Gli interrogatori dei mafiosi che non andavano divulgati

Non stiamo parlando di inediti. Nè di scoop. Sono documenti vecchi dei mafiosi interrogati, ma che non faceva comodo divulgare perchè non funzionali alle strategie di certi meccanismi di potere.

Bene, dal momento che questi meccanismi non ci riguardano, ve li regaliamo noi, questi documenti. Non vogliamo essere complici dell’aggressione mediatica a Ultimo per convenienza, quindi ecco a voi estratti di interrogatori in calce il link per scaricare il pdf originale.

Buona lettura

Interrogatorio reso da LA BARBERA Gioacchino del 27.03.1998 ai sostituti proc. Vittorio TERESI, Teresa PRINCIPATO e Roberto SCARPINATO:

PM TERESI: Un’ultima domanda.. DI MAGGIO le parlò di cene, di aver partecipato  a cene, quasi per festeggiare l’arresto di RIINA, la sera stessa dell’arresto, nei giorni immediatamente successivi assieme ai carabinieri che avevano fatto le indagini.

LA BARBERA : No, questo in particolare non me l’ha raccontato, so che era.. che stava con i carabinieri, mi ha detto, in un appartamentino, che era tutti i giorno con loro, per cui aveva modo di continuare a .. a.. anzi gli ho detto pure, in quella occasione, se conosceva il Capitano ULTIMO, nel senso che ha tanto parlato il giornale e … una persona molto discussa e… come non lo conosco, un tipino magro, magro, infatti, quella volta, gli ho pure partecipato che BAGARELLA era proclivo a uscire un miliardo se qualcuno gli portava le notizie di questo capitano Ultimo

……….


Interrogatorio reso da ANZELMO Francesco del 04.03.1998 al Sostituto proc. Pietro GRASSO:

PM : Quindi pensò che fosse una trappola e volevano eliminarlo ?

ANZELMO : Si, anche perché io ricordando meglio, in quel famoso appuntamento che ci ha Bino con GANCI Raffaele e Totò CANCEMI, forse lui… ci…. In virtù di questa situazione che…  Bino PROVENZANO ci dice di vedere di attivarsi  per ritrovare a questo Capitano Quarra (?.. ULTIMO), lui tipo che tra noi forse mi sembra che ci disse ma ‘Zu Bino, lei pensa che ancora dura questa cosa Nostra? Una situazione del genere….

PM : Cioè dicendo dopo l’arresto di Riina ancora dura questa Cosa Nostra ?

ANZELMO : Si una cosa di questo genere.

PM : E questo chi glielo ha riferito ?

ANZELMO : GANCI Raffaele.

……….


Interrogatorio reso da CANGEMI Salvatore del 22.07.1993 al Procuratore Carlo CASELLI, e ai Sostituti Roberto SCARPINATO e Vincenza SABATINO:

CANCEMI : ……….Di recente tuttavia è accaduto che io, sempre in modo molto sfumato, abbia manifestato la mia contrarietà a Bernardo PROVENZANO quando questi ha esternato la volontà di uccidere il Capitano “ultimo”, cioè colui che aveva arrestato Salvatore RIINA. In particolare, è accaduto che verso la metà del mese di maggio  Raffaele GANCI, capo del mandamento della Noce, mi condusse con se ad un incontro con Bernardo PROVENZANO in una casa di Altarello di Baita. Era presente anche LA BARBERA Michelangelo, sottocapo della famiglia di bocca di Falco. Il PROVENZANO, dopo avere accennato ad alcuni problemi concernenti i suoi interessi nel settore degli appalti, rivolgendosi al GANCI, disse:zù Falò c’è la possibilità di prendere vivo il capitano ULTIMO e se non è possibile prenderlo vivo, di ucciderlo”. ……….


Interrogatorio reso da GANCI Caloggero del 16.09.1996 ai Sostituti Maurizio DE LUCIA e Gaspare STURZO:

PM: ….di fatto come le stragi ?

GANCI : Certo, Certo. Ma noi non ci dimentichiamo che, quando arrestarono il RIINA, mio padre con PROVENZANO si incontrò e PROVENZANO ci propose di… che c’era la possibilità di prendere un certo… un capitano dei Carabinieri che era prorio quello che aveva arrestato il… si diceva RIINA.

PM: Si,si. ULTIMO?

GANCI : Non lo so come si chiama

PM: Va bè, il codice è questo, quindi…

GANCI : E PROVENZANO quindi era….

………..

PM: Che cosa faceva ?

GANCI : …..che stavamo vedendo questa situazione.


Interrogatorio reso da GUGLIELMINI Giuseppe alle ore 15.30 del 09.05.1997 al Sostituto Maurizio DE LUCIA:

PM: Questo attentato in danno di CASELLI chi lo starebbe Organizzando?

GUGLIELMINI G.: Giovannello GRECO mi ha detto a me, dice “’U ziu ave a fare… dice… l’ave… dice… però ce l’ave chiossai cu capitano ULTIMO, dice, ave un chiodo ca.

………..

PM: Ma lo zio chi?

GUGLELMINI G.: ‘U ziu chi può essere ?

………..

PM: Si. Ma lei ha capito chi era?

GUGLIELMINI G.: Bino PROVENZANO

………..

PM: E che quindi doveva fare l’attentato a CASELLI.

GUGLIELMINI G.: SI

PM: E solo dell’attenta di CASELLI si parlò?

GUGLIELMINI G.: E poi iddu… mi ha detto a me: “Però ave un chiodo ca… cu capitano ULTIMO, dice ca l’ave ca, dice, ca c’è un amico du capitano ULTIMO ca canusce a nantro amico ru capitano ULTIMO, ca juocano insieme, fanno sport, non lo so.

PM: SI.

GUGLIELMINI G.: Dice.

PM: E chi si doveva fare il capitano ULTIMO?.

GUGLIELMINI G.: Dice ca chiddu se l’ave a portare a mangiare a chiddu ci avi a fari sapiri unni iavananu a manciare.

PM: Ma dove questo a Palermo?

GUGLIELMINI G.: No. Unnè in Palermo.

PM: E dove?

GUGLIELMINI G.: Non lo so io, mancu ‘u saccio unnè, ce l’ave a fare sapere chiddu d’unnè.

PM: Ho capito. Perché docvevano uccidere il capitano ULTIMO?

GUGLIELMINI G.: Si.

PM: Ho capito. E questo discorso gliel’ha fatto sempre Giovannello GRECO?

GUGLIELMINI G.: SI, sempre Giovannello.

PM: Che era un’idea di PROVENZANO..

GUGLIELMINI G.: Di PROVENZANO e…..


Nell’udienza il pentito LA BARBERA Gioacchino el xx.xx.xxxx durante il processo del ten. CANALE presso il tribunale di Caltanissetta:

Avv. TAORMINA: Va bene, comunque questa è la situazione. Lei col DI MAGGIO, a proposito dell’arrestodi RIINA, ha mai parlato delle modalità con le quali si giunse all’arresto di RIINA?

LA BARBERA : Ma, le modalità in particolare no, era… raccontando così l’arresto che era una cosa vagante, mi ha detto che era sorpreso coma mai… siccome io ero presente… ero presente nel senso ero all’esterno perché quella mattina c’era una riunione di molte persone capidimandamento di tutta la zona della sicilia, era stupefatto il fatto che dopo che hanno arrestato RIINA hanno… per come sappiamo tutti, non sono andati subito nell’abitazione ma abbiamo avuto il tempo di svuotare (togliere la casa?), dico abbiamo nel senso perché seguivo la cosa dall’esterno, ma abbiamo avuto il tempo di svuotare tutta la casa e nessuno è mai venuto.

Avv. TAORMINA: Lei ricorda se al DI MAGGIO, a proposito dell’arresto di RIINA, chiese informazioni sulle persone che vi avevano preso parte?

LA BARBERA : Non ho capito.

Avv. TAORMINA: Lei ricorda se al DI MAGGIO chiese chi aveva partecipato all’arresto di RIINA?

LA BARBERA :       Cioè se io avevo chiesto al DI MAGGIO?

Avv. TAORMINA: Si.

LA BARBERA : No, so che erano stati i Carabinieri però il particolare non gliel’ho chiesto.

Avv. TAORMINA: Senta le si ricorda di aver parlato con DI MAGGIO del Capitano ULTIMO?

LA BARBERA : Ma si… io non lo conosco, gli ho solo detto che il Bagarella era disposto…. Siccome quel periodo c’era un carabiniere che portava notizie per quanto riguardava dove si trovasse qualche collaboratore, qualche cosa, in quella occasione il Bagarella aveva proposto a questo carabiniere che ci dava queste notizie, pure un miliardo se ci diceva dove abitava in quel periodo il Capitano ULTIMO, non so se gli ho fatto questa confidenza a loro.

Avv. TAORMINA:  Si fermi un attimo. Allora lei ha incontrato solo due volte a casa Paolucci il signor DI MAGGIO. Di queste cose delle quali stiamo parlando e cioè delle modalità dell’arresto di RIINA, di chi vi aveva partecipato, del  Capitano ULTIMO e delle cose che lei ha detto rispondendo alla mia domanda, dove e quando ne avete parlato ? In quegli incontri di tre ore che facevate al ristorante?

LA BARBERA : Ma, siccome sono cose eclatanti, si parlava del più e del meno, sono discorsi che uscivano anche dai giornali nel senso che facevano un pò… ma non mi riguardava assolutamente altro… è soltanto voci così di quello che si apprendeva.

Avv. TAORMINA: Ma io volevo sapere non il contenuto ma quando ne parlavate? In quelli incontri…?

LA BARBERA : Cioè si parlava così, del più e del meno e la cosa più eclatante magari si discuteva, il fatto che mi diceva come mai… siccome dal giornale l’ha letto che ero presente all’esterno della casa di RIINA dove per dieci-quindici giorni non c’è andato nessuno a fare un sopralluogo, dice… insomma, perché lui era perplesso, dice… dice non l’ho mai capito come mai ce ne siamo andati subito e voi avete avuto il tempo di esplorare insomma tutto quanto… credo che l’abbia saputo poi anche dal giornale a parte la mia conferma.

Avv. TAORMINA:  Ma la mia domanda era moto più semplice: volevo sapere soltanto, ad esempio di questa vicenda relativa all’arresto di RIINA se voi ne avete parlato a casa della signora Paolucci ovvero in quegli incontri che duravano anche due-tre ore al ristorante di cui lei ha fatto menzione.

LA BARBERA : Ma sicuramente una delle volte che ci siamo incontrati, di preciso adesso… non ricordo, comunque ne abbiamo parlato.

Avv. TAORMINA: Signor LA BARBERA lei giustamente fa riferimento all’arresto di RIINA e dice “può essere stata anche una notizia di giornale che abbiamo commentato. Ma sulla possibiità di fare un attentato  ai danni del Capitano ULTIMO lei non poteva certamente non averlo letto sul giornale, quindi qui si tratta di un tema che avete trattato lei e DI MAGGIO. Chi l’ha trattato questo tema lei o il DI MAGGIO ? Chi l’ha introdotto?

LA BARBERA : No, ripeto, questa è stata una notizia…. Sto parlando io di molto tempo dopo la mia collaborazione ed erano già notizie che erano uscite nel giornale e quindi si sapeva. La conferma gliel’ho data perché gli ho detto che c’era il BAGARELLA che avrebbe dato qualsiasi cosa per poter rintracciare il Capitano Ultimo.

Avv. TAORMINA: Lei aveva letto anche questa notizia sul giornale, scusi ?! Che BAGARELLA aveva messo a disposizione un miliardo per fare uccidere ULTIMO?  

LA BARBERA : Si, quel periodo queste notizie uscivano dopo le mie dichiarazioni, dopo tempo uscivano sul giornale.

Avv. TAORMINA: Quindi anche questa era una notizia di giornale. E perché ne parla con DI MAGGIO? (le faccio una domanda sicuramente suggestiva): perché ne parla con DI MAGGIO? Perché si attendeva che DI MAGGIO poteva dare notizie su dove si trovava ULTIMO?

LA BARBERA : No, in tanto in questa fase… a me personalmente non è mai interessato dove abitasse ULTIMO, io mi riferivo a un fatto successo all’arresto di Totò RIINA.

Avv. TAORMINA: Stiamo parlando di ULTIMO.

LA BARBERA : Stiamo parlando di ULTIMO. Si parlava del Periodo dopo l’arresto di RIINA ma non m’interessava dove abitasse il Capitano ULTIMO.

Avv. TAORMINA: Ma, scusi, a lei che BAGARELLA  aveva messo in palio un miliardo per attentare al Captano ULTIMO, chi gliel’aveva detto a lei e a LA BARBERA ?

LA BARBERA : A me personalmente perché ci avevo io a che fare tramite un’altra persona con questo carabiniere che ci portava le notizie.

Avv. TAORMINA: Ho capito. E perché glielo dice al DI MAGGIO? Le domando: pensando che DI MAGGIO potesse darle qualche indicazione per trovare il Capitano ULTIMO?

LA BARBERA : No, assolutamente no! Io mi riferivo a quel fatto successo dopo l’arresto di RIINA, dopo giorni. Stiamo discutendo di un fatto già successo nel 93’….

Avv. TAORMINA: Si, ma io stò parlando del Capitano ULTIMO non dell’arresto di RIINA e le sto chiedendo se ne parla con DI MAGGIO dicendo che BAGARELLA aveva messo in palio un miliardo, se ne parla per vedere se DI MAGGIO è in grado di dare notizie. Se si e si, se è no e no. Come vuole.

LA BARBERA :  Assolutamente no, avvocato.

……….

Scarica i documenti originali qui in basso

Interrogatori di Cancemi, Ganci, Guglielmini, La Barbera

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Informazioni su Antonella Serafini 149 articoli
violinista per hobby, giornalista per dovere civico e morale, casalinga per lavoro, contadina del web e "colpevole" di questo sito antonella@censurati.it

1 commento

  1. Nel covo del boss dei boss sul letto un libro di Ultimo

    CORLEONE – Il rosario di legno è fra le coperte del letto disfatto. La Bibbia è ancora aperta, sul cuscino. Le altre quattro Bibbie sono sul comodino assieme a un libretto verde scritto dall’ uomo che arrestò Totò Riina il 15 gennaio 1993, il capitano Ultimo. «L’ azione, tecniche di lotta anticrimine». Il padrino ha sottolineato il capitolo sul generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.

    LA REPUBBLICA 12 APRILE 2006 .      SALVO PALAZZOLO

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