Quando l’informazione non va di moda

Che succede quando ci ammaliamo? Ci curiamo usando i farmaci. Che succede se si ammalano le piante? Si usano agrofarmaci. Le fabbriche che producono farmaci per le piante, sono demonizzate al pari dell’Enichem di Priolo o di Porto Marghera, perchè hanno tra gli ingredienti, prodotti chimici. La chimica è demonizzata da tutti i cosiddetti ambientalisti (che magari fumano producendo mozziconi che non sono smaltibili). Quando si ammalano le piante e gli agricoltori perdono raccolti interi, non si vede un ambientalista a protestare. Quando esce il fumo dalle ciminiere di una fabbrica, eccoli tutti in rivolta. Poi accadono fatti come quello che è accaduto oggi. L’azienda Isagro S.p.A., ha organizzato una conferenza stampa che voleva essere la presentazione per l’evento “Fabbriche aperte”, evento promosso dalla Federchimica in occasione dell’Anno Internazionale della Chimica. Sarebbe stato utile per gli ambientalisti e i cittadini preoccupati  sapere che questa azienda ha controlli sulla sicurezza, formazione del personale, investimenti sui rischi dovuti a eventuali incendi, sapere che ci sono depuratori le cui acque vengono controllate ancor prima di arrivare all’impianto di depurazione, sapere che materiale tossico non viene trattato mai direttamente né dagli operai all’interno dell’azienda né dagli agricoltori che ne fanno uso per curare le piante. Sarebbe stato utile anche sapere che ci sono assidui controlli dell’ARPA, dei Vigili del fuoco, ispezioni Asl, che le certificazioni sono in regola. Sarebbe stato utile, ma non si è presentato nessun giornalista perchè non c’era niente da criticare, la chimica non va di moda. L’importanza della valutazione e gestione dei rischi è un fatto che non sembra interessare. Sono cose che si notano solo quando i fattori di prevenzione vengono ignorati ed è ormai troppo tardi per intervenire. Lì, in quei casi, la stampa è onnipresente, importuna e molto simile ad animali come sciacalli. Nell’indifferenza totale, però, ci sono persone serie che vanno avanti nonostante tutto, che organizzano concorsi a premi a tema nelle scuole medie e superiori, stand, fiere, dimostrazioni e divulgazione della materia su cui tutti sono esperti e nessuno è preparato. Ma si sa, chi non sa parla. E spesso scrive. E ancor più spesso critica. La conferenza stampa su “fabbriche aperte”, era di anticipazione ad una reale apertura di un’azienda che si terrà il 1° Ottobre, per mostrare come si lavora, cosa si produce, a che serve un farmaco per le piante, come si evita di inquinare. Alla conferenza sono stati invitati giornalisti di tutte le testate locali, ma anche giornalisti di testate ambientaliste di una certa rilevanza. E non si è presentato nessuno. All’evento Fabbriche Aperte sono stati invitati anche tutti i i comitati di quartiere, quelli di cui fanno parte tutti i cittadini preoccupati dai pericoli indotti da una fabbrica che ha a che fare con la chimica. A tutt’oggi ancora nessuno ha dato una risposta di adesione. Probabilmente ci sarà un’assenza totale della stampa anche il 1° ottobre, quindi. Ad ogni modo, noi c’eravamo e ci saremo il 1° Ottobre. I disfattisti no.

P.S. L’acqua non è altro che H2O. Il mondo è chimica.

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Informazioni su Antonella Serafini 149 articoli
violinista per hobby, giornalista per dovere civico e morale, casalinga per lavoro, contadina del web e "colpevole" di questo sito antonella@censurati.it