Per una sinistra libertaria avversaria di quella ufficiale

(Soundtrack:ìLa razza in estinzioneî di Giorgio Gaber”)

Nelle conversazioni tra amici la domanda che spesso ci si pone, tra una birra e líaltra, Ë: ìMa tu sei di destra o di sinistra?î. Eí un quesito complicato e allo stesso tempo imbecille, dinnanzi al quale non rispondo, anzi cerco di cambiare argomento..
Tuttavia se mi si dovesse puntare una pistola alla tempia e minacciandomi mi síintimasse di dare una risposta a quella domanda odiosa credo che risponderei: ìdovrei essere di sinistra: non sono un conservatore e amo líidea di rivoluzione, amo il dialogo anche con gli intolleranti (fascisti, comunisti, clericali che siano..), odio le ingiustizie e voglio allargare la sfera dei diritti, trattengo a stento la commozione quando parlo coi carcerati ..per questo non potrei non ritenermi di sinistraî.
Ma questa confessione (che scritta puÚ solo far sorridere..), state tranquilli, non uscir‡ mai dalla mia bocca senza una pistola puntata alla tempia: concetti come destra e sinistra fanno sempre pi? parte del passato, il futuro ha bisogno di ben altre categorie della politica. Forse solo Giorgio Gaber, cantore dellíintelligente qualunquismo della nostra gente, Ë riuscito a dare una spiegazione tangibile della differenza tra destra e sinistra nella sua canzone ìDestra – sinistraî. Lo stesso Gaber, nello stesso album, canta: ìQualcuno era comunista perchÈ chi era contro era comunistaî. Questa Ë, invece, una visione semplicistica e falsificatrice della realt‡ che non fa onore ad uno come lui:
Il degrado della nostra societ‡ Ë arrivato al punto che per considerarsi ìdi sinistraî occorre necessariamente qualificarsi come ìcomunistaî, con le varie varianti del termine: se si Ë duri e puri ci si definisce marxista-leninista, se invece dotti e raffinati si predilige il termine trotskista mentre la maggioranza (cioË quelli che rimangono perplessi dinnanzi a nomi con troppe x o k) si fa chiamare semplicemente noglobal.

Io preferisco osservare individualmente líessere comunista e lo giudico diversamente a seconda della persona, del luogo di nascita, della classe di appartenenza, dellíeducazione ricevuta: essere comunista in Sicilia negli anni in cui il Potere era democristiano, mafioso e corrotto significava davvero essere contro, era diverso dallíesserlo nello stesso periodo in Emilia-Romagna in cui era il PCI ad essere ìil Potere democristiano, mafioso e corrottoî. Eí la stessa differenza che passa dal ìcomunistaî Leonardo Sciascia al ìcomunistaî Cofferati.
Essere comunista oggi, per esempio, Ë solo per diverso conformismo, Ë un modo di apparire ìcontroî mentre si Ë solo parte integrante di quella che un tempo si sarebbe chiamata ìlíalienante e conformista societ‡ borgheseî. E infatti sono proprio i comunisti oggi ad essere i pi? imborghesiti, lo si nota anche del look a cui si sentono costretti a conformarsi: trasandato (ma con cura) e trascurato (ma in modo ricercato).
Quella di oggi non Ë sinistra ma Ë una destra pi? conservatrice di quella di Fini. Di sinistra oggi non si sentono solo quelli che Pasolini chiamava i ìrepellenti piccolo-borghesiî ma anche i preti, i generali, i sindacalisti-capitalisti come Epifani, il clero, i giudici (la categoria pi? privilegiata díItalia), i capitalisti assistiti col denaro pubblico come De Benedetti o gli Agnelli: un tempo la satira di sinistra e la canzone díautore libertaria (Brassens o De AndrË in primis) avevano individuato in queste figure il Potere da ridicolizzare.

Qualche mese fa Adriano Sofri ha scritto: ìIo in politica continuo a tenere a una sinistra libertaria, che non Ë una corrente della sinistra, ma Ë l’avversaria giurata della sinistra autoritaria e statalistaî; líaltra sinistra a cui si riferisce Sofri Ë quella ufficiale, che si vede in TV e campeggia sui giornali:
la ìsinistraî di coloro che vanno da Cuba a leccare il culo al Potere castrista fottendosene dei cubani dissidenti incarcerati in condizioni disumane; ìla sinistraî di Cossutta che abbraccia Milosevic e Tareq Aziz come ieri ha abbracciato Pol Pot; ìla sinistraî di uno squallido politicante come Cofferati che prepara la sua leadership con adunate in stile fascista al Circo Massimo; ìla sinistraî che Ë riuscita a rendere il logo di Che Guevara (molto pi? di quello di Padre Pio) uguale al marchio di una multinazionale; ìla sinistraî di un cantautore che amo, F.De Gregori, che dichiara che vorrebbe leader una come la ciellina Rosy Bindi ; ìla sinistraî dei girotondi a favore dei privilegi dei giudici e di giornalisti infami come Santori o mediocri come Enzo Biagi; ìla sinistraî di Bertinotti che ogni giorno, ad ogni ora, da ogni tribuna televisiva fa i suoi proclami demagogici ìdi destraî e inoffensivi per il Potere.
Quante battaglie ha mancato questa sinistra ìufficialeî:
sulle carceri che scoppiano, contro il proibizionismo della droga che continua ad uccidere pi? della droga in sË, contro i privilegi dei giudici o contro il finanziamento pubblico dei partiti, contro la realt‡ parassitaria del sindacato italiano, contro i proclami clericali..
Io pi? cerco di comprendere questa sinistra e pi? mi rendo conto che oggi in essa risiede il Fascismo (inteso come intolleranza verso le opinioni altrui) e líantiebraismo (che ormai si confonde sempre pi? con líantisionismo di coloro che odiano Israele e non comprendono che Ë la testa di ponte della democrazia in Medio oriente); nello stesso tempo gli eredi del Movimento Sociale Italiano rischiano di essere loro dei ìnon fascistiî (cioË persone desiderose di scontro e confronto politico):nei decenni passati costoro non venivano considerati degni della democrazia e della discussione perchÈ fascisti, la conseguenza di ciÚ Ë stata che essi hanno maturato un desiderio di democrazia maggiore di chi, da antifascista, li ha ghettizzati.
Sia chiaro, con persone che si richiamano ad Almirante io non ho nulla a che spartire e ritengo che abbiano degli odiosi riflessi da stato-etico (come dimostrano le leggi su droga e fecondazione assistita promosse da AN o le pagliacciate di Forza Nuova) perÚ li ritengo degli avversari corretti e degni.
I personaggi e i cantautori che io amo e gli scritti su cui mi sono formato (specie quelli Corsari di Pasolini o gli articoli di Sofri) sono di sinistra:
Essere di sinistra per Pasolini ha significato frequentare gli angoli pi? bui delle nostre citt‡, farsi espellere dal PCI per omosessualit‡, combattere il conformismo e il fascismo (specie se di sinistra).
Essere di sinistra per Leonardo Sciascia ha significato raccontare dei rapporti mafia-potere quando nessuno li vedeva e allo stesso tempo combattere ìi professionisti dellíantimafiaî, culturalmente mafiosi anchíessi.
Essere di sinistra per Adriano Sofri ha significato andare in giro per il mondo a raccontare le guerre e le ingiustizie, amando e vivendo con la gente delle montagne cecene, con quella di Sarajevo bersaglio dei cechini sui palazzi o coi detenuti nelle carceri italiane.
Quando questa sinistra riuscir‡ ad imporsi su quella ufficiale? E quando essa, abbandonata líidea di rafforzare il potere dello Stato nellíeconomia, far‡ della difesa dei diritti la propria bandiera?

PAOLO TATTI

da Quaderni Libertari
http://quadernilibertari.ilcannocchiale.it

Commenti Facebook