gli sciacalli

dalla e-zine di Riccardo Orioles

Miracoli. Eccolo qua: Andreotti presidente del Senato. Solo questo ci mancava. Giulio Andreotti, del quale una sentenza della Cassazione dice che frequento’ consapevolmente i capi di Cosa Nostra prima e dopo l’omicidio del presidente della Regione siciliana Piersanti Mattarella. L’amico dell’antistato dovrebbe simboleggiare lo Stato. Un colpo simbolico alla mafia (Provenzano) e un colpo simbolico all’antimafia (che ci frega di Mattarella?). Gia’ trovo incredibile che egli sia stato fatto – da Cossiga naturalmente!- senatore a vita.
Ossia che di lui, con questi trascorsi, si sia stabilito che abbia “illustrato la patria per altissimi meriti”. Ora trovo stupefacente che, non paghi di averlo beatificato perche’ la prescrizione lo ha salvato dalla condanna penale, lo si voglia trasformare in un padre della patria, nel provvidenziale tutore di questa “Italia divisa”. Non mi stupisce che l’Udc che difende Cuffaro faccia una proposta del genere. Mi stupisce che nessuno se ne scandalizzi. Ma “il giorno della memoria” non serve proprio a niente? O lo si celebra per legittimare l’oblio 364 giorni all’anno?
[nando dalla chiesa]
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Scherza coi fanti. Secondo il presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, “grandi inviati” in Sicilia sono stati (oltre a quelli che lo erano davvero, e che ogni tanto vengono ipocritamente commemorati alla presenza di eccellenze, autorita’, ponzipilati e donabbondi) Domenico Tempio ed Enzo Asciolla. Del primo, innocuo “culo-di-pietra” (termine tecnico: sta per anziano e lento caporedattore) di Ciancio, niente da dire ne’ in male. Del secondo pero’ ricordo benissimo il servizio che rese alla mafia catanese nel 1985, quando intimidì e spinse al silenzio (pubblicandone su La Sicilia nome, cognome, foto e persino indirizzo di casa) il pentito Luciano Grasso, che aveva annunciato ai magistrati informazioni utili alle indagini sull’assassinio di Giuseppe Fava.

Ormai non protesto piu’ quando Giuseppe Fava, Enzo Baldoni (stiamo scrivendo col computer che ci regalo’ prima di partire), Beppe Alfano o Maria Grazia Cutuli vengono “commemorati” da gente che con loro non ha mai avuto nulla a che spartire, e men che mai col loro giornalismo. Ma che a questi nomi mescolino quello di un Asciolla, questo non riusciamo a tollerarlo.
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p.s. aggiungiamo anche Antonio Russo, che fu minacciato dall’Ordine dei Giornalisti di denuncia per usurpazione del titolo di “giornalista”, visto che non era iscritto a nessun albo. Sono gli stessi che sono andati a ritirare un premio un premio giornalistico (il Saint Vincent, se non ricordo male) assegnato ad Antonio post mortem.

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7 commenti

  1. A volte viene da pensare se siamo governati da una libera politica costituzionale democratica lontani dal nefasto fascismo degli obblighi
    oppure da una non politica anticostituzionale e controlegge di cui i deputati vedono il sole a strisce per interferenze di sbarre che non differenzia molto da quel nefasto fascismo tranne che era per lo meno approvato dalla legge e aveva salde regole scritte,mentre qui sembra che chi va per legge

  2. Corriere della Sera – 49 minuti fa
    Adessso saranno almeno 100 minuti: sono terribilmente lento a postare

    E Gianni chiese a Ricky: avete altri candidati da offrirci?

    Ma siamo al mercato canino di Caltanisetta?
    Comunque sia un personaggio di spicco, dispensatore di baci, politico-mafioso-pittore-gobbo-onnipresente-scrittore-giornalista-baciapile-oppinionista- testimonial televisivo-(suona anche qualche strumento? certo non CANTA) ecc… perch

  3. ho dovuto disabitare l’inserimento degli articoli per i non amministratori (cio

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