Nessuna immagine

Punirne uno per educarli tutti

29/06/2009 Antonella Serafini 1

Che cosa spinge un comune a smantellare un corpo di polizia municipale? Me lo sono chiesto quando mi sono trovata casualmente a leggere un quotidiano in Campania, che parlava di questo fatto su un trafiletto di poche righe. Come cittadina ho sempre provato antipatia verso la figura del vigile urbano, visualizzato con taccuino alla mano, dietro a una macchina che fa una multa. Ma giornalisticamente mi suona strano (specie se ci troviamo in Campania) vedere che il capo della polizia municipale si ritrova senza uomini, demansionato e licenziato, il tutto dopo aver fruttato allo stesso municipio centinaia di migliaia di euro. E’ accaduto al Comune di Morcone. Il capo dei vigili si chiama Donato Mannello. Ci incuriosiamo e andiamo a Morcone a chiedere un po’ di notizie. Un po’ di domande in un bar, un po’ di domande a una pompa di benzina, la frase più gettonata è “eeeeeh, addà vere’ qant’altra robba, sa trova, cca’”. Però nessuno che si sbilancia. Cerco materiale, distribuisco biglietti da visita, e i primi risultati li ottengo una volta tornata a Roma. Dopo pochi giorni del viaggio a Morcone, mi trovo il caso bello pronto nella cassetta della posta. Spedito da un paese di cui non si capisce bene il nome, in totale anonimato. Riassumo per tutti, perchè la storia si fa torbida. Donato Mannello, capo dei vigili, si trova demansionato e licenziato per aver abusato della sua professione nel controllo di abusi edilizi inesistenti, messo firme false, perseguitato innocui cittadini, e appropriato di soldi della cassa municipale. Detto così ci sarebbe da pensare che quest’uomo è un criminale. E quindi approfondiamo meglio.