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8 motivi per stimare marco travaglio

30/09/2009 Antonella Serafini 8

Non fatevi ingannare dal titolo, guardate il video.. Abbiamo fatto il compleanno ieri ma.. come si fa a festeggiare il 29 settembre? E quindi ecco a voi il video. Non guardate la qualità, era una webcam, non la mia telecamera. Prossima volta mi ci impegno di più
Ciao a tutti.
antonella

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Due morti

05/10/2008 admin 0

Qualche mattina fa su un quotidiano di Ravenna due notizie, che in pochi hanno letto e nessuna televisione ha riportato.

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morti bianche

15/07/2008 admin 0

“E’ colpa loro” Un operaio morto è un operaio colpevole.

ADESSO BASTA!

Lettera d’appello: Partecipate alla fiaccolata del 19 Luglio 2008 per ricordare i quattro operai morti carbonizzati nella strage sul lavoro alla Umbria Olii di Campello sul Clitunno.

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Roma. L’Autista non si tocca.

30/05/2008 admin 1

di Samanta Di Persio

Roberto D’Agostini è un autista di autobus di Roma, tutti li conoscono come autisti dell’Atac, ma in realtà non sono dipendenti di questa società ma della Trambus. Ha una denuncia da fare, un serio problema che minaccia la sicurezza degli autisti dei mezzi pubblici della capitale, ma sicuramente riguarda altre città d’Italia: “Sono un rsu Sdl che porta avanti una battaglia: basta alle aggressioni nei nostri confronti – Racconta Roberto- “abbiamo subito violenze, oltre che verbali anche fisiche, da teppisti, drogati, ubriachi, ecc. Un mio collega di Portanaccio ha riportato fratture gravi: la rottura di un braccio. Sappiamo solo che erano più persone in stato di ebbrezza. Questo gli comporterà l’assenza per malattia dal lavoro. Sembrerebbe normale assentarsi dal lavoro a seguito di una lesione. Invece da noi accade una cosa insolita.”
Ogni anno viene assegnato un premio all’autista più bravo. I dirigenti stabiliscono i criteri: non segnalazione di guasti e mancanza di assenze per malattia. Due anni fa venne invitato il sindaco Veltroni, furono inviate lettere ed interpellanze affinché non si prestasse, così è stato, ad una propaganda a favore di un premio dato con criteri che lasciano a desiderare. Mentre l’anno scorso il premio è stato dato quasi in forma privata, limitandone la pubblicità.

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Si chiamava Luca: aveva 16 anni

18/05/2008 admin 0

di Samanta Di Persio
fonte:www.cadutisullavoro.it

Luca Cardinale, un nome che probabilmente non dice nulla, non evoca ricordi. Questo è il dolore intriso di rabbia di Maddalena, sua madre. Luca all’età di 16 anni non vuole più andare a scuola. il periodo adolescenziale è difficile da gestire, è facile fare cattivi incontri. “Il padre gli disse non puoi stare in mezzo alla strada!” racconta Maddalena. Luca trova un lavoro presso una fabbrichetta vicino Torino. Rimane lì da maggio 1996 a maggio dell’anno dopo. Poi decide di cambiare lavoro spinto dai suoi amici che lavorano in un’industria di mattonelle autobloccanti per cortili a Sommariva del Bosco. A settembre del 1997, con disappunto dei genitori incomincia il suo nuovo mestiere. Viene assunto con un contratto di apprendistato. Quel lavoro lo entusiasma, a tal punto da imparare subito il mestiere. Forse è per questo che il 3 dicembre viene mandato alla pressa, da solo, senza un collega più esperto (tutor).

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Lavorare fino a stipendio ZERO

14/01/2008 admin 0

Aver fatto i regali di Natale senza tredicesima è stata dura, lo stipendio misero di novembre di scarsi 500,00 euro dev’essere centellinato. Anche un euro potrebbe fare la differenza. Rinuncio a comprare il giornale, rinuncio al caffè, ecc. Allora penso bene che lavorare qualche ora in più il mese di dicembre può tornare utile, magari mi metto di turno in un festivo. Faccio i miei calcoli, dovrei superare i 500. Arriva anche lo stipendio di dicembre. La responsabile, mi fa firmare il foglio dove c’è scritto l’importo.

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Il prezzo del progresso

17/12/2007 admin 1

Pietro Mirabelli è operaio della TAV e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Da 12 anni è presente sul cantiere della Cavet, la ditta che ha vinto l’appalto per la realizzazione del tratto che permetterà di collegare Bologna a Firenze. In questi anni ha visto decine e decine di operai infortunarsi, diventare invalidi e morire. Manca poco alla fine della realizzazione, molti uomini e donne, saliranno sui treni e non immagineranno quanto sangue è stato versato, quante madri hanno pianto per i loro figli e quante mogli sono rimaste sole. L’attenzione sugli infortuni sul lavoro è forte quando ci sono incidenti nei luoghi di lavoro. «Se ne parla una settimana, e poi tutto viene messo nel conservatorio della dimenticanza. –afferma Pietro- Ma ogni giorno muoiono lavoratori, in aziende sconosciute, nell’edilizia, nell’agricoltura. Poi quando accadono, ad esempio stragi come quella di Torino, allora la stampa se ne occupa.

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Categorie protette, da chi?

11/12/2007 admin 0

Flavio Pappalardo ha 32 anni. Sono trascorsi quasi 4 anni dall’incidente, si definisce un gran lavoratore. A 16 anni decide di non andare più a scuola e di cominciare a lavorare. Riesce a coltivare le sue passioni, la palestra ed il ciclismo. Inoltre la sera, per guadagnare qualcosa extra, faceva il servizio di sicurezza presso locali notturni. Un ragazzo molto attivo fino al giorno dell’infortunio, da allora è cambiata la sua vita e quella della sua famiglia.

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il male dell’insicurezza

07/11/2007 admin 1

Questa volta non voglio raccontare la testimonianza di un incidente sul lavoro. Voglio fare una riflessione.
Lunedì ha perso la vita Immacolata Orlando: una lavoratrice, ma anche una madre, una moglie, un’amica, una figlia. Una donna che non c’è più. Il suo lavoro doveva garantire la possibilità di vivere, invece il filo si è spezzato. A pochi giorni dalla nuova legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, si continua a morire durante l’espletamento di un diritto/dovere sancito dalla Costituzione. Ecco, che la politica insorge, si interroga, esclama: “Non si può continuare a morire sul lavoro!”. Eppure si muore, non ci sono eccezioni per nessuno: giovani, uomini e donne. Neanche gli infortuni diminuiscono.

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Renata Revelant. Un infortunio senza risarcimento

25/10/2007 admin 0

«La mattina del 26 marzo del 1991, per me era un giorno come tutti gli altri. Da 18 anni lavoravo in una conceria la De’ Medici & co. Srl di Milano, tutte le mattine facevo lo stesso percorso per arrivare in via G.B. Grassi n. 15. Da quasi vent’anni avevo la stessa mansione di classificatrice di pelli nel magazzino dell’azienda.

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Pizzato Manuel: la storia che non si dovrebbe ripetere, ma purtroppo….

30/09/2007 admin 0

Manuel Pizzato è un ragazzo di 27 anni di Udine. Il 20 febbraio di tre anni fa, lavorava da tre giorni presso un raccordo ferroviario in un paesino della provincia friulana, a 20 km dalla sua abitazione. Era stato assunto da poco da un’impresa che si occupa di servizi sui raccordi e scali ferroviari in prossimità di zone industriali. Per poter lavorare, con questa azienda, Manuel ha dovuto superare visite mediche, test attitudinali, che si sono svolti a Verona presso le strutture selle Ferrovie dello Stato.

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La genesi del precariato

11/09/2007 admin 0

Buona parte della sinistra, insieme alla gente comune, soprattutto chi vive la condizione di lavoratori precari, attribuiscono la paternità del lavoro instabile a Marco Biagi. La Legge 30 è famosa per aver introdotto la flessibilità attraverso circa quarantasette tipologie contrattuali, anche se i datori di lavoro hanno preferito solo alcune forme, forse le più becere: a progetto, di inserimento, tirocini formativi, che hanno reso facili i licenziamenti ed hanno abbattuto i costi per le aziende, legalizzato il precariato e l’assenza di diritti per i lavoratori.

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Può un uomo partire da casa per andare a lavorare, e non farvi ritorno la sera?

07/09/2007 admin 0

Nel 2000 ad Ortezzano in provincia di Ascoli Piceno, si insediò L’Asoplast srl: un’azienda florida e moderna dell’indotto Merloni, si occupa di stampaggio di materiale in propilene, pvc, assemblaggio e tampografia. Una risorsa per il territorio. Vennero assunti cento operai e nel 2003 Andrea Gagliardoni riuscì ad essere uno di loro. Aveva già avuto esperienze lavorative, a 19 anni aveva scelto di rimanere accanto a sua madre e sua sorella per contribuire al mantenimento della famiglia.

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I sogni svaniti in un minuto

07/09/2007 admin 0

Ogni anno migliaia di lavoratori e lavoratrici rimangono vittime della loro fonte di reddito. I motivi sono sempre gli stessi, sfruttamento della manovalanza a nero e degli extracomunitari, violazione delle norme sulla sicurezza e sulla salute. Oggi, i mezzi di informazione, i sindacati, le associazioni e la politica sono attente e sensibili quando accade una disgrazia nei luoghi di lavoro. Ma non è stato sempre così. C’è stato in passato un muro di omertà che, purtroppo, in alcune realtà è ancora difficile da scardinare.