Sono tutti con Saverio Masi. Ma noi no!

Roma, 25 aprile 2015

La Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della difesa di Saverio Masi, carabiniere assegnato alla scorta del PM Di Matteo e testimone al processo di Palermo sulla presunta “trattativa stato-mafia”, condannando l’imputato in via definitiva nella fase finale di un processo celebrato per una vicenda del 2008. A Masi era contestato il reato di falso materiale a seguito della contraffazione di una dichiarazione promossa dall’imputato per ottenere l’annullamento di una contravvenzione per eccesso di velocità alla guida della propria auto, rilevata da un autovelox.

Lo stesso Saverio Masi è stato tra l’altro recentemente rinviato a giudizio in un altro procedimento per diffamazione, al Tribunale di Roma, insieme con il suo avvocato ed alcuni giornalisti, per presunte falsità dette in danno a suoi superiori, fra le quali quelle di essere stato impedito in una sua personale caccia al boss latitante Matteo Messina Denaro.

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