Cresce la voglia di influenzare i giornalisti

Sul caso della lettera pubblicata su un quotidiano palestinese da un giornalista Rai, sono piovute condanne e giudizi a raffica da parte di chiunque. Prima di pubblicare qualcosa noi nella sezione satira che e’ quella che si addice di piu’ al caso dell’informazione italiana, pubblichiamo una mail arrivata a
censurati.it, che puo’ essere spunto di riflessione e di un costruttivo dibattito:

Ho appreso la notizia della “Gaffe Diplomatica” dell’Italia sulla questione Medio Oriente … Per una volta che qualcuno parla chiaro (magari non volendo) tutti gli danno contro, e’ da notare che il casino e’ successo perche’ e’ stata data la notizia, non tanto per la notizia in se. La censura stavolta ha fatto cilecca ed e’ subito scandalo. Ho notato che poi l’Italia ha ritrattato subito le dichiarazioni, mentre Israele non si e’ neanche preoccupato di smentire. Forse loro piuttosto di mentire tacciono. Ora il mio dilemma e’ questo:
E’ meglio mentire o tacere?
Sicuramente e’ meglio tacere che dire la verita’.

Gobat

Il caso del Medio Oriente e dell’informazione non vera della TV di Stato, fanno passare in primo piano il ruolo che hanno i cronisti, reporter oltre frontiera e i coraggiosi fotografi. Mentre c’e’ chi le guerre le vive davanti a un’agenzia stampa, e’ bene dare il giusto valore a chi le vive sul fronte pur non essendo un combattente. Ma il caso del Medio Oriente e della lettera del corrispondente Rai Riccardo Cristiano a un esponente palestinese, ha sollevato uno scandalo oltre misura, forse. Che il giornalista in questione abbia avuto il compito di informare e non l’ha svolto e’ vero, ma e’ pur vero che il dipendente fa cio’ che il padrone richiede, cio’ per cui e’ pagato. Che cosa ha veramente chiesto lo Stato italiano al giornalista Cristiano? Meglio avere un informazione vera ma una Ilaria Alpi e un Antonio Russo sulla coscienza o avere le censure delle TV di Stato? Sono in molti, i giornalisti che sacrificano la loro vita all’informazione vera. Ma ne vale la pena?

Commenti Facebook

12 commenti

  1. Fatemi la cortesia di capire: Censura no se si puÚ dare addosso ai propri nemici, e si per difendere gli amici? Credevo che almeno su queste pagine si potesse essere onesti e non miserelli e faziosi, come appare la lettera di commento presentata da Antonella, leggo solo da due giorni e scrivo anche solo per dire ciÚ che penso sia giusto, perÚ se cominciamo anche qui con la caccia alle streghe, arrivederci e grazie.

    In soldoni, SI alle immagini dei poveri palestinesi sparati dai cattivi Israeliani, e per carit‡ NO alle sequenze di un Bestiale Massacro di tre uomini disarmati! Forse perchË vi fa tanto male scoprire che i Palestinesi sono tanto Bestie in guerra come qualunque appartenente alla specie umana? Con che faccia andate in piazza a gridare contro gli imperialisti Sionisti, se poi sapete dentro di voi che le colpe sono pari e che in quel pezzo di terra si sta combattendo dal 1947…? Quanti crimini e sangue si sono sparsi da ambo le parti, quante famiglie hanno avuto dei lutti orribili, quanti padri e figli si sono vendicati su altri come loro non potendo farlo sui veri responsabili di chi aveva ucciso un loro caro? Ricordatevi quando i Palestinesi sgozzavano i primi coloni ebrei di notte nei kibbutz indifesi, quando la palestina era ancora solo araba sotto gli inglesi, quegli stessi inglesi che avevano fomentato la guerriglia terroristica Beduina (Ten.Colonello Lawrence D”Arabia) contro I Turchi! Gli stessi che avevano promesso agli ebrei il ritorno in terrasanta in cambio dei miliardi in oro per finanziare la guerra contro Hitler, e che poi si erano rimangiati la promessa.

    Quando si giudica una cosa, come quella vista nel filmato di Ramallah, o si giudica il fatto in sË, che Ë e rimane ORRIBILE, o si va a fare una disamina ONESTA dei precedenti, senza trascurare NULLA da ogni parte. MA NON PARLATEMI DI CENSURA !!!!! NE” GIUSTA NE” ALTRO!!!!!!, LA CENSURA E” SOLO MERDA!!!!!!!!!!!!!!!

  2. Per come la vedo io la censura non dovrebbe proprio esistere, e il sito Ë nato per questo. E’ perÚ legittimo pubblicare un punto di vista che puÚ essere l’origine di un libero scambio di idee. E’ il modo migliore, credo, per vedere le opinioni di tutti. Non Ë un caso che ci sia la possibilit‡ di commentare gli articoli. E’ stupido giudicare chi fa un lavoro (come nel caso di Cristiano) senza sapere i risvolti della vicenda. Sarebbe interessante invece sapere la verit‡, ma questo non ci Ë concesso. I giornalisti che ci provano diventano mosche bianche, e spesso hanno una vita breve. Russo docet.

  3. Cara Antonella,

    uno dei problemi dell’informazione italiana e’ che la faziosita’ dei giornalisti non rappresenta quella degli italiani;cerco di spiegarmi meglio…se il 70% dei giornalisti e’ antisionista il 70% degli italiani e’ antipalestinese.In un paese democratico se la stampa e la televisione e’ sbilanciata in modo eccessivo contro l’opinione pubblica, ho paura che si tratti di una informazione di regime e in quanto tale una vera censura.Degli esempi? In Serbia pochi sapevano degli eccidi del Kossovo e molti sapevano di centinaia di migliaia di morti al giorno causati agli attacchi della Nato. Cosi’ pure capita con l’informazione sulla questione Israelino Palestinese. Perche’ non si dice che Arafat non ha piu’ il potere e non rappresenta piu’ nessuno? E Clinton continua a tirarlo in causa per fargli riacquistare del prestigio politico?Vedi queste cose le penso perche’ dopo anni di irritazione nel vedere i notiziari Nazionali e non,ho imparato a leggere la logica delle notizie e il loro funzionamento. Ho imparato a capire cosa non vogliono che l’italiano medio sappia. E allora adesso non mi arrabbio piu’ poiche’ non compro le azioni che velatamente mi consigliano, non vado al mare (referendum) quando me lo suggeriscono, non credo piu’ ai mostri, alla loro solidariet‡ verso i piu’ deboli e………ad ogni singola parola.Solo i fatti contano! Comunque la tua opinione vale quanto la mia, Steve N.

  4. Dire che le colpe tra palestinesi ed israeliani, nel conflitto da tanti anni in corso, siano da attribuire in modo paritario, mi sembra una discreta deformazione della realt‡. Se io fossi palestinese non me ne fregherebbe niente degli accordi presi da Chuchil e dai sionisti 50 anni f‡. In una guerra le infamie le commettono tutti, che scoperta! Ma nel merito di un conflitto si deve guardare, altrimenti i motivi e le soluzioni rimangono solo misteri per chi Ë al di fuori. Ed io, da soggetto terzo, non posso passare la vita con una bilancia in mano prima di farmi un’idea; e l’idea che mi son fatto Ë che Ë stiamo assistendo ad un vergognoso caso di moderno colonialismo, e se i palestinesi (Hamas, ormai Arafat Ë un pupazzo)dicono che Israele capisce solo la violenza, hanno perfettamente ragione poichË la violenza Ë l’unica lingua che finora hanno parlato i figli di David.

  5. Gerusalemme é sempre stata una cittá molto contesa: é infatti l´omphalus (ombelico) del mondo di ben 3 religioni ed una infinitá di sette…La spartizione dei territori sempre si é bloccata a Gerusalemme.Ma tutto per essa puó succedere.Ci sono fanatici ebrei e ultimamente,data la criticitá della posizione palestinese grandemente svantaggiata e ghettizata fondamentalisti islamici,che potrebbero arrivare a distruggere il Terzo posto Sacro al Mondo per importanza per la fede Islamica, per fare scoppiare inreversibilmente la piú grande guerra che il Mediterraneo abbia mai visto: La Cupola della Roccia.

    Giá alcuni sionisti per poco non ci riescono: se cosí fosse nessuno potrebbe mai impedire un conflitto tra tutti i mussulmani che nessun governante potrebbe mai fermare in nessun modo e gli israeliani.Sarebbe la fine. ¿Accadrá mai?

    Credo proprio di sí a questo punto….!!!!!!!!

    E che dire dell’ intervento militare degli Stati Uniti in Irak, Iran, Somalia(?) e Corea del Nord, che sono fra i 20 obbiettivi MONDIALI che intendono attaccare?

    Per non contare gli obbiettivi NON DICHIARATI ANCORA…

    Vedere seguenti Link:

    http://www.google.com/search?q=Cupola+della+roccia&restrict=Espa%F1ol

    http://members.xoom.virgilio.it/alisawi/moschea.htm

    http://images.google.com/images?q=Cupola+della+roccia&hl=es&lr=lang_es|lang_en|lang_it&sa=N&tab=wi

    italy.indymedia.org/front.php3?article_i…

    http://nyc.indymedia.org/front.php3?article_id=22207&group=webcast

    http://italy.indymedia.org/front.php3?article_id=46629&group=webcast

    http://nycap.indymedia.org/publish.php3

    http://india.indymedia.org/front.php3?article_id=1024&group=webcast

    http://argentina.linefeed.org/news/2002/04/20421.php

    http://southafrica.indymedia.org/display.php?id=1020

    http://nigeria.indymedia.org/front.php3?article_id=459&group=webcast

  6. Ciao Steve N., precisiamo un attimo una cosa; sempre che sia vero che i giornalisti sono al 70 per cento antisionisti, e che la stampa sia sbilanciata “in modo eccessivo contro l’opinione pubblica”, mi devi spiegare per quale motivo parli di INFORMAZIONE DI REGIME. Intanto, se esiste un regime, attualmente, esso è antipalestinese; quindi in netto contrasto con stampa e tv. E se stampa e tv vogliono che l’italiano medio “sappia” alcune cose e non altre, e quindi lo vogliono antisionista (secondo il tuo ragionamento) perchè il 70 per cento degli italiani, come dici tu, è antipalestinese?

    Attualmente dire antisionista, nella maggior parte dei casi, vuol dire anche anti-USA. E non mi pare proprio che si possa dire che i mass ci vogliano anti-USA, visto come hanno strumentalizzato l’impatto emotivo dell’11 settembre. Inoltre oggi chi dice, in tv, di essere antisionista o anti-usa (sono due cose diverse ma le reazioni sono identiche) viene additato come “quello che giustifica il terrorismo”, cosa che nel clima odierno è davvero simile alla citata caccia alle streghe. Quindi, è vero, molti giornalisti sono schierati a favore dei palestinesi, e nei tg “nazionali” si vedono (sempre meno) le immagini strazianti dei carri armati contro uomini praticamente disarmati, ma quella è una parte della realtà.

    Quanto alla faziosità, essa esiste, da una parte e dall’altra.

    E quanto al fatto che hai imparato a capire quello che vogliono che tu non sappia, ti chiedo dove li trovi i canali alternativi che ti fanno parlare con tanta sicurezza. Perchè saprai quello che stai dicendo, o no?

    Un invito alla riflessione; dalle tue parole sembra che i giornalisti siano degli abili e malvagi manipolatori. Chissà chi ti vuole a pensare questo?

    Saluti, Alice

  7. Spiegatemi come potete affermare che i media italiani sono antisionisti quando:

    Il direttore del tg5(Mentana) e’ ebreo

    Il direttore del tg1 (Minum) e’ ebreo

    Lerner e’ ebreo,Elkann e’ ebreo,

    Il padrone di Repubblica (De Benedetti) e’ ebreo

    Il direttore del Corriere della sera(Mieli) e’ ebreo

    E chissa’ quanti ne dimentico(ho messo solo i primi che mi venivano in mente…)

    Ora,senza volere offendere nessuna minoranza e’ quantomeno strani che gli ebrei che rappresentano meno dell 1 per cento della polpolazione italiano siano rappresentati dai due trzi dei tg e quasi tutti i quotidiani…o no??????

    se c’e faziosita’non e’ sicuramente pro palestinese(altro esmpio che dimenticavo…l’inviata della Stampa dal medio oriente e’Fiamma Nirenstein(ebrea,quindi sicuramente IMPARZIALE sul problema israelo palestinese…..ciao a tutti

  8. Mieli è il direttore del corriere della sera?
    non c’entra un cazzo col tema.. ma non lo sapevo..

  9. Caro anonimo,
    mi sembra evidente che il tuo semplicismo buonista da seconda repubblica, degno dei grandi censori democratici come Ferrara o Mieli, sottintenda una conoscenza alquanto limitata del problema israelo-palestinese. Innanzitutto prima che ci fossero i kibbutz, sotto la dominazione inglese, bande armate di ebrei (la Stern Gang e Hagana per citare le due compagini più note) attentavano alle vite di inglesi ed arabi, svolgendo un ruolo chiave nel convincere la corona britannica ad “operare per la creazione di un focolare nazionale ebraico in palestina”. Inoltre, l’Europa e gli U.S.A. (paese in cui il vero antisemitismo è vivo e strisciante) ebbero la fortuna di poter riversare sulla Germania secoli e secoli di colpe e persecuzioni che tutto il vecchio continente aveva portato avanti. Il mediatore internazionale conte di Bernadotte venne ucciso da terroristi ebraici proprio nei giorni in cui proponeva all’O.N.U. un piano di spartizione che mirava ad assegnare allo stato di Israele soltanto le terre dei vecchi regni d’Israele e di Giudea (circa il 20% dell’attuale estensione) e pochi giorni dopo l’esercito sionista occupava e distruggeva villaggi, sterminandone gli abitanti (vedi Deir Yassin). Questo sottolinea con chiarezza la natura terrorista, razzista e coloniale dello stato di Israele, che si proclama stato ebraico e si identifica con una confessione religiosa, e noi definiamo grande democrazia (mentre qualsiasi stato si definisca islamico è ritenuto un medioevale covo di terroristi sanguinari). La successiva, sistematica violazione di tutte le risoluzioni O.N.U. nel corso degli ultimi 50 anni da parte di Israele quadra il cerchio. Per quanto mi riguarda, pur essendo evidente che non esistono buoni e cattivi, esistono da più mezzo secolo un aggressore (un’elite di ricchi askenaziti scampati al nazismo in virtù del proprio status, che hanno a loro disposizione il quinto esercito del mondo per potenza) e un aggredito (un popolo senza veri appoggi finanziari internazionali, che vede ogni giorno le proprie case distrutte, il proprio governo provvisorio umiliato ancor prima di avere uno stato ed una patria), e questo mi rende necessariamente non equidistante. L’equidistanza fra le parti in un conflitto di questo tipo è un atto di terrorismo storico contro i diritti del popolo palestinese e contro i milioni di persone vittime della barbarie nazista il cui nome viene spesso sventagliato dai politici e dagli stessi cittadini israeliani per giustificare il genocidio dei palestinesi. E se posso concludere amaramente, i nazisti si sono macchiati della più grande vergogna della storia umana. Mai avrei pensato che coloro che ne sono stati vittime (o una parte di essi, per fortuna) avrebbero potuto fare lo stesso nel giro di pochi anni. I padri della patria israeliana, che distruggevano villaggi tre anni dopo la liberazione di Auschwitz, alla guida del popolo eletto (anche Hitler parlava dei tedeschi in questi termini) verso la conquista della terra promessa (già popolata ma pur sempre “spazio vitale” per gli ebrei della diaspora) suscitano in me maggior repulsione di Heinrich Himmler, uno degli uomini più empi di cui abbia memoria. A presto

I commenti sono chiusi.