Giustizia per Nicola Calipari, giustizia per l’Iraq

Di Carlo Gubitosa e Alessandro Marescotti da
www.peacelink.it

C’

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47 commenti

  1. Suggerisco di leggere, sul caso Calipari e Sgrena, gli ultimi due pezzi su http://www.reporterassociati.org: si tratta di un’intervista e di un commento.
    Pr quanto mi riguarda, mi sembra che la Sgrena stia avendo la stessa sorte delle donne violentate che non solo hanno passato un guaio, ma devono pure sentirsi colpevoli…e di cosa?
    Ma perché la gente non si mette nei panni degli altri prima di lanciare invettive e accuse?
    F.

  2. purtroppo ti sbagli. eccezion fatta per quelle poche decine in buona fede, le varie simone e kompagne varie sono tutt’altro che un nutrito gruppetto di cretini. questo é quello che a loro fa comodo farti credere, ma dietro i mister bean dei girotondi, i puffoni pieroricca, e gli sturmtruppen euroimbecilli, c’é il solito attacco alla democrazia parlamentare occidentale che é iniziato nel 1919, e che non avrà termine molto presto, e non senza sangue.

  3. La Sgrena era libera di intervistare chi voleva, era il suo lavoro e ognuno lo fa come gli pare. Se avessero rapito un giornalista del “Giornale” sarebbe stata la stessa cosa. Identico sarebbe stato il diritto (e il dovere) di raccontare. E di ricevere tutto il sostegno necessario per tornare a casa sani e salvi.
    Ciao anonimo, nel mondo c’è più intelligenza di quello che pensi e l’intelligenza non ha colore politico…quindi non sai cosa ti perdi a dividere il mondo in cretini di sinistra e ??? di destra.
    Stammi bene, Federica

  4. Ciao Federica sono l’anonimo a cui ti riferisci
    ma non stavo parlando di te, ma di Antonella

  5. Non riesco proprio a capire come puoi aver pubblicato tante cazzate in poche righe. Eppure hai tutto il tempo di riflettere prima di premere il tasto che mette in linea quello schifo che hai scritto.
    Mi vengono i brividi solo a pensare che te e quelli come te ne avrebbero fatta morire di gente in Iraq. Parli e sbraiti, classico di colui che non ha capito niente.
    Conosci la Torretta? Sai chi è? Conosci la Sgrena? No, non sai un cavolo di niente, parli per quello che hai visto (niente) e sentito (niente). Quattro fotogrammi e due righe su giornali filogovernativi sono bastati al tuo misero cervello per farti sputare sentenze e sentirti superiore.
    La verità è che non sai niente e come tanti ignoranti vomiti sentenze.
    Io a scrivere le cose che hai scritto tu mi vergognerei pesantemente, tu invece te ne vanti. Mi sembra sufficiente per capire.

    Blue

  6. Nicola Calipari, morte di un agente segreto: “Un agguato forse no, ma un attacco ben pianificato si”

    di Roberto di Nunzio

    14 Mar 2005 Roma, 14 Marzo 2005. Domenico Leggero è il responsabile del comparto difesa dell’Osservatorio Militare, nato nel 1997. Domenico Leggero è un militare, esperto di questioni militari. e in particolare è uno degli uomini che cerca di affrontare e risolvere i problemi che attualmente pesano sulla nostre forze armate. Un esercito che si trova ad affrontare, spesso impreparato, crisi internazionali di origine politica e indecifrabile soluzione. Uomo prudente e preparato, Domenico Leggero era amico di Nicola Calipari, con il quale aveva a lungo collaborato. Nell’intervista che ha concesso in esclusiva a Reporter Associati rivela cosa è andato storto a Baghdad in quella drammatica notte della liberazione di Giuliana Sgrena…

    Parliamo subito di Nicola Calipari, è la prima volta, forse, che un funzionario del SISMI viene descritto da ogni schieramento politico come una persona competente, prudente e che concepiva il suo lavoro in modo trasparente…

    …mi permetta una considerazione iniziale: chi lavora nei servizi è obbligato a lavorare nell’ombra e proprio per questo spesso l’opinione pubblica è portata a credere che i nostri agenti siano specializzati solo in “lavori sporchi”. Ma non è così, almeno non sempre. E’ frequente che i funzionari dei servizi fungano da parafulmine per riparare i danni causati da decisioni politiche sbagliate. Il modo di lavorare di Nicola Calipari era sempre “evidente”, rispettoso delle regole democratiche.

    Lei conosceva Nicola Calipari?

    Sì certo, lo avevo conosciuto alla Questura di Roma quando dirigeva l’ufficio stranieri. In quel periodo è iniziata la nostra collaborazione.

    Lei era presente all’aereoporto di Ciampino all’arrivo della salma di Nicola Calipari?

    Sì, sono partito con la mia auto da Firenze e sono arrivato a Roma poco prima dell’arrivo del C-130 proveniente da Baghdad. Non sono andato però sulla pista insieme alle altre autorità, ho preferito aspettare Nicola nella sala stampa. Mi sembrava il posto più tranquillo, meno esposto. Ricordo tutta quella pressione…le telecamere delle Tv, le autorità, molti di loro non avevano neppure mai conosciuto Nicola…Sono comunque riuscito a salutare la moglie Rosa e i figli. Poi sono andato via.

    Una domanda che non posso non farle: secondo lei, secondo la sua esperienza militare e conoscendo la prudenza e le capacità del funzionario del SISMI cosa potrebbe essere accaduto quella notte nella quale Calipari ha perso la vita?

    Guardi, missioni come quella nella quale era impegnato Nicola Calipari vengono sempre pianificate con un unico compito irrinunciabile: “aprire una finestra”. Attivarsi attraverso l’unico referente presente sul campo dell’operazione, in questo caso il referente era un’ufficiale della CIA. Nicola Calipari non doveva rivolgersi ad altri che a quel referente e lo ha fatto certamente aprendo, appunto, una “finestra”.

    Cosa intende per “aprire una finestra”?

    Le faccio un esempio: quando un aereo “amico” deve sorvolare un territorio considerato ostile si indica un orario del sorvolo, e in quell’area, e nelle ore indicate la contraerea non spara. Al suolo nessuno deve essere a conoscenza del passaggio…solo così il veivolo passerà indenne.

    Nicola Calipari avrà quindi comunicato con l’ufficiale della CIA suo referente, spiegando dettagliatamente il motivo della sua missione, a quell’ora, su quella strada, con un ex ostaggio appena liberato in macchina? O si sarà limitato a una comunicazione generica basata solo sul rapporto di fiducia che lo legava al referente?

    Quello di Calipari è un tipo di lavoro dove non si è tenuti a dare nessun tipo di spiegazione, neppure a un referente tanto importante, come era l’ufficiale della CIA in quel teatro di operazione. Comunque avrà certamente comunicato con l’ufficiale della CIA. Su questo non ho dubbi.

    Il fatto che Nicola Calipari si trovasse a bordo di un’auto civile con targa irachena, e per quanto se ne sa, senza neppure una vettura di appoggio potrebbe avere in qualche modo influenzato l’incidente con la pattuglia di soldati Usa che si è poi verificato?

    No, non credo.Un’auto di appoggio poteva rivelarsi in realtà molto più pericolosa che non di sostegno all’operazione in corso. Per quanto riguarda il fatto che l’auto fosse civile e con targa irachena neppure questo è un dettaglio particolarmente significativo…

    Scusi lei mi sta forse dicendo che sè Nicola Calipari ha comunque comunicato i suoi spostamenti (se pure in forma generica) e che sarebbe transitato quella sera sulla strada dell’aeroporto di Baghdad dobbiamo pensare che la mancanza di comunicazione successiva, quella diretta ai militari in presidio lungo la strada, la dobbiamo addebitare all’ufficiale di raccordo americano?

    Guardi, dobbiamo sempre partire dalla scena del crimine, bisogna esaminare il quadro della situazione. Il gruppo di fuoco dei militari Usa impegnati in quel momento su quella strada ha compiuto un attacco contro l’auto dove si trovavano Nicola e Giuliana Sgrena che definirei come “goffo”. Probabilmente la causa è stata un’interruzione sulle comunicazioni che avrebbero dovuto mettere sull’avviso proprio quei militari. Questo mi fa ritenere che quel presidio di soldati americani non avesse ricevuto alcuna comunicazione sul transito di un auto che avrebbero dovuto seguire ma non impedire. I militari Usa hanno immediatamente aperto il fuoco contro quel veicolo, che deve esser apparso sospetto, mettendo in pratica gli ordini e le procedure di ingaggio ricevute dal loro comando.

    Secondo lei è ipotizzabile che dietro l’incidente ci possa essere stata l’intenzione deliberata di voler colpire i servizi italiani perché rappresentanti di un governo che ha scelto la strada del pagamento dei riscatti per arrivare alla liberazione dei propri ostaggi in Iraq?

    Io so solo che Nicola Calipari era un funzionario abilissimo, intelligente e scaltro. Quanto agli americani li ritengo sufficientemente pragmatici per comprendere – al di là delle questioni geo-politiche espresse ufficialmente – che il denaro, in alcune situazioni limite come quelle degli ostaggi occidentali in Iraq, è l’unica arma che può rivelarsi determinante.

    Quindi secondo lei per la liberazione di Giuliana Sgrena, è stato pagato un riscatto?

    No. E non credo neppure che sia stato pagato un riscatto per la liberazione di Simona Pari e Simona Torretta. Sono stati sequestri strani questi, atipici direi, quasi che una qualche regia occulta volesse comunicare al mondo intero come sono “sporchi brutti e cattivi” gli iracheni. Sono assolutamente convinto che si è trattato di sequestri politici…molto politici.

    Come forse lei saprà gira insistente la voce, un rumor potremmo dire, che Nicola Calipari, così scrupoloso e attento nel suo lavoro avesse organizzato le fasi della liberazione di Giuliana Sgrena seguendo esattamente le regole e le procedure messe a punto con i suoi referenti e collaboratori, tanto a Baghdad quanto a Roma, ma improvvisamente, proprio nell’ultimissima fase, quella del “prelievo” di Giuliana lasciata bendata, ma libera, dentro l’auto dei suoi sequestratori, Calipari possa aver percepito un pericolo, una smagliatura nell’organizazione…come se improvvisamente non si fosse più fidato di qualcuno o qualcosa… E abbia deciso all’istante di cambiare il piano e dirigersi in tutta fretta verso l’aeroporto in compagnia del solo maggiore dei carabinieri che si trovava alla guida della loro auto…

    E’ normale che non ci si fidi di nessuno se non dell’amico in quelle circostanze tanto particolari e in qualche modo estreme. Comunque se pur era previsto di portare Giuliana Sgrena nella nostra ambasciata di Baghdad ben avrebbe fatto Nicola e il suo fidatissimo maggiore a cambiare programma. L’ambasciata, in quelle circostanze, era decisamente il luogo più pericoloso dove portare Giuliana. Calipari ha fatto la cosa corretta e giusta. Questi sono casi dove non sempre si possono seguire burocraticamente le procedure.

    Se può mi risponda con franchezza: considera la morte di Nicola Calipari l’effetto di un incidente, un agguato o è avvenuto qualcosa che è ancora da decifrare?

    Questo è un punto davvero inquietante, io sono portato a escludere l’incidente così come ci è stato presentato fin dai minuti immediatamente successivi alla sparatoria, non so neppure se sia corretto parlare di un agguato nel senso letterale del termine, ma certo è che la dinamica dei fatti fa pensare quanto meno ad un attacco pianificato…ben pianificato. Servirà molto lavoro e molta trasparenza per arrivare alla verità.

    Che opinione si è fatto della Commisione mista italo-americana voluta dal governo italiano e accettata in linea di principio dalla Casa Bianca?

    Mi riesce molto difficile pensare e credere che gli americani metteranno a disposizione e condivideranno tutti gli elementi in loro possesso.

    C’è il rischio che la responsabilità dell’incidente venga addossata a un qualsiasi caporale Smith, una giovane recluta che avrebbe perso la testa?

    Sì questa eventualità è da mettere in conto.

    Secondo la sua esperienza cambierà qualcosa nella nostra presenza militare in Iraq dopo questo tragico episodio?

    Stia pur tranquillo che non cambierà nulla. Deve capire che c’è una grande differenza tra noi e gli inglesi nel gestire l’alleanza con gli Stati Uniti. La differenza sostanziale è che Londra è un alleato alla pari degli Usa, mentre l’amministrazione Bush considera noi italiani poco più di “personale di servizio”. Ubbidienti…

    Come definirebbe la presenza delle truppe straniere in Iraq? Una situazione di occupazione o di presenza di militari in missione di pace come sostiene il governo italiano?

    Missione esclusivamente di pace direi proprio di no…forse un’inedita via di mezzo tra guerra e pace. Ma certamente anche di guerra, questo è chiaro. Di occupazione e di controllo manu militari del territorio. In Iraq, non dimentichiamolo mai, c’è il petrolio e questo è l’oro del mondo. A Nassirya, dove sono le nostre truppe, c’è la più grande raffineria di petrolio dell’intero territorio iracheno. E questa è la contro partita che ci chiedono gli americani: se il petrolio vi piace e lo volete anche per voi allora proteggetelo insieme a noi…

    Quindi la presenza italiana in Iraq, in pratica, non potrà avere termine senza il consenso della Casa Bianca e del Pentagono? Siamo totalmente subordinati…

    Si, sì..siamo subordinati… Ad esempio leggerei la recente vendita degli elicotteri Augusta all’amministrazione Usa proprio in questo senso: un premio di fedeltà concesso al governo per l’industria italiana.

    Secondo lei di fronte ai rapimenti avvenuti in Iraq, e non dimentichiamo quello ancora non risolto della giornalista francese di “Liberation” Florence Aubenas, le mobilitazioni dell’opinione publica italiana e europea in favore della pace e contro l’occupazione dell’Iraq possono avere un qualche effetto sui sequestratori o sulle “centrali” che li ispirano?

    Direi di no. Né sui sequestratori né sui loro ispiratori.

    Per concludere possiamo dire che Nicola Calipari prima di rimanere vittima del fuoco amico, abbia concluso con successo la sua ultima missione?

    Sì, certamente si.

    Roberto di Nunzio
    direttore@reporterassociati.org
    (con la collaborazione di Barbara Galeazzi-Lisi)

  7. io invece non riesco a capire tu perchè pensi di potermi fare una romanzina, ti dico subito che non te lo puoi permettere
    per valutare una torretta o una sgrena bastano e avanzano le loro sciocche affermazioni
    si dicono pacifiste, però appena possono strizzano l’occhio alla “resistenza” iraqena, e quali metodi abbia questa “resistenza” nei confronti degli stessi iraqeni, l’abiamo visto tutti
    ma stiamo parlando di gente che almeno per l’immediato futuro con l’raq non avrà più niente a che fare, per fortuna degli iraqeni stessi aggiungo
    non sono filogovernativo come pensi tu e per informarmi in genere leggo il corriere della sera
    tu invece che leggi di solito
    le idiozie riportate da quotidiani “obiettivi” come liberazione o il manifesto?
    prima del dare del poco informato a chichessia, pensa prima a come t’informi o meglio disinformi tu, che è meglio (per te s’intende, perchè per quanto mi riguarda, non può fregarmene di meno)

  8. decisamente illuminante…

    Vorrei aggiungere un commento preso da un utente del BdS in relazione ad un articolo sullo stesso argomento:

    “L’articolo di Red è una sinfonia. Evidentemente Red crede di vivere in un mondo armonico: il bene (tutto da una parte), il male (dall’altra parte), i buoni (sempre uniti), i cattivi(possibilmente divisi, perchè devono perdere) e, immancabilmente i traditori. La verità è molto più complessa e anche più banale al contempo: se c’è da salvare una vita umana si paga un riscatto, è sempre successo e sempre succederà. Che fine faranno poi i soldi del riscatto è altra cosa. Non ci trovo nulla di scandaloso. Del resto la guerra l’hanno voluta gli americani, mica gli iracheni! E guerra sia! Sulla morte di Callipari ho una personale teoria: è stato ucciso dagli americani perchè dava fastidio, non perchè liberava ostaggi col riscatto. Aveva accumulato troppe informazioni e troppi informatori dovevano vederlo come un interlocutore affidabile; poteva quindi diventare un elemento di disturbo all’esecuzione della PAX AMERICANA, dare un ruolo all’Italia, che avrebbe dimostrato,col tempo, che il terrorismo si combatte con l’intelligence e non colle divisioni di fanteria. Il fatto che sia stato ucciso mentre liberava la collega Giuliana Sgrena, proprio quando la conduceva all’aeroporto, rende credibile l’ipotesi: morto lui, in quel frangente delicato, la cosa non poteva non diventare di dominio pubblico, e così ugualmente sarebbe stato se nessuno fosse morto. Contemporaneamente si sono “bruciati” anche gli altri nostri agenti; Callipari oggi è l’eroe…fa comodo per nascondere questa verità. Ciampi e Berlusconi non si sono certo mossi per Callipari, in questi giorni, ma perchè iniziano a capire, tardivamete, che il nostro pseudoalleato – gli USA – non è per niente affidabile, perchè persegue una politica imperiale, lontana anni luce dall’atlantismo ed altre cavolate da guerra fredda, ormai superate dalle guerre preventive e compagnia bella. Con Callipari il ruolo dell’Italia in Iraq, quello millantato dal nostro governo fino ad oggi, e che avrebbe potuto avere anche un senso col tempo, è stato spazzato via da una raffica di mitragliatore. Non è morto solo un eroe. E’ stata ferita gravemente la politca estera d’Italia in MO. Naturalmente la commissione d’inchiesta multilaterale stabilità che si è trattato di un incidente, per placare gli animi di tutti i riottosi. Se quanto avvenuto a 700 metri dall’aeroporto di Bagdad non è abbastanza per ritirare i nostri soldati da Nassyria, se non altro per dare una risposta secca alla politica Usa, che altro deve succedere?

    Mimmo Pelagalli – 13.03.2005″

    Sergio R.c.P.

  9. io uno pseudonimo me lo sono messo,e tu?..con chi ho il piacere di parlare!?
    dal tuo inervento,in cui mi dai dell’idiota perchè la penso in maniera diversa da te,dimostri ancor più quanto sono falsi e ipocriti quelli come te! che parlano di pace,brandendo manganelli, bruciando negozi e vetrine! paradossalmente ho più rispetto per quelli che si recano in iraq
    a combattere con la “resistenza” che i figli di papà che fanno i campi antimperialisti per raccogliere fondi per la “resistenza”(vi siete mai chiesti che fine facciano quei soldi e come fanno a farli pervenire alla resistenza???)e poi la sera tornano a dormire nell’attico che il papi ha
    in via delle moscowe a milano!
    tu affermi:”Dici che è il Calipari che l’ha salvata e non il suo pier, e vorrei vedere! L’avete voluta l’Italia in Iraq ed è giusto che muoviate le chiappe anche voi.” sei un idiota molto più di me,anche amesso che la guerra l’abbiamo cercata noi nessuno ha detto alla puttana di recarsi in iraq,anzi alla bagascia è stato più volte consigliato(tramite la farnesina)di tornarsene a casa!e quindi,come detto anche da berlusconi,la cara stronza se l’è cercata,restando più di 4 ore nella moschea sunnita,lasciando il tempo per il sequestro,forse perchè dichiarandosi antiamerikana credeva di essere al sicuro??? mha?!anche se nessuno mi toglie dalla testa che quel sequestro è stato ben architettato dall’italia!
    ma escludendo quest’ultima mia congettura personale,l’unica terrificante ipotesi e che la signora sia molto più idiota di me e te messi insieme il che non mi meraviglierebbe!
    mi dici di recuperare un pò di dignità,ma fammi il piacere!!?
    tu e tutti i tuoi kompagni dovreste recuperare la dignita’,voi che avete sostituito il tricolore con la bandiera arcobalena,voi che la storia ha sconfitto perchè avete sempre (e continuate ad avere)idee sbagliate,gente sbagliata.
    ma il resto te lo spiego un altra volta……ora torna in piazza dai toui amici girotondini che ti aspettano così potrai limonarti un marocchino potrete bruciare la bandiera americana(..azz!ma non vi piglia mai fuoco la maglietta??!)e sodomizzarvi con razzo rpg che un vostro amico resistente vi ha portato dall’iraq come souvenir….su bravo vai…su..su!
    XMAS

  10. ti sei messo un nick, ma questo non vuol dire che puoi insultare e offendere chi rischia la vita per portare un po’ di informazione e chi fa un lavoro pericoloso (a proposito, che lavoro fai, tu? bonifichi ambienti da mine antiuomo?).
    nessuno ha il diritto di offendere.. per molto meno ho CENSURATO persone (purtroppo anche di sinistra) che hanno insultato e offeso. se proprio vuoi usare un nick, registrati, in modo che i log possono essere consegnati alla postale in caso qualcuno si senta in diritto di sporgere denuncia.
    Chi si registra, si assume le proprie responsabilità, chi usa un nick non lo fa…. si nasconde! Questo vale per tutti quanti fanno i gradassi da anonimi. Complimenti, uomini veri!
    Prima di fare il saputello e sparare sentenze, conta fino a 10. E quando hai contato…. ricomincia da capo

    Perfino Fede ha offeso senza dare della puttana.
    non è difficile essere migliori di lui, anche solo di una tacca.

    saluti

  11. Capisco che tu ti sia sentito provocato, ma potevi limitarti ad insultare il tuo interlocutore (non entro nel merito del vostro discorso, nel quale, con qualche sforzo, trovo argomenti convincenti da entrambe le parti), invece di sputare certi epiteti poco consoni che qualificano maggiormente te che le persone a cui ti rivolgi…

    Eppoi se non ci fossero le tanto vituperate operatrici del sesso come faresti a farti una sveltina ogni tanto? Scusami amico, ma te la sei cercata…

    Ad majora!!!

    Sergio R.c.P.

  12. mi sembra una giusta sferzata nei confronti di una stampa sempre prona, che si schieri o no a destra o a sinistra….

    ecco a Voi:

    11.03.2005
    Perchè è così facile mentire?
    di Ariel

    Provo a mandarvi per traverso questa bizzarra idea dell’Italia per bene

    Ogni tanto è utile mettere da parte i giornali del giorno prima per rileggerli il giorno dopo. Soprattutto perché il giorno dopo si trova sempre qualcuno che la spara più grossa del giorno prima.

    Oggi, che è venerdì e il fine settimana si appropinqua, potremo cominciare a riflettere sulla copertina di Panorama che annuncia, spiaccicando una foto di Gianni Letta, che siamo un Paese rispettabile.

    Siamo diventati a quanto pare un Paese di gente per bene con la tragica morte di Nicola Calipari, che era davvero, lui sì, una persona per bene.

    Lo siamo diventati, sembra volerci dire Panorama, perché Gianni Letta ha tenuto una degna orazione funebre dell’agente del Sismi che ha sacrificato la sua vita per Giuliana Sgrena. Perché Letta (citiamo sempre dalla copertina di Panorama: “L’emblema di una nazione che vuole smettere di litigare”), ha pronunciato parole commosse e affettuose, invitando gli italiani a stringersi a coorte.

    Un Paese per bene, tanto per cominciare, non mente ai suoi cittadini. Prendiamo i giornali di ieri e leggiamone i titoli. Il Corriere della Sera: “Berlusconi: L’ Italia non cede ai ricatti”. Il Messaggero: “Berlusconi: mai ceduto ai ricatti”. La Stampa: “Berlusconi: non cediamo ai ricatti”. Il Sole 24 Ore: “Berlusconi: respinti i ricatti per Sgrena”.

    La Repubblica: “Fini: dall’Italia nessun riscatto”. Il Giornale, ma questo è già più scontato: “Berlusconi: mai ceduto ai ricatti”.Fa eccezione la sola Unità con un titolo diverso: Calipari, nessuna risposta da Baghdad. Dei telegiornali più seguiti non mette conto nemmeno più di parlare.

    Naturalmente, almeno alcuni, quelli che si preoccupano di salvare il salvabile in questo trionfo di ipocrisia, accostano al titolone di prima qualche commento problematico.

    E’ il caso della Repubblica o del Corriere della Sera su cui Paolo Franchi scrive un fondino intitolato: “Riscatti, non si paghi più”. Non se ne comprende il perché, visto che viene spiegato a caratteri di scatola che mai e poi mai il nostro Paese ha pagato per riavere sani e salvi la Sgrena, le Simone, o i tre body guards riportati in Italia, anche loro, dal povero Calipari.

    Sappiamo tutti, davvero tutti, che i giornali di ieri avrebbero dovuto titolare diversamente.

    Qualche esempio? Vediamo. Esempio di titolo battagliero:Il governo mente al Parlamento e dice che non è stato pagato nessun riscatto” Esempio di titolo ragionevole: “La ragion di Stato induce il governo a negare i riscatto per Sgrena, oppure: “D’ora in avanti mai più riscatti per gli ostaggi italiani”. Ancora: “Gli americani chiedono al governo una pubblica abiura della politica dei riscatti”.

    Invece no. Perché è così facile mentire? Perché trasmettere, con la forza di un titolo da prima pagina, un’informazione nel migliore dei casi fuorviante?

    Lo sanno anche i sassi che la verità è un’altra ed è lì a testimoniarlo una lunga storia italiana fatta di mance e occhi girati dall’altra parte, di armi amorevolmente lasciate transitare sul territorio nazionale, o di terroristi restituiti ai paesi d’origine in cambio di quieto vivere e riconoscimenti di placida immunità.

    Visto che nessuno se la sente di farlo, proviamo noi a rompere un po’ di uova nel paniere.

    Nicola Calipari, ha detto Gianni Letta con tono grave nella basilica di Santa Maria degli Angeli, “ha ridato la patria agli italiani”. Gli italiani, quelli come Calipari, la patria ce l’hanno sempre avuta e c’è da chiedersi invece quanti, tra le alte cariche istituzionali presenti ai funerali dell’agente del Sismi, possono dire lo stesso.

    Può dirlo un presidente del Consiglio che si è tagliato e cucito leggi benevole, e che annuiva gravemente alle parole di Letta? Puo’ dirlo Letta stesso, oggi celebrato come grande cerimoniere di un’Italia riunificata dal dolore, che di quel presidente del consiglio è lo spregiudicato consigliere? Può dirlo un presidente della Camera che manifesta stima e solidarietà a un condannato per concorso in opere mafiose?

    Chissà, forse sarebbe stato meglio lasciare l’omaggio a Nicola Calipari solo alle persone anonime che si sono strette intorno al suo feretro e ai suoi colleghi. Tutto sarebbe stato più vero.

    Morto per un gesto di autentica generosità, Calipari è stato celebrato da chi probabilmente non meritava questo privilegio.

    Vi ho mandato per traverso questa stravagante idea dell’Italia per bene? Perfetto. Era proprio ciò che volevo fare.

    Ariel

    Sergio R.c.P.

  13. questo perchè,come sempre,non si è portato nessun argomento per confutare le mie tesi,ma mi sono state fatte offese personali e accusato di essere leccaculo degli americani…..va bene,ma le mie ipotesi qualcuno ha il coraggio di smentirle???!!
    mi pare di no! la sgrena è,e rimane,la responsabile morale dell’uccisione di calipari, e non mi raccontate la favoletta che il suo coraggio me lo posso solo sognare,perchè nel suo caso non si è trattato di coraggio,ma di autentica iresponsabilità è deficienza (anche se ripeto sono convinto
    della macchinazione di tutto dall’italia,se no come si spiega che un giornalino appena più che folkloristico,mandi un propria reporter senza la possibilità di garantire un minimo di sicurezza?!)
    come da vostra consuetudine cercate di mitizzare chi mito non è,come il “povero”carlo giuliani che,per chi non l’ho ricorda,con passamontagna ed estintore cercava di sfondare la testa a un suo coetaneo,che è stato messo in croce perchè aveva osato difendersi…..se fosse rimasto nel corteo a manifestare(com’era suo diritto)forse,anzi sicuramente,sarebbe ancora vivo!
    e cosi la giuliana non è colpevole,la colpa è degli altri(certo i responsabili saranno identificati e puniti senza bisogno di mitizzare un incosciente)
    su “repubblica” dopo la fratellanza iniziale si è anche accennato all’incoscienza del calipari (leggere per credere)!
    x antonella
    non stento a credere che tu abbia censurato per molto meno,visto che il tuo maestro Prodi a mandato delega ai suoi legali di chiudere il sito di satira politica http://www.ilgiulivo.com.e mentre i siti contro berlusconi si sprecano (addirittura il berlusca ne ha premiato uno !!) mentre quell’idiota della DANDINI sfotte oriana fallaci sul suo tumore e Fo fa il deficiente(pensare che è un premio nobel)…senza contare Luttazzi! avete gridato allo scandalo per la presunta soppressione della satira da parte del berluska!invece il prodi manda direttamente i dobermann all’attacco!…quindi censurami pure!
    si predica bene e si razzola male!!!…..la storia della sinistra
    Xmas

  14. allora… ste cazzate valle a scrivere altrove, dove hai spazio, visto che le cose censurate erano insulti fatti dalla sinistra verso la destra.

    E mentre cerchi qualche sito migliore di questo, fai pure una ripassatina all’italiano, patriota, che “a mandato” si scrive con l’h davanti.

    e non so se hai notato, ma quando censuro, metto gli asterischi al posto delle parolacce, non taglio altro.

  15. Come hai potuto notare, ho premesso che eri stato provocato.
    Ho detto che posso condividere alcune delle tue argomentazioni (non quella della responsabilità della Sgrena nell’omicidio Calipari, per tanti motivi la ritengo incondivisibile e te li spiego più avanti).

    Non ho gradito, nè giustificato, il modo in cui hai manifestato le tue opinioni e in cui hai reagito alla provocazione.

    Lasciamo fuori la vicenda Giuliani da questo discorso, che mi sembra poco attinente e sull’italico stile di fare di tutt’erba un fascio, in una parola banalizzare.

    Se tu mi insultassi, per esempio, ciò non mi darebbe nessun diritto di insultare, che ne so, una terza persona, gratuitamente, meschinamente e con epiteti che (come ho detto a te qui sopra) squalificherebbero più me che la terza persona.

    Io non ti conosco e non mi interessa disquisire del tuo ipotetico coraggio, come non è interessante parlare del mio. Le discussioni su questi binari a cosa servono? A nulla…

    Senza rancore amico mio, ti ho detto con franchezza e con rispetto quello che pensavo, se mi sono permesso un certo stile colloquiale è perchè mi sembra che noi si sia sempre, bene o male, riusciti a discutere serenamente su tutto, nelle reciproche differenze, rispettandoci.

    Saluti cordiali,

    Sergio R.c.P.

    Ti spiego, attraverso un botta e risposta preso da un altro sito, il perchè, a mio avviso, è un’idiozia parlare di responsabilità della Sgrena nell’omicidio Calipari.

    Ecco a te, dal BdS (se avrai la pazienza di leggertelo tutto, è la discussione fra uno che, su questo argomento, la pensa in maniera simile a te, ed uno che la pensa in maniera simile a me, più altri in ordine sparso….):

    Re: LA MIA VERITA’
    EN – 07.03.2005
    Felicissimo che Giuliana Sgrena sia tornata a casa sana (quasi) e salva. Però, però: come ha scritto ieri Scalfari su Repubblica, ha sicuramente peccato di superficialità e mancanza di professionalità (4 ore all’interno dell’area occupata dai profughi di Falluja? e all’uscita chi si aspettava di trovare, la banda del paese che suonava O sole mio?).

    Un comportamento del genere, e l’articolo riportato in questa pagina, mi fanno pensare che comunque non si sia resa conto della situazione in cui si trovava a operare: cosa volete che importi a un “insurgent”, a un bandito o a un terrorista se quell’italiano o quella italiana è un bodyguard, un mercenario o un giornalista che scrive per una testata pacifista? Da quando in qua gli estremisti di qualsiasi parte politica o geografica fanno queste distinzioni? Tanto per restare a casa nostra, forse che Oriana Fallaci distingue tra musulmani buoni e musulmani cattivi?

    La verità è che chi sta in zona di guerra dovrebbe sempre ricordarsi che ogni errore può uccidere: l’errore di Giuliana ha ucciso Nicola.

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    Re: LA MIA VERITA’
    ivan.callari – 07.03.2005
    L’agente italiano è stato ucciso da una raffica di mitra partita da un fucile americano.
    Al suo posto poteva esserci un bambino, una donna o un povero disgraziato irakeno.
    Al suo posto, nel mese precedente, ci sono stati, infatti, parecchi civili irakeni.
    Costoro al contrario della Sgrena stanno a casa loro.
    Che cosa bisogna avere nel cervello per affermare che Calipari è morto a causa della Sgrena?
    Forse l’assoluta lobotomizzazione che purtroppo albergava tra i poveri imbecilli che si sono divertiti ad Abu Graib.
    Un Benvenuto alla democrazia degli idioti

    ———-

    caro en, vai ancora più a monte…
    duiliodelbarone – 07.03.2005
    Se Calipari è morto per la sgrena, caro en, cerca di risalire ancora più in alto. La sgrena era lì per fare il nostro mestiere: raccontare la verità su una guerra del suo paese. Allora la colpa va a chi a quella guerra ha partecipato: il governo e cioè silvio berlusconi.
    Se l’italia non fosse andata in iraq un piccolo giornale come il Manifesto non si sarebbe potuto permettere di inviarvi un giornalista….
    Stavamo tutti a casa e la sgrena poteva raccontarti Sanremo….
    Cosi, caro En, eri molto più contento…

    ————–

    Re: LA MIA VERITA’
    EN – 07.03.2005
    Complimenti a Ivan Cavallari per l’argomentazione fine ed erudita.
    Ora che so di essere un lobotomizzato e un idiota (quindi un suo affine), posso spiegare quello che ho scritto in termini per lui comprensibili: che il rapimento della Sgrena è la causa prima della morte di Calipari, penso che nessuno possa negarlo: senza il rapimento, e la successiva liberazione, quell’automobile non sarebbe stata su quella strada in quel momento; che il rapimento sia stato “facilitato” da un errore di valutazione della giornalista, anche; che infine a premere il grilletto non sia stata lei, mi pare addirittura ridicolo doverlo scrivere.

    Re: LA MIA VERITA’
    EN – 07.03.2005
    Duilio, non ho mai detto che preferivo che la Sgrena (e come lei gli altri giornalisti) stessero a casa loro: anzi! Penso però che in una situazione come quella occorra muoversi con molta cautela e prudenza. Lo ripeto, quando non hai margine di sicurezza, e in guerra il margine di sicurezza non esiste per definizione, ogni errore può uccidere.

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    Re: LA MIA VERITA’
    ivan.callari – 08.03.2005
    Al brillante EN rispondo riprendendo qualche buona teoria del diritto penale materia che grazie alla civiltà e nel corso dei secoli si è andata affinando e consente ora, nell’incriminazione del reo, una certa lucidità e imparzialità di giudizio.
    La sua affermazione per cui il rapimento Sgrena o l’ostaggio Sgrena avrebbe provocato la morte dell’agente Calipari appartiene al cosidetto caso scuola che viene illustrato agli studenti del primo anno di diritto per confutare la cosiddetti tesi della “probatio diabolica” più tecnicamente definita come “conditio sine qua non”; è giocoforza risalire, utilizzando questo schema elementare, ad un’infinità di condizioni poste in essere nel passato le quali cambierebbero di volta in volta il responsabile dell’evento crimonoso.
    Al povero EN rimando l’esempio del pedone investito e ferito da un’automobilista che muore all’ospedale per un incendio fortuito occorso nei locali di degenza. Di chi è la colpa?
    Per fortuna nostra e dello stesso EN, giuristi ed uomini di buon senso hanno superato questa primitiva teoria: il nesso causale viene spezzato ogni qual volta sopravviene “un evento” o “un fatto” da solo e in sè necessario a provocare una determinata fattispecie di reato.
    Nel caso in questione, si trattava delle fucilate dei Marines.
    Un ragazzo di 19 anni, diciamo che ci impiega all’incirca dieci minuti a comprendere la lapalissiana evidenza della “causalità adeguata”,
    ad EN quanto tempo gli ci vuole?

    ————-

    Re: LA MIA VERITA’
    EN – 08.03.2005
    Proviamo con una metafora: il Sig. Rossi è un esperto alpinista, uno dei migliori al mondo. Non solo, è anche un accanito ambientalista: la montagna incontaminata è un dei suoi cavalli di battaglia.
    Il Sig. Rossi è talmente bravo come alpinista, e talmente accanito come ambientalista, che comincia a pensare che la montagna sia sua amica.
    Un giorno, decise di cominciare una difficile scalata alla parete forse più pericolosa della montagna, nonostante le previsioni del tempo siano proibitive. Non solo, una volta arrivato in cima alla montagna, decide di trattenersi oltre il ragionevole.
    Al momento di scendere, si scatena una bufera, e il nostro Sig. Rossi si ritrova bloccato sulla montagna e in pericolo di vita.
    Si muove allora il Soccorso Alpino: una squadra raggiunge il Sig. Rossi, e lo porta in salvo.
    Purtroppo, durante la discesa, una valanga travolge il gruppo, e muore il Caposquadra, Sig. Bianchi, mentre il Sig. Rossi rimane solo lievemente ferito.
    Certo, la morte del Sig. Bianchi non è colpa del Sig. Rossi, ma è certamente stata causata dalla superficiale decisione iniziale di trattenersi in cima alla montagna.

    Fuor di metafora: Cavallari, il tuo ragionamente parte dal presupposto che io ritenga Sgrena colpevole di quel che è successo a Calipari: io invece, ho semplicemente detto che Sgrena è stata superficiale, ha commesso un errore (eccesso di confidenza) e che questo errore ha portato infine, certo insieme ad altre circostanze, alla morte dell’Agente del Sismi.
    Detto questo, penso che potresti concedermi la buona fede, invece di divertirti ad insultarmi (cosa che descrive più te di me).

    Infine, un’ultima cosa: anche Calipari, a quanto si legge sui giornali di oggi, ha fatto un errore di superficialità: pare che gli Americani non avessero idea del suo arrivo. Ora, Calipari è morto, per cui su di lui si stende il velo pietoso
    e non ci si chiede dove e come abbia (eventualmente) sbagliato: ma Giuliana è viva, per fortuna.
    Oppure siccome è una giornalista (e di sinistra) non si può criticarla?

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    Re: LA MIA VERITA’
    ivan.callari – 08.03.2005
    Senza volertene,
    caro EN sarai un bravo studente ma sicuramente sei poco dotato per il “diritto” (magari solo quello penale);
    l’interessante metafora che porti ad esempio, e che metafora non è, riguarda il classico caso di forza maggiore ed evento fortuito, naturalmente previsti in tutti i codici penali tra cui quello italiano, casi che prevedono la totale esclusione della colpa, salvo l’agente si sia messo di sua spontanea volontà nella situazione di pericolo che ha poi provocato l’evento dannoso.
    Nel nostro caso, il tuo ragionamento filerebbe e il nesso causale tra rapimento e morte di Calipari sarebbe plausibile a due sole condizioni:

    1)Calipari muore mentre libera la Sgrena dai rapitori,
    2)Calipari muore perchè gli americani vogliono far fuori la Sgrena.

    In questi due casi, ci sarebbe una possibile e del tutto arbitraria nonché elementare connessione tra la Sgrena e la more dell’agente.
    Nel caso, invece più verosimile che Calipari sia stato vittima del grilletto facile di una pattuglia americana, credo si possa concludere che non ci sia il benché minimo collegamento tra l’evento morte di Calipari e la condotta “irresponsabile” della Sgrena qualche mese fa.
    Anche perchè, la cosa più raccapriciante di tutta la vicenda, agguato o non agguato, resta la facilità con cui i militari americani fanno fuori qualsiasi essere umano si avvicini, anche per sbaglio, ai loro fucili.
    Sono costernato per la morte di una persona come il nostro agente ma, sono ancora più disgustato per le centinaia di vittime civili irakene che vengono fatte fuori senza per giunta aver scelto di fare un mestiere che prevede questa eventualità.
    E non venitemi a dire che crepare in democrazia è più bello che crepare sotto Saddam.
    Qualcuno ricorda Platoon, o Apolicapse Now, oppure un interessante film di De Palma Vittime di Guerra?

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    Re: LA MIA VERITA’
    EN – 08.03.2005
    Caro Ivan, grazie per la lezione in punta di diritto: mi sembra di poter dire che, forse, stiamo dicendo la stessa cosa, ma da due prospettive diverse. Se io avessi voluto intentare un processo a Sgrena, avresti sicuramente ragione tu: invece io mi accontento di ricordare che tutto è partito da un errore di valutazione.
    Infine, mi associo pienamente al tuo disgusto.

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    Re: LA MIA VERITA’
    ffederico – 10.03.2005
    un’osservazione mi viene da fare: il diritto all’informazione e’ una liberta’ irrinunciabile.

    gli iracheni rapitori di giuliana non volevano e vogliono lei ed i suoi colleghi giornalisti a curiosare e fare domande.
    il governo italiano non vuole che i giornalisti si muovano in maniera “indipendente” in zone da loro non “controllate”.
    gli americani neanche a parlarne. vorrebbero decidere tutto da soli.

    ma se tutti vogliono la stessa cosa, indipendentemente dalla parte che difendono, ma perche’ c’e’ ancora qualcuno che insiste a non darglielo?

    secondo me un motivo puo’ essere che, ad essere informati corretamente, indipendentemente, direi quasi lealmente, e’ ancora un nostro diritto. rientra nelle nostre LIBERTA’. quelle stesse liberta’ che hanno tentato di farci credere che avremmo perso se saddam avesse realmente costruito armi di distruzione di massa.
    mica veramente crediamo che ci avrebbero ammazzati tutti magari fuori al cortile di casa? il pericolo vero (e quello con cui ci hanno minacciati i nostri governi) e’ che questi “presunti dittatori” ci avrebbero potuto limitare tutte le nostre liberta’.

    allora dico a EN, non e’ giuliana che non deve andare in zone non “coperte” dai nostri per evitare poi il fatale incidente.
    sono i nostri che DEVONO accompagnare giuliana in nome di quella liberta’ (in questo caso di informazione) che stanno difendendo da quando sono in guerra. sono i nostri che avrebbero dovuto proteggere chi rappresentava, in quel momento, una delle noste liberta’ fondamentali.

  16. ma quando la smetterai di postare le solite coglionate sinistroidi?
    quando sarà, sarà sempre troppo tardi……….

  17. quando la finirai di postare le solite idiozie sinistroidi antiamericane?
    sai che noia……

  18. Quando tu la finirai di scrivere stupidaggini e inizierai ad avere un paio (non dico di più) di argomenti da discutere, allora ne parleremo, ma finchè ti limiterai ad essere un anonimo tra gli anonimi, un nulla tra i nulla, è megli che te ne resti nella tua cuccia, bello….

    Sergio R.c.P.

  19. professoressa se non ho messo l’h davanti sai com’è ogni tanto mi tocca pure lavorare e non ho molto tempo per rileggere quello che scrivo
    (bonifico ambienti da mine antiuomo!)
    asta la vista baby!

  20. Difficile aggiungere qualcosa in più di quanto è stato scritto.
    Ma noi Italiani, una volta per tutte, dobbiamo prendere atto che il potere centrale (Roma) fa quello che vuole, alla faccia di tutti noi.
    E non gli è difficile: basta dare agli Italiani, quello che chiedono: Calcio, Superenalotto, Lotterie di tutti i tipi, Grattati lì e poi scopri di la…e via dicendo… Quando poi, intere categorie di lavoratori scioperano perché non gliela fanno più, vengono sistematicamente fatti passare per incontentabili: basta seguire le provocatorie , superficiali interviste che i giornalisti televisivi, cronisti, fanno ai partecipanti durante le manifestazioni di protesta o di astensione dal lavoro.
    Ma loro, deputati, senatori, ministri e tutti coloro che fanno parte del parassitario carrozzone governativo, quando viene fatta la proposta di aumentare di 1000- 2000 € i loro più che sostanziosi stipendi , ce ne fosse uno , che dicesse di no! E non indicono un referendum per vedere cosa pensino gli Italiani, dei consistenti stipendi e privilegi che deputati e senatori e ministri si sono dati, alla faccia del Popolo Italiano. E meno male che costoro, sono nostri rappresentanti! Nicola Calipari ha dato la Sua vita, per altruismo , per etica professionale , per convinzione: era infatti orgoglioso di servire il Suo Paese ,(che i nostri politicanti sfruttano e prendono in giro con false promesse dandoci briciole invece di pagnotte) tanto da dare la Sua vita per l’ Italia e gli ideali democratici , così presenti negli aridi discorsi di chi ancora non si è dimesso dalla carica che occupa e che , anzi, chiede spudoratamente a tutti noi , di riconfermarlo…Sappiamo tutti che chi va al Potere, si dimentica subito di chi (o coloro) l’ha aiutato ad arrivarci. I nostri cosiddetti governanti , in questo , sono dei veri artisti …Peccato: La vita di Nicola Calipari, era più preziosa di tutti loro messi assieme: non ne sono degni… E poi, andare in Iraq per fare gli interessi degli USA (vedi petrolio e dominio mondiale, in prospettiva)e fare la parte dei fratellini minori, trattati ipocritamente, da amici (come cagnolini obbedienti) non ci fa molto onore…Voi che ne pensate?

    Spartacus

  21. Questa situazione, cioè il caso Sgrena/Calipari ci ha posto di fronte ad un’anomalia, a mio avviso, cioè una stranezza ingestibile dal regime mediatico.
    La prima anomalia è la stranezza degli interpreti: una giornalista “di frontiera”, dichiaratamente comunista; un’agente dei servizi di sicurezza dello stato morto nell’adempimento della propria funzione; un contingente di soldati di un paese “amico” e “alleato” ma svincolati dalla funzione di difensori e normalizzatori di una situazione estrema e con la licenza di uccidere.
    Seconda anomalia la scenografia: un territorio pacificato e soltanto controllato da truppe alleate con funzioni di polizia (senza nessun mandato se non quello dei propri capi di governo) in aperta violazione con tutte le leggi del diritto internazionali.
    La terza e ultima anomalia è la notizia stessa, ingestibile dalle veline filogovernative.
    Una vera bomba mediatica in cui non si capisce bene dove stanno i buoni e i cattivi (cosa che invece un regime che si basa sui media deve essere pronto a mettere il cittadino comune al riparo dai dubbi).
    Con questa scenografia gli eroi vengono svalutati o denigrati, i protagonisti se ne dovevano stare a casa loro (in fondo i giornalisti non hanno il compito di dare notizie o testimoniare ciò che succede ma rimanere passivi e aspettare notizie filtrate).
    Leggetevi sto forum ed è quello che si capisce.
    I portatori di democrazia appaiono come invece dei pericolosi killers, pronti a far fuori innocenti, civili, ostaggi (fino a che non ci siamo trovati di fronte a questo caso queste notizie passavano sotto silenzio perchè?)
    Quanti errori di persona, quanto sangue deve ancora scorrere per farci, anche lontanamente, intuire di essere saliti sul carro dei violenti?
    I media sono rimasti spiazzati e questo è forse più tragico ancora delle stesse notizie.

  22. e va bene, spesso neanche io ne ho il tempo, ma almeno PENSA prima di scrivere, sarebbe meglio…. O no?

    Sergio R.c.P.

    P.s. se facessi veramente quel lavoro eviteresti di dire stronzate senza pensare: quello è un mestiere per persone ponderate…..

  23. di chi è la colpa?
    della sgrena? del manifesto? di bin laden? di saddam?

    a giଠ蠶ero, il fucile inceppato!

    secondo la stampa “libera” e “patriottica” i nostri paracadutisti sono dei decerebrati che, quando gli si inceppa il fucile, guardano nel buco per vedere se esce la pallottola…..

    i giornalisti non si sono fatti domande, né hanno fatte, ma non la madre che durante la messa chiese ai commilitoni di suo figlio di far uscire la verità

    “hanno rimandato a casa le loro spoglie nelle bandiere, legate strette perché sembrassero intere” – Fabrizio De Andrè 1972

    doc

  24. Ennio Caretto
    Caso Sgrena, Rumsfeld: presto sapremo la verità
    Si riaprono le polemiche sulla morte di Nicola Calipari,
    mentre il settimanale Newsweek anticipa il proscioglimento
    dei soldati americani che a gennaio, in un analogo
    incidente, uccisero due genitori iracheni a Mosul sotto gli
    occhi dei loro cinque bambini. In un’intervista alla tv Fox,
    il ministro della difesa Donald Rumsfeld ha ieri assicurato
    che “presto sapremo la verità” sulla morte dell’agente
    italiano. Ma ha rifiutato di confermare o di smentire che
    le forze Usa fossero state preavvertite del passaggio
    dell’auto sulla strada verso l’aeroporto di Baghdad.
    [Corriere della Sera ]

    Sergio R.c.P.

  25. Televideo RAI
    Mercoledì 23 Marzo 2005
    23/03 14:46 – Querela Forleo, Gasparri: ‘E’ un onore’

    “E’un onore”. Così il ministro Gasparri commenta la notizia della querela del gup Forleo nei suoi confronti. “Ho polemizzato per decisioni sbagliate e che confermo sbagliatissime – spiega Gasparri – Il giudice Forleo dovrebbe essere più dura con il terrorismo e più rispettosa verso il Parlamento”. “Confermo con maggior forza tutto ciò che ho detto nei confronti di chi ha di di fatto indebolito l’azione del governo – aggiunge – volta a combattere quel fondamentalismo che le decisioni assurde prese da Forleo hanno incoraggiato”.

    Invito tutti coloro che hanno sgamato er pericolo da’a REPUBBLIKA POPOLARE GIUDIZIARIA ITALIANA a autodenunciasse pé solidarietà COR GASPARRI aa Procura da’a Repubblica de Milano, mannanno un’emair tramite ‘sto sito

    http://www.procura.milano.giustizia.it/Scrivi.html

    o scrivenno a

    “PROCURA DELLA REPUBBLICA presso il Tribunale di Milano”, via Fregulia nr. 1, 22122 MILANO

    o ancora mannanno un faxe allo 02/5457068.

  26. parla per te….

    io non firmerei mai una legge senza sapere cosa c’è scritto…

    Tu si?

    🙂

    Sergio R.c.P.

  27. KE SCHIFO ! Tutto questo baccano per il killer Callipari!

    Cercare di far capire determinate situazioni alla gente (piu’ o meno ignorante ) è impresa assai ardua !
    la questione si riduce non nel mancato “riuscire a capire” , ma nel NON VOLER OSTINATAMENTE CAPIRE UN CAZZO DI QUELLO CHE SUCCEDE intorno a noi , di voler far finta di non vedere la differenza fra la massa della gente “pecorona” quale noi siamo e l’elite che comanda effettivamente!

    E’ un fattore emotivo!
    Come quello della mamma che ha perso il figlio e vede la sua immagine nel ripostiglio di casa sua!
    E’ lo struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia , insomma !
    Tutti i poveri stronzi siamo cosi, CIAU CAPOLISTA!

    I servizi segreti italiani (SISDE e SISMI) sono organizzazioni criminali LEGALIZZATE, di killer sanguinari assoldati dall’elite al potere , con lo scopo di soffocare nel sangue ,(PIU’ O MENO SILENZIOSAMENTE) I PIU’ TIMIDI TENTATIVI DI SOVVERSIONE DELL’ORDINE COSTITUITO !

    UN’eventuale gruppo eversivo(NEL CASO DI GRUPPI DI ESTREMA DESTRA) o sovversivo (B.R. ,NO-Global, Anarco -Insurrezionalisti …) male organizzato , che intenda mettere in pericolo la vita della persone occupanti le posizioni di vertice istituzionale della Stato Italiano , vengono IMMEDIATAMENTE fatti tacere , inviando i cd.007 A FARGLI VISITA!

    I vari processi fiume a carico delle B.R. O dei Gruppi Neonazisti , ALTRO NON SONO CHE UNA SEMPLICE BUFFONATA PROPAGANDISTICA PER PRENDERE PER IL CULO L’ITALIANO COMUNE!
    Si vuole solamente convincere di come lo Stato (inteso in senso lato) reprime democraticamente le eventuali associazioni destabilizzanti dell’ordine costituito , tramite un regolare “PROCESSO”

    Pensate un po’ al caso estremo dell’eventuale avvento al potere da parte delle B.R.: I VERTICI POLITICO-ISTUTUZIONALI sarebbero travolti e ghigliottinati nelle pubbliche piazze!
    I nuovi padroni schiavisti , i grossi imprenditori, le cd. lobbies…….sarebbero letteralmente spazzati via MEDIANTE LE CRUDELISSIME “GAMBIZZAZIONI”…

    In parole povere ci sarebbe l’intaccamento di una miriade di privilegi verso che detiene attualmente il potere!

    IL potere EFFETTIVO in una nazione in una nazione va mantenuto con metodi diversi:
    Nel medioevo EDOARDO IL PLANTAGENETO , inviava i suoi collaboratori nella galere per assoldare gli assassini piu’ spietati , con l’unico scopo di piegare la resistenza ammirevole del LEADER “BREAVEHART” .

    Poveraccio ! Lottava per una causa giusta: l’indipendenza della Sozia dall’oppressore inglese!
    L’unico modo di eliminare un selveggio del genere era usare le maniere forti ………..ED A QUANTO SEMBRA , GLI EREDEI DEL PLANTAGENETO MANTENGONO LA CASA REALE TUTT’OGGI Nel REGNOUNITO!

    Se il re-assassino “PLANTAGENETO” non avesse inviato LE PROPRIE truppe di killer (che oggi chiamiamo SISDE, KGB, CIA, SCOTLAND YARD a far visita a BREAVEHART, oggi il REGNO UNITO , NON COMPRENDEREBBE ASSOLUTAMENTE IL TERRITORIO SCOZZESE…….

    Nonostante siano passati 700 anni , l’elite dominate, la classe della gente che conta, mantiene il potere e le sue prerogative con GLI STESSI IDENTICI METODI!

    Callipari e compagnia avevano solamente il compito di sgozzare ALLA LETTERA qualche eventuale serio agitatore e cospiratore CONTRO-GOVERNATIVO !

    Pensate un po’ a quanti fanatici in AMERICA, stanno cospirando con organizzazioni filo-musulmane e anti imperialiste:la CIA, è L’ORGANISMO PREPOSTO DAL GOVERNO USA A SPAZZARE VIA (SILENZIOSAMENTE O QUASI ) I MILITANTI DI QUESTI GRUPPI!

    Le manifestazione di piazza con le bandiere della PACE non sono che timide espressioni di dissenso!

    Stessa cosa dicasi per l’ITALIA!

    Chissa quanti oppositori , o militanti in organizzazioni sovversivo-eversive sono stati seppelliti vivi dai cd.007……….

    L’avv.CIAU ringrazia per la collaborazione

  28. Senza improvvisarmi avvocato.

    Ci sono le organizzazioni, gli stati, i governi.

    Esistono, però, le persone.

    E qui, forse, chi crede nella lotta tra destra e sinistra può pensare che la destra possa gioire. O che la sinistra possa piangere.

    Perchè Calipari era uno Buono.

    Non era di destra o di sinistra, però era Bravo e Buono.

    Come magari sei tu, come magari sono io, però lui era anche Capace (do you know the difference?).

    Sembra un personaggio dei fumetti della Marvel, ma è così!

    Non ne sentirete più parlare per un bel po’…

    Infatti, il potere storico-mediatico ha cancellato, oramai, la morte di Calipari.

    Sergio

  29. Siamo d’accordo che non si sono trovate le armi chimiche(ma non vi è venuto il dubbio che fossero state preventivamente ben celate?) ma: Hussein è stato detronizzato e arrestato, facendo quindi crollare il suo regime e le elezioni nazionali si sono svolte regolarmente. Infine, non mi pare che l’Italia sia stata presa di mira dai terroristi. A negare la realtà, ricordate, si passa dalla parte del torto.

  30. Scusa, se tu invece sai ciò che affermi ci manchi di sapere, illuminaci, perfavore. Giulio

  31. Tu parli di invasati col manganello ma non parli di coloro, ed erano centinaia, che depredavano e distruggevano i negozi, davano fuoco a cassonetti ea automobili e che, illegalmente, erano in assetto di guerra. Ricorda, le regole vanno sempre rispettate, che le si condivida o meno. La Polizia aveva il diritto e il dovere di essere armata, i manifestanti no.

  32. Se sa delle cose scottanti, la Sgrena, perchè non le ha dette? Non credi di esserti accodato alla carovana dei dietrologi? Giulio

  33. Ha detto che comincerà a ritirare le truppe da Ottobre, prima di dare giudizi, attendiamo l’Autunno. Giulio

  34. Ditelo ai vostri sindaci di sinistra che vi continuano a lasciare tra la pattumiera e continuate a votare. Con la sinistra si fa quello che si vuole. Poi date la colpa a Castelli, è impensabile che la sinistra possa sbagliare, no?
    Enfatizzandola Castelli ha detto la verità.
    Puoi mandarci tutte le forze dell’ordine che vuoi a Napoli ma i napoletani continueranno a farsi beffe di leggi e regole, diciamo la verità senza ipocrisia.

  35. Sono pronto a scommettere che se fosse stato rapito un giornalista di centrodestra, non ci sarebbe stata nemmeno un manifestazione, piazze e strade deserte. Perchè in Italia, per i “pacifisti” la vita di un comunista vale più di quella degli altri. Giulio

  36. stai tranquillo, che i giornalisti di centrodestra, il bribido piu grande che avranno mai, è di scrivere per il giornale di feltri, da casa, e col culetto al sicuro. Per quanto riguarda le verità della sgrena che sicuramente non dici, come dici tu, le ha dette ai magistrati che hanno svolto l’inchiesta, che come vedi si è arenata. Viva l’america, checcefrega di quel coglione di calipari? (l’ultima frase è la traduzione del tuo pensiero sullo svolgimento dei fatti)

    Dormi bene

  37. io mi pongo delle domande e assolutamente non ho certezze. se poi è dietrologia… com’è quel detto? a pensar male si fa peccato, però pesso ci si azzecca…
    comunque ero ottimista, neanche i nomi di chi ha sparato, sono tutti innocenti…
    Andrea

  38. ma manca il soggetto (a parte l’ingenuità nell’affermazione delle armi chimiche celate,ma allora perchè le avrebbe accumulate, per nasconderle sotto la sabbia come i cani con l’osso?), ossia gli irakeni.

    potresti chiedere ad un irakeno qualsiasi se vive meglio in un paese che vive im mezzo a due fuochi, quello dei terroristi e quello dei marines (ma lo sai quanti calipari irakeni muoiono ogni giorno ai posti di blocco? no? ti sei mai chiesto perchè non te lo dicono? o perche gli elicotteri americani cadono tutti per inspiegabili avarie? beata ingenuità) o se viveva meglio sotto saddam

    oppure potresti chiedere a dun’irakena se preferiva vivere sotto saddam o uscire con il velo e preferibilmente accompagnata da un uomo, come avviene nel’irak democratico.

    ma non puoi farlo, perchè in irak non ci andresti neanche se ti pagassero, perchè sai che lì si muore di morte violenta e spesso senza motivo, indipendentemente che tu sia occidentale o indigeno.
    che non c’è nessuno stato e nessuna forza militare in grado di garantirti che quando esci di casa ci farai ritorno vivo.

    allora forse sei ingenuo solo quando ti fa comodo.

    doc

    ps: ma nella tua finta ingenuità, non ti sei proprio chiesto come mai ci hanno messo 40 giorni a scrutinare le schede elettorali, quando invece un minuto dopo la chiusura dei seggi le autorità annunciarono trionfanti un’affluenza del 60%? e non ti sei chiesto neanche che affidabilità abbiano delle elezioni prive di osservatori intenazionali? (per fare un esempio, pochi mesi prima le elezioni palestinesi hanno avuto oltrte 300 osservatori internazionali per uno scrutinio di poco più di 500.000 schede, in afganistan le rimandano da 3 anni perchè non riescono a garantire la sicurezza degli osservatori)
    per dare un’idea, le ultime elezioni che si tennero in irak diedero il 100% dei voti a saddam.
    anche in quel caso, non c’erano osservatori internazionali.

  39. “non vi è venuto il dubbio che fossero state preventivamente ben celate?”

    Certo, peccato che questo dubbio si sia diradato leggendo i rapporti dei servizi segreti dei paesi che la guerra hanno guidato (USA e UK).

    Certo, i giornali non ne danno ampio risalto, eppure se ne parla. Sono pubblici. Basta essere curiosi, perchè i dubbi possano (quando possibile) essere indagati.

    Se invece i dubbi ci vengono solamente per avallare le nostre posizioni (che in tal guisa divengono pre-concette)… allora alzo le mani…

    A proposito: il neonato governo iracheno ha già pagato il suo primo tributo di sangue.. Informarsi per sapere…

    Ciriciao gente!!!

    Sergio

  40. No è il posto giusto. Forza Lega, forza Sud. Liberiamoci dallo Stato-Mafia con la devoluzione. Combattiamo per la nostra storia, per i nostri comuni, per le nostre famiglie. Tiriamo l’ Italia da due parti e spacchiamola, facciamo cadere Roma. E poi ci troveremo fratelli e amici davanti ad una tavola voi con i pomodorini e la pasta e la pizza, noi con la polenta e un buon vino rosso. Basta con il politichese e gli interessi mafiosi. Roma Ladrona, la Lega non perdona.

    PS: Con tutti i morti per fame e carestie che ci sono nel mondo, è proprio necessario parlare così a lungo di Calipari ? Ognuno ha le sue idee in base all’ estrazione politica. Per me vale il buon senso. Non era un uomo di pace ed ha trovato la morte in guerra. Ci sono donne e uomini che muoiono ogni giorno trucidati per portare pace e nessuno dice nulla. Perchè quelli sono episodi in cui non ci si può schierare. Alla fine succederà che le acque saranno talemnte torbide e le idee così annebbiate da non essere più sicuri nemmeno che Calipari sia esistito. Perchè sbattere via il tempo ?

    Cake.

  41. Tutto ciò che amo non è la patria, e Dio. E Dio è nell’ uomo. E l’ uomo è amore. Con questa regola sei libero, altrimenti basta spostarti in Svizzera per sentirti in prigione. Che visione limitata, quella della patria!

  42. Ogni giorno civili innocenti muoino nello stesso modo con il quale è morto Nicola Calipari.

    Qualcuno ne parla, qualcuno lo dice, ma non certo la “padagna”.

    Roma ladrona? Strano, perchè i leghisti si sono abituati subito a lottizzare le poltrone, ad assicurare stipendi milionari ad amici e parenti, a spacciare bugie come verità, ecc…

    Politichese? Anche il populismo è politichese, solo che lo capiscono anche gli ignoranti e fa più effetto. Almeno su le torte che scrivono….

    La verità è che i leghisti sbraitavano perchè rubavano gli altri e loro no. A tutt’oggi fanno finta di stare ancora all’opposizione, sbraitando contro tutto e tutti, ma è solo una versione in volgare del “teatrino della politica”.

    Ciao, bonaccione!!!

    Sergio

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