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Un golpe criminale si aggira per l’Italia

14/08/2009 vipera 1

Riprendendo le parole di Pasolini, l’Italia sta marcendo da decenni in un fascismo in doppiopetto e in un regime mafiosocratico. I fatti più recenti lo dimostrano, una volta di più.

‘Viva l’Italia, assassinata dai giornali e dal cemento’ canta De Gregori. E il peggior cemento è quello che sta bloccando le sinapsi neuronali, che impedisce di pensare, che omologa e massifica tutti. E i giornali ne sono tra i grandi esecutori. Mentre il regime mafiosocratico sta sconfiggendo il terribile cancro di cui è vittima: lo Stato democratico …

L’ultimo mese ha visto riemergere dalla nebbia della storia italiana un fantasma che l’accompagna dall’alba della Repubblica: il golpe. A partire dalla strage di Portella della Ginestra, passando per l’attentato a Togliatti e il golpe Borghese solo per ricordarne alcuni, periodicamente torna il rischio di un sovvertimento armato delle istituzioni. Che, puntualmente, si ferma ad un passo dal realizzarsi.

In queste settimane il fantasma del golpe è stato evocato da Scotti e Ciampi, uomini delle istituzioni nel 1992 delle stragi di mafia. Una strategia di sangue che puntava a destabilizzare il cuore delle istituzioni italiane. Una stagione di sangue e bombe che, improvvisamente, si è fermata nell’ottobre 1993, dopo il fallito attentato fuori dello stadio Olimpico di Roma durante Lazio – Udinese.

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Lettera aperta ad Attilio Bolzoni di Repubblica

28/07/2009 Antonella Serafini 0

di Enrico Tagliaferro

Egr. dott. Bolzoni,

Nel suo articolo pubblicato il 24 luglio 2009 a pag. 11 di Repubblica, dal titolo “Dalla svista su Riina a don Vito i misteri del generale-negoziatore”, Lei ritorna per l’ennesima volta sulle insinuazioni, cui ormai abbiamo fatto l’abitudine riguardanti la cattura di Totò Riina e la mancata perquisizione del suo covo da parte delle forze dell’ordine.

In linea generale La inviterei a leggere il mio pezzo citato, perché bastevole, grazie al corredo di documenti e fotografie, ad annichilire la maggior parte delle leggende metropolitane nate su quella vicenda, alcune delle quali Lei purtroppo nel suo articolo riprende puntigliosamente.

Ma in particolare vorrei contestarle in questa sede, alcune sue affermazioni, per le quali Le sarei grato qualora Lei potesse fornirmi ulteriori chiarimenti.

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Ultimo risponde agli attacchi di Bolzoni

25/07/2009 Antonella Serafini 2

Le velenose insinuazioni e le offese che Attilio Bolzoni propala dal quotidiano La Repubblica contro le Istituzioni e contro valorosi servitori dello Stato sono l’ultima operazione di terrorismo giornalistico che lo contraddistingue da tempo come zelante scrivano al servizio del suggeritore e della lobby editoriale o giudiziaria di turno. Questa volta siamo di fronte ad una ignobile manovra eversiva il cui risultato più immediato è la riabilitazione e la legittimazione di un criminale del calibro di Riina Salvatore e dello stragismo corleonese. Ancora una volta, dopo un decennio di articoli falsi, dopo un processo pubblico e una chiara sentenza di assoluzione, Attilio Bolzoni infanga la trasparenza e l’efficacia dell’operazione con cui è stato catturato Riina e le azioni collegate e successive. E’ necessario che i giovani e i cittadini onesti sappiano che la lotta contro Cosa Nostra è un patrimonio del popolo e non lo scettro di potere e di privilegio di elite giornalistico-giudiziarie settarie e di parte, forse infiltrate da Cosa Nostra. Diffidate di questa antimafia salottiera e settaria, abbiate fiducia nello Stato e nei suoi servitori che con coraggio, mentre tutti rimanevano inermi e indifferenti, hanno affrontato, scovato e scardinato Riina Salvatore e i suoi Corleonesi, senza patti e senza ricatti. L’unica trattativa che io conosca, perché ammessa pubblicamente, è quella tentata dal quotidiano La Repubblica con i Talebani del latitante Osama Bin Laden per la liberazione di un giornalista italiano. Evidentemente quella della trattativa è la loro cultura. Non la mia. Vergogna!
Onore a tutti i combattenti caduti contro la mafia.

ultimo

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E ora, per cercare la verità sulla mafia, si chiede una mano a Totò Riina.

25/07/2009 Antonella Serafini 0

E’ indegno per qualsiasi Paese civile mettere alla gogna un uomo che arresta un mafioso, e chiamare il mafioso stesso ad autocertificarsi sull’estraneità dei fatti.

E adesso avremmo un po’ di domande da fare alla gente, e un po’ di NOMI E COGNOMI FINORA OMESSI DA TUTTI i giornalisti “perbene”, come Travaglio, Bolzoni, Lodato, Lo Biondo, Pennarola. E per ora mi fermo qui.

Andiamo per ordine:
E’ mai possibile che nessun giornalista, nessun magistrato, nessun procuratore che si occupi di antimafia, sappia la differenza tra controllo/sorveglianza a breve termine e controllo a lungo termine?
Anche l’investigatore privato del paesino di 500 anime sa che se si deve controllare una persona per 2/3 giorni il medoto è il controllo con ripresa costante, se l’appostamento deve perdurare per settimane/mesi (perchè come dice Ultimo stesso, il fine era di controllare chi entrava e chi usciva da quella casa, quindi seguire i Sansone, e ricostituire i circuiti politico imprenditoriali) la sorveglianza costante metterebbe a rischio di vita chi sorveglia, con l’aggravante di bruciare il posto da controllare. Però ci sarebbero stati dei bei funerali, su cui piangere tanto, magari i giornalisti “perbene” avrebbe fatto un articolo con encomio solenne, avremmo un morto in più e un martire in più. Il fine di Ultimo non era questo, e ora paga lo scotto di aver preferito mettere le manette a chi, latitante per anni, ha messo a ferro e fuoco il Paese, piuttosto che creare un martire da piangere in più.

Che cosa spinge i procuratori di Palermo e i giornalisti “perbene”, a COPRIRE i veri responsabili nell’arma dei carabinieri? Cominciamo a fare nomi, cognomi, ruoli ricoperti e falsità dette, sia all’interno delle istituzione che nella stampa servile.

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Tecniche di disinformazione. Come sgretolare il falso

11/10/2006 Antonella Serafini 46

Dopo la censura di Santoro all’avvocato di Ultimo (non a Ultimo, pero’ in tv fa piu’ effetto dire che chiama Ultimo in persona) nella puntata/processo che parlava di antimafia, ho pubblicato l’articolo “Santoro e Betulla pari sono”, che ha scaturito non poche polemiche sul forum di travaglio, frequantato da persone che stimano e ammirano Travaglio in quanto l’unico che sa parlare di verita’. Messo a conoscenza dell’articolo di censurati, Travaglio ha messo in prima pagina un articolo corredato da dichiarazioni mendaci che di seguito abbiamo sgretolato come un castello di carte. Operazione fin troppo facile per chi la sentenza se l’e’ vista tutta, e letti e sentiti TUTTI gli interrogatori ad ogni singolo testimone del processo. Tutti i dubbi che dicono esserci ancora, sono spiegati punto per punto, ma esiste chi non sa o non vuole leggere. A questo punto consigliamo un programma tipo “La pupa e il secchione”, non Annozero. Sono decisamente piu’ appropriati. Tralasciamo le frasi sprezzanti dette su chi gestisce questo sito dette all’interno di quel forum, adesso con la dovuta calma, ma senza il trono di Annozero, senza risatine sarcastiche e senza il tono saccente, cerchiamo di dare tutte le risposte che pare aleggino ancora nell’aria.
Il grassetto saranno i commenti miei, i caratteri normali sono le parole di Marco Travaglio.

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I 4 processi del Capitano Ultimo

20/02/2006 Antonella Serafini 20

Il giallo che non e’ mai stato un giallo, una storia che nessuno ha voluto ascoltare, un epilogo pressoche’ scontato, che vede il Capitano Ultimo l’unica persona processata quattro volte per aver svolto il proprio lavoro nonostante abbiano fatto di tutto per impedirglielo.

Il primo processo: dall’arma dei carabinieri

Ultimo ha subìto il suo primo processo dalla sua famiglia, l’arma dei Carabinieri che ha servito con la massima professionalita’, lealta’ e a rischio della propria vita.

Subito dopo l’arresto di Riina il suo gruppo fu sciolto e furono abbassate le sue note caratteristiche da persona “eccellente” a “superiore alla media“. Dopo una serie di richieste che Ultimo fatte all’arma per poter lavorare con il massimo rendimento, vedendo che l’unica cosa che otteneva era precariata’ e mancanza di strutture e di personale, il “capitano” chiede un trasferimento ad un altro reparto. In risposta ad Ultimo, un comunicato all’ansa dell’ex comandante del Ros Sabato Palazzo, replica di aver dato la massima disponibilita’ a Sergio De Caprio. Il nome di Ultimo fino ad allora era sconosciuto per ovvi motivi di sicurezza.

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Abu Omar e il caso Moro

07/07/2005 91

COMUNICATO STAMPA

ABU OMAR : GIOVANARDI BUGIARDO, DE GENNARO SAPEVA

Dichiarazione del
sen. Gigi Malabarba, capogruppo PRC
al Senato

“Le autorit

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Porta a Porta e le vittime della politica virtuale

17/03/2005 0

Dopo Fini con il caso Calipari, è toccato a Berlusconi con il ritiro dall’Iraq ad inciampare in quel di Vespa. Mentre di giorno Fini veniva applaudito in Parlamento per la sua impeccabile relazione sulla tragedia di Baghdad, alla sera sulle poltrone di Porta a Porta rilevava le falle della sua pomposa ricostruzione. Ora tocca a Berlusconi con la sua prima vera gaffe transatlantica commessa sul suo terreno, lo studio televisivo. Abbagliato dai riflettori e da elezioni regionali che si preannunciano in salita, il Premier si è fatto scappare un “auspicio” sgradito alla Coalizione dei Volenterosi. Ma si tratta di semplici gaffe dovute al troppo lavoro, o c’è qualcosa di più? Potrebbe trattarsi di dilettantismo, ma nel caso di Fini sembra poco probabile. Oppure potrebbe trattarsi di scarsa dimestichezza con il mezzo televisivo, ma nel caso di Berlusconi è una contraddizioni in termini. Potrebbe allora trattarsi di un errore giornalistico, ma l’errore l’avrebbero commesso in troppi. O forse siamo in presenza di una nuova sindrome che colpisce la politica. Nell’era della politica virtuale, i leader prendono le grandi decisioni sul divano di casa propria, e i dibattiti parlamentari vengono evitati come fossero una lungaggine burocratica. Quando poi si deve parlare al popolo si va in televisione. E sono proprio i comizi senza popolo e i dibattiti senza opposizione fatti passando da un salotto all’altro che risultano mentalmente difficili da gestire. L’assenza fisica degli avversari e l’ambiente standard da salotto, causa nel politico una sorta di cortocircuito tra uomo, esponente politico, carica istituzionale e attore di spot. E’ infatti del tutto normale che se la scenografia è sempre la stessa e in assenza di pubblico, gli attori finiscono per confondersi e recitare il copione sbagliato. Per fortuna in Italia la crocetta sulla scheda elettorale si fa ancora con la matita.

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Liberate Giuliana Sgrena… Liberiamo la pace

20/02/2005 0

“Le scelte che vengono definite democratiche dai “politici”, non portano mai a delle soluzioni pacifiche.
Chi si batte per la giusitiza, per la democrazia, per la pace, lo fa in silenzio e senza retorica.

E tanto vero che l’attuale “politica è l’arte di servirsi degli uomini, facendo loro credere di servirli” (L. Dumur), specialmente in questo momento dove a governarci sono persone che credono in una democrazia violenta che deve essere imposta dall’alto e con tanto di razzismo religioso.

Giuliana Sgrena giornalista del Il Manifesto ci insegna che “la verità si ritrova sempre nella semplicità…” (I. Newton) attraverso un’ indagine oggettiva e reale dell’informazione perchè come diceva il M. ghandi “se vuoi portare un messaggio […] deve essere un messaggio di ‘Verità'”.

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Pluralismo della violenza

14/02/2005 0

Anni ’70, le cifre della violenza «bipartisan»

Una «guerra civile» in piccolo, fatta di migliaia di scontri, risse e attentati, con la destra sempre protagonista
M.D.C.
C’è molta deformazione nel modo in cui la maggior parte dei media sta trattando la confessione tardiva di Achille Lollo sul rogo di Primavalle. La destra estrema, i fascisti o ex che dir si voglia, stanno sfruttando la grancassa per accreditarsi come «vittime della violenza comunista» negli anni ’70. In mancanza di contraltare, qualche opinionista di memoria corta concede loro tale patente decisamente usurpata.

Quanti hanno più di 40 anni non faranno fatica a ricordare un numero impressionante di aggressioni fasciste che sono costate la vita o ferite più o meno gravi a tanti compagni. Ma i più giovani, a dar retta alle cronache di questi giorni, potrebbero legittimamente pensare che la sinistra – e solo lei – abbia molto da farsi perdonare. Com’è andata, insomma, la storia delle violenze dal ’68 in poi?

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Chiuso il forum dell’Unita’

12/02/2005 2

Con preghiera di diffusione. Grazie

L’hanno postato i miei amici di: http://dilucide.com/forum (se avrete pazienza, vi diro’ chi sono)
“Se vai su www.visualroute.it (la versione italiana) puoi fare tutto il percorso e scoprire chi ti manda virus.”
Io l’ho fatto e ho fatto una incredibile scoperta.
Dovete sapere che tra le mie infinite attivita’ no-profit (nel senso che mi usano e non mi pagano mai) c’era pure quella di mandare piccoli testi per gli esordienti del cabaret. Ho smesso da tempo, perche’ quelli che li usavano e poi mi scrivevano ringraziandomi erano pochissimi, in confronto con gli altri, quelli che rubacchiavano, facevano i dane’ e fingevano di non conoscermi.

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LO STIPENDIO DEI POVERI CONSIGLIERI REGIONALI

11/02/2005 0

LO STIPENDIO DEI POVERI CONSIGLIERI REGIONALI:
NO SCANDALO PASSATO SOTTO SILENZIO!

Siamo davvero in buone mani!
Recentemente il Parlamento ita-
Liano ha votato all’unanimità e sen-
Za estenuti, un aumento di stipendio
Per deputati e senatori pari a circa
2.200.000 lire al mese.
Inoltre la mozione è stata camuf-
Fata in modo tale da non risultare
nei verbali ufficiali.
Questo L’eloquente quadro riassuntivo:

STIPENDIO CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE
37.086.079 al mese GRATIS

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In Italia sancito il diritto al reclutamento dei kamikaze

27/01/2005 0

Da oggi l’Italia è un Paese più libero. Grazie ad un altro magistrato di Milano…
Da oggi l’Italia è un posto più libero. Presto si rischierà l’arresto se qualcuno dovesse avere l’ardire di accendersi una sigaretta in un bar, ma finalmente gli è riconosciuto il sacrosanto diritto di poter reclutare kamikaze da mandare in Iraq. A sancirlo è stato un giudice per le udienze preliminari della Repubblica Italiana. Già, perché cinque islamici sono stati assolti dal reato di terrorismo internazionale dal gup (giudice per l’udienza preliminare) Clementina Forleo nell’ambito di un processo più ampio avviato nei confronti di un gruppo di islamici accusati di esser legati alle strategie terroristiche dello sceicco Abderrazak, che sarà processato a parte, a febbraio, dalla Corte d’Assise di Milano. Gli imputati erano accusati di formare e inviare kamikaze in Iraq ed in effetti è quanto è stato appurato dalle prove. Ma la conclusione del giudice è stata a dir poco impressionante

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il poliziotto-ricettatore del G8

26/01/2005 0

da “il manifesto” del 26/01/05

“un’ultima domanda per l’attendibilità del teste, lei ha mai avuto condanne penali?” ha chiesto l’avvocato Emanuele Tambuscio, difensore di uno dei 25 imputati di devastazione e saccheggio x il G8 di 3 anni fa. “Si” ha risposto il testimone, il dott. Angelo Gaggiano, noto dirigente del commissariato Centro di Genova, che fu responsabile di piazza nella zona in cui cominciarono gli scontri del 20 luglio 2001. “E perchè?” l’ha incalzato il legale. “Perchè un magistrato mi ha venduto un mobile risultato rubato”, ha spiegato l’imbarazzato Gaggiano.

La sentenza definitiva era lì, l’avvocato Tambuscio l’ha consegnata la Tribunale: 10 mesi nel ’90 (pena sospesa) per concorso in ricettazione di mobili e suppellettili d’antiquariato. Non un mobile solo.