15 gennaio. Il capo dei capi balbetta spaventato

Premessa: uno speciale di Minoli su Giuseppe Fava ha fatto vedere quanto in realtà politica e mafia siano tristemente e attualmente vicine e camminano a braccetto.
Non è passato molto tempo da quando, durante un convegno contro le mafie in abruzzo di cui conservo ancora la videoregistrazione, mi diedero della forcaiola perchè feci presente che troppi detenuti nel 41 bis in realtà riuscivano ad avere contatti con l’esterno. Erano ospiti-relatori un consigliere comunale della città di Pescara di Rifondazione Comunista, e un membro della commissione antimafia, ex magistrato nel Pool. Quando diedero la parola al pubblico non potei fare a meno di chiedere (visti gli illustri ospiti) che cosa stava facendo il governo in merito al trasferimento del prefetto Fulvio Sodano da Trapani mentre indagava sui legami tra Cosa Nostra e imprenditoria, non ho potuto fare a meno di chiedere come mai il comune di Barcellona che doveva essere chiuso per infiltrazioni mafiose, in realtà fosse sempre lì, con persone di dubbia reputazione.

Poi ho pensato: Riina è stato arrestato e hanno processato chi l’ha fatto. Ultimo si è vista sciogliere la squadra che ha condotto le indagini. Hanno abbassato le sue note caratteristiche perchè il suo carattere era troppo esuberante. In tre mesi ha fatto quello che per venti anni nessuno aveva nemmeno sognato di fare. Quindi mi sono detta che in un mondo in cui si premiano i pentiti e si processano gli ufficiali, è anche giusto che Fava venga ammazzato e che il prefetto Sodano trasferito. Insomma, tutto avrebbe una logica.

Poi mi sono chiesta se un giorno avrei mai visto destra e sinistra uniti per sconfiggere la mafia. Ed è arrivata la risposta. A Calogero Ganci, indagato tra gli altri reati per l’omicidio di Falcone e degli agenti della scorta, viene revocato il 41 bis. Tutto questo mentre c’è in atto un altro processo per la mancata cattura di Provenzano. Imputato: Mario Mori, l’uomo che fortemente scommise su Ultimo per la ricerca e la cattura di Riina. Non faccio in tempo ad indignarmi che subito, con mio sommo stupore, lo Stato da un segnale di forza, e viene ricondotto il pericoloso criminale di nuovo al 41 bis. Sono di sinistra, ma mi inchino davanti a questo atto di coraggio di un ministro che non ho contribuito a mandare al governo.
Non ho fatto in tempo ad essere felice perchè giustizia è stata fatta e Falcone non è stato disonorato, che ecco che leggo le agenzie:
MAFIA: BERNARDINI, GRAVE DECISIONE ALFANO SU 41 BIS A GANCI (ANSA) – ROMA, 14 GEN -«Grave e inquietante la decisione del ministro Alfano di riproporre il 41 bis a Domenico Ganci. dove sono finiti i difensori dell’autonomia e indipendenza della magistratura?»: così Rita Bernardini parlamentare radicale eletta nelle liste del Pd e componente della commissione Giustizia della Camera. «Ma come è possibile? Il Tribunale di Sorveglianza di Roma revoca il carcere duro perchè in base alla legge 279/2002 non persistono i collegamenti dell’ergastolano in questione con l’associazione criminale di appartenenza, e di lì a poche ore il Ministro incarica i suoi uffici di trovare ‘elementi nuovì per confermare il 41-bis? Faccio presente ad Alfano – prosegue la parlamentare – che non è ancora in vigore l’ignobile norma che egli intende proporre secondo la quale è il detenuto che deve dimostrare di non avere piùcollegamenti con l’associazione criminale di provenienza! E comunque mi chiedo: se gli uffici del Ministero sono in possesso di elementi nuovi dai quali è possibile inserire il collegamento, attuale e persistente, del boss Domenico Ganci con l’ambiente criminale di riferimento, a cosa sono serviti quindici anni di 41-bis ai quali lo stesso detenuto è stato sottoposto? In realtà – conclude – il preannunciato decreto ministeriale serve solo a dimostrare ciò che noi radicali sospettavamo da tempo ossia che dal ‘carcere durò si esce solo attraverso il ‘pentimentò». (ANSA). COM-PAE 14-GEN-09 19:14

Grave e inquietante un mafioso in galera al carcere duro. Ed ecco che mi raffiorano le parole della consigliere comunale di rifondazione comunista di Pescara che mi dava della forcaiola perchè avevo le pretese del carcere duro e certezza della pena per i mafiosi.

Non c’è che dire: un degno anniversario, oggi, per l’arresto del capo dei capi.
Non posso fare altro che dire: Grazie, Ultimo. Noi siamo con te. Un po’ contro corrente rispetto a tutto l’andamento politico giudiziario, ma siamo con te.

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