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I politici dicono di agire nella legalità

05/10/2009 Antonella Serafini 2

I politici (tutti, a destra e sinistra) fanno discorsi sulla legalità, e non solo i politici, però quando una persona si muove nella legalità e rischia la vita, tutti si dimenticano di passare ai fatti. Non ne parla nessuno. La storia di Piera Aiello dovrebbe essere la notizia d’apertura di tutti i telegiornali e di tutte le testate e blog dell’antimafia. Ma Piera Aiello non frequenta salotti, quindi nessuno che non vada da solo a cercare la sua storia, la conoscerà mai. La notizia è “Piera Aiello è tornata a Partanna”. Che, detto così non significa niente. C’è ancora chi dice “e chi è Piera Aiello? e che c’importa a noi dove va?” Queste sono le domande che si pongono le persone che aspettano il film su Rita Atria, prima di sapere della sua esistenza. Certo, non si può sapere tutto di tutti, ma i giornalisti si, hanno avuto comunicati stampa, hanno avuto notizie. Ma non ne scrivono. Censura o non censura, non ne scrivono a volta proprio per scelta, perchè Piera Aiello è ancora viva, quindi non fa notizia. Dopo aver collaborato con Paolo Borsellino come testimone di giustizia per aver visto fatti che inchioderebbero boss di Partanna, ha cambiato identità, vive in luogo segreto.. Una scelta dura, il cui esempio sarà seguito da Rita Atria, suicidatasi dopo la morte dell’unico uomo di Stato che le è stato vicino, Paolo Borsellino. Dopo 18 anni di vita segreta, Piera Aiello viene a sapere che è saltata la sua copertura, che i boss di partanna o i loro parenti, sanno dove vive e sotto quale nome. E fa un reclamo al servizio centrale di protezione. Per mesi nessuno ha dato risposta, per mesi è stato chiesto aiuto, per mesi Piera è un morto che cammina, ma stavolta non è sola, ha una famiglia, dei figli. Ha anche la responsabilità della loro vita, non solo della sua. Ma al servizio centrale di protezione latitano (il termine latitanti prima si usava per altre persone) e il segno di abbandono è sempre più forte. Addirittura adesso, dopo aver liquidato Piera Aiello a livello economico (nel senso, dopo averla aiutata – e non stiamo a dire come perchè vomitereste sulla tastiera – nel periodo in cui non aveva nuova identità), viene definita EX-TESTIMONE, quindi senza più diritti. Piera decide così di rivendicare con forza un diritto, che non è nemmeno scritto dalla Costituzione, per la sua ovvietà. Il DIRITTO A VIVERE.
Per tornare a Vivere, visto che la sicurezza non c’è e che rischia la vita anche in località protetta con il beneplacito del servizio di protezione (e dei funzionari che SI VEDE COME HANNO A CUORE l’incolumità di chi rischia la vita per aiutare un magistrato.. e poi magari lo commemorano ogni 19 luglio) torna al suo luogo d’origine: Partanna. Per legge un testimone non può essere considerato EX se il rischio di vita permane, per cui contro ogni principio di legalità, viene condannata a morte una persona che ha messo da parte la sua vita per salvarne altre. Per meglio chiarire la storia, alleghiamo il documento che Piera Aiello stessa ha inviato al Ministero dell’Interno e nello specifico al Servizio Centrale di Protezione.

Documento Piera Aiello

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Un golpe criminale si aggira per l’Italia

14/08/2009 vipera 1

Riprendendo le parole di Pasolini, l’Italia sta marcendo da decenni in un fascismo in doppiopetto e in un regime mafiosocratico. I fatti più recenti lo dimostrano, una volta di più.

‘Viva l’Italia, assassinata dai giornali e dal cemento’ canta De Gregori. E il peggior cemento è quello che sta bloccando le sinapsi neuronali, che impedisce di pensare, che omologa e massifica tutti. E i giornali ne sono tra i grandi esecutori. Mentre il regime mafiosocratico sta sconfiggendo il terribile cancro di cui è vittima: lo Stato democratico …

L’ultimo mese ha visto riemergere dalla nebbia della storia italiana un fantasma che l’accompagna dall’alba della Repubblica: il golpe. A partire dalla strage di Portella della Ginestra, passando per l’attentato a Togliatti e il golpe Borghese solo per ricordarne alcuni, periodicamente torna il rischio di un sovvertimento armato delle istituzioni. Che, puntualmente, si ferma ad un passo dal realizzarsi.

In queste settimane il fantasma del golpe è stato evocato da Scotti e Ciampi, uomini delle istituzioni nel 1992 delle stragi di mafia. Una strategia di sangue che puntava a destabilizzare il cuore delle istituzioni italiane. Una stagione di sangue e bombe che, improvvisamente, si è fermata nell’ottobre 1993, dopo il fallito attentato fuori dello stadio Olimpico di Roma durante Lazio – Udinese.

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Saltata la copertura di Piera Aiello dopo 18 anni!!!

16/04/2009 admin 1

fonte: www.ritaatria.it

OGGETTO: Saltata la copertura di Piera Aiello dopo ben 18 anni a causa di due “giuda” indegnamente nelle forze dell’ordine.

La nostra Associazione, come non molti sanno, è presieduta dalla Testimone di Giustizia Piera Aiello, che con sua cognata Rita Atria affidò al Giudice Borsellino la sua determinazione di denuncia delle attività criminose dei suoi stessi familiari.

La vita dei Testimoni dei Giustizia, lontana dall’attenzione sociale e dai mezzi di informazione (che pur dovrebbero esserci, sebbene con la discrezione imposta dalla delicatezza delle loro situazioni e vicende), è resa spesso ancor più difficile e ardua dalla superficiale disattenzione e dalla inaffidabilità di rappresentanti dello Stato preposti alla Sicurezza dei Cittadini, quando non direttamente coinvolti negli stessi programmi di Protezione dei Testimoni di Giustizia.

Oggi siamo tenuti a rendere pubblica, per espressa volontà di Piera Aiello, che la faticosa copertura che ha comunque consentito a Piera di ricostruire in questi anni una sua vita di relazione in località segreta, è saltata per la sprovvedutezza (e vogliamo sperare non sia per collusione con gli interessi dei suoi potenziali attentatori, sta allo Stato accertare questa eventualità scellerata) di due uomini dell’Arma dei Carabinieri, che presumibilmente hanno consentito che le famiglie mafiose denunciate da Piera Aiello venissero a conoscenza della sua attuale collocazione territoriale.

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Mohandas Karamchand Gandhi

01/10/2006 admin 1

A volte essere in minoranza e’ un privilegio

Sii tu il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo.

Chi agisce per un buon fine non fallisce mai

In tempi di guerra la moralita’ e’ merce di contrabbando.

Le parole che escono da un cuore puro non cadono mai invano.

Non ci sara’ mai la pace se le grandi potenze non optano coraggiosamente per il disarmo.

Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre.

La nonviolenza, che e’ una qualita’ del cuore, non puo’ venire da un appello alla ragione

Il nonviolento lavora per il bene di tutti, non solo della maggior parte.

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Martin Luther King

01/10/2006 admin 0

Martin Luther King

Non e’ grave il clamore chiassoso dei violenti,
bensi’ il silenzio spaventoso delle persone oneste.

Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano.

Il metodo nonviolento e’ il metodo di coloro che non hanno forza fisica. Anche i ciechi, i monchi, i bambini lo possono usare: basta avere coraggio.

L’anima dell’America non si puo’ salvare finche’ distrugge le speranze piu’ profonde di tutti gli uomini del mondo.

Il metodo della nonviolenza e’ caratterizzato dal fatto che l’attacco e’ diretto contro le forze del male, e non contro la persona prigioniera di queste forze.

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guerriglia e terrorismo. Che Guevara

29/09/2006 admin 0

L’attentato e il terrorismo esercitati in forma indiscriminata vanno respinti. Una delle caratteristiche della propaganda rivoluzionaria deve essere la verita’. La guerra de guerrillas, 1960

Mordi e fuggi e aspetta e spia e torna a mordere e a fuggire, e cosi’ di seguito, senza dar tregua al nemico.
La guerra de guerrillas, 1960

Al soldato nemico che sta in zona d’operazioni non si deve permettere di dormire, le postazioni devono essere attaccate e liquidate sistematicamente. Occorre che in ogni momento l’avversario abbia l’impressione di essere completamente accerchiato. A questo scopo e’ necessaria la totale collaborazione degli abitanti e una perfetta conoscenza del terreno.

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Ernesto “Che” Guevara

28/09/2006 admin 0

I proiettili, che cosa possono farmi i proiettili se il mio destino e’ di morire annegato. Ma io sconfiggero’ il mio destino. Il destino puo’ essere compiuto dalla forza di volonta’.
taccuino 17 gennaio 1947

Non mi nutro di quello di cui si nutrono i turisti. No, non si arriva a conoscere un paese o a trovare una spiegazione della vita in questo modo. Questa e’ una faccenda di lusso, la vera anima si rivela nel malato dell’ospedale, nel detenuto nel posto di polizia.
Diario di viaggio, 1952