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Spiegateci a che serve l’ordine dei giornalisti. O abolitelo!

29/04/2009 Antonella Serafini 0

La prima esperienza con l’ordine dei giornalisti l’ho avuta personalmente nel 1997. Vertenza sindacale, io ed altri due colleghi contro il direttore di un giornale free press abruzzese (che fatturava parecchio all’epoca). Si chiamava Sipario. Mai un pagamento. Si fa vertenza, il giudice stabilisce che si, il lavoro c’è stato, però abbiamo ottenuto anche un riconoscimento in immagine secondo il quale l’editore era esonerato a pagarci in denaro perchè avevamo avuto riconoscimenti di altro genere (della serie, la gente diceva: “ah, sei tu, l’antonella di sipario”), per cui, senza articoli pagati, niente tesserino. E l’ordine sta a guardare.

Poi è venuto il turno di Antonio Russo. Ve lo ricordate? quello morto in Cecenia che lavorava per radio radicale. All’epoca lavoravo per radio radicale e quella vicenda l’ho vissuta direttamente dai suoi sfoghi. Praticamente l’ordine dei giornalisti minacciava di denunciarlo per usurpazione di titolo, perchè non aveva una tessera e faceva l’inviato in zone di guerra. Quando morì, l’ordine andò a ritirare il premio in suo onore, e si faceva bello lodando questo ardito giornalista che dal fronte era rimasto l’unica voce libera. Lo fregarono pure da morto, insomma. Da vivo non lo volevano, da morto gli rubano il premio.

Anno 2009. Pino Maniaci è il direttore di una piccola emittente di Partinico, da anni tutti i giorni lotta per far arrivare informazioni che NESSUN TG ci regala. L’unico ad aver filmato l’arresto di Lo Piccolo, immagini di repertorio che poi regala a tutte le testate rai. A seguito di una serie di attentati e di continue intimidazioni mafiose, viene assegnata la scorta a Pino Maniaci. Tutti hanno parlato di lui. Da rai a mediaset, da Repubblica al Corriere si sono sciacquati la bocca riempendo colonne e colonne di “quant’è bravo Pino”. Arriva una denuncia (la trencentesima o giu di li) per esercizio abusivo della professione.

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Saltata la copertura di Piera Aiello dopo 18 anni!!!

16/04/2009 admin 1

fonte: www.ritaatria.it

OGGETTO: Saltata la copertura di Piera Aiello dopo ben 18 anni a causa di due “giuda” indegnamente nelle forze dell’ordine.

La nostra Associazione, come non molti sanno, è presieduta dalla Testimone di Giustizia Piera Aiello, che con sua cognata Rita Atria affidò al Giudice Borsellino la sua determinazione di denuncia delle attività criminose dei suoi stessi familiari.

La vita dei Testimoni dei Giustizia, lontana dall’attenzione sociale e dai mezzi di informazione (che pur dovrebbero esserci, sebbene con la discrezione imposta dalla delicatezza delle loro situazioni e vicende), è resa spesso ancor più difficile e ardua dalla superficiale disattenzione e dalla inaffidabilità di rappresentanti dello Stato preposti alla Sicurezza dei Cittadini, quando non direttamente coinvolti negli stessi programmi di Protezione dei Testimoni di Giustizia.

Oggi siamo tenuti a rendere pubblica, per espressa volontà di Piera Aiello, che la faticosa copertura che ha comunque consentito a Piera di ricostruire in questi anni una sua vita di relazione in località segreta, è saltata per la sprovvedutezza (e vogliamo sperare non sia per collusione con gli interessi dei suoi potenziali attentatori, sta allo Stato accertare questa eventualità scellerata) di due uomini dell’Arma dei Carabinieri, che presumibilmente hanno consentito che le famiglie mafiose denunciate da Piera Aiello venissero a conoscenza della sua attuale collocazione territoriale.

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giornalismo sul terremoto

15/04/2009 Antonella Serafini 1

Mentre c’è (come sempre) in abruzzo chi si rimbocca le maniche e va avanti, sperando che da questa tragedia si possa ripartire per una pulizia e trasparenza che finora è mancata OVUNQUE (e non solo in abruzzo), c’è dall’altra parte chi si lagna di tutto, anche di Dio che ha mandato questa immane catastrofe.

Mentre lascio lo sciacallaggio mediatico a chi lo sa fare veramente, riporto solo alcuni fatti giornalistici

giornalista (odiosa e rompicoglioni) di Matrix:
“Come mai dorme in macchina?” (rivolto a uno sfollato che ha vissuto i crolli del 6 aprile)

stessa giornalista di sopra:
“come mai non ha mangiato oggi? non ha fame?”

giornalista si veste da prete per fotografare i morti nell’obitorio. Non sono stati presi provvedimenti – ANSA del 7 aprile.

Però…. Pino Maniaci, che ha fatto e continua a fare giornalismo serio, fra meno di un mese verrà processato per aver fatto informazione senza avere un tesserino che lo autorizzasse

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Sciacallaggi sulle tragedie

06/04/2009 admin 7

Alcuni hanno detto che ci sarebbe stato un grande terremoto, ma non hanno detto nè dove nè quando. Una previsione di questo tipo voleva dire sgomberare l’abruzzo intero senza sapere neanche da quando e per quanto tempo. Quindi tutti addosso a Bertolaso, che si è attivato immediatamente. Se c’è una cosa che funziona in Italia è la protezione civile, sciacalliamo anche su questa. E parlo da abruzzese con la famiglia a pochi chilometri da L’Aquila, con parenti e amici che hanno avuto danni ingenti. Ci fa schifo chi tenta di fare operazioni di sciacallaggio o politiche in questi casi d’emergenza. Colgo l’occasione invece di pensare a qualcosa di utile rendendo noto il comunicato della protezione civile:

PROTEZIONE CIVILE – PREFETTURA DI PESCARA

I volontari possono contattare il centro operativo della protezione civile presso la prefettura di Pescara, telefonando allo 0852057631. Si possono anche donare i generi di prima necessità presso il Banco Alimentare dell’Abruzzo, in via Celestino V, Pescara