Notizie da Teheran

di Aldo Vincent

L’Odio

Coltivare, gestire e far crescere l’odio per gli americani, qui e’ tecnica sopraffina.

Passando in auto non e’ raro vedere intere pareti di palazzi pieni di slogan antiamericani e disegni di bombe che cadono dal cielo.

La famosa ambasciata americana, quella dell’indimenticabile sequestro sotto la presidenza Carter, e’ stata trasformata in un museo degli orrori e delle atrocita’ commesse dagli americani nel mondo, e orde di scolaresche a turno si accalcano per visitarlo.

Anche il ricordo delle atrocita’ della passata guerra contro l’Iraq non si affievolisce, ma il pensiero va sempre agli americani che secondo loro quella guerra l’hanno provocata.

Vedove di guerra hanno diritto alla casa e una parete degli edifici dedicato alle vedove ha dipinto i volti dei caduti di quella guerra e la descrizione dei loro atti eroici.

Al confine dell’Iraq ci sono pattuglie autorizzate dall’ONU che vagano nei deserti alla ricerca dei miseri resti dei caduti della guerra. Quando ritrovano qualcuno e lo riconoscono, organizzano il rientro delle spoglie con un funerale pubblico, pieno di slogan, incensi, gente che grida, traffico bloccato, vecchie mamme che svengono, donne che implorano, uomini che imprecano e invocano la vendetta di Allah.

Uno spettacolo sconcertante.

Piu’ sconcertante ancora e’ la cosa che e’ accaduta in questi giorni: hanno trovato una fossa comune dove sono sepolti forse duecento forse piu’ caduti iraniani.

Ecco, le autorita’ iraniane ne fanno rientrare due tre caduti al giorno ed organizzano queste rumorose manifestazioni ad ogni angolo della citta’. Ogni giorno.

Propaganda pura.

Quelli come me

McKenzie Wark, docente alla New School University di New York, analizza i termini del nuovo conflitto sociale in ‘Un manifesto Hacker (Feltrinelli), unendo alla rilettura di Marx il pensiero libertario che ha accompagnato lo sviluppo di Internet.

Parla di conflitto tra classe vettoriale (per esempio Berlusconi e il possesso dei mezzi di comunicazione) e quelli come me che forniscono nuove informazioni da dati non pre- elaborati, che hanno il fine di estrarre nuova conoscenza e liberano il virtuale nell’attuale.

Quelli come me, lui li definisce: Hacker ma in una nuova accezione del termine.

Meno male.

Ragionando con vecchi parametri credevo di essere diventato una spia internazionale ma alla rovescia !!

Il Pane

Il pane qui e’ piatto come fogli di sughero e del sughero ha il medesimo colore. Ha buchi laterali come la vecchia carta delle stampanti, chi se le ricorda? Piu’ o meno ha le stesse dimensioni e mangiando in compagnia, bisogna avere stomaco perche’ ognuno ne prende con le mani quanto necessita, ne strappa il proprio fabbisogno e rimette il resto nel cesto comune.

Dicevo, il pane ha il colore del sughero e la forma del sughero, pero’ quando lo metti in bocca non ti delude: sa proprio di sughero!

In comune e’ pure un cesto di erbette che viene messo al centro della tavola. Dentro ho riconosciuto basilico, menta, soncino, una sorta di rosmarino ma molto piu’ tenero e tante altre erbe delicate.

Per mangiare i commensali prendono con le mani un ciuffo di erbette non condite e se lo portano alla bocca, poi passano la carne nello yogurt e la fanno rotolare nel riso bianco (con una striscia di zafferano) condito con il burro.

Se mangi con educazione si preoccupano tutti perche’ temono che non ti piaccia il cibo.

I mezzi pubblici

Tutto il mondo e’ paese e pure a Teheran, per riuscire a regolare le attivita’ nel centro della citta’, al mattino e’ vietata la circolazione delle vetture. Prendiamo la metropolitana, essenziale e moderna, e’ stata costruita dai cinesi. Mi dirigo verso un angolo poco frequentato ma Marco, la mia guida, mi trattiene per un braccio: e’ l’area riservata alle donne che hanno a disposizione l’ultima vettura del treno.

– Non ti sembra una forma di discriminazione? – chiedo

– Che dici? Questo per loro e’ un privilegio !

– Sara’! – ci accompagna Lena, una mia carissima amica – se e’ un privilegio, allora lei puo’ entrare nella vettura degli uomini! – chiedo

– Certamente – risponde lui.

Arriva il treno ed io spingo la mia amica nella vettura degli uomini. Rimaniamo in silenzio, finche’ un uomo si alza e ci viene incontro.

Poi offre il posto a sedere alla mia amica.

Dentro il treno della metropolitana non ci avevo fatto caso, ma adesso, accalcato nell’autobus, con tutte quelle braccia alzate per reggersi agli appositi sostegni e la calda giornata di sole, mi fanno accorgere di un fenomeno incredibile: l’autobus e le persone profumano di acqua di rose e violette.

Mi piacerebbe poterlo riferire al taxista di Atene che mi ha portato all’aeroporto. Ho dovuto fare il viaggio con i finestrini aperti per non soffocare nella sua puzza di sudore.

Accidenti, io metterei una legge che se un cristiano vuole la licenza per fare il tassista, una commissione deve prima andare a casa sua per vedere se ha la doccia!

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2 commenti

  1. QUALCHE INDIRIZZO:

    Universita’ di Teheran

    http://www.ut.ac.ir/en/index.htm

    Tappeti persiani artistici:

    http://www.alinasabmahmoud.com

    donne democratiche iraniane in italia

    http://www.donneiran.org/index.php

    Se volete fare un viaggio da queste parti prima informatevi qui:

    http://www.iranian.ws/travel/

    poi prendete contatto con la piu’ grande agenzia turistica iraniana, la
    MEHMANDAR di Teheran 96, North Kheradmand, Tel (009821) 8318130 E-mail:
    mehmandar_agency@yahoo.com

    Dite pure che vi mando io.

    Conosco il proprietario, Mr. Kouchaki ed e’ una persona squisita

    Se invece chiedete a me, (loro parlano inglese) vi mando un po’ di tariffe
    degli hotel.

    Ho trovato questa:

    Agenzia matrimoniale

    http://www.persepolis.com/matchmaker/index.asp

    Aldo Vincent
    il Gelataio di Teheran

    Le foto sono qui:
    http://gelataldo.blog.tiscali.it

  2. Quest’anno non possiamo, ma magari l’anno prossimo veniamo a mangiarci un gelato da te, Neo-Colonialismo neo-conservatore permettendo….

    🙂

    Sergio

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