Nessuna immagine

tecnicamente non saranno bellissimi….

02/01/2010 Antonella Serafini 2

ma i video che a puntate verranno pubblicati mirano a far vedere le invenzioni di Marco Travaglio, chi copre, chi attacca, quando inventa e dove. Il primo video è la prima parte del contraddittorio di una delle sue puntate di annozero, il secondo video è l’intervista a Borsellino che ha venduto spacciando per integrale e che in realtà integrale non è. Buona visione.

guarda il video di Borsellino:

Nessuna immagine

Ti dico, ha detto, Buon Natale

22/12/2009 Antonella Serafini 2

Nessuna immagine

I politici dicono di agire nella legalità

05/10/2009 Antonella Serafini 2

I politici (tutti, a destra e sinistra) fanno discorsi sulla legalità, e non solo i politici, però quando una persona si muove nella legalità e rischia la vita, tutti si dimenticano di passare ai fatti. Non ne parla nessuno. La storia di Piera Aiello dovrebbe essere la notizia d’apertura di tutti i telegiornali e di tutte le testate e blog dell’antimafia. Ma Piera Aiello non frequenta salotti, quindi nessuno che non vada da solo a cercare la sua storia, la conoscerà mai. La notizia è “Piera Aiello è tornata a Partanna”. Che, detto così non significa niente. C’è ancora chi dice “e chi è Piera Aiello? e che c’importa a noi dove va?” Queste sono le domande che si pongono le persone che aspettano il film su Rita Atria, prima di sapere della sua esistenza. Certo, non si può sapere tutto di tutti, ma i giornalisti si, hanno avuto comunicati stampa, hanno avuto notizie. Ma non ne scrivono. Censura o non censura, non ne scrivono a volta proprio per scelta, perchè Piera Aiello è ancora viva, quindi non fa notizia. Dopo aver collaborato con Paolo Borsellino come testimone di giustizia per aver visto fatti che inchioderebbero boss di Partanna, ha cambiato identità, vive in luogo segreto.. Una scelta dura, il cui esempio sarà seguito da Rita Atria, suicidatasi dopo la morte dell’unico uomo di Stato che le è stato vicino, Paolo Borsellino. Dopo 18 anni di vita segreta, Piera Aiello viene a sapere che è saltata la sua copertura, che i boss di partanna o i loro parenti, sanno dove vive e sotto quale nome. E fa un reclamo al servizio centrale di protezione. Per mesi nessuno ha dato risposta, per mesi è stato chiesto aiuto, per mesi Piera è un morto che cammina, ma stavolta non è sola, ha una famiglia, dei figli. Ha anche la responsabilità della loro vita, non solo della sua. Ma al servizio centrale di protezione latitano (il termine latitanti prima si usava per altre persone) e il segno di abbandono è sempre più forte. Addirittura adesso, dopo aver liquidato Piera Aiello a livello economico (nel senso, dopo averla aiutata – e non stiamo a dire come perchè vomitereste sulla tastiera – nel periodo in cui non aveva nuova identità), viene definita EX-TESTIMONE, quindi senza più diritti. Piera decide così di rivendicare con forza un diritto, che non è nemmeno scritto dalla Costituzione, per la sua ovvietà. Il DIRITTO A VIVERE.
Per tornare a Vivere, visto che la sicurezza non c’è e che rischia la vita anche in località protetta con il beneplacito del servizio di protezione (e dei funzionari che SI VEDE COME HANNO A CUORE l’incolumità di chi rischia la vita per aiutare un magistrato.. e poi magari lo commemorano ogni 19 luglio) torna al suo luogo d’origine: Partanna. Per legge un testimone non può essere considerato EX se il rischio di vita permane, per cui contro ogni principio di legalità, viene condannata a morte una persona che ha messo da parte la sua vita per salvarne altre. Per meglio chiarire la storia, alleghiamo il documento che Piera Aiello stessa ha inviato al Ministero dell’Interno e nello specifico al Servizio Centrale di Protezione.

Documento Piera Aiello