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PM=Processo Mori

21/09/2011 Antonella Serafini 0

Un’altra puntata, oggi, a Palermo, del circo più divertente: la farsa del processo Mori-Obinu. Un processo che è stato pompato mediaticamente ogni volta che parlava […]

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Palermo, the day after

18/01/2010 Antonella Serafini 1

Il cuore ha vinto ancora. Veder riunirsi dopo 20 anni un gruppo di persone che ha condiviso spazi, lavori, ritmi di lavoro, sudore, sacrificio, è stato emozionante. I giornali che hanno titolato “delusione della squadra per l’assenza di Ultimo”, non ha potuto vedere la gioia invece di ogni membro di Crimor quando finalmente hanno rivissuto un pezzo di storia insieme al loro comandante.

Un cuore solo all’unisono per le 40 persone della squadra, che quando parlano del loro “unico” comandante, si dichiarano disposti a tornare all’istante con lui, se solo ci fosse la possibilità di poter lavorare di nuovo insieme. Quello che non è stato possibile vedere sono stati gli occhi lucidi di tutta la squadra quando si raccontavano fatti di quel periodo magico, in cui si facevano turni di lavoro fino allo stremo delle forze, gli straordinari erano diventati ordinari, e la loro più grande soddisfazione e il loro sforzo lo sentivano ripagato dalle lenzuola appese dai balconi palermitani il giorno dell’arresto di Riina, con la scritta “grazie carabinieri”.

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Spiegateci a che serve l’ordine dei giornalisti. O abolitelo!

29/04/2009 Antonella Serafini 0

La prima esperienza con l’ordine dei giornalisti l’ho avuta personalmente nel 1997. Vertenza sindacale, io ed altri due colleghi contro il direttore di un giornale free press abruzzese (che fatturava parecchio all’epoca). Si chiamava Sipario. Mai un pagamento. Si fa vertenza, il giudice stabilisce che si, il lavoro c’è stato, però abbiamo ottenuto anche un riconoscimento in immagine secondo il quale l’editore era esonerato a pagarci in denaro perchè avevamo avuto riconoscimenti di altro genere (della serie, la gente diceva: “ah, sei tu, l’antonella di sipario”), per cui, senza articoli pagati, niente tesserino. E l’ordine sta a guardare.

Poi è venuto il turno di Antonio Russo. Ve lo ricordate? quello morto in Cecenia che lavorava per radio radicale. All’epoca lavoravo per radio radicale e quella vicenda l’ho vissuta direttamente dai suoi sfoghi. Praticamente l’ordine dei giornalisti minacciava di denunciarlo per usurpazione di titolo, perchè non aveva una tessera e faceva l’inviato in zone di guerra. Quando morì, l’ordine andò a ritirare il premio in suo onore, e si faceva bello lodando questo ardito giornalista che dal fronte era rimasto l’unica voce libera. Lo fregarono pure da morto, insomma. Da vivo non lo volevano, da morto gli rubano il premio.

Anno 2009. Pino Maniaci è il direttore di una piccola emittente di Partinico, da anni tutti i giorni lotta per far arrivare informazioni che NESSUN TG ci regala. L’unico ad aver filmato l’arresto di Lo Piccolo, immagini di repertorio che poi regala a tutte le testate rai. A seguito di una serie di attentati e di continue intimidazioni mafiose, viene assegnata la scorta a Pino Maniaci. Tutti hanno parlato di lui. Da rai a mediaset, da Repubblica al Corriere si sono sciacquati la bocca riempendo colonne e colonne di “quant’è bravo Pino”. Arriva una denuncia (la trencentesima o giu di li) per esercizio abusivo della professione.

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giornalismo sul terremoto

15/04/2009 Antonella Serafini 1

Mentre c’è (come sempre) in abruzzo chi si rimbocca le maniche e va avanti, sperando che da questa tragedia si possa ripartire per una pulizia e trasparenza che finora è mancata OVUNQUE (e non solo in abruzzo), c’è dall’altra parte chi si lagna di tutto, anche di Dio che ha mandato questa immane catastrofe.

Mentre lascio lo sciacallaggio mediatico a chi lo sa fare veramente, riporto solo alcuni fatti giornalistici

giornalista (odiosa e rompicoglioni) di Matrix:
“Come mai dorme in macchina?” (rivolto a uno sfollato che ha vissuto i crolli del 6 aprile)

stessa giornalista di sopra:
“come mai non ha mangiato oggi? non ha fame?”

giornalista si veste da prete per fotografare i morti nell’obitorio. Non sono stati presi provvedimenti – ANSA del 7 aprile.

Però…. Pino Maniaci, che ha fatto e continua a fare giornalismo serio, fra meno di un mese verrà processato per aver fatto informazione senza avere un tesserino che lo autorizzasse

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Disegno criminoso moderno: combattere la mafia

31/03/2009 Antonella Serafini 0

Pino Maniaci per anni ha condotto il suo “disegno criminoso”: portare alla luce fatti e nomi di Cosa Nostra, lottando con le unghie e con i denti, fino a far riconoscere la sua lotta dall’ordine dei giornalisti, che ha insignito del “titolo” di giornalista ad honorem il conduttore di Partinico.

Molti attaccano chi l’ha denunciato (probabilmente per invidia), facendo intendere che il PM ha solo fatto il suo dovere e il “cattivo” di turno sia l’invidioso cittadino. Molti dimenticano invece che il PM (in questo caso risponde al nome di Paoletta Caltabellotta) dovrebbe “svolgere altresì accertamenti su fatti e circostanze a favore della persona sottoposta alle indagini”, art. 358 c.p.p.

Svolgere accertamenti equivale ad archiviare la denuncia prima che si arrivi al dibattimento, onde evitare inutili sprechi di tempo e denaro pubblico, evitando così anche uno spreco di denaro di Maniaci, anche perchè per lo stesso reato era già stato portato in giudizio in passato ed assolto.

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15 gennaio. Il capo dei capi balbetta spaventato

15/01/2009 Antonella Serafini 0

Premessa: uno speciale di Minoli su Giuseppe Fava ha fatto vedere quanto in realtà politica e mafia siano tristemente e attualmente vicine e camminano a braccetto.
Non è passato molto tempo da quando, durante un convegno contro le mafie in abruzzo di cui conservo ancora la videoregistrazione, mi diedero della forcaiola perchè feci presente che troppi detenuti nel 41 bis in realtà riuscivano ad avere contatti con l’esterno. Erano ospiti-relatori un consigliere comunale della città di Pescara di Rifondazione Comunista, e un membro della commissione antimafia, ex magistrato nel Pool. Quando diedero la parola al pubblico non potei fare a meno di chiedere (visti gli illustri ospiti) che cosa stava facendo il governo in merito al trasferimento del prefetto Fulvio Sodano da Trapani mentre indagava sui legami tra Cosa Nostra e imprenditoria, non ho potuto fare a meno di chiedere come mai il comune di Barcellona che doveva essere chiuso per infiltrazioni mafiose, in realtà fosse sempre lì, con persone di dubbia reputazione.

Poi ho pensato: Riina è stato arrestato e hanno processato chi l’ha fatto. Ultimo si è vista sciogliere la squadra che ha condotto le indagini. Hanno abbassato le sue note caratteristiche perchè il suo carattere era troppo esuberante. In tre mesi ha fatto quello che per venti anni nessuno aveva nemmeno sognato di fare. Quindi mi sono detta che in un mondo in cui si premiano i pentiti e si processano gli ufficiali, è anche giusto che Fava venga ammazzato e che il prefetto Sodano trasferito. Insomma, tutto avrebbe una logica.

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Carta Canta e Stona

17/10/2008 admin 5

fonte: www.gabrielemastellarini.com

Il 28 settembre Marano convoca Fini e Fiorillo per l’indomani pomeriggio, nel suo ufficio di Milano. (…) Fini sale le scale di corso Sempione.

Previdente, s’infila in tasca un registratore acceso. Entra nell’ufficio del direttore di Raidue insieme a Fiorillo. C’è pure il capostruttura Michele Bovi. (…) Poi arriva Marano. (…)

Ci siamo procurati la registrazione e l’abbiamo trascritta. (segue trascrizione di varie pagine della conversazione registrata abusivamente) (…)

A questo punto la registrazione si interrompe, perché è finito il nastro della cassetta. (…)

A prescindere dalla conversazione registrata di nascosto, Cyrano era stato regolarmente annunciato dall’ufficio stampa Rai.

(Marco Travaglio, Peter Gomez, Regime, Bur, 2004)


Mi domando come si permetta questo noto maestro di giornalismo di pubblicare sms privati. (Marco Travaglio, riferendosi a Gabriele Mastellarini, lettera a “Libero”, 15 giugno 2008)

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Telejato, una famiglia/redazione allargata

10/07/2008 admin 1

Maggio 1998. Mi trasferisco dal piccolo paesino abruzzese alla capitale. E qui mi rendo conto di come siano diversi i ritmi di lavoro, di vita, gli autobus presi all’ultimo minuto, le metropolitane, i borseggiatori, l’attenzione rivolta a tutto quello che accade mentre cammino. Un’altra vita. Non pensavo di abituarmi. Ma mi sono abituata. Una volta che si comincia a correre, non si può tornare al passo lento, ormai l’adrenalina che combatte lo stress si domina mantenendo gli stessi ritmi.
Giugno 2008. Dieci anni dopo. Una vita metropolitana è ormai quella che pensavo fosse il massimo dello stress. Tre lavori insieme, giornalismo di strada, sempre di corsa. Mi piace questo genere di vita, non da spazio a buchi, non c’è nessun vuoto in nessun campo. Amici sempre presenti, sito un po’ problematico ma sempre presente, un processo in atto per cose che non ho mai fatto. Mi ritrovo di colpo risbattuta in un paesino. Ma stavolta non è l’abruzzo. Mi trovo a Partinico a trenta chilometri da Palermo.

A Partinico esiste una piccola emittente, una piccola ma grandiosa emittente, Telejato.

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Aggiornamento su Arciere

27/03/2008 admin 4

Abbiamo creato una Petizione perchè stare vicini a un combattente a vittoria finita è da codardi. Un esercito di straccioni e di sognatori, non si piega con queste intimidazioni di palazzo.
Firma la petizione anche tu

petizione

estratto dell’ordinanza
“…per Ravera ci si trova di fronte a un’unica spericolata manovra compiuta una volta saggiato il terreno dal quale poteva scaturire un’operazione che AVREBBE POTUTO FRUTTARE UN RICONOSCIMENTO RILEVANTE IN TERMINI DI IMMAGINE E DI CARRIERA“.

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Il Capitano Ultimo al gioco al massacro non ci sta

04/12/2007 admin 13

di Ultimo

Marco Travaglio (e la lobby che lo sostiene) non ha gradito l’arresto di Riina Salvatore.
Si capisce dall’articolo pubblicato su l’Unità il 3/12/2007.
E leggendo quell’articolo ancora una volta bisogna riaffermare una verità sistematicamente ferita e tradita.
Non venne fatta la perquisizione all’abitazione di Riina perchè il capitano ultimo (e la Procura di Palermo) volevano seguire i fratelli Sansone per sgominare i circuiti politici ed imprenditoriali che sostenevano Riina.
Purtroppo una strana (e mai indagata) fuga di notizie permise ad Attilio Bolzoni e altri giornalisti di individuare e sostare davanti alla casa di Riina bruciando questa strategia investigativa che avrebbe distrutto il livello politico-imprenditoriale dei corleonesi.

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La Lobby dei bambini abusati

28/05/2007 admin 30

tratto dal blog di Massimiliano Frassi, presidente dell’associazione Prometeo

C’è in Italia una nuova emergenza sociale. Tanto grave quanto sottovalutata. Più in ombra della Mafia, più silente del terrorismo, vive al nostro fianco nella totale invisibilità.
E quando appare, enormi sono i danni. A formarla un esercito di esseri ignobili. Ricchi di malate fantasie ed impossibili accuse.
Vestiti spesso del solo pannolino, col biberon a portata di mano, i membri di questo clan hanno un’età che spazia dai 3 ai 5 anni.
Agiscono principalmente nelle scuole materne ed hanno come fine ultimo quello di ingiuriare poveri innocenti, accusandoli addirittura di pedofilia.
I bimbi per dare un alibi alla loro follia riescono a convincere pure i loro stolti genitori, che si bevono tutte le bugie che i piccoli Pinocchi vendono loro.
In molti casi, per apparire più credibili, i bambini si sono addirittura creati delle ferite ad arte. Segni inequivocabili di lesioni, penetrazioni, bruciature.
Gruppi così li abbiamo già individuati a Brescia, a Verona, a Torino. Oggi a Rignano Flaminio e Vallo della Lucania.
Non ci crederete ma pare siano pure dotati di poteri paranormali, dato che ad esempio quelli bergamaschi erano soliti descrivere nei minimi dettagli cicatrici o particolari visibili solo se i soggetti indicati come abusanti non portavano vestiti.
Fortunatamente si sono creati movimenti atti a screditare questi piccoli delinquenti e punendo pure i loro complici genitori. Grazie a risorse economiche illimitate si trovano periti e legali che dimostrano la follia degli stessi, riuscendo a far passare in secondo piano pure le evidenti ferite fisiche.
Ripristinando l’ordine.

TRIBUNALE ORDINARIO DI TIVOLI
ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE

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Il tranello del referendum sul Ponte sullo Stretto

18/08/2006 admin 3

di Saro Visicaro

Mentre si fanno sempre piu’ numerose le proposte per l’indizione di un referendum consultivo sul Ponte sullo Stretto di Messina, c’e’ chi propone pure di modificare gli obiettivi sociali della Stretto di Messina S.p.A.. Il perche’ queste due proposte sono piene di rischi ed ambiguita’.

Quella vecchia conoscenza di Aurelio Misiti, un ingegnere calabrese che ha attraversato tutti gli schieramenti e tutti i partiti utili a procurargli un posto al sole (in questa legislatura e’ stato imbarcato da Di Pietro ), si e’ fatto promotore di una raccolta di firme tra parlamentari della CdL e dell’Unione per proporre a Prodi un referendum sul ponte. Ricomincia cosi’ la telenovela alimentata da Cuffaro & soci in Sicilia e da Misiti in Calabria.