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Santoro e l’UNESCO

16/10/2010 vipera 0

Se mi sospendono due settimane venite puniti voi, non io..

Secondo lui AnnoZero è la migliore, è l’unica libera, senza la RAI perde un valore immenso

Visto che c’era non poteva chiedere anche di essere dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità?

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Il giornalismo dei piagnucolanti

10/09/2009 Antonella Serafini 9

fonte: www.paolobarnard.info

Ma dov’è la dignità di Santoro? Di Travaglio? Della Gabanelli? E delle centinaia di migliaia di voi che li seguite? Lewis Hill si vergognerebbe di loro, e di voi.
Rampognano da non so quanti anni che in Italia c’è il ‘regime’, un regime viepiù bieco e nero, ma poi alle casse del ‘regime’ vanno a piagnucolare spazi televisivi e denaro. Mai nella storia degli oppositori d’Italia, dai giorni dei fratelli Rosselli a oggi, né nella storia d’Occidente, si è vista una condotta talmente penosa. E voi pubblico strillate che l’informazione è di ‘regime’, ma tutto quello che volete fare è starvene a casa in salotto e avere la libertà servita gratis in Tv dal ‘regime’. Ridicoli. Mai nella storia delle società civili organizzate, dalla nascita del socialismo a oggi, si sono visti così tanti incapaci cittadini.

Santoro naviga per 20 anni fra le fila dei comunisti e post comunisti di Ingrao nella televisione di Stato, e oggi finge di non sapere che la Tv di Stato è un cadavere decomposto, inutile scuoterlo. Gabanelli si infila nella Tv di Stato di Craxi, col socialista Roberto Quagliano (vero ideatore di Report) e con Giovanni Minoli, e oggi lamenta ‘censura’ dopo 5 anni di prime serate sotto Berlusconi. Travaglio dichiara che nella Tv di Stato “tutti hanno il guinzaglio, e senza guinzaglio lì dentro non ci si entra”, poi sta anche lui abbarbicato al botteghino di viale Mazzini ad attendere i suoi contratti firmati. Tutti e tre a pretendere la paghetta dal ‘regime’.

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L’ultimo arcobaleno. Breve ricordo di Sandro Duccini

02/06/2008 admin 0

di Massimiliano Coccia

Nel 2003 ci fu una primavera intensa, piena di vento e di guerra.

Roma era invasa da centinaia di arcobaleni, appesi alle finestre, nei banchi dei mercati, i cingalesi non vendevano più i fazzoletti di carta ai semafori, ma bandiere arcobaleno, come a voler dire che quello era il tempo delle scelte e non delle lacrime. 
Da quel movimento non è sbocciata una classe politica capace di incarnare il cambiamento dettato dal no alla guerra, ma forse si sono create delle splendide coscienze, perché c’era politica in ogni luogo e così anche noi, nel nostro piccolo e defilato quartiere medio-borghese, ci siamo uniti al fiume in piena, scout, comunisti, ecologisti, giornalisti, casalinghe, vecchi, partigiani, non avevamo solo le suore, che facevano da contrasto ai rasta nelle semplificazioni giornalistiche.

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Falcone, me lo ricordo

26/05/2008 admin 0

di Massimiliano Coccia

Falcone io me lo ricordo, me lo ricordo bene.
Era maggio e faceva caldo, i mondiali c’erano stati da due anni e la gente aspettava con calma che arrivassero le ferie. A febbraio era cominciata Tangentopoli e mi spiegavano che stavano arrestando i politici che rubavano.

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L’italia Viva

21/05/2008 admin 1

L’Italia viva è quella che resiste alle contingenze del momento, che lavora e fatica, che si guarda indietro cercando di proiettarsi al futuro.
Raccontare questa Italia è difficile, perché viene nascosta dalle notizie negative che influenzano la nostra vita fino a sfiduciarci a farci restare chiusi in casa.