servizi veri e propri

Per rinfrescarvi la memoria e per provare che esistono le persone che vengono suicidate, vi riporto un articolo un po’ datato che forse alcuni di voi ricordano

ROMA / Conclusa l’inchiesta sulla morte del colonnello del Sismi.

«Ferraro, fu suicidio»

L’uomo fu trovato impiccato a un portasciugamani

Roma: Mario Ferraro, il colonnello del Sismi trovato impiccato il 16 luglio 1995 nel bagno della sua abitazione nel quartiere Torrino, a Roma, si suicido’. A questa conclusione è arrivata l’inchiesta giudiziaria culminata con la richiesta di archiviazione presentata al gip dal magistrato titolare degli accertamenti, il sostituto procuratore Nello Rossi, che recentemente è diventato componente del Consiglio superiore della magistratura. Nelle conclusioni del magistrato, secondo quanto si e’ appreso, si afferma che l’esito delle perizie svolte per accertare le cause della morte dell’ufficiale del servizio segreto militare non danno adito a dubbi.

In particolare, gli accertamenti medico legale, tossicologico e tecnico hanno pienamente concordato con l’ipotesi del suicidio, emersa sin dalla scoperta del cadavere, escludendo qualsiasi altra causa. Ferraro fu trovato impiccato ad un portasciugamani del bagno. La dinamica della morte, comunque insolita, aveva destato le perplessità soprattutto dei familiari e della compagna di Ferraro, Maria Antonietta Viali, i quali affermarono che il colonnello del Sismi non aveva alcun apparente motivo per togliersi la vita.

Dagli accertamenti era tuttavia emerso che Ferraro, in quel periodo, soffriva di depressione a causa della morte di una figlia e per la separazione dalla moglie, anche se era molto legato all’altra figlia. L’inchiesta giudiziaria fu aperta inizialmente contro ignoti per istigazione al suicidio. Il fascicolo fu poi rubricato in omicidio per la necessita’ di svolgere ulteriori accertamenti tecnici.

Nonostante le affermazioni che andavano in senso contrario all’ipotesi del suicidio, nella richiesta di archiviazione si afferma che non sono emersi elementi specifici che facciano pensare ad un delitto. Non hanno inoltre trovato riscontro, o comunque non hanno modificato il quadro della situazione – è detto nelle conclusioni – nemmeno le affermazioni di alcuni personaggi comparsi nella vicenda, fra i quali Stefania Ariosto, la cosiddetta teste “omega” dell’inchiesta milanese sulla corruzione nel palazzo di giustizia di Roma, e di Francesco Elmo, il faccendiere siciliano già coinvolto nell’inchiesta “Cheque to Cheque”, che riferirono circostanze riguardanti l’attivita’ svolta dallo 007.

Il nome del colonnello Ferraro è comunque comparso nelle inchieste di numerose Procure d’Italia. Nel quadro degli accertamenti svolti a Roma, è scaturito un altro procedimento che ha coinvolto due generali del Sismi, ora in pensione, Vincenzo Dell’Elce e Tindaro Italiano, accusati di concorso in concussione per aver preteso tangenti, di 30 e 60 milioni, per la stipula di contratti riguardanti la fornitura di materiali di alta tecnologia. Stefania Ariosto e’ l’antiquaria milanese, ex compagna dell’avvocato ed ex deputato forzista Vittorio Dotti, che ha consentito alla procura milanese di aprire l’inchiesta per corruzione giudiziaria contro l’ex ministro della Difesa e attuale deputato di Forza Italia, Cesare Previti.

L’inchiesta è sfociata nell’udienza preliminare che riprendera’ a novembre, in cui fra gli altri, oltre a Previti, sono imputati di corruzione il leader “azzurro” Silvio Berlusconi e l’ex capo dei gip romani Renato Squillante. Secondo l’accusa, tramite Squillante, il Cavaliere avrebbe “comprato” sentenze al Palazzo di Giustizia di Roma.

Suicidio di Michele Landi
Quando la corda si è stretta al collo di Michele Landi, l’esperto informatico era vivo. L’autopsia eseguita sabato scorso nell’istituto di medicina legale dell’Università La Sapienza di Roma sgombra dunque il campo dall’ipotesi di una simulazione di suicidio. Arrivera’ tra un mese, invece, la risposta che al dubbio più forti: se, cioè, Landi abbia assunto tranquillanti o farmaci che lo hanno stordito o reso incosciente. In questo caso, resterà da chiarire se lo ha fatto volontariamente o meno.

Anche se i primi accertamenti sembrano confermare l’ipotesi iniziale del suicidio, la Procura di Tivoli continua a indagare su più fronti. A giorni sarà ricostruita la dinamica del suicidio, che, pur essendo compatibile con il ritrovamento del cadavere, presenta alcune anomalie, come la lunghezza della corda e la posizione delle gambe, piegate sul divano collocato sotto la scala.

Per quanto riguarda il capello trovato tra le due maglie indossate dall’uomo, sarà effettuato un esame di compatibilità con quello della fidanzata. Altri accertamenti saranno compiuti sui residui di corda trovati sul corpo, che da un primo esame non risultano provenire dalla fune a cui il corpo era appeso.

Nel primo caso a morire non era un informatico, ma una persona che lo voleva aiutare. Per chi a suo tempo seguì la vicenda di Ferraro, ricorder‡ anche che i servizi segreti coinvolsero, stravolgendogli la vita, un informatico. Del caso si occupò Avvenimenti, io sono venuta a conoscenza della cosa proprio tramite censurati. E per salvaguardare l’informatico ometto il nome. A volte il diritto d’informazione deve tramutarsi in dovere di tutela verso chi rischia la pelle. E noi di censurati ce ne freghiamo degli scoop, solo che un caso come il suicidio Ferraro, impiccato a un porta asciugamani per poi archiviare il caso, mi sembra quanto mai eclatante.

Un abbraccio personale a questo esperto di computer. So che ci segue e sono sicura che non crede neanche lui al suicidio si Michele Landi
Antonella

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50 commenti

  1. ho dato un’occhiata alle società per le quali Landi avrebbe lavorato nel corso degli anni.. e poichè sono anch’io un tecnico informatico.. trovo alquanto strani i siti internet di parecchie società per le quali Landi ha lavorato.. mi spiego meglio.. Le società o per meglio dire i siti internet di queste fantomatiche società non rispecchiano le attività effettivamente svolte da queste società.. quindi.. una possibile conclusione e che.. o che il curriculum di Landi (così come appare) sia stato creato ad hoc per nascondere le società per le quali lui ha effettivamente prestato le sue attività o che Landi non sia mai esistito.

    datachronic@excite.com

  2. cara antonella vorrei solo dirti una cosa:

    nel non molto lontano 1999, praticamente il mio migliore amico (adesso ho 25 anni), coetaneo, viveva una vita tutto sommato felice.

    nessun problema sociale , qualche ragazza, una buona se non ottima posizione sociale, è stato trovato morto in casa.

    beh, io ci ho fatto l’infanzia, la pubertà e tutte le esperienze di vita, mai un segno di debolezza, mai uno squilibrio, una lamentela; anzi era la persona su cui potevi contare per ogni cosa.

    ben 195 cm di cristiano per almeno 100kg,

    impiccato alla doccia della mansarda che forse non arrivava hai 180cm di altezza.

    ebbene chi l’ha ucciso?

    nessuno visto che i genitori e i due fratelli erano al piano di sotto a tavola, lui ha detto che andava un attimo in bagno e non è più tornato.

    non è che abbiamo un altro caso nazionale?

    eppure i famigliari non potevano credere a questo gesto perchè lui non ha mai dato segni.

    ricorda cmq (ho due suicidi in famiglia) , che nessun suicida, all’infuori di grandi problemi psicotici, non preavvisa mai il gesto.INFORMATI anche per il rispetto di chi arriva ad un gesto tale.

    Trovo che chiunque insinui in questo momento complotti o altro non ha il benchè minimo rispetto per chi è in vita a piangere la scomparsa di una persona vicina.

    tutte queste considerazioni sono lecite e lo riconosco , ma il buon senso , secondo me, suggerisce di tenerselo per sè evitando così di poter sembrare sciacalli.

    secondo me travisate e di conseguenza non rispettate le persone, anche se a vostro parere ,sicuramente, state facendo qualcosa di costruttivo.

    secondo me fareste bene a sprecare il vostro tempo in altro, tipo fare sport, più costruttivo di sicuro.

    marco

  3. a una doccia è tecnicamente possibile, ma attaccato a un porta asciugamani mi sembra un tantino esagerato. Poi se lavorava nel Sisde i sospetti si fanno anche un po’ più forti. Mi spiace per il tuo caso, non deve essere essere stato facile. Anche io ho avuto un amico suicida, sparato in bocca con un fucile, non mi chiedere come. Non sono tutti casi nazionali ma se guardi i contesti in cui accadono queste cose il dubbio viene. Un abbraccio
    Antonella

  4. ma questo non vuol dire cercare per forza del torbido ?; e questo lo dico pur avendo io dei dubbi sul suicidio del Landi.

  5. non hai capito…..lui era più alto della doccia di una spanna.

    tanto è vero ,e sicuramente perizia medica in mano, il ragazzo in questione non è morto per impiccamento(rottura osso del collo) ma per asfissia.

    prima di parlare bisogna capire.

    e secondo me come al solito non vai oltre la tua idea.

  6. Antonella grazie per esserti esposta. Tante critiche arrivano solo a chi prende una posizione. Facciamo finta che tutto quello che ci dicono è vero. Solo così ci si salva da critiche. Il rispetto si cerca ma non si da. Per Niko: davvero credi che sia un voler trovare del torbido a tutti i costi? Non ci vedi niente altro in questo messaggio?
    Silvio ’67

  7. Un momento…un momento.

    Esistono casi parecchio STRANI di suicidio. Impiccati PERSINO alla MANIGLIA della porta…(per asfissia..ovviamente).

    Sono anche daccordo sul RISPETTO per la famiglia che sicuramente NON SI ASPETTAVA un gesto del genere (come MOLTE FMIGLIE non sospettano NIENTE di altri casi di suicidio).

    MA…

    IL CONESTO in cui questo PRESUNTO suicidio e’ accaduto deve rendere CAUTI..per primi il “MINISTRO DELL’INTERNO”…

    Mi stupisce meno che sia un VERO SUICIDIO…anzicche’ il fatto che si cerchi di liquidarlo con tanta semplicita’!

    E’ anche vero..che LA STAMPA possa porre l’attenzione un questo piuttosto che quell’altro…(anzi..lo fa di sicuro) a seconda della notizia che puo’ essere piu’ o meno LETTA in base ai fatti piu’ importanti…cosi’ come puo’ essere che CERTE DICHIARAZIONI gia’ CONCLUSIVE siano solo DICHIARAZIONI AD HOC per far sembrare che non vi siano sospetti.

    Quello che e’ certo e’ che IO ho il dubbio….(chiaramente non ho nient’altro che NEWS varie) e spero che il DUBBIO lo abbia anche chi si deve occupare del caso!

    LIQUIDARLO con semplicita’ sarebbe cmq un errore!

  8. in questo sito generalmente ho potuto trovare solo gente ottusa, che non vuole sentire niente all’infuori delle proprie ragioni.

    Penso che un paese qualsiasi con gente qualsiasi come quella che ha scritto qui sopra sarà sempre un paese qualsiasi.

    mi hanno insegnato che parlare non serve a nulla, e qui si parla mooooolto

  9. infatti hai parlato pure troppo, e ringrazia il cielo che ti è permesso. Illuminaci tu, no?

  10. invece di sprecare tempo a insultarvi sprecando spazio per dire la vostra, perchè non facciamo tutti in modo che i dubbi prevalgano sulle notizie in cui veniamo incanalati? E’ importantissimo avere dei dubbi oggi come oggi. Grazie
    Antonella

  11. Pretendi che scrivendo in FORUM di GENTE OTTUSA uno cambi le propie opinioni?

    eheh…

    In ogni caso queto e’ un forum..dove si discute..e si discute parlando.

    SE LO RITIENI INUTILE..perche ti colleghi..e ci scrivi anche?

  12. A giovanniM

    Infatti partecipo e denuncio l’inutilità di quanto scritto sopra.

    Cosa avete costruito? o meglio cosa pensi di costruire?

    nel forum si scambiano opinioni…. beh quella è la mia.

    te la prendi?

    io me la prendo per ciò che dici tu.

    io non penso e non pretendo di cambiare le tue opinioni….ma le mie si rafforzano, hehehehe

  13. Trovo ridicolo e STUPIDO (ed e’ la MIA OPINIONE) che uno che ritiene che parlare sia inutile…e chiede COSA COSTRUISCI PARLANDO..poi venga a scrivere nel FORUM STESSO.

    COERENZA…manco a parlarne…eh?

  14. l’unica cosa chiara è non ci sarà mai niente di chiaro.
    Silvio ’67

  15. ma perchè non si parla più di michele landi?

    perchè non ci fanno saper?

  16. Io veramente non mi ricordo bene l’anno, magari qualcuno se lo ricorda, ma credo che sia accaduta nel ’95 o nel ’96.

    E’ una storia per molti versi simile a quella recente. Ne ricordo alcuni dettagli che possono ricondurre alla storia

    attuale.

    Un informatico venne prelevato e fatto lavorare per i servizi. Dopo pochi giorni tentarono di farlo fuori, forse

    aveva visto qualcosa di importante, ma non ci riuscirono dato che il tecnico si era nel frattempo rivolto alla

    polizia ed era scortato giorno e notte. Impossibile quindi eliminarlo, anzi, controproducente.

    A quel punto la vicenda venne pubblicizzata grandemente sui giornali e il racconto che l’informatico aveva fatto

    alla polizia venne riportato sui giornali, distorto ed ingigantito, tanto che nessuno fu in grado di capirci nulla.

    L’unica certezza che si ricavava era che l’informatico non aveva tutte le rotelle a posto. La situazione venne

    infatti ampiamente (forse troppo) spiegata in questo modo: l’informatico si era inventato tutto. Venne presentato

    come un mitomane, scrissero che era stato accusato di essersi inventato tutto e che sarebbe stato processato e

    condannato, senza ombra di dubbio. Nel frattempo si venne a sapere che quello che l’informatico aveva raccontato era

    stato confermato da varie altre persone. In altre inchieste infatti era emerso che il racconto dell’informatico era

    reale e descriveva una situazione sconvolgente, legata a tante vicende avvenute in giro per la penisola. Una di

    queste inchieste era proprio quella relativa al colonnello del SISMI Ferraro che l’informatico aveva riconosciuto

    come uno dei “servizi” con cui aveva svolto quel lavoro “per il bene della patria”.

    Il suicidio del colonnello avveniva (coincidenze?) proprio dopo quell’incontro.

    Nel frattempo l’informatico si trovava con la vita rovinata. Professionalmente era finito. Inoltre la sua vita

    valeva molto poco, dato che sicuramente qualcuno, prima o poi, avrebbe sicuramente fatto pagare questa

    “interferenza”, magari una volta che i riflettori sul caso venivano spenti. La sua reputazione di mitomane e di

    “delinquente” lo portava lentamente ad uno stato di prostrazione e di depressione.

    Ad un certo punto ebbe luogo, ampiamente pubblicizzato, il processo contro questo informatico contro ogni logica

    venne giudicato innocente, addirittura con formula piena. Ma allora non si era inventato tutto. L’informatico aveva

    detto il vero ma era stato bandito dall’elenco delle persone per bene. Nessuno ha dato spiegazioni sulla stampa

    relativamente a questo caso. Anzi, silenzio assoluto. Sono i soliti misteri d’Italia? Ogni cosa su cui si fa

    silenzio diventa un mistero. Forse lo stesso silenzio che ora si nota sul caso “Landi”.Bella roba. Mi chiedo questo

    informatico cosa pensa, dove viva, soprattutto se vive ancora o se qualcuno lo ha suicidato o se ha in mente di

    farlo. Oppure se lui stesso dopo aver vissuto questa tragedia un giorno o l’altro decida di farla finita. Mah…

    Non ho avuto altra notizia di questo caso. Probabilmente sepolto in qualche scaffale di qualche procura giace un

    ponderoso fascicolo su quella vicenda, con scritto sopra “Archiviato” o qualcosa del genere.

  17. Inutile, finchè si andrà avanti così in italia non si potrà mai fare nulla di buono!

    Quello di cui parli è effettivamente un poco di buono. Ha denunciato un casino di persone (tutte estranee, tanto che nessuna è stata condannata) insomma, il classico casinista che forse, avendo letto qualche giallo di troppo, si è un po’ lasciato andare di fantasia.

    Non lo dico così per dire ma anche perchè conosco direttamente il personaggio e tutta la storia che qui in Veneto è ben nota.

    Se i misteri d’italia si fondano su queste vicende stiamo perdendo tempo. Meglio preoccuparci di cose serie piuttosto che perdere tempo con questi fattoidi!

    Purtroppo la realtà è questa. Uno si può anche suicidare e può farlo in modo “anomalo” e questo non vuol dire nemmeno molto, dato che uno può trovarsi in condizioni psicologiche drammatiche anche perchè qualcuno ce lo mette a bella posta.

    Non so nulla di questo caso, penso però che se da una parte è possibile che uno venga suicidato, dall’altra è anche ipotizzabile che uno, vedendo che è “finito” e che non ha scampo o che potrebbe succedergli di peggio, decida di farla finita.

    Comunque stiamo attenti a non correre dietro ai fantasmi e stiamo attenti anche alle dichiarazioni di amici e parenti. Molte volte il suicida non è che arriva al gesto dopo lungo tempo di drammi interiori, di oggettivi problemi di vita, spesso il suicidio può essere frutto di un momento di follia, di abbandono, di tossicosi o, perchè no, a seguito di un qualche dispiacere sentimentale o di altro tipo.

    Ogni volta che muore un perito, una qualche persona che professionalmente si occupa di qualcosa di particolare, dobbiamo sempre urlare all’omicidio mascherato da suicidio, da incidente eccetera?????

    Saluti a tutti !

  18. Neanche io so chi tu sia…

    Noi non sappiamo chi sono loro, quelli che vivono (se ci riescono) queste situazioni… parlo sia di chi viene suicidato sia di chi si suicida.

  19. Io ribadisco il mio concetto..forse espresso malamente prima…

    NO…non si deve urlare al COMPLOTTISMO per ogni PERITO o POLIZIOTTO che si suicida!

    Ma indubbiamente archiviare un SUICIDIO come quello di LANDI(che ricordo si occupava dell’omicidio DANTONA, ma nessun incarico ufficiale in quello BIAGI), a pochi giorni dall’assassino Biagi, con STELLE che spuntano sui portoni che PULLULANO di POLIZIA e con il RITORNO prepotene delle BR, be’….mi sembra SEMPLICISTICO (che brutta parola).

    Per lo meno..un MINIMO di dubbio, e UN MINIMO di ATTENZIONE!

    Ripeto: mi fa meno strano che sia un vero suicidio anzicche’ la maniera come e’ stato liquidato questo suicidio!!! Sara’ che non c’e’ niente da indagare?

    Eppure avevno parlato di ANALISI di CAPELLI, di lanuggine trovata sul corpo, analisi tossicologiche…

    spero almeno di sentire da qualche TG com’e’ andata a finire.

    TUTTO QUI!

    Poi ci riduciamo come l’11 settembre.

    Non so se vi siete accorti ma girano su internet FILMATI (sembra non taroccati) dove si evince che l’aereo che sui schianto’ al PENTAGONO non era di linea, affiancato da alcune considerazioni per nente banali! TUTTO TACE.

    Avete piu’ sentito parlare di PROVE contro BIN LADEN? Non parlo del FILMATINO..ma di quelle che hanno GIUSTIFICATO LA GUERRA!

    Avete piu’ sentito parlare di ScATOLE NERE???

    Eppure alcune dovevano essere disponibili…per lo meno quelle dell’aereo caduto SPONTANEAMENTE a PITTYSBURG.

    chi ha visto ieri sera COSTANZO avra’ applaudito, come ho fatto io, Giuletto Chiesa..quando ha sputtanato i giornalisti che avevano fatto credere la favoletta del BURKA tolto dalle donne non appena l’Alleanza del Nord entro’ a KABUL.

    Ci avevano creduto solo i piu’ scemi..ma tant’e’ che FU USATA COME SIMBOLO della LIBERTA’ CONQUISTATA dalle DONNE di QUEL PAESE!

    Insomma…se ci basiamo sull’informazione dei MASSMEDIA..NON SAREMO MAI SICURI DI NIENTE!

    SALUTI

  20. “La notte prima della morte di Michele Landi, il perito trovato impiccato in casa a Guidonia, due uomini discussero animatamente davanti all’abitazione dell’esperto informatico. Le voci nel vicolo si sono interrotte all’improvviso in concomitanza della chiusura violenta di una porta. La circostanza è stata riferita da un testimone, un ricercatore universitario, che abita proprio di fronte alla casa di Landi. ”

    da liberazione.it

  21. rimane il fatto che anche te per le tue affermazioni ti basi solo su “sentito dire” per di più spudoratamente di parte, quindi la successiva questione è questa : che vuoi dire ?

  22. NO!

    Errore.

    Mi baso sul NON SENTITO DIRE!

    Perche’.tu hai sentito notizie e puoi rispondere alle mie domande di sopra?

    Ne sono FELICISSIMO.

    Potrei sapere dove ne hai letto o ascoltato cosi’ da informarmi anche io?

    se non e’ cosi’…..i miei non sono SENTITO DIRE…

    MA FATTI.

    e cioe’..che l’informazione e’ SPUDORATAMENTE (e non c’era bidogno che lo dicessi io) PILOTATA, METER IN PRIMA PAGINA cio’ che DEVE ESSERE MESSO in prima èpagina..e i9l RESTO RESTA O NON PUBBLICATO, O IN UN ARTICOLETTO DI FONDO!

    Ripeto: se hai onformazioni riguardo SCATOLE NERE, PROVE, e cose varie…AGGIORNACI!

    Altrimenti TACI

  23. Vabbè, intanto l’educazione, TACI non è un bel modo per discutere, a meno che tu non voglia solo imporre il tuo pensiero; poi ….. no non ho nessuna “primizia”, mi baso solo sulla tua teoria, quando parli, ad esempio, del filmato probabilmente non taroccato, scherzi vero ? pensi che se (facciamo della fantapolitica) un servizio segreto, ad esempio quello americano, manipolasse un filmato del genere, te lo capiresti ? mi spiace ma proprio non ci credo.

    VEro, magari è tutto finto, però allora te dove prendi le notizie ? è solo una questione di “parte” ? se leggi la Repubblica, il Manifesto, Liberazione avrai sicuramente un’idea diversa dei fatti se, altresì tu leggessi il Giornale, quindi …. continuo a non capire.

  24. Salve, secondo il mio intuito sia il Prof. Biagi che l’informatico Landi sono stati tutti e due assassinati dagli stessi criminali o quanto meno il secondo aveva scoperto qualcosa che aveva a che fare con gli ultimi 2 delitti delle cosiddette brigate rosse (D’Antona – Biagi), pardon: una volta si scriveva “sedicenti”…. poi assassinarono Moro e quel termine che rendeva bene il concetto venne CENSURATO per volontà di tutti i partiti della 1^ repubblica. In ogni caso è storia (ma quando mai gli italiani ricordano e / o imparano dalla propria storia ??) che le cosiddette brigate rosse furono sconfitte grazie agli infiltrati che facevano il doppio gioco sia per i brigatisti che per i s.s. Sia Curcio-Franceschini-Cagol e C., sia Moretti e C., vennero tutti catturati grazie ai doppiogiochisti; ergo se da ben 3 anni non hanno arrestato neanche UN brigatsta in carne e ossa e non hanno trovato nessuna prova a carico di alcuno per me significa che chi fa le indagini fa anche in modo di non trovarli e cioè NON voglio prendere i criminali: che ne pensate? Il silloggismo calza o la logica è solo una opinione? Vi saluto e mi raccomando domani partecipiamo tutti allo SCIOPERO !!!

  25. No..non scherzo..infatto ho usato il PROBABILMENTE!

    Per il resto..certo che anche io ho informazioniDI PARTE…ma il mio discorso era diverso.

    ERA SUL SILENZIO dellINFORMAZIONE TUTTA su certe questioni.

    Ed e’ su quello che sono certo (quasi) Non sui fatti descritti da nesun girnale

    Il taci…non era un insulto…se devi conrobbattere tanto per PARLARE..risparmiatelo!

    Cia

  26. il tribulnale ha sentenzianto che quello di Calvi anche fu suicidio.

    Amico di spiderman, credo, perchè si impicco’ a un ponte di una trentina di metri. La giustizia fa il suo corso….

  27. Gioco per tenere in allenamento la memoria:
    data la lista dei seguenti decessi, trovare le coincidenze.

    3 agosto ’80 – Pierangelo Teoldi, Comandante aeroporto
    Grosseto:
    incidente stradale.

    9 maggio ’81 – Maurizio Gari, capo controllore Difesa Aerea
    radar Poggio
    Ballone: infarto, a 37 anni.

    20 marzo ’87 – Licio Giorgieri, comandante Registro
    Aeronautico
    Italiano: ucciso da Unità Comuniste Combattenti.

    31 Marzo ’87 – Mario Alberto Dettori, controllore Difesa
    Aerea radar
    Poggio Ballone: suicidio per impiccagione.

    12 agosto ’88 – Ugo Zammarelli, SIOS Cagliari: investito da
    motocicletta.

    28 agosto ’88 – Mario Naldini e Ivo Nutarelli, piloti:
    collisione tra velivoli.

    1° febbraio ’91 – Antonio Muzio, Maresciallo torre di
    controllo Lamezia
    Terme: omicidio.

    2 febbraio ’92 – Sandro Marcucci, pilota 46a Aerobrigata
    Pisa: incidente
    aereo durante servizio antincendio.

    2 febbraio ’92 – Antonio Pagliara, controllore Difesa Aerea
    radar
    Otranto: incidente stradale.

    12 gennaio ’93 – Roberto Boemio, Capo di Stato Maggiore 3a
    Regione
    Aerea: accoltellato durante rapina.

    2 novembre ’94 – Gian Paolo Totaro, Maggiore medico: suicidio
    per impiccagione.

    21 dicembre ’95 – Franco Parisi, controllore Difesa Aerea
    radar Otranto:
    suicidio per impiccagione.

    Soluzione: tutti erano in servizio la notte della strage di Ustica.

    4 aprile 2002 – Michele Landi, consulente informatico per
    l’omicidio D’Antona e delle procure di Roma e Palermo,
    confida agli amici di essere a conoscenza di novità su Ustica:
    suicidio
    per
    impiccagione.

    non salta all’occhio niente a nessuno?

  28. Difficile spiegare cosa vuol dire…

    Il lavoro di informatico di solito non comporta particolari problemi o rischi.

    Poi un giorno si viene chiamati, si compiono dei lavori per lo stato o per qualcuno che dice di esserlo.

    Poi iniziano cose strane, si notano pedinamenti, si ricevono minacce.

    Tutto si svolge come in un sogno dato che non sembra possibile che sia reale tutto questo.

    Sei il primo a non voler credere a quello che vedi, pertanto quello che denunci non diventa molto credibile.

    Poi in qualche caso quello che denunci non potrebbe essere denunciato dato che “rema contro” qualcuno o addirittura “rema contro” lo stato, a tua insaputa.

    Allora quello che hai fatto e le persone per cui hai lavorato sono fonte di tanti guai e non hai nessuno dalla tua parte.

    Nel buio della notte l’auto che noti sotto casa con persone dentro, anche se dovesse essere solo una combriccola di amici che sta rievocando i vecchi tempi, diventa “quell’auto” e nei tuoi pensieri contiene “quelle persone”.

    Quando finalmente cancelli questo brutto presentimento, l’auto non contiene “la combriccola di amici” ma trasporta le persone che puntano a farti impazzire, facendoti sentire, a te solo, la loro presenza.

    A quel punto che sia tu a suicidarti o che siano loro a suicidarti non fa poi molta differenza.

    La tua vita infatti era finita il giorno che hai fatto qualcosa che non dovevi fare.

    Potrebbe essere una storia reale o un sogno, o una pagina di un libro giallo.

    Per qualcuno non si tratta di un racconto ma di vita reale.

    Vissuta in solitudine, sempre e comunque.

  29. Prossimamente ci sarà anche qualcuno che si suicida con i lacci delle scarpe (attaccati alle scarpe)…. più in basso sarà possibile scendere??? Vedremo!

  30. Certo che porti sfiga!

    Eppoi, domanda cattiva, i due familiari suicidi… facevano gli informatici per caso?

  31. Bella la favola che sono stati i servizi segreti….che magari nemmeno conoscete e che immaginate rafazzoni, che compiono errori micidiali in un delitto camuffato da suicidio…errori che nemmeno il più inesperto assassino compierebbe…Belle queste favole di , ….presunti mali che rimangono senza volto….Invece pensa un po’ io credo che forse possa esser stato anche ucciso da qualcun altro, magari qualcuno delle Br che conta come vergò il gup Lupacchini, tra gli inquirenti…..O forse si è ammazzato….e poi quello che ha scritto che solo gli psicotici suicidi non lasciano un biglietto o lo lasciano affonda nell’ignoranza…..riprenda in mano qualche testo di psicanalisi…..

    Innominato

  32. per conoscenza dell’accaduto …….. Marcucci..schiantato contro un monte …….. magari il monte l’hanno messo lì i servizi segreti all’insaputa del povero pilota ?

  33. Concordo!

    Le prime parole sagge di tutto il forum!

    Va bene che siamo in Italia, ma ipotizzare servizi segreti che operano come nei film di Vanzina non appare una scelta percorribile facilmente.

    Altre ipotesi, anche se inizialmente potrebbero non balzare agli occhi, giustamente andrebbero prese in considerazione.

    Quella del “l’hanno ucciso i servizi” sembra ormai un ritornello troppo usato, un rifugio sicuro per non andare ad indagare da altre parti.

    Meditate gente, meditate…

  34. Salta agli occhi questo: gli “omicidi” si svolgono secondo questa pacchiana ricostruzione storica, dal 3 agosto ’80 al 4 aprile 2002….

    Ma dico: se anche ci fosse stato qualcosa da nascondere e quindi da far tacere possibili testimoni, un “grande vecchio” aspetta che tutti costoro girino tranquillamente PER ANNI prima di farli fuori?????? Dando loro il tempo e il modo PER PARLARE, PER SCRIVERE MEMORIALI, PER ANDARE DA UN GIUDICE A RACCONTARE TUTTO??????

    Il buon vecchio Riina (ma credo valga anche per i suoi rinomati colleghi) quando doveva far sparire qualcuno mica aspettava anni !!! Agiva il piu’ rapidamente possibile, tanto poi spariti i testimoni sparito il problema!!!!

    Quella dell’immaginare un grande vecchio che ci mette 22 anni per zittire decine di possibili testimoni e’ letteralmente una grande fesseria !!!!

  35. avete ragione, sono tutte casualità i suicidi di ustica. Accendere il cervello, plis

  36. Io invece credo di sapere chi è solo che parla di uno che si è suicidato recentemente.

    Anche quella storia è scomparsa nel nulla!

  37. Macchè SISDE, quel colonnello, se è di lui che si parla, era del SISMI. C’erano di mezzo quattro dischetti che avevano fatto il giro di mezzo mondo. Venivano dall’estero e, secondo il pentito Francesco Elmo, erano stati sottratti da una banca svizzera da Elmo stesso su incarico del Ferraro.

    Il caso venne trattato in varie trasmissioni televisive, anche se alla fine non s’è capito niente. Questo Ferraro aveva a che fare con “Cheque to Cheque”, megainchiesta (chiusa d’autorità, perchè?) relativa a un gigantesco traffico d’armi. I dischetti contenevano qualcosa relativo a questa indagine. Si disse transazioni bancarie per cifre da debito pubblico. Altri dissero che contenevano tracce sulla morte di Ilaria Alpi. Altri ancora dissero che era l’archivio di Calvi. Tanti dubbi, forse anche troppi. Magari erano semplicemente dei floppy di un videogame!!

    Ferraro ed altri, non sapendo come fare a leggerli presero questo informatico e glieli fecero leggere (è l’informatico di cui si parla sopra nell’articolo?). Costui quindi si trovò ad essere un pericoloso testimone, venne sequestrato e torturato, in modo che non parlasse. Terrorizzato, andò dritto in Procura e denunciò quello che gli era successo, facendo nomi e cognomi, descrivendo le persone con cui era entrato in contatto per quel lavoro e facendo degli identikit molto precisi. Raccontò anche di misteriosi pedinamenti, minacce e controlli.

    Vennero coinvolti nel caso, ingiustamente peraltro, personaggi di primissimo piano e al di sopra di ogni sospetto.

    Intanto cominciò la moria degli agenti che avevano partecipato all’operazione di codifica dei dischetti. Tant’è che un giorno Ferraro disse a sua moglie: “Vado a prendere i gelati qui all’angolo” e venne trovato impiccato in bagno ad un porta asciugamani con la cintura dell’accappatoio. Nè la cintura nè l’accappatoio reggevano minimamente il suo peso però gli inquirenti dissero comunque che “si era suicidato”. Anche perchè nel frattempo agli inquirenti stessi capitarono delle brutte cose, minacce e attentati. Inutile per i familiari sostenere che non aveva nessun motivo per suicidarsi. S’era suicidato punto e basta.

    Nel frattempo l’informatico, apparentemente all’oscuro di tutto, riceve una telefonata: “se insisti a collaborare con la polizia, fai la fine di Ferraro e di Monterone! Bada a te!”.

    “E chi è ‘sto Monterone?” si chiede l’informatico? Si indaga e si scopre che lo stesso giorno della morte di Ferraro moriva “per un inspiegabile incidente aereo” il suo collega Monterone. Il suo aereo “perse un’ala”, una cosuccia carina e insospettabile se si sospetta un omicidio mascherato da incidente. Si disse che era impossibile che accadesse una cosa del genere, che il pilota era espertissimo. Certezze però nessuna. Dato che nessuno aveva visto esattamente e con cognizione di causa cosa era accaduto, anche questo caso venne archiviato come “incidente” e del resto senza prove non poteva essere diversamente. Tra l’altro che tra i due ci fosse un legame, finora non c’è conferma e tutto questo potrebbe essere solo la classica accozzaglia di “sparate” della stampa. E non è detto che non sia proprio così!

    Tutto questo naturalmente si evince raccattando le informazioni sparse e spesso contraddittorie di giornali e televisione. In particolare parlano (perchè li ho letti e me li ricordo bene) di questa storia Panorama, Repubblica, il Corriere e Avvenimenti, anche se non dicono tutti la stessa cosa. Come saranno andate le cose? Difficile saperlo, anche perchè la stampa facendo tutta questa confusione rende un ottimo servizio alla causa (non quella di noi cittadini che vorremmo saperne qualcosa) scrivendo di tutto, poi negando, confermando, modificando e stravolgendo. Tanto poi alla fine è così che si vende il giornale. La verità? Eh? Quella è un’altra storia.

    Una considerazione è comunque d’obbligo: è ridicolo pensare che agenti esperti rischino la vita per salvare un pirla qualunque. Penseranno ben a mettersi prima in salvo, no?

    Inoltre, questa è una storiaccia certo, densa di sospetti. Una vicenda che è letteralmente scomparsa dalle cronache pur avendo riempito molte pagine per un pezzo. Ma come poterne sapere di più?

    L’informatico venne accusato di aver raccontato un mucchio di fregnacce e venne processato. Non s’è più saputo come è andata a finire. Come mai all’inizio ne parlarono tutti i giornali e poi più nulla?

    La realtà è che in generale si dovrebbe a mio avviso raccogliere tutti gli articoli dei giornali e poi costringerli a pagare una penale per ogni storia che viene riconosciuta successivamente come “una fregnaccia”.

    Le uniche cose concrete paiono essere purtroppo le varie persone scomparse, “suicidate” o ammazzate che siano.

    Credo che si possa dire sicuramente una cosa: se i servizi ammazzano o “suicidano” qualcuno, certo immagino che lo facciano con una certa professionalità, per cui senza lasciare alcuna traccia. Quindi in questi casi uno anche se è convinto trattarsi di un omicidio, non ha alcuna prova del fatto, dato che anche l’autopsia direbbe “si è suicidato”. Quindi il caso è di per sè “non gestibile” dal punto di vista di possibili indagini.

    Questo è uno dei motivi per cui a volte le indagini vanno a rilento o si affossano: la comprensione da parte di chi indaga del rischio di fare un grosso buco nell’acqua. O di trovarsi incaprettato in un fossato.

    Checcè se ne dica, non è facile fare gli eroi e questo è un dato di fatto.

    Nessuna delle persone che scrivono su questo forum sarebbe capace di fare diversamente, per cui è inutile andare a criticare chi opera per la giustizia rischiando di suo, e per quattro lire per giunta.

    Meglio dare il buon esempio tacendo e lasciando parlare chi sa, chi ha cognizione di causa. Solo così si ha vera informazione.

    Secondo me si dovrebbero comunque aprire al pubblico tutti quei fascicoli processuali in cui, in un modo o nell’altro ci sono tonnellate di segreti inconfessabili e, per legge, “non pubblicabili per 50 anni”. E’ una cosa assurda, un bell’esempio di omertà, data dallo stato. Tutto ciò che passa per un tribunale resta segreto. E’ equivalente a dire “l’uomo della strada non deve sapere”. Eppure nessuno si mette a fare lo sciopero della fame per rendere accessibili le informazioni su questi casi. Eppure, basta pensare alle mille vicende oscure italiane, basterebbe aprire quei faldoni per avere il quadro preciso di cosa è successo, di cosa è stato fatto, di quanto è emerso dalle indagini, insomma, “per sapere”.

  38. Il cervello puoi anche accenderlo ma gli devi dare in pasto dati reali, non chiacchere da bar o informazioni di valore equivalente.

    Ragionare su dati poco attendibili non serve a nulla.

  39. Vi sono stati in passato casi di persone che per aver visto qualcosa che non dovevano vedere, anche senza essersene resi conto, sono stati poi “eliminati”. Non dico che nel caso del tuo amico debba essere per forza cosi’, anzi. Puo’ anche esserci il classico raptus, il momento di sconforto, il sospetto di un male incurabile…

    Il sospetto quindi, soprattutto nel caso di persone che svolgono attivita’ particolari, va sempre preso in considerazione. Le indagini vanno sempre fatte, anche perche’ oltre ai suicidi e agli omicidi occultati, ci possono essere le istigazioni al suicidio che, tecnicamente, non sono per nulla distinguibili dai suicidi dato che l’azione suicida e’ compiuta dal soggetto e non da terzi. Dico “potrebbe”.

    Se da una parte sei perfettamente convinto che il tuo amico si e’ tolto la vita, ti sei mai chiesto perche’ l’ha fatto? Non ti ha mai sfiorato il dubbio che gli possa essere accaduto qualcosa di diverso, qualcosa che lo possa aver spinto al suicidio o qualcosa che abbia portato a casa sua il “suicidatore”?

    Aveva dei problemi? Era depresso? Aveva qualche motivo per farlo? Ne eri talmente amico che non ti sei accorto di nulla? Non hai percepito la sua sofferenza? Come fai a parlare con tanta leggerezza di un dramma di questo tipo? Anche questo tuo racconto manca di rispetto.

    Se è come dici, come ti spieghi che uno di punto in bianco, senza alcun preavviso, si suicida? Una decisione improvvisa?

    Quindi sei convinto che se uno viene suicidato, il suicidio viene fatto rendendo evidente che non lo e’? A che scopo secondo te uno andrebbe ad uccidere un altro inscenando un suicidio in modo che si capisca che non e’ un suicidio?

    Per definizione i suicidi finti sono fatti in modo da essere credibili.

    La tua teoria non sta in piedi.

  40. Ha avuto tre minuti di tempo

    per non morire soffocato.

    Bastava che alzasse la mano

    e si afferrasse alla balaustra del

    soppalco, dalla quale pendeva il

    cappio. La caduta del corpo si era

    fermata dopo solo sessanta centimetri.

    Aveva un ginocchio appoggiato

    sullo schienale del divano, e

    l’altra gamba penzolante. Perché

    Michele Landi non ha messo fine

    alla lenta e terribile morte per asfissia?

    Perché il suo spirito vitale non

    ha reagito in quei tre minuti? Uno

    strano modo di suicidarsi: il nodo

    del cappio davanti, all’altezza della

    gola, invece che dietro al collo.

    Chi vuole uccidersi di solito non

    cerca il modo più lungo e complicato.

    Se in quei tre minuti non ha

    alzato una mano per salvarsi vuol

    dire che era immobilizzato oppure

    incosciente. Nelle esecuzioni

    mediante impiccagione la morte di

    solito è immediata perché la lunga

    caduta del corpo nel vuoto della

    botola e la forte pressione del nodo

    sul collo provocano la rottura delle

    vertebre cervicali. Una caduta di

    soli sessanta centimetri e perdippiù

    con un ginocchio appoggiato

    su un divano non dovrebbe provocare

    la perdita immediata della

    coscienza. Sono interrogativi che

    lasciano aperta un’altra ipotesi:

    Michele Landi non era cosciente

    perché era stato narcotizzato. E’

    un’ipotesi che diventa più consistente

    a mano a mano che dalle

    tenebre di questo giallo spunta

    qualche piccola luce.

    Le indagini sono ancora rubricate

    come “atti relativi al decesso di

    Michele Landi”. Non si fa cenno a

    ipotesi di omicidio. I computer del

    perito informatico, se li sono presi

    i carabinieri della scientifica e, finché

    i magistrati non avranno il

    sospetto che può essere stato

    anche un omicidio, la famiglia non

    ha diritto a nominare un perito di

    sua fiducia. Più passa il tempo più

    aumentano le possibilità di non

    essere scoperto per il pirata informatico

    che una settimana dopo la

    morte di Michele Landi è entrato

    nel suo sito e ha manomesso dati e

    immagini. Ne è restata la traccia:

    l’intervento dell’hacker è avvenuto

    alle 17,30 dell’11 aprile. Il sistema

    di comunicazione Internet consente

    ai cacciatori di hacker di risalire

    all’apparecchio da loro usato:

    la traccia lasciata dal loro accesso

    illegale in un sito ha più o meno lo

    stesso valore dei dati contenuti una

    targa di automobile. Nel linguaggio

    informatico la “targa” si chiama

    Ipaddress. Ma a differenza dei dati

    di una targa automobilistica, quelli

    che permettono di far scoprire l’identità

    di un hacker possono essere

    modificati: e se si dà tempo al

    pirata di fare la manipolazione svanisce la possibilità di arrivare all’Ipaddress.

    Ma in un’inchiesta avviata

    a considerare Michele Landi

    semplicemente “deceduto” nessuno

    ha fretta. Basta dire che l’intrusione

    del pirata è stata scoperta è

    segnalata agli investigatori dall’avvocato

    della famiglia Landi.

    Il sito di Landi si chiamava

    Sgawuana. Quali segreti conteneva?

    Quale segreto potrebbe essere

    il movente di un assassinio? Landi

    era un esperto di sicurezza informatica,

    collaborava con le guardie

    della Finanza, e con i servizi segreti.

    Conosceva tutti i trucchi degli

    hackers per violare la segretezza

    delle comunicazioni telematiche

    che passano per Internet. Gli organi

    investigativi dei vari corpi di

    polizia e i servizi segreti, che si servivano

    di Landi come esperto di

    sicurezza informatica, avevano

    fretta di chiudere il caso. Questo

    spiega perché il ministro dell’Interno

    si è affrettato a dire che le

    indagini portano a escludere ipotesi

    diverse da quelle del suicidio.

    E’ insolito che un ministro dell’Interno

    senta il bisogno di anticipare

    la soluzione di un caso giudiziario

    pieno di misteri.

    Il primo a dire che Landi non si

    è suicidato “ma è stato suicidato” è

    stato un magistrato, il Pm di Palermo

    Lorenzo Matassa, che si era servito

    di lui come perito in un’inchiesta

    sul Comune di Palermo.

    E’ certo che Landi negli ultimi

    tempi era preoccupato, si sentiva

    pedinato, aveva trovato una sera la

    luce accesa, rientrando nella sua

    casa a Montecelio, un antico borghetto

    a venti chilometri da Roma,

    e aveva avuto il sospetto che qualcuno

    fosse entrato e avesse frugato

    tra le sue carte. Aveva confidato a

    un suo amico di aver fatto una scoperta

    importante. Il primo aprile,

    quattro giorni prima di morire,

    aveva lavorato nel suo sito, cancellando

    o cambiando dati e immagini.

    Risultano cinque interventi.

    Aveva cancellato segreti pericolosi?

    Non ha fatto altre operazioni

    fino al giorno della sua morte. Il 4

    aprile è tornato alle sei del mattino

    dopo aver trascorso le ore notturne

    in un pub con gli amici. Quel giorno

    doveva fare lezione alla Luiss:

    non si è presentato, dall’università

    lo hanno cercato a casa dei parenti

    che si sono messi in allarme e hanno

    fatto di tutto per rintracciarlo.

    La sera è stato trovato morto. Sono

    arrivati i carabinieri del centro

    d’investigazione scientifica di Pisa.

    Un carabiniere amico dell’ex fidanzata

    di Landi, Loredana, (una coincidenza?)

    si è messo subito a smanettare

    sui computer. L’11 aprile

    entrato in operazione l’hacker, non

    sappiamo se per recuperare i dati

    che Landi aveva cancellato il primo

    aprile, (si può fare se la cancellazione

    è stata solo provvisoria) o per

    modificare quelli rimasti integri.

    Apparentemente il sito Sgawana

    era congegnato in modo da attirare

    l’attenzione di organizzazioni

    alla ricerca di particolari contatti

    erotici: c’erano immagini di uomini

    truccati da donna derivanti da

    fotomontaggi. Erano trucchi che

    servivano a Landi per scoprire le

    organizzazioni pedofile: una volta

    individuata la Ipaddress doveva

    passare l’indagine ai suoi amici

    della Finanza, perché la legge non

    permette a un privato di violare la

    riservatezza degli utenti di Internet.

    Le stesse forze di polizia hanno

    bisogno di un’autorizzazione

    della procura della repubblica per

    fare questo tipo di investigazioni. Il

    colonnello Umberto Rapetto, capo

    del gruppo anticrimine tecnologico

    della Finanza, che ha sempre

    avuto una grande stima per Landi,

    si è chiuso nel silenzio: impossibile

    sapere da lui se Landi avesse scoperto

    segreti di Stato a luci rosse o

    fosse stato minacciato da un’organizzazione

    pedofila internazionale.

    In entrambi i casi ci sarebbe un

    movente per l’omicidio. Finché

    non sappiamo (e chissà se lo sapremo

    mai) che cosa Landi ha modificato

    o cancellato nel suo sito il primo

    aprile, e quali operazioni ha

    fatto poi l’hacker l’11 aprile, non

    possiamo fermarci all’apparenza.

    Qualcuno potrebbe avere interesse

    a farci credere che l’unico

    campo in cui Landi si era esposto a

    pericoli, era quello della pedofilia

    di alto rango o meno. Potrebbero

    aver manipolato il suo sito in modo

    da lasciar aperta solo questa finestra

    sui segreti di cui era a conoscenza.

    Segreti- dalla strage di

    Ustica al terrorismo- che possono

    riguardare varie istituzioni della

    sicurezza, tutte con l’interesse

    comune a chiudere il caso. Gli

    interrogativi su questo dubbio suicidio

    richiedono che almeno sia

    formato un collegio peritale allargato

    a istituzioni scientifiche universitarie.

    Per ragioni di trasparenza.

    Sperando che nel frattempo

    non vi siano altre intrusioni per

    rimuovere o cancellare pezzi di

    memoria del sito Sgawuana.

    Annibale Paloscia

  41. Brava Antonella, mantenere il riserbo nel caso di persone che si trovano coinvolte in affari simili val bene qualche scoop perso. Questione di stile. Credo di capire a chi ti riferisci, pertanto apprezzo maggiormente la tua riservatezza su questo informatico che ne ha passate di tutti i colori, stando a quello che si legge in rete.

    Il soggetto infatti ha vissuto situazioni notevolmente spiacevoli, un giorno l’ho conosciuto e ho potuto constatare che le folli vicende italiane non hanno mai limite e che i migliori scrittori di gialli potrebbero tranquillamente trascrivere storie del genere ottenendone anche un notevole successo.

    Devo comunque dire che vicende come queste lasciano l’amaro in bocca, ci fanno percepire che lo stato, la legge, i diritti non hanno alcun valore, se non sulla carta. Sono cose altamente strombazzate e lodate sui media ma poi nei fatti concreti chi si trova in quelle situazioni va in balia di non si sa cosa.

    E se da una parte questi suicidi colpiscono per la loro evidente inconsistenza, dall’altra va compreso che non sono che la punta dell’iceberg di un mondo “parallelo” di cui noi ignoriamo l’esistenza e al quale non saremmo neanche capaci di credere, anche se i segni che riceveremmo al riguardo fossero ben evidenti.

    Si parla di diritti negati (il diritto alla giustizia) e di informazioni che non circolano (la stampa) ma poi quando accadono queste cose dove si va a finire? Che ne sappiamo noi dei grandi casi insoluti? Abbiamo noi modo di vedere gli atti dei procedimenti penali? No, solo dopo 50 anni sono pubblicabili, se non peggio.

    Nel caso dell’informatico che citi ma anche in tanti altri, che cosa emerge se non una grande serie di false informazioni fornite ai/dai media?

    Mi capita a volte di ascoltare quei programmi radio/tv che trasmettono documenti audio/video sui grandi processi e noto che tra quello che si sente e quello che magari veniva scritto sui media non si trovano molti punti comuni. Possibile?

    A parte gli stranoti Ustica, Bologna, Piazza Fontana, Brescia (noti nel senso di famosi ma privi di spiegazioni pubbliche precise) tutti quei casi assurdi in cui spesso ci sono coinvolti uomini dello stato, dove sono finiti? Come si sono risolti? Faccio alcuni nomi: il colonnello Riccio, il generale Delfino e il caso Soffiantini, la banda della Uno Bianca, i serial killer quali il mostro di Firenze, Bilancia, Fuschi…. in che situazione stanno queste e altre vicende?

    So che domande del genere, poste in un forum “piccolo” anche se qualitativamente “grande” non possono che sembrare “aria fritta” ma i grandi media dove sono? Cosa ci raccontano di queste cose? Nulla.

    Comunque sia grazie ad Antonella per il suo stile, oltre che per la sua professionale attenzione.

  42. Riguardo alle persone “suicidate” cominciano ad essere un po’ troppe non dimentichiamo Maria Sole e Baleno “suicidate” in comunità conniventi, lo sapevate che nella comunità Incontro Don Pierino aveva accettato il figlio della Zarina “la famosa segretaria di Malpica” per poter farsi fare diversi piacere dal padre (funzionario dei servizi) e che il presidente dell’Eni aveva dato a Don Pierino Gelmini una comunità alle miniere del Sele dove c’era un deposito di Gladio, questo famoso presidente dell’Eni si è poi suicidato in carcere con una borsa di plastica, (non mi viene il nome ma sapete di chi parlo) e quella stessa sera Don Pierino ha ricevuto un’avviso di garanzia poi sparito nel nulla. Quella stessa sera i carabinieri arrivano alla comunità di miniere del sele sbattono fuori i ragazzi e…. bho? altri misteri altre porcherie aLTRI SUICIDI SUDICI. Come ha fatto don Pierino Gelmini ad essere espulso dalla bolivia per un episodio di pedofilia e qui non si sa nulla ?

  43. Caro anonimo, caro ma non troppo, ma in che mondo vivi? certo Antonella potrebbe anche seguire il tuon consiglio di fare sport, se come te non avesse voglia di capire e farsi domande e poi si può fare sport anche essendo testimoni del proprio tempo. Quello che non si deve fare e quello che fai tu chiudere gli occhi mi dispiace per il tuo amico, ma tutti sai bene o male abbiamo una storia come la tua e molti addirittura peggio Antonella non parla dei suicidi che non si spiegano, perchè non aveva ragione di morire ma parla di quelli che si “spiegano” perchè sono tram spazzatura di uno stato che ti deve insozzare tutto anche la morte uno stato che suicida SVEGLIA RAGAZZO SVEGLIATI TI PREGO FIRMATO Maurizio

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