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Una catena al collo: 20 euro. Per il resto c’è la Caritas

09/01/2010 Antonella Serafini 1

Fonte: www.giornalepopolare.it

Al costo di 20 euro, gli schiavi hanno ottenuto di non avere la catena al collo. Ma c’è stata un’involuzione dai tempi di Kunta Kinte. Prima c’era il negriero che si comprava il servo, si facevano le spedizioni in africa e si andava “a caccia di negri”. Adesso vengono da soli, con l’illusione di poter cambiare la loro vita e si ritrovano ammassati come bestiame in dormitori umidi, prelevati all’alba e riportati a “casa” solo dopo il tramonto. Ma sono clandestini e non hanno diritti. Se uno protesta, avanti un altro, che problema c’è? Nella tragedia che sta accadendo adesso sulle guerriglie civili da calabresi e immigrati, qualcuno si è dimenticato un pezzo.

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Se Santoro, Floris e Travaglio sono martiri del regime, queste persone cosa sono?

21/10/2009 vipera 1

Storie reali nel Paese dei salotti chic autoreferenziali

Joy è una giovane ragazza nigeriana, prigioniera del CIE di Via Corelli a Milano. Il 13 agosto scorso, insieme ad altri 12 migranti, ha partecipato alle proteste contro le disumane condizioni in cui sono costretti. Per questo verrà espulsa. Ha denunciato un ispettore di polizia che, testimone la sua compagna di cella, ha tentato di violentarla. L’unica risposta che ha ottenuto, nell’Italia che organizza giornate, manifestazioni e G8 contro la violenza sulle donne, è una denuncia per calunnia.

La scorsa estate tre giovani kurdi sono stati ritrovati morti dentro alcuni tir, su navi che dalla Grecia sono approdate a Venezia. La stessa sorte, nel dicembre scorso, era toccata a Zaher Rezai, un ragazzo afghano: la sua vita è stata stroncata dalle ruote del camion nel quale era nascosto. Gli hanno ritrovato nelle tasche alcuni giocattoli e un biglietto. C’era scritto: “Non so ancora quale sogno mi riserverà il destino, ma promettimi Dio, che non lascerai si spenga questa mia primavera