Disegno criminoso moderno: combattere la mafia

Pino Maniaci per anni ha condotto il suo “disegno criminoso”: portare alla luce fatti e nomi di Cosa Nostra, lottando con le unghie e con i denti, fino a far riconoscere la sua lotta dall’ordine dei giornalisti, che ha insignito del “titolo” di giornalista ad honorem il conduttore di Partinico.

Molti attaccano chi l’ha denunciato (probabilmente per invidia), facendo intendere che il PM ha solo fatto il suo dovere e il “cattivo” di turno sia l’invidioso cittadino. Molti dimenticano invece che il PM (in questo caso risponde al nome di Paoletta Caltabellotta) dovrebbe “svolgere altresì accertamenti su fatti e circostanze a favore della persona sottoposta alle indagini”, art. 358 c.p.p.

Svolgere accertamenti equivale ad archiviare la denuncia prima che si arrivi al dibattimento, onde evitare inutili sprechi di tempo e denaro pubblico, evitando così anche uno spreco di denaro di Maniaci, anche perchè per lo stesso reato era già stato portato in giudizio in passato ed assolto.

Pino di solito ha sempre combattuto i clan del triangolo Corleone, San Giuseppe Jato e Partinico, un fatto che l’ha messo a rischio di vita non poche volte. Questa volta però è dalla procura di Palermo che parte l’accusa. […]Condotte poste in essere in tempi diversi ed in esecuzione del medesimo disegno criminoso, avrebbe esercitato abusivamente l’attività di giornalista in assenza della speciale abilitazione dello Stato[…]

Eravamo abituati agli attacchi dei boss, ma stavolta l’affondo è arrivato a sorpresa da un magistrato. Magistratura e Boss contro Pino Maniaci. Che le due cose possano essere collegate lo vorremmo escludere, ma non ci riusciamo proprio.

Censurati.it sarà presente al processo che si terrà l’8 maggio. A fare cosa? A vedere il Circo, senza nemmeno pagare il biglietto

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Informazioni su Antonella Serafini 149 articoli
violinista per hobby, giornalista per dovere civico e morale, casalinga per lavoro, contadina del web e "colpevole" di questo sito antonella@censurati.it