanno smesso quando ci fu la perquisizione
    Non hai commentato il fatto che la cassaforte sarebbe stata cavata dal muro, punto fermo dei pentiti e dell’accusa iniziale dei PM, che forse hanno usato i pentiti come unica prova di colpevolezza

    tu c’eri all’aula bunker?
    no
    peccato, ti saresti fatte tante risate
    https://www.censurati.it/index.php?q=node/3223

    questo il resoconto
    e peccato che non posso pubblicare tutto prima della fine del processo, perchè ho tutti gli mp3 pronti pronti

    e così sentirai anche il tuo lodato e il tuo bolzoni (che, ripeto, scrive pagine intere essendo anche assente, e scrivendo all’indicativo, invece che al condizionale. Insomma.. i pentiti innanzitutto… eppure dovrebbe saperlo come ci si sente essendo accusati ingiustamente, avendo passato 15 giorni in carcere per una fuga di notizie riservate… accusa di peculato.

    quella di quei giornalisti non è cronaca, è politica

  44. ho gia’ commentato il discorso della cassaforte con queste parole:
    “le differenze tra una cassaforte asportata ed una aperta ci sono, hai ragione, ma rispetto all’impossibilita’ di stabilirne il contenuto, mi sembra poca cosa.”
    volevo dire che, visto che catturano Riina e del suo covo nessuno se ne frega ( al punto che si fanno anche dei lavori di ristrutturazione e nessuno se ne accorge! ), sapere che una cassaforte c’era o che invece era stata esportata, fa poca differenza rispetto all’impossibilita’ di stabilirne il contenuto.
    anche perche’, se uno e’ in fuga, e’ piu’ probabile che si porti dietro il contenuto della cassaforte, piuttosto che la cassaforte stessa. e’ piu’ pratico credo.

    leggendo poi gli articoli, quello che viene fuori, e’ che Lodato ha trascritto (poiche’ lui non c’era all’atto della perquisizione) e non dichiarato. almeno cosi’ e’ scritto negli articoli.

    ora, indipendentemente dal caso Di Caprio, quello che vorrei anche farti notare, e’ che, Il Tempo scrive gli articoli, ed il Giornale di Paolo Berlusconi, li riprende e li commenta. forse perche’ cosi’ si puo’ mettere in discussione l’operato di Ingroia e Caselli almeno rispetto all’opinione pubblica?

    federico

  45. tranquillo, nessuno te lo tocca, ingroia
    Ribadisco che da questi articoli e da quelli che saranno fatti e messi on line (e non solo su censurati) non ne avrò nessun beneficio, semmai grane.

    Perchè della Boccassini nessuno ha parlato?
    perchè oltre ad andare a favore di Ultimo è anche contro Previti e Dell’Utri?

    perchè lodato che non c’era all’arresto di Riina, riporta i fatti certi e tutti dobbiamo crederci, e il gip ordina un processo sulla base di dichiarazioni che portano i giornalisti e non sulla base di prove?

    perchè il fatto che Aliquò si sia inventato tutto, ed è facilmente provabile da verbali, non ti scalfisce neanche un po’?

    e come mai le invenzioni di aliquò sono provabili anche da ingroia e caselli, ma sono stati zitti?

    come mai, voglio sapere

    Sulla perquisizione, l’ordine non è partito da ultimo, quello di non perquisire, perchè c’erano delle persone sotto sorveglianza, telefoni intercettati e così via. Come mai una persona dell’arma manda un comunicato ai giornalisti per farli tutti accorrere sul luogo incriminato?

    ti sembra normale, visto che si era già deciso di tenere sotto controllo il posto per seguire anche gli altri, montare tutto quel casino?

    oppure no, dovevano monitorare forse con telecamere montate su pali della luce, con un elevatore e gente esposta, così come farebbero tutti i furbi bolzoni e lodato di turno, se dovessero filmare non visti un covo di un capomafia?

    ad ogni modo, adesso non puoi attaccarti al contenuto della cassaforte. Se poi vuoi fare il colpevolista di Ultimo, allora non ci posso fare niente.. Non hai la mente aperta abbastanza per essere possibilista su eventuali mimchiate dei giornalisti. Su Ultimo si, però.

    Sai notizie delle dichiarazioni della boccassini a palermo?

    che dice repubblica?
    che dice chiunque?

    e non dirmi che la boccassini non è antimafia

    io a lei credo, a ingroia, visti i fatti, NO

  46. tranquillo, nessuno te lo tocca, ingroia.
    Ti ho gia’ risposto che di Ingroia come di Ultimo, me ne frega poco. Forse la vera differenza tra me e te e’ questa.

    Perchè della Boccassini nessuno ha parlato?.
    Non lo so. Forse pero’ la tua ipotesi e’ giusta. Non si puo’ parlar bene di un magistrato che frega chi ti paga tanti soldi anche se non vali molto.

    perche’ Lodato che non c’era all’arresto di Riina, riporta i fatti certi e tutti dobbiamo crederci, e il gip ordina un processo sulla base di dichiarazioni che portano i giornalisti e non sulla base di prove?
    Lodato ha trascritto dei fatti, non ti confondere. Li ha messi insieme e gli ha dato un significato. Se poi qualcuno gli ha creduto, non penso che sia colpa sua.
    Anche tu stai mettendo insieme dei fatti per dimostrare l’innocenza di Ultimo. Se qualcuno ti desse retta, sarebbe colpa tua? Evidentemente no. E comunque a me di Lodat, importa come di Ingroia e di Ultimo.

    Sulla perquisizione, l’ordine non è partito da Ultimo, quello di non perquisire, perche’ c’erano delle persone sotto sorveglianza, telefoni intercettati e così via.
    Ecco… appunto… e cosi’ via…
    Se c’erano le intercettazioni come dici, perche’ nessuno si e’ accorto che i parenti di Riina avevano lasciato l’appartamento e l’hanno saputo solo quando avvisati dalla procura di Caltanissetta?
    Perche’ se c’erano queste sorveglianze, si sono accorti dei tizi della ristrutturazione, solo quando sono entrati per la perquisizione? e addirittura gli hanno fatto un processo per capire cosa stava succedendo.

    oppure no, dovevano monitorare forse con telecamere montate su pali della luce, con un elevatore e gente esposta, così come farebbero tutti i furbi Bolzoni e Lodato di turno, se dovessero filmare non visti un covo di un capomafia?
    Ma se allora la sorveglianza visiva non era fattibile come dici. Se quella che hanno impiantato ha fatto buchi nell’acqua da tutte le parti, perche’ allora non ammetti che il covo non e’ stato per niente monitorato?

    adesso non puoi attaccarti al contenuto della cassaforte.
    E perche’? Tu sai cosa c’era dentro? Dillo subito allora. C’e’ gente che pagherebbe miliardi per sapere con certezza cosa c’era: tu lo sai e non dici niente? Chi stai coprendo?

    Non hai la mente aperta abbastanza per essere possibilista su eventuali mimchiate dei giornalisti.
    Io no e tu su Ultimo?

    Ricapitoliamo i soli fatti certi.

    Grazie ad un pentito riescono a catturare il boss dei boss, Riina.
    Lo stesso pentito sa di documenti compromettenti per la politica di cui Riina e’ in possesso, il famoso “papiello” (diretto ai politici ‘amici’).
    Ultimo e la sua squadra catturano Riina durante una sua giornata tipo, e lo trovano con dei documenti dattiloscritti e manoscritti di estorsioni e cosette del genere.
    Gli agenti mettono sotto controllo il covo (grazie alla loro grossissima esperienza, nei modi in cui tu dici e loro ritengono sufficienti) perche’ vogliono scoprire altre cose legate al boss.
    Intanto che loro controllano cosa succede? Non si accorgono che i familiari del boss si trasferiscono a Caltanissetta e che due tizi stanno ristrutturando l’appartamento ( al punto tale che addirittura gli fanno un processo ai due ‘malcapitati’ ). Un’grossissima esperienza invidiabile.
    I giudici chiedono di irrompere quando sanno della fuga dei parenti cioe’ 18 giorni dopo l’arresto di Riina.
    Trovano una cassaforte VUOTA, e vista la recente ristrutturazione, nessuna impronta digitale, capello, saliva, pezzettino di pelle o altro.
    C’e’ qualcosa che non va. Qualcuno ha commesso un grosso errore? Si i giudici e Lodato.
    Ultimo afferma che un boss non comprometterebbe la propria famiglia tenendo dei documenti nel suo covo se anche i suoi familiari sono li.
    Bravo Ultimo, crediamogli, vista la sua grossissima esperienza. Ma non sara’ che un boss non li tiene li, perche’ lui e tutti hanno scoperto solo dopo che non hanno messo un bel niente sotto controllo? Io il dubbio ce l’ho, e proprio perche’, contrariamente a te, di Ultimo e di tutti i soggetti di questa storia, me ne frega poco. Tu no, lo so. Pero’ questo e’ quello che e’ successo, e col senno di poi non si va molto lontano.
    La verita’ e’ che Ultimo, tu, io, Ingroia, Lodato, il pentito, i giornalisti de Il Tempo, quelli de Il Giornale, nessuno di noi sa niente sul contenuto della cassaforte e peggio ancora nessuno potra’ MAI saperlo. Pero’ Ultimo e’ innocente. Lodato e’ un minchione. Io sono di strette vedute. E tu capisci e sai tutto. Complimenti.

    federico

  47. che per motivi legati alla burocrazia della legge, molte cose potrò scriverle solo troppo tardi (https://www.censurati.it/index.php?q=node/3226) però mi sembra strano che bagarella dia ordine di prendere i documenti della cassaforte non dicendo neanche la combinazione (infatti, dalle foto risulta aperta da una fiamma ossidrica nella parte posteriore)
    La differenza tra me e lodato è che io ascolto DUE parti, e metto insieme, lodato (che durante il processo si scusa, perchè dice che “tutti possono sbagliare” riferito a quanto scritto sul caso, e anche queste cose le ascolterai con le tue orecchie) ascoltò una versione e ha messo insieme le sue, e solo sue, deduzione, di cui poi chiede anche ammenda in fase processuale.
    La lettera famosa di cui parla spedita a caselli, era una sua lettera di scuse, il contenuto era solo di sue scuse, ma questo omette di dirrlo.

    Io non do mie opinioni, perchè io ascolto i testimoni in aula bunker e riferisco, bolzoni, lodato, scrivono senza neanche essere presenti!!!!!!

    avranno fatto così anche il libro, suppongo
    bolzoni non vuole dire le fonti, lodato invece non ricorda, questi i fatti. Di che fatti parla se non ricorda sotto giuramento? e soprattutto: ci ha anche vinto una causa, su un libro su questi fatti, e non ricorda le cose?

    dall’ascolto della sua testimonianza
    “ricorda come andarono i fatti? ne ha parlato anche nel libro….
    “no, non ricordo, non ho riletto il libro”

    Queste le parole grossomodo, se vuoi te le vado a cercare nel dettaglio

    Si deve rileggere il libro CHE HA SCRITTO LUI, per sapere che è successo?

    senti… tutti gli articoli di censurati, quindi da 5 anni a questa parte, se ci ho lavorato io e li rivedo pubblicati altrove, riconoscerei anche le singole parole cambiate, perchè ricordo tutto. E sono articoletti di un sitarello stupido, non sono una che scrive all’unità (che tra l’altro non compro più da un pezzo, tanta la delusione), ma una casalinga semplice che si vuole tenere informata per via diretta, senza FARSI INFLUENZARE da quello che scrivono gli altri. Ed è per questo che io non riporto opinioni, nel caso di ultimo, riporterò solo i fatti. I fatti di menzogne pianificate e che fra un po’ vedrai anche tu.

    per il resto, finchè mi dici che sto coprendo qualcuno, il nostro discorso finisce qui, perchè io, dopo aver visto CON I MIEI OCCHI, udienze e dichiarazioni non solo della procura di palermo (come hanno fatto i tuoi fidi), per questo caso, mi ci giocherei la vita, perchè mi frega, a differenza tua, che una persona che ha fatto attività antimafiosa non venga punita per questo.

    Fa gioco, però, che provenzano non venga preso, fa gioco credere alle parole della vitale, tant’è che ci vogliono fare un film sulla sua vita. Ma visto che io non sono una professionista, perchè non chiedi un’opinione a un professionista vero, come la licata, o come palazzolo, o bellavia, che sono professionisti seri, non come me?

    Oppure fai da solo. Cerca nei testi (ma mi raccomando, solo in quelli) di bolzoni e lodato) che prima o poi dovranno giustificarsi davanti al popolo italiano di quello che hanno prodotto

    con questo ho chiuso.
    con te per sempre, con il caso ultimo, come spiegato al link di sopra, ne riparlerò a fine udienze.

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