Noi non gridiamo, bisbigliamo
di Carla D’Ambrosio –
Ci voleva la scesa di due professori di Firenze per sentire finalmente usare al posto giusto parole come indignazione e vergogna. Forse che, da buoni professori, Pardi e Ginsburg, sono abituati alla chiarezza e hanno necessit‡ di ‘arrivare’ dall’altra parte (studenti o chi per loro)?
Fatto sta che ieri sera da Santoro si Ë potuto per la prima volta, dopo tanto, tirare gi? un bel sospiro! Che gusto ascoltare Pardi e che sollazzo le parole di Ginsburg che, col suo italiano misurato e attento alla pronuncia corretta, elencava in fila e per bene tutte le furbate del Cavaliere.
Insomma musica per le nostre orecchie, ormai disabituate a tanta chiarezza e semplicit‡, cosÏ impantanate nell”elogio della normalit‡’ che, come risvegliate da un lungo sonno, finalmente godono nell’ ascoltare qualcuno che parla. Forse che il tappo Ë tolto e che il ‘grido’ di Moretti ha dato inizio a una sveglia generale ?!! A vedere la trasmissione parrebbe di si.
A forza di ‘politically correct’ il mostro ci Ë entrato in casa e non ce ne siamo accorti… Ma ora che comincia a puzzare… beh, se occhio non vede e cuore non duole, il naso ci sente … E qualcuno finalmente dice: “Apriamo le finestre!”
Insomma, Pardi e Ginsburg devono stare attenti perchÈ ieri ai lati di Fassino, come ‘angeli custodi’ che vegliano sulla sinistra, in camicia bianca e cravatta, hanno riscosso molta simpatia. Anche perchÈ, Pardi, coniuga bene l’intelligenza dell’intellettuale con la sanguignosit‡ del ‘toscanaccio’, e Ginsburg, col suo distacco da inglese anche quando attacca sembra accarezzare. Impossibile arrabbiarsi con lui, e, in un mondo di litiganti e caciaroni, di fronte a lui si starebbe sempre fuori o su le righe. Insomma Ë spiazzante perchÈ veramente ‘politically correct’ e non per finta.