….ove si nasconde l’umana monnezza

a cura di Federica Raimondi, responsabile Campania di censurati.it

In vista delle prossime elezioni, la Regione Campania sta inviando alle famiglie un grazioso opuscolo, in puro stile berlusconiano: carta patinata, illustrazioni a colori e tono suadente e pedagogico, tipico di chi narra le favole ai bambini. E, infatti, una favola la racconta: quella dell’inceneritore – pardon, termovalorizzatore – che non fa male a nessuno perchè progettato secondo norme di sicurezza rigidissime. Sarà ma stavolta una storia la vogliamo raccontare noi.

La storia di una gara d’appalto: quella che la Fisia Italimpianti vinse, sette anni fa, per la realizzazione dello stesso inceneritore. La località Pantano venne scelta dalla Fisia, per la gioia del Comune di Acerra e di tutti i suoi abitanti.

Correva l’anno 1998, mese di dicembre. La Commissione di gara era formata da cinque persone: due docenti di ingegneria, uno di economia, l’amministratore delegato di una banca d’affari e il professor Paolo Togni, attuale capo di gabinetto del Ministero dell’Ambiente e vicepresidente della Sogin (società di gestione degli impianti nucleari).

Alla gara comunitaria – del valore di circa 1800 miliardi delle vecchie lire – partecipavano due gruppi d’imprese: la Fisia Italimpianti consorziata con Impregilo e con le tedesche Babcock Kommunal, Deutsche Babcock e Oberhausen contro la Foster Wheeler insieme ad Enel, Elettroambiente, Gesenu, Cecchini e Cogeco (citeremo, d’ora in poi, solo Elettroambiente).

La gara fu vinta dalla Fisia, per un motivo molto semplice: aveva fatto l’offerta economica più vantaggiosa e assicurava la consegna dell’opera in 300 giorni contro i 398 di Elettroambiente. Ma sul piano tecnico, l’impresa lasciava molto a desiderare.
Ecco, infatti cos’è scritto nel verbale di gara stilato dalla Commissione: La relazione è caratterizzata da una diffusa carenza di dati tecnici che rende complessa un’analisi approfondita del progetto(‘). La soluzione progettuale proposta appare non adeguatamente sviluppata nè sufficientemente supportata. Voto: 4,2 contro l’8,6 di Elettroambiente. Ma allora, se la Fisia era così scarsa, come ha fatto a vincere?

La risposta va cercata nel capitolato d’appalto, tra i criteri di aggiudicazione del servizio.

I parametri erano quattro e ciascuno valeva un determinato numero di punti: 45 il prezzo, 35 la velocità di realizzazione dell’opera e 10 punti il merito tecnico dell’impresa e il valore delle opere. Della serie: non ce ne frega niente di che cosa costruite, basta che facciate presto e soprattutto che ci costiate poco.

Domanda: ma chi è quel genio che ha pensato e redatto questo capitolato? Purtroppo, non ci è noto. L’unico dato certo è che,
all’epoca, il Commissario delegato per l’emergenza rifiuti era il Presidente della Regione Antonio Rastrelli ma il braccio operativo era il vice commissario, Ettore D’Elia, attuale consulente del Ministero dell’Ambiente, capo della commissione tecnica di supporto al Presidente della Regione Sicilia in materia di rifiuti e, fino a qualche anno fa, consulente anche del generale Carlo Jean, presidente della Sogin.

Tornando alla gara, per gli amministratori regionali, dunque, contava solo l’offerta economica. L’ambiente e la salute della gente potevano andare, tranquillamente, a farsi benedire. In
barba all’articolo 2 del decreto Ronchi che recita: i rifiuti devono essere recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all’ambiente.

Edo Ronchi, infatti, aveva dato l’okay alla realizzazione degli “inceneritori”, purchè venisse assicurata, nel corso dell’operazione, la maggior protezione ambientale possibile.

Concretamente, il Ministro dell’ambiente diceva che negli impianti dovevano essere bruciati solo i rifiuti che residuavano dalla raccolta differenziata.

Nel capitolato d’appalto, invece, era scritto che era possibile incenerire, oltre al Cdr (combustibile derivato da rifiuti), anche ogni altro tipo di rifiuto. Perchè?

La spiegazione la dà lo stesso ministro Ronchi in una lettera inviata a Rastrelli, il 12 ottobre 1998, cioè due mesi prima della competizione. La lettera, “tradotta”, dice in sostanza queste cose.

Egregio Presidente, c’è qualcosa che non mi convince nella documentazione che ho appena letto: perchè avete scritto che si può bruciare qualsiasi altro tipo di rifiuto? In questo modo, le imprese penseranno di poter costruire degli inceneritori molto grandi e quindi molto remunerativi e di poterci buttare dentro di tutto e di più. Ma allora, la raccolta differenziata, che la facciamo a fare? Di grazia, inserite nel capitolato una modifica per limitare il dimensionamento degli impianti.

Ma ormai era troppo tardi, la frittata era fatta, e la modifica venne rinviata a una fase successiva alla gara: a un accordo di programma che, in realtà , non si fece mai.

Aggiudicatosi l’appalto, la Fisia ebbe circa sei mesi tempo per presentare la propria documentazione alla Commissione ministeriale che doveva esprimere il parere di compatibilità ambientale, previsto da un’ordinanza del Ministero dell’Interno (la 2774 del marzo 98).

Il 20 dicembre 1999, la Commissione espresse parere favorevole al progetto, a pagine nove -dopo averlo criticato nelle otto
precedenti. Siamo di fronte a un caso di schizofrenia o, in quelle otto pagine, era contenuto un messaggio per chi avesse orecchie da intendere?

Ecco un breve stralcio della relazione: Per ciò che riguarda gli aspetti impiantistici, sviluppati nel quadro progettuale in modo estremamente sintetico, si rileva che la tecnologia adottata per l’incenerimento, pur se convalidata da oltre 30 anni di specifiche esperienze, non risulta particolarmente innovativa. In parole povere: statevi accorti che l’impianto è un vero “cippo”.

E ancora: Si rileva che la documentazione esaminata appare in parte lacunosa e certamente sommaria nel fornire informazioni per la definizione di un parere sugli aspetti ambientali del progetto di termovalorizzazione. Vale a dire: e come lo diamo un parere se non c’hanno detto un tubo?

Ma, infine: Fatte salve tutte le predette considerazioni e valutazioni, sulla base delle informazioni disponibili (ndr: quali???) non si sono rilevati significativi elementi di incompatibilità ambientale e territoriale connessi con la costruzione e l’esercizio dell’impianto. Si possono comunque indicare alcuni accorgimenti ed interventi atti a mitigarne l’impatto e ad assicurare un adeguato controllo in fase di costruzione e in esercizio.

E fu così che per Acerra, che aspettava una bonifica, fu progettato l’inceneritore più grande d’Europa (1.554.000 tonnellate di rifiuti al’anno) -a 3 km da un Polo pediatrico che (per fortuna) è ancora sulla carta.
E in un territorio che la rivista Lancet Oncology definisce Il Triangolo della morte, per l’elevatissima mortalità tumorale.

Domande: perchè Elettroambiente e le consorziate non fecero ricorso contro un capitolato di gara pieno di incongruenze? Perchè la Regione Campania bandì una gara, in materia di ambiente e salute, assegnando un punteggio scandalosamente alto all’offerta economica e uno altrettanto basso alla tecnologia e alla qualità ? Perchè la Commissione ministeriale fece a pezzi il progetto e poi lo fece passare? Sarà vero quel che ha detto Tommaso Sodano, senatore campano di PRC, lo scorso 23 settembre, in Parlamento, e cioè che siamo di fronte al più grande regalo che il pubblico vuole fare a una grande multinazionale?

Ma i regali, si sa, li fa solo Babbo Natale. E allora, chi ci ha guadagnato?

a cura di Federica Raimondi

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violinista per hobby, giornalista per dovere civico e morale, casalinga per lavoro, contadina del web e "colpevole" di questo sito antonella@censurati.it

32 commenti

  1. ….complimenti, molto ben scritto e documentato….
    ..guarda caso salta fuori di nuovo la Sogin del generale Carlo Jean…
    ..in effetti quello che stupisce è che la zona interessata, se non sbaglio, è la stessa dove hanno dovuto asportare 10 cm di terreno dalle superfici agricole proprio perchè con la combustione dei rifiuri plastici ci si era ritrovati con dosi massicce di diossina nel terreno (tanto che la diossina è stata rilevata pure nella mozzarella prodotta in quella zona) …
    …insomma cornuti e mazziati…. e poi ci si meraviglia se protestano….ma insomma i treni devono viaggiare…..qualcuno deve pur fare sacrifici per il bene comune ….ed altre stronzate…e la gente muore di tumore ….e le malattie genetiche nei bambini sono all’ordine del giorno e non più una rarità…
    ………
    correggetemi , ma il generale è lo stesso che va da Cecchi PaVone ha parlar di servizi segreti e a decantar le lodi di quelli italiani e della loro tecnologia che tanto si distinsero durante la II guerra mondiale!!!….se è lui siamo messi male: è capace di affermare la qualunque con l’aria di un conte di San Germano, che ne sa più degli altri perchè quegli avvenimenti, vuole far intendere, che li ha vissuti direttamente.

    GABRIELE

  2. Ciao Gabriele, grazie! Non so se Jean vada a dissertare da Cecchi Paone. Quel che so è che Jean è il Presidente della Sogin, la società che nel 2003 fu incaricata dalla Regione Campania di rilevare la presenza di diossina nella zona dell’acerrano. Le indagini della Sogin risultarono negative, mentre quelle fatte, un anno prima, dai Ministeri dell’agricoltura e della salute avevano dato esito positivo (puoi leggere queste cose negli atti della commissione parlamentare d’inchiesta sui i rifiuti e in numerose interrogazioni parlamentari).
    Come si spiega il contrasto tra la Sogin e i Ministeri? Non lo so. Bisognerebbe chiederlo allo stesso Jean o al suo vice, Paolo Togni che è anche capo di gabinetto del ministero dell’Ambiente ed è stato membro della commissione di gara d’appalto del 98.
    Federica

  3. …notizia fresca di giornata come le uova:
    “PORTO DI TRIESTE: DIOSSINA TRA LEGNAME PROVENIENTE DAL CAMERUN

    Scoperta la presenza di diossina su un carico di legnami giunto nei giorni scorsi nel porto di Trieste. Il legno proveniva dal Camerun ed era diretto in un’azienda del Friuli situata a pochi chilometri da Udine. La presenza di diossina nel carico di legnami e’ stata confermata dai tecnici dell’Arpa (Agenzia regionale per la Protezione civile). Il legname riempiva due container e la diossina era presente in forte concentrazione. E’ stato cosi’ deciso di bloccare lo sdoganamento del carico, che e’ stato riposto un un’area del porto di Trieste. L’allarme diossina era scattato nei giorni scorsi in alcuni porti italiani a seguito di una segnalazione dell’autorita’ veterinaria della provincia di Sondrio, che aveva rilevato diossina in alcune quantita’ di uova riposte in contenitori di legno e trucioli provenienti dal Camerun. La segnalazione giunta a Trieste ha fatto scattare l’allarme quando nello scalo giuliano e’ arrivata una partita di legname dal paese africano, che e stata immediatamente bloccata dall’Agenzie delle dogane, dall’Ufficio della sanita’ marittima, dall’Azienda sanitarie e quindi dall’Arpa. Le analisi poi hanno confermato la presenza del veleno.”

    proprio oggi ci pensavo mentre scrivevo, che l’afica è il continene più a rischio di diventare la pattumiera globale…ma tutto si paga prima o poi…
    gabriele

  4. Sì, tutto si paga prima o poi…l’importante è che a pagare siano sempre gli altri. Questa è la filosofia che c’è dietro a certe operazioni.

  5. ROMA, 17.55
    Rifiuti: si’ all’impianto di Acerra
    08/02/2005 17.55.00
    [Italia/mondo]

    (ANSA) – ROMA, 8 FEB – Parere favorevole con diverse prescrizioni al termovalorizzatore di Acerra: lo ha dato la Commissione di valutazione di impatto ambientale. In tutto 27 le prescrizioni e 25 i milioni di euro necessari per rispettare il parere. Resta fuori l’emergenza dei 2,5 milioni di ecoballe accumulati in Campania. Il presidente della Commissione, Bruno Agricola, ha reso noto che e’ stato posto un vincolo stretto sulla qualita’ del combustibile da rifiuti che puo’ entrare nell’impianto. NAN (Riproduzione Riservata)

  6. Vorrei aggiungere una cosa. Il secondo take dell’Ansa (8 febbraio, 18.10) dice che i 25 milioni di euro per modificare l’impianto della Fibe sono a carico del Commissario delegato per l’emergenza rifiuti, cioé a carico nostro…!!!

  7. Nell’Ansa dell’8 febbraio (ore 18) è scritto anche: “Sollecitato dai componenti della Commissione Rifiuti sul fatto se la Via avrebbe dato questo parere anch in condizioni normali e facedno tabula rasa su tutta la vicenda, Agricola ha risposto: “Stiamo intervenendo in un processo di carattere generale. Non è una Valutazione normale. Senza emergenza, i risultati sarebbero stati diversi. Le condizioni avute sono un vincolo. Siamo stati chiamati a esprimerci su queste condizioni – ha proseguito – sugli effetti di quell’impianto e in quell’area e questo abbiamo fatto. Ci sono situazioni migliori. Ma in tutta la Campania la situazione non è diversa da quella di Acerra. E nell’ambito dell’area di Acerra è stato scelto il posto migliore”.
    Che vuol dire che non è una valutazione normale? E quali condizioni sono state poste come vincolo?
    Il testo della relazione ancora non si conosce. Quel che si sa è che il parere della Commissione non è vincolante per il Ministro: Matteoli (e quindi Togni) può fare quello che accidenti gli pare.
    La Commissione ha detto di sì ma non è che queste 27 prescrizioni – che son tantine – sono un modo per dire: non siamo troppo d’accordo ma non possiamo dire di no? Se così fosse, la storia si ripete: nel 1999 è successa la stessa cosa.
    Se qualcuno ne sa di più, per favore ce lo dica.
    Federica

  8. …il ViA è la valutazione di impatto ambientale diventata obbligatoria per le opere pubbliche in base al recepimento di una normativa europea, normativa se non sbaglio a lungo disattesa se non nella forma sicuramente nel merito….
    e come al solito…..a da passà a nuttata….

    GABRIELE

  9. Vero quello che dici, la Via è una normativa obbligatoria che – nel caso di Acerra – fu bypassata ricorrendo a una deroga concessa (devo andare a ripescare il riferimento normativo) dal Ministro per motivi di urgenza.
    Lo spiega molto bene un collega del Mattino, Enzo Ciaccio, in un articolo pubblicato l’11 ottobre 2004.
    Riporto uno stralcio: “Fu in tale specifico contesto che Ronchi disse: sia chiaro che se si costruiscono impianti “dedicati” (cioé i termovalorizzatori) classici bisogna inevitabilmente passare attraverso una rigida valutazione di impatto ambientale (ndr mio: la famosa Via di cui parli tu). Se invece si progettano impianti destinati a bruciare cdr di alta qualità, vista anche l’emergenza e la necessità di tempi brevi, invece della valutazione può bastare anche uno studio credibile ma meno analitico. Insomma: della valutazione si può fare anche a meno, purché si produca materiale di alta qualità. Altrimenti niente deroga”. L’articolo di Ciaccio continua dicendo una serie di cose che non leggo sulla stampa nazionale ma solo, ogni tanto – raramente – sui giornali locali.
    E cioé che la magistratura ha sequestrato per ben tre volte (l’ultima risle a poche settimane fa) gli impianti di Cdr della Fibe perché il combustibile non è a norma, per usare un eufemismo. Altro che alta qualità!
    Ragion per cui tutte le ecoballe impacchettate dalla Fibe non potranno essere bruciate nel termovalorizzatore di Acerra.
    La Via, in questo caso, è stata disattesa perché sostituita, per motivi di emergenza, dal cosiddetto “parere costruttivo”. Forse per questo – ragionandoci su – Agricola ha detto che non si tratta di una valutazione normale e forse a questo si riferisce quando parla di condizioni…
    Bisognerebbe capire cosa sarebbe cambiato se invece di un semplice parere, la commissione avesse dovuto rilasciare una vera e propria valutazione di impatto ambientale…
    Perdona il papiro che spero sia digeribile e comprensibile (la materia è ostica)!
    Federica

  10. La Commissione che ha dato il parere favorevole al termovalorizzatore lo ha dato non sull’impianto per come è stato progettato, ma per come sarebbe, se si ottemperasse a tutte e 27 le prescrizioni imposte e se il Combustibile derivato da rifiuti fosse davvero di ottima qualità (cosa che oggi non è).
    Il parere è stato dato, dunque, su una situazione virtuale e non reale.
    E’ scritto nel resoconto stenografico dell’audizione dell’ 8 febbraio (quella cui fa riferimento l’Ansa citata sopra) che però non è stato ancora messo in rete.

  11. Una Repubblica fondata sulla guerra
    di Silvana Pisa *

    Cronaca di una morte annunciata: quale? Quella di diversi articoli della nostra Costituzione compresa «l’intoccabile» prima parte: il ripudio della guerra, l’uguaglianza dei cittadini (dei cittadini militari), la libertà di critica e d’opinione delle stesse Forze Armate, e per quello che riguarda le missioni militari all’estero la libertà d’informazione della stampa, ma anche la libertà d’agire delle ong.
    Questo misfatto è contenuto in una legge delega già passata al Senato (maggioranza favorevole, centrosinistra contrario) e ora in discussione alla Camera, che consiste nella revisione dei codici penali militari di pace e di guerra del 1941.
    L’attacco frontale più spietato e insidioso è contro l’art. 11. La nuova normativa prevede che a tutte le missioni militari all’estero, indipendentemente dalla loro natura sia applicato automaticamente il codice di guerra. Il precedente giuridico è il codice fascista del 1941, ripescato tre anni fa, non senza polemiche, per la missione afghana “Enduring Freedom” e successivamente per la missione irachena, depennato dalle norme più odiose, ma comunque frutto di un’altra epoca storica e politica in cui le missioni all’estero erano connotate da uno stampo coloniale criticato persino da prestigiosi esponenti della stessa magistratura militare. Il procuratore generale militare Vindicio Bonagura, nella sua relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2004 rileva che la scelta del codice di guerra per operazioni all’estero definite di pace “comporta l’automatica operatività di un intero corpo normativo che per quanto emendato e aggiornato resta largamente influenzato dall’idea di una guerra che non ha riscontro nell’attuale realtà storica”.
    La nuova proposta normativa, inquietante ed eversiva, diventa un grimaldello per svuotare l’articolo 11 (Domenico Gallo parla di “decostituzionalizzazione”). Serve per teorizzare quello che la nuova e del tutto discutibile “consuetudine internazionale” sull’uso della forza ha già introdotto nella realtà dalla caduta del muro di Berlino in poi sulla scia del nuovo modello di difesa della Nato: la normalità della guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti. È il contributo teorico e normativo alla guerra permanente per costruire un nuovo ordine mondiale sulla base degli “interessi” dell’amministrazione Bush e di alcuni suoi alleati volenterosi. Si norma l’ingerenza bellica per normare la guerra e renderla legittima riducendo la netta distinzione tra pace e guerra, bypassando il diritto e le istituzioni internazionali, decretandone l’inefficacia. L’occupazione irachena ne è l’esempio più vistoso e drammatico.
    Non solo: nelle missioni all’estero, secondo il dettato normativo proposto, si applica il codice militare di guerra per reati commessi durante un conflitto armato, con semplice decreto del Governo e senza deliberazione del Parlamento e successiva dichiarazione del capo dello Stato (come invece previsto dagli articoli 78 e 87 della Costituzione). Come dire: siccome è ordinaria amministrazione tanto vale sottrarre questa materia alla discussione parlamentare; una sorta di banalizzazione della guerra.
    Anche i cittadini militari vengono duramente colpiti nel loro diritto all’uguaglianza con gli altri cittadini: infatti una vastissima fattispecie di reati comuni giudicati finora dal giudice ordinario si trasformano in reati militari solo perché compiuti da militari. Con ciò si crea un’ulteriore separazione tra forze armate e società civile in contro tendenza rispetto a decenni di evoluzione positiva che ha teso a restituire al cittadino militare diritti civili a lungo negati.
    Di più: diventano reati militari quelle che fino ad ora sono state considerate semplici infrazioni disciplinari. Per esempio la raccolta di firme per appelli o rimostranze. Questa revisione di stampo prussiano non solo smantella decenni di pronunce della Corte Costituzionale, che ha cancellato questo tipo di norme dal codice militare di pace fin dal 41, ma spazza via le istanze portate avanti dai Cocer in questi anni e ripresentate recentemente nelle audizioni in commissione Difesa a proposito del progetto di legge sulla rappresentanza militare in discussione alla Camera.
    Conseguenza di questo ampliamento dei reati militari è l’estensione della giurisdizione militare. Questo appare antistorico e insensato: per confermarlo basta rileggersi le considerazioni di suoi autorevoli esponenti che definiscono la magistratura militare “un ramo secco” destinato a estinguersi.
    Singolare che di fronte a queste diagnosi se ne decida l’ampliamento con un accanimento terapeutico difficilmente giustificabile. Tanto più che col passaggio dalla leva obbligatoria all’esercito professionale, si è già ridotto il numero degli utenti. Non solo, lo stesso procuratore generale militare Bonagura afferma l’esistenza di “reati bagatellari” che andrebbero derubricati, riducendo ulteriormente la materia.
    La soluzione ragionevole per non “anemizzare” la funzione della magistratura militare sarebbe stata quella, più volte prospettata da vari settori, di trasformarla in sezioni speciali presso le Corti d’Appello, così come avviene, in virtù del riconoscimento di una specificità, per i tribunali dei minori.
    Invece la legge delega sceglie di mantenere e ampliare questa “giustizia speciale” in controtendenza a tanti Paesi europei. Il procuratore militare Scandurra, consulente principe di questa normativa, ha spiegato nel corso delle audizioni in commissione Difesa, che si tratta di una scelta eminentemente politica. Esattamente quello che pensiamo noi: è un giro di vite di stampo autoritario e bellicista coerente con le firme dei presentatori: i ministri Martino e Castelli.
    Il codice militare di guerra verrà applicato dalla magistratura militare nelle missioni internazionali non solo ai militari ma a “chiunque commetta un reato contro le leggi e gli usi della guerra”. Anche i civili cadranno sotto la mannaia: per esempio i giornalisti che acquisiscono e diffondono “notizie riservate” (artt. 72 e 73 cpmg). Questo può essere comprensibile per le informazioni sulla dislocazione o i movimenti di truppe mentre è invece assurdo ed insensato che non si possa informare ad esempio, sullo stato di salute dei militari e soprattutto su notizie “non segrete ma riservate”. Come dire che in futuro l’informazione sarà solo “embedded”, e la sua funzione, cosa insostenibile per un Paese libero e democratico, sarà imbavagliata pena incriminazioni.
    Non basta: nel “chiunque” sono compresi gli operatori delle ong. Anche se è noto che risulta difficile fare lavoro umanitario se non si è terzi, neutrali rispetto al conflitto. Riecheggia la polemica nei confronti della missione cosiddetta “umanitaria” in Iraq: i militari occupanti non sono credibili come forza umanitaria, proprio perché schierati. Le conseguenze di questa norma sono evidenti: l’ospedale di Emergency non potrà più curare un ferito iracheno se non accerterà che non è un terrorista.
    Questi sono solo alcuni degli aspetti più inaccettabili della legge delega contro cui ci batteremo in commissione Difesa e dal 21 febbraio in aula; ma la maggioranza dell’opinione pubblica che si è espressa negli ultimi anni contro la guerra come si mobiliterà contro questo ampliamento indiscriminato del tempo di guerra, ulteriore tappa della globalizzazione militare, che il Governo Berlusconi vuole fare entrare come “normale” nell’ordinamento giuridico?
    * Deputata Ds
    Commissione Difesa della Camera

  12. iniziamo con una notiziola di oggi che conferma un intuizione espressa parecchio tempo fa su questo FORUM:

    “PETROLIO: PREZZI IN RIALZO, 49 DOLLARI AL BARILE
    Il prezzo del petrolio e’ di nuovo in rialzo: sul circuito elettronico, i futures sul greggio americano Light crude hanno toccato i 49 dollari al barile, il livello piu’ alto dal 28 gennaio scorso.”

    Il rialzo del greggio è dunque strutturale e le elezioni irachene hanno creato un illusione di soluzione di alcuni problemi medio orientali che hanno influito solo momentaneamente sul prezzo.

    Sempre oggi notizia positiva per l’economia europea, che in parte mitiga lo Shock all’offerta che subirà l’economia Americana:
    in Francia cala l’inflazione con contestuale aumento dei consumi…grazie all’ Euro forte…

    Secondo alcune fonti i morti tra i soldati americani in iraq dalla fine del conflitto hanno superato i 1600 secondo il pentagono sarebbero 1350.

    Secondo me il ritiro delle truppe avverrà quando la cifra delle vittime raggiungerà quello delle vittime delle torri gemelle 2.700-2.800.
    La logica è assurda, ma stiamo parlando di Americani.

    Il computo ovviamente è opinabile , ma tenendo conto che è meglio ritirarsi in primavera ( marzo – aprile) ed 1 anno e mezzo prima delle elezioni è sempre meglio che 6 mesi prima :
    direi marzo-aprile 2007.

    L’unica incognita è la costituente irachena, che risulta essere eletta dal solo 40% degli aventi diritto ( sinceramente speravo di più) e troppo squilibrata a favore degli sciiti…..i negoziatori americani immagino rinunceranno alle loro mire di supremazia geopolitica sull’area in cambio di un riequilibrio delle forze all’interno della costituente che sfoci in un accordo politico che permetta di abbandonare l’iraq con una prospettiva di pacificazione….insomma non verrà rispettato il risultato elettorale
    ( perchè troppo condizionato) a favore di un obietivo di democrazia sostanziale in modo da permettere un ritiro delle truppe non troppo disonorevole….e finalmente inizierà il declino dell’imperialismo americano che da Teddy Roosvelt in avanti (con alcune sane parentesi isolazioniste ) ha contraddistinto il secolo che si è appena concluso.

    Benvenuti nel secolo Euro-ASIATICO ( euro in piccolo che è meglio)

    Gabriele

  13. …dimenticavo il ruolo dell’Italia nella politica americana in medio oriente….è stato un lapsus….. probabilmente perchè non contiamo un cazzo…siccome gli Stati Uniti prenderanno le decisioni sulla testa dei loro servili sguatteri come Berlusconi:
    l’Italia si troverà ad inseguire decisioni già prese e quindi ho dimenticato di citarla.

    A proposito un po’ di Gossip:
    Bush l’altroieri non ha voluto incontrare Camilla Parker Bowles in quanto donna “separata” ( questo vi da la misura del moralismo ipocrita americano soprattutto se usato strumentalmente verso il proprio elettorato da un ex cocainomane e alcolista)…
    oggi è lì che si bacia col nano dai capelli rossi trapiantati, che non mi risulta abbia ottenuto l’annullamento del primo matrimonio dalla Sacra Rota.

    Bushino…bushino… accà nisciuno è fesso

    Gabriele

  14. Questa è una sintesi di un articolo apparso oggi sulla stampa inglese…

    Lost in translation.

    L’Italia si sente colpita nel suo amor proprio: in una
    settimana ha ricevuto due batoste, una proveniente da
    Bruxelles, l’altra da Washington. Prima i funzionari
    dell’Unione hanno retrocesso la lingua di Dante e Petrarca
    allo status dello sloveno e del tedesco, stabilendo che le
    conferenze stampa non saranno più tradotte in italiano. Poi
    l’umiliazione peggiore: il nome di Silvio Berlusconi non
    compariva nella lista dei capi di stato e di governo che
    avrebbero partecipato all’incontro con George W. Bush, in
    visita in Europa. Dopo le proteste di Roma, il nome del
    Cavaliere è stato aggiunto in fondo alla lista.

    The Independent, Gran Bretagna
    http://news.independent.co.uk:80/europe/story.jsp?story=613483

    Andrea

  15. Scusate se interrompo il forum sulle questioni internazionali che sono certamente più importanti ma qui stiamo per essere sepolti dalla monnezza e sarei curiosa di sapere se la notizia appare anche sui giornali nazionali. “La Procura di Napoli, infatti – dice oggi l’Ansa – ha disposto il sequestro dei sette impianti di cdr (combustibile da rifiuti) della Campania”.
    Questo succede perché ancora una volta sono stati analizzati i campioncini delle famose ecoballe con il solito risultato: solo balle e basta. Nei due milioni e mezzo di ecoballe che la Fibe (vale a dire Fisia Italimpianti e cioé Impregilo) ha accumulato in questi anni c’è monnezza “tale e quale”. Non la possono incenerire perché non è a norma né la possono smaltire in altri posti perché nessuno la vuole: fa troppo schifo. Che ne faranno? Boh!
    Scherzi a parte, è una situazione paradossale ma nessuno si chiede perché non hanno fatto la cosa più semplice: mandare a casa la costola di Impregilo (la Fibe, of course)
    Sorry per la digressione! 🙂
    federica

  16. …sabato sera 3 accoltellammenti per Milan -Cagliari;
    …il Killer dei poliziotti a Verona era una ” Guardia Padana” e c’è chi dice che abbia fatto parte della scorta di Bossi ( un po’ di par condicio con le “taglie contro chi ammazza un padano”)…
    ….l’Impregilo, mah …proprio lei…. ma non avevano portato i libri al tribunale di Monza, sarà commissariata? andrà in concordato preventivo !?….sinceramente ho un po’ perso il filo…..sbaglio a fa riferimento alla famiglia Romiti e non più alla Fiat?

    GABRIELE

  17. Piccolo aggiornamento, per dovere di cronaca: si stanno menando forte Fibe, Procura di Napoli e Commissariato per l’emergenza rifiuti.
    L’impresa ha reagito al sequestro degli impianti, preparando una diffida al commissariato. Della serie: è colpa vostra se stiamo in questa situazione. Il Commissariato ha risposto: nient’affatto, la responsabilità è vostra. E la Procura, da parte sua, risponde che il sequestro degli impianti è inevitabile perché ci sono dei reati da perseguire.
    La tensione è altissima perché potremmo trovarci a giorni senza gestori, senza impianti, con una vertenza da 800 milioni di euro e una montagna di spazzatura da smaltire. Questo è solo per darvi l’idea di cosa sta succedendo dalle nostre parti.
    Benché un mio amico dica che ora bisogna solo pensare alle soluzioni, io penso che non è male ragionare anche sulle cause…
    Ariciao a chi naviga da queste parti.
    Effe

  18. No. Non sbagli a far riferimento alla famiglia Romiti. Che io sappia, l’amministratore delegato di Impregilo è proprio Piergiorgio Romiti, figlio di Cesare e il Presidente è Paolo Savona, autore insieme a Carlo Jean, di un saggio di Geoeconomia. Non ho proprio idea di come sia finita la questione di cui ho sentito parlare “per sbaglio” una sola volta al tg3 del primo pomeriggio. So solo che la costola di Impegilo, Fibe, pare non navighi nemmeno lei in buone acque…
    Ma le altre due notizie dove le hai sentite?
    Effe

  19. ….ormai in questo paese siamo al passaparola,
    comunque due colleghi:
    uno di lavoro e l’altro di volontariato.

  20. Non ho l’abbonamento all’Ansa, quindi guardo su Internet e non trovo take che aggiornino sull’argomento. Comunque, giusto per tenere informati gli appassionati a “monnezza story” (temo pochi), comunico che qui sta succedendo un casino. La Procura di Napoli ha sequestrato gli impianti di lavorazione del Cdr e ha imposto alla ditta incaricata – la mitica Fibe – di smaltirsi da sola la spazzatura della Regione, visto che questo è scritto nel contratto.
    Ma se gli impianti sono chiusi, dove finirà tutta la monnezza? Si accettano scommesse…
    Effe – “radio passaparola” 😉

  21. del problema dei rifiuti campani e delle soluzioni che gli enti preposti stanno valutando, ma in un programma televisivo sull’argomento di qualche giorno fa, un consigliere regionale (o forse proprio l’assessore preposto) poneva alla giornalista un interrogativo inquietante:

    “come mai quando la regione sceglie un sito per costruire un termovalorizzatore (che toglierebbe affari alla camorra) tutto il paese scende in piazza e per le discariche abusive della camorra (dove finiscono anche rifiuti chimici e tossici delle fabbriche del nord) non protesta mai nessuno?”

    nb: nel servizio si vedevano strade e canali della provincia casertana coperti senza soluzione di continuità da immondizia di ogni tipo, perloppiù scarichi industriali, e di conseguenza di materiali tossici, chimici o nocivi.

    tutt’attorno le campagne, che vengono irrigate attingendo acque color cromo o mercurio (che culo, vengono fertilizzati direttamente), da dove partono ogni giorno camion e camion di lattuga e cicoria per tutta italia……..

    cobalto e scarola, la nuova dieta mediterranea

    doc

  22. Caro Brutus, questo dei rifiuti è un problemone grande quanto una casa. C’è qualcuno, però, cui fa molto comodo far credere che gli acerrani sono dei bifolchi manipolati dalla camorra, contraria al termovalorizzatore.
    Non è così. La camorra lo vuole eccome l’inceneritore, perché ci sono in ballo cifre da capogiro e la criminalità vuole la sua parte…non sono mica così stupidi da rinunciare alla loro fetta di torta!
    Le discariche abusive erano l’affare di ieri, oggi ce n’è uno che potrebbe essere infinitamente più redditizio…forse la Procura sta già indagando in questo senso, non so.
    Credo di aver ascoltato quel servizio di cui parli. Oltre all’intervento dell’assessore (non ricordo chi fosse) ce n’è stato anche un altro, quello dell’onorevole Paolo Russo, presidente della commissione d’inchiesta sui rifiuti.
    Russo ha puntato il dito anche sui cosidetti “colletti bianchi” e sulle responsabilità che si annidano (si potrà dire così? boh) nei luoghi di potere…
    Parlare tanto di camorra, sui giornali e in tivù, potrebbe anche essere un modo per sviare l’attenzione da altri interessi…non so se mi sono spiegata.
    Effe

  23. Comunque, dello schifo che vedi in mezzo alla strada sono responsabili un po’ tutti: l’impresa che non ha fatto Cdr a norma, causando il sequestro degli impianti; il commissariato che, negli anni, non ha mai dato una spinta reale alla raccolta differenziata e anche noi cittadini che ce ne freghiamo di tutto…deleghiamo e poi ci lamentiamo.
    Per la cronaca: pare che Commissariato e Fibe abbiano fatto pace. Adesso si aspetta solo che la Procura dissequestri gli impianti per uscire dall’emergenza dell’emergenza, vale a dire per avere un posto dove portare la monnezza che si accumula nei cassonetti e lungo le strade.
    Effe – radio passaparola 🙂

  24. Come si spiega che proprio in questi giorni la munnezza ad Acerra viene raccolta regolarmente, Napoli è già sommersa dai rifiuti? Credo proprio che stanno giocando di nuovo la carta dei cassonetti pieni per attirare l’attenzione sull’emergenza. Questa volta basta solo Napoli perchè si sono resi conto che gli acerrani ormai la battaglia la considerano persa. Fatto stà che dalla manifestazione del 29 Agosto 2003, ad Acerra si produce meno immondizia (UN CASSONETTO CHE PRIMA SI RIEMPIVA IN UNA GIORNATA ORA A CONTI FATTI SI RIEMPIE IN 3 GIORNI).
    Comunque i (Pre)Potenti sono riusciti nel loro intento cioè di intimorire la popolazione con le cariche del 29/8/05, e la successiva disgregazione del comitato, facendoci rassegnare a questo amaro regalo.
    Devono sapere, che comunque c’è ancora qualcuno come me che si sente eternamente ferito per quello che ci hanno fatto e continuera a lottare in segreto per una vita ed una società migliore.

  25. In effetti è così. I cassonetti pieni stanno portando molti amici miei a pensare che l’emergenza vada risolta in qualsiasi modo: “meglio un termovalorizzatore obsoleto che le discariche abusive della camorra!”. Soprattutto se gli effluvi dell’impianto li respirano gli altri…
    Capisco perfettamente, dunque, che tu ti senta ferito. Ma non lottare in segreto. Se sei di Acerra, racconta cosa succede, qui o dove ti pare, perché la cosa peggiore che c’è è il silenzio. Chi tace cala la testa.
    Tutto quello che è accaduto, è accaduto perché vi siete ribellati. E in tante altre parti d’Italia – dove si vuol fare la stessa cosa di Acerra – la gente reagisce. Non so se i lavori potranno essere fermati, ma quanto meno bisogna provare a capire chi o cosa c’è dietro a queste operazioni.
    La Commissione Via ha “imposto” una serie di prescrizioni: se non verranno attuate le 27 modifiche il termovalorizzatore non sarà “a norma”. Continuate a seguire la cosa, controllate che queste modifiche vengano realmente eseguite…avete tutto il diritto di farlo.
    Insomma, anonimo, non ti arrendere!
    Effe

  26. era già previsto il conflitto istituzionale tra Presidenza del Consiglio e Presidenza della Repubblica….
    …cioè il conflitto istituzionale di chi come al solito non sa stare al suo posto e vuole accentrare poteri non suoi o eliminare concorrenti o fare pressioni su chi ha il “diritto dovere” di controllare…

    era già previsto lo il ricatto morale del “o vi pigliate l’inceneritore o vi tenete la spazzatura per strada”
    erano previsti i dubbi dei benpensanti che di fronte alla morte di un padre di famiglia ( due bambini piccoli) piastrelllista di 32 anni che protesta all’addiaccio per 4 notti perche vuole un futuro migliore per i suoi figli dicono:
    ma negli anni ’80 perchè non protestò contro le discariche della camorra….già perchè a 15 anni non era lì a protestare sull’autostrada invece di studiare se poi doveva fare il piastrellista o lavorare in nero perchè minorenne!? forse perchè stava nella piana del Sele e non nel Casertano….o forse perchè a 15 anni si pensa a qualcos’altro e non al delitto Siani al rapimento Cirillo;a chi è Cutolo , se esiste la mafia che appoggiava quelli che a Cutolo facevano la guerra ( perchè ricordiamocelo…quelli erano anni dove Andreotti negò l’esistenza della Mafia)

    Forse perchè nel frattempo c’è stata una faticosa presa di coscienza …nel frattempo sono stati fatti degli studi scientifici …le persone si sono accorte che se parli di sviluppo sostenibile e poi gli fai l’esempio di una mozzarella DOP garantita da norme comunitarie che richiedono controlli seri sulla qualità e la salubrità del prodotto, ma che si esporta in tutta europa a prezzi adeguati inizia a capire che esiste l’uovo di colombo:
    fare le cose bene e raccoglierne i giusti frutti….che in Italia è una bestemmia….mentre il dogma è fare il meno possibile , anzi ostacolare gli altri e campare alle loro spalle.

    tutto previsto tranne la che monarchia (anticostituzionale) italiana basata su Mediaset potesse seguire il ramo cadetto e per giunta femminile….Barbara Berlusconi ha rivelato che il suo Papà insiste per falre intraprendere la carriera politica..
    ….si sa lui inizia che sembrano boutade…poi non vedi un giornalista che non gli piace in televisione per anni ( ostracismo del premier: norma di diritto sostanziale di recente introduzione giuridica )
    se Barbara ne coglie le opportunità tipo:
    farsi descrivere imperituramente ( che non so cosa vuol dire ,ma suona bene) per la valchiria che non è,
    non potrà rifiutare la magnanima offerta del padre…

    Gabriele

  27. Vorrei rimanere serena, oggettiva e per questo formulo delle domande:
    Era previsto che gli impianti di Cdr, sequestrati dalla magistratura, riprendessero a lavorare? Che il Commissario delegato Catenacci si mettesse d’accordo con la Fibe (sarà lo stesso commissario a controllare che gli impianti producano vero Cdr)? Ed era previsto che venisse approvata la discarica di Campagna, per la quale è morto il piastrellista di 32 anni?
    Non so. Bisognerà attendere: saranno i fatti a rispondere.
    Ma intanto dove finiranno i due milioni di tonnellate di ecoballe che il termovalorizzatore non potrà mai e poi mai bruciare? La Fibe aveva previsto di bruciarle nel suo impianto e ora che tale soluzione è esclusa, che prevede?

    Effe

  28. Notizia non uscita (almeno credo!) sull’Ansa. Ho provato a fare una breve sintesi che non rende giustizia alla complessità del tema discusso.

    Oggi a Napoli, l’associazione Forum Ambientalista della Campania ha presentato la propria soluzione per uscire dall’emergenza rifiuti. L’unica via possibile – ha detto Ciro Pesacane – è incrementare la raccolta differenziata, praticamente inesistente in tutta la Regione. Fanno eccezione alcuni comuni del nolano, che grazie a un consorzio privato, Campania Felix, hanno raggiunto più del 50%.
    Per Forum Ambientalista, le amministrazioni comunali dovrebbero passare dal regime di tassa a quello di tariffa nell’esazione del tributo sui rifiuti: in sostanza, invece di pagare per metro cubo, bisognerebbe pagare per la quantità dei rifuti prodotti, come già si fa in qualche comune del trevigiano che ha raggiunto l’84% della raccolta.
    Inoltre, andrebbe adottato un sistema premiale per i Comuni più efficienti nella raccolta differenziata: vale a dire incentivare sotto il profilo finanziario le amministrazioni che abbiano conseguito i migliori risultati e penalizzare i Comuni inadempienti.
    Tutto ciò presuppone la realizzazione di strutture idonee al riciclaggio e al riuso dei rifiuti provenienti dalla raccolta. La raccolta differenziata è certamente onerosa ma mai quanto i soldi che sono usciti in undici anni di emergenza. A proposito, basta con il commissariato. Il potere torni alle amministrazioni locali, hanno concluso gli esponenti dell’associazione ambientalista.
    Effe

  29. Lo scorso 28 gennaio, Silvio Berlusconi ha emanato un’ordinanza per consentire al Commissario delegato per i rifiuti Corrado Catenacci di riscuotere i soldi che i Comuni devono alla Fibe (gruppo Impregilo), incaricata di smaltire la monnezza campana. Il Commissario delegato potrà intervenire direttamente sui bilanci comunali per recuperare le cifre destinate alla Fibe.
    Domanda: soldi per quali servigi, visto che le ecoballe con finto Cdr non si potranno bruciare? Chi lo paga, adesso, il trasporto della spazzatura in Germania, lo Stato o la Fibe?

    Intanto sembra che Geronzi si stia dando da fare per salvare Impregilo, proponendo un ‘alleanza con il gruppo Astaldi. Chi è esperto di Finanza saprà…
    Ai comuni mortali sembra solo che tutti muoiano dalla voglia di dare una mano a Cesarone e alla sua stirpe…
    Effe

  30. Sono un napoletano che vive in esilio a Roma e mi sono reso conto che l’unica speranza per la mia bella città sta nella clonazione.
    Infatti l’unica persona che può salvare la mia città e forse l’Italia intera è sepolto a Palermo. Non vedo altre soluzioni

  31. Caro concittadino, chi è questa persona sepolta a Palermo? Io ho un’idea ma non sono certa che stiamo pensando la stessa cosa…
    Ciao, Federica

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