Falsi democratici e veri dittatori

Dopo aver sentito Chirac che diceva “con gli antidemocratici non ci parlo” non mi sono stupita nel vedere le parole di Le Pen uguali a quelle di nonno Adolf. A voi il testo:

Discorso di Jean-Marie Le Pen, Aprile 2002: “Socialmente sono di sinistra, economicamente sono di destra, nazionalisticamente sono della Francia”

Discorso di chiusura del congresso del suo partito pronunciato da Hitler il 29 novembre 1932: “Il nostro nazional-socialismo Ë il futuro della Germania. Anche se il nostro futuro economico si situa a destra, i nostri cuori resteranno a sinistra. Ma mai ci dimenticheremo che siamo tedeschi”.Dopo aver sentito Chirac che diceva “con gli antidemocratici non ci parlo” non mi sono stupita nel vedere le parole di Le Pen uguali a quelle di nonno Adolf. A voi il testo:

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50 commenti

  1. Gridate ladro a Berlusconi quando non avete una minima idea di cio’ che avete fatto voi:

    DOSSIER MITROKHIN:

    In questo modo Mosca finanziava il Pci

    di ANTONELLO CAPORALE

    ROMA – Ventitré milioni e 300 mila dollari in sette anni. Dal ’70 al ’77 questa è la cifra versata dai sovietici ai comunisti italiani, secondo quanto si ricava dal “rapporto Impedian numero 122” del dossier Mitrokhin. Ventitrè milioni di dollari, con un andamento irregolare negli anni, corrisposti nel giardino della villa dell’ambasciatore dell’Urss a Roma nelle mani, in una prima fase, di Anelito Barontini, funzionario del partito e uomo al quale Armando Cossutta, che sovraintendeva al flusso finanziario delegava le delicate funzioni.

    E’ Cossutta che tiene i conti, Cossutta che chiede di aumentare i finanziamenti (nel 1970, poi nel 1974), sempre Cossutta che viene convocato all’ambasciata da Rizhov, l’ambasciatore, funzionario del comitato centrale del Pcus, e da Genrikh Pavlovich Smirnov, primo segretario dell’ambasciata, funzionario del dipartimento internazionale del Pcus al momento in cui i dollari giungono in Italia. Chi riceve i soldi (Barontini) firma le ricevute e va.

    L’informativa descrive meticolosamente le modalità del trasferimento del danaro. Da Mosca arriva al “Centro” del Kgb romano la notizia della disponibilità della somma. L’ambasciatore o il primo segretario lo comunica a Cossutta. L’esponente politico allerta Barontini, in codice col nome “Klaudio”, che deve effettuare la delicata missione di trasporto. Si legge dal rapporto: “Si trattava di un metodo da lungo tempo sperimentato. Si riteneva poco intelligente coinvolgere il residente del Kgb nel caso esistessero dei funzionari del controspionaggio nei ruoli guida del Pci”. Si voleva dunque evitare l’ipotesi, quantunque remota, di essere intercettati da funzionari di Botteghe oscure al servizio del controspionaggio italiano e perciò nemici. E allora si conveniva di realizzare l’operazione secondo modalità sperimentate, che il rapporto illustra: “L’operazione (avveniva) in serata nei giardini della villa dell’ambasciata sovietica. “Klaudio” doveva entrare in macchina nei giardini dopo aver effettuato controlli di controsorveglianza”. Bisognava infatti “concludere l’operazione nella villa e non in città”, perchè dava meno nell’occhio, “era normale per funzionari del Pci capitare nella villa …”. “Klaudio” raggiungeva l’ambasciata da solo alla guida, con una macchina di scorta del partito che lo seguiva e che provvedeva a tutelare la sua incolumità fino alla destinazione finale.

    Ciò nonostante i sovietici ritengono ad alto rischio l’operazione. Nel ’76 il Kgb, in un incontro con Guido Cappelloni, si decidono altri sistemi per garantire la sicurezza e la riservatezza del trasbordo. Il luogo convenuto non è più l’ambasciata, ma zone presumibilmente esterne alla residenza diplomatica. L’area viene bonificata congiuntamente da sovietici e italiani: due auto, una del Kgb e l’altra di Botteghe oscure fanno opera di “controsorveglianza”. Malgrado l’aumento dell’attenzione il Kgb insiste perchè la frequenza della consegna dei dollari sia ridotta a 2-3 volte l’ anno, invece che ogni due mesi. E’ Vladimir Zagladim, uomo del Pcus, a indicare le diverse modalità di pagamento, garantendo che il saldo finale di quanto convenuto non muta.Anche i sovietici vengono burlati dai falsari. Nel 1969 (ma il rapporto non indica la somma stanziata in quell’anno) e nel 1972 molti biglietti da 100 dollari risultano falsi. Ci sono i soldi, ma ci sono anche le aziende con una sostenuta attività di export. Infatti in quegli anni il rapporto finanziario con Mosca si articola anche in varie società commerciali, partecipate dal Pci, che hanno in Urss quote importanti del fatturato. Attività descritte così nel dossier: “Distribuzione di petrolio dall’Urss all’Italia attraverso il gruppo Monti; acquisto di tre trasportatori di ammoniaca dalla società Efim-Breda; costruzione di alberghi in Urss; fornitura di componenti atomiche; cooperazione ad ampio raggio con la società Finmeccanica…”. Anche i socialisti del Psiup hanno chiesto e ottenuto attenzione economica dal Kgb. Quasi quattro milioni di dollari (rapporto numero 126), tra il 69 e il 72, sono giunti nelle casse del Partito socialista di unità proletaria, consegnati a Francesco Lami, nome in codice “Aleksandr”.

    La fonte è un ex agente, “di provata affidabilità”. E, con il Psiup, pure i comunisti di San Marino hanno ricevuto un po’ di sollievo: 100mila dollari è il conto tra il ’70 e il ’77. (12 ottobre 1999). Esistono ancora documenti più dettagliati, alcuni riportati fedelmente nel libro di Mario Riva, edito da Mondadori, intitolato “Oro da Mosca” .

    Il settimanale panorama inoltre pubblica un’interessante tabella con i dettalgi dei finanziamenti:Sono da anni a disposizione dei Magistrati della Procura della repubblica di Roma i dossier e i documenti originali inviati dalla magistratura russa, dopo la caduta del regime. A tutt’oggi non è stata aperta ancora un indagine che abbia dato qualche risposta.

  2. E non è finita qui…..

    LA RELAZIONE ZASLAVSKY

    Il Senatore Giovanni Pellegrino, presidente della Commissione Stragi, ha commissionato al Prof.Victor Zaslavsky, ordinario presso l’univeristà Luiss di Roma, una relazione sui documenti ufficiali in possesso dei magistrati e della commissione stessa, riguardanti i finanziamenti illeciti al PCI da parte del PCUS: non sono state esaminate le veline del caso Mitrokhin o le relativeschede dell’omonimo dossier, ma atti ufficiali inviati dai magistrati sovietici a quelli italiani una volta aperti gli archivi del KGB in seguito alla caduta del muro di Berlino.

    La relazione dimostra che il PCUS aveva una particolare attenzione per il PCI sin dagli anni ’50, al quale elargiva cifre molto consistenti rispetto ai relativi partiti di altre nazioni.. Nel 1967 il PCI paventa un colpo di stato probabilmente sulla scia delle rivelazioni giornalistiche del Golpe Sogno. Il PCI chiede aiuto al KGB che attiva il Quarto Dipartimento per preparare un piano d’azione. Tre membri del PCI furono inviati in URSS e addestrati come operatori radio. Il PCI quell’anno, come quello precedente, ricevette un finanziamento di 5,6 Milioni di dollari.

    Interessante la politica del PCUS adottata quando il PCI si dissociò dalle azioni di Praga del 1968: invece di dare una lezione ai dissidenti del PCI di Berlinguer, come da molte parti sostenuto, il PCUS adottò astutamente la politica del bastone e della carota.

    Quell’anno la direzione del PCUS decide di aumentare sensibilmente i gia sostanziosi finanziamenti al PCI, passando dai 3,7 milioni di dollari previsti ai 7 milioni di dollari, come conferma la relazione Zaslavsky, con il preciso intento di annacquare la reazione italiana contro l’invasione russa della Cecoslovacchia.

    Secondo poi il dossier Mitrokhin, Longo, Berlinguer e Cossutta accettarono di mitigare le proprie posizioni. Il documento di condanna scritto dal PCI però conteneva ancora «…delle posizioni errate.» come venne siginficativamente scritto in un rapporto di un rappresentante del Partito Comunista Cecoslovacco che sensibilizzò la dirigenza del PCI.. Risultato: da Msoca arrivò soltanto la prima trances di dollari, alcuni falsi, che il PCI rispedì con gli appositi metodi occulti alla residentura del KGB. Il PCI non era più affidabile e la somma fu ridotta a 3,8 milioni di dollari. Interviene su segnalazione dell’ambasciatore sovietico a Roma, Armando Cossutta.

    Nel 1972 in Italia cì’è la campagna elettorale e Longo scrive a Breznev per richiedere finanziamenti (telegrammi del 6 e 28 marzo). Breznev risponde con la seguente scrittura: «Caro Compagno Longo, come ben tu sai abbiamo stanziato altri 500 mila dollari . Con tale cifra quest’anno arriviamo ad un totale di 5,7 milioni di dollari. Sfortunatamente al momento non abbiamo altre possibilità.»……..

  3. Gridate Fascisti in un paese dove il governo è stato eletto democraticamente.Ma lo sai che i tuoi governi plagiano gli studenti di ogni età dicendo che IL FASCISMO E’ UNA COSA SQUALLIDA!!

    Ma il Comunismo cos’ha fatto?????

    TE LO RICORDO…….(se mai nessuno te l’ha detto):

    Mosca – Nella notte fra il 24 e il 25 febbraio del 1956, il leader sovietico Nikita Krushev denunciava agli attoniti partecipanti al ventesimo congresso del Pcus gli orrori del regime staliniano. Krushev dovette armarsi di grande coraggio: il congresso era nettamente diviso fra stalinisti e riformisti, e perciò il leader sovietico scelse l’ultima notte di lavori, dopo che le cariche nel comitato centrale erano state già assegnate, per lanciare quella che fu poi definita una “bomba”. Nessuno sapeva fin dove sarebbero volati i frammenti di quella bomba, né poteva immaginare che pochi mesi dopo, in ottobre, lo stesso Krushev avrebbe schiacciato con i carri armati l’Ungheria riformista. Nella sala del congresso, 1426 deputati e cinquantacinque rappresentanti dei ‘partiti fratelli’ dell’est ascoltarono esterrefatti, in un silenzio di tomba rotto solo da qualche grido di indignazione, l’elenco degli orrori del regime staliniano. Molti accusarono malori, alcuni svennero e furono portati via in barella. Un congressista interruppe a un certo punto Krushev per chiedere: «Perché non lo avete ammazzato, quel figlio di puttana?». Il leader sovietico replicò aspramente: «Chi lo chiede?». Dai deputati non venne alcuna risposta. «Chi è stato?», insistette. E mentre il silenzio si prolungava, Krushev affermò in tono calmo: «Ora capite perché non lo abbiamo ammazzato».

  4. E ancora…..

    Mentre alla fine degli anni ’50, in Russia, il comunismo cominciava a far vedere il suo vero volto, iniziando a perdere l’ampia approvazione della popolazione, in Italia cresceva l’ammirazione, da parte degli studenti, per Stalin, Mao e tutti gli altri responsabili di Genocidi senza precedenti. Nelle scuole, allora come oggi, si studiava la storia scritta dai comunisti, non lasciando spazio alcuno a nessun tipo di ideologia “controcorrente”, indottrinando così le nuove generazioni all’epopea dei falsi miti dell’est, quei miti che avevano realizzato un perfetto “paradiso comunista”. Oggi assistiamo ad avvenimenti che rasentano la follia, a comportamenti che personalmente reputo assurdi. Recentemente, c’è stata una grande mobilitazione contro la Pena di Morte perchè gli Stati Uniti, come sempre, avevano reso noto la data di un’esecuzione. Alla manifestazione partecipavano tutti i movimenti di sinistra, dai verdi a Rifondazione Comunista, qualcuno addirittura aveva la bandiera di Cuba!! E’ pazzesco! Semplicemente pazzesco!!! Tutti i paesi sottoposti a regime comunista sono grandi conservatori della pena di morte! A Cuba, in Russia, in Cina ogni giorno si eseguono esecuzioni sommarie per reati minori o reati di opinione. Questa follia generalizzata fa si che il pazzesco diventi normale e… viceversa.

  5. E c’è di piu’…..

    Questo è un articolo tratto da “L’ultima Crociata” del 1998, di Augusto Pastore. La tragedia della famiglia Ugazio vien voglia di scriverla con l’inchiostro rosso. Un rosso sangue.

    E ci vorrebbero anche le tonalità espressive di Eschilo per rendere con chiarezza l’atmosfera allucinante nella quale venne consumata una strage orribile che lascia increduli, inorriditi.

    Le malvagità della sporca bestia umana toccano vertici sconosciuti alla bestia stessa. certo che al cospetto del calvario di Mirka, Cornelia e Giuseppe Ugazio la più maledetta iena proverebbe un moto di sgomento.

    Galliate è un grosso centro agricolo-industriale, posto ad una decina di chilometri da Novara. Si allunga a levante, fino alle rive del Ticino.

    In questo pezzo di valle padana l’inverno è rigido, umido: una cappa pesante di nebbia avvolge tutto. D’estate l’afa, stagnante e le zanzare fanno attendere il calare del sole come una benedizione del Padreterno. Allora la gente esce di casa e si siede sui gradini. Aspetta il ristoro di un filo d’aria.

    Anche la sera del 28 agosto 1944, dopo una giornata arroventata, a Galliate si aspettava il sollievo del tramonto.

    Giuseppe Ugazio, un brav’uomo di 43 anni, segretario del Fascio locale, si intratteneva con alcuni amici presso la trattoria S. Carlo. Discuteva della guerra, delle terrificanti incursioni sul ponte del Ticino spaccato in due dalle bornbe inglesi.

    Cornelia, la figlia di 21 anni, simpatica e bella studentessa in medicina, si era recata da conoscenti che l’avevano pregata per alcune iniezioni. Mirka, l’ultima creatura di Giuseppe Ugazio, era saltata sulla bicicletta e si divertiva a pedalare forte con la gioia innocente dei 13 anni! Ma in quella sera del 28 agosto 1944, il destino di Mirka, Cornelia e Giuseppe Ugazio si compie. Un gruppo di partigiani, usciti dalla boscaglia, come lupi famelici attendono i tre. Con un pretesto qualsiasi distolgono Giuseppe Ugazio dalla compagnia degli amici, poi, camuffati da militi della R.S.I. in borghese, fermano Cornelia. Mirka, la dolce bambina di 13 anni con le trecce avvolte sulla nuca e il vestitino bianco a fioroni rosa, viene spinta dalla camionetta in corsa sul bordo della strada. La raccolgono in fretta, senza dare nell’occhio, accorti come una banda di bucanieri. Una sporca e nodosa mano le comprime la bocca mentre l’automezzo si rimette in marcia. Il tragico appuntamento per le tre vittime è fissato presso la tenuta «Negrina», un cascinale isolato a mezza strada tra Galliate e Novara. Sono le 21 della sera del 28 agosto 1944, un cielo calmo, dolce, pieno di stelle. Dalle risaie si alza il concerto gracidante delle rane: alla tenuta «Negrina» incomincia invece la sarabanda, la macabra giostra. I partigiani, una ventina circa, hanno tanta fame e sete, ma per fortuna il pollaio è portata di mano e la cantina a due passi. Un festino in piena regola per tutti quanti ad eccezione dei tre prigionieri. Mirka piange ed invoca la madre. Cornelia, dignitosa come la donna di Roma, sfida con gli occhi quel banchetto di forsennati. Papà Ugazio è cereo in viso: avverte la tragedia immane che pesa nell’aria. Avanti, è ora. Il vino ha raggiunto l’effetto e a calci e a pugni la turba di delinquenti spinge Giuseppe Ugazio nel boschetto adiacente la tenuta. Lo legano ad un fusto, gli spengono i mozziconi di sigarette sulle carni e, sotto gli occhi terrorizzati di Mirka e di Cornelia, lo finiscono a pugni in faccia e pedate nel basso ventre. Il calvario dura più del previsto perché la fibra fisica dell’Ugazio resiste. La gragnuola di pugni infittisce, i calci si fanno più decisi. Ora si ode soltanto il rantolo: «Ciao Mirka, ciao Cornelia» e Giuseppe Ugazio spira. Adesso inizia l’ignobile. Sono venti uomini avvinazzati su due corpi indifesi. Mirka è una bambina e non conosce ancora le brutture degli uomini degeneri. Dapprima non comprende, non sa, poi tenta un’inutile resistenza. Cornelia si difende ma è sopraffatta. Sette ore di violenze ancestrali, sette ore di schifo e di urla. Poi l’alba. Mirka e Cornelia non respirano più. Conviene togliere di mezzo i cadaveri e ritornare nella boscaglia. Si scavano venti centimetri di terra e si buttano le vittime. Le zolle fredde al contatto delle carni riaccendono un barlume di vita e i due corpi sussultano ancora. Ma è questione di un momento per i partigiani: a Cornelia spaccano il cranio con il calcio del mitra e sul collo di Mirka, la bambina, si abbatte uno scarpone che la strozza. La tragedia è finita.

    Sull’orizzonte si alza il sole, il sole insanguinato del 29 agosto 1944, a soli otto mesi dalla “liberazione”.

    A mamma Maria Ugazio, il giornalista chiede di fargli vedere un ricordo personale di Mirka. Allora gli fu mostrato un album di famiglia un poco ingiallito dal tempo. Sul retro di una foto scattata nei giardini dell’Isola Bella la mano infantile di Mirka aveva scritto nel 1943 queste parole: «Al mio papalone che mi ha portato a fare questa bella gita, la sua Mirka».

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    Per i comunisti i parroci erano tra gli oppositori più efficaci, quindi molto pericolosi. Avevano confessionali in cui sapere anche la verità sulla violenza rossa che, fuori, nessuno osava dire.

    Avevano pulpiti da cui parlare e condannare, gente ad ascoltare. Erano organizzati con oratori, consigli comunali, formavano diocesi. Quattro volte più numerosi di oggi, erano disseminati ovunque. Più dei carabinieri, più dei farmacisti. Persino più delle case del popolo. E se la loro parrocchia disponeva di benefici terrieri, ebbene, erano da odiare due volte, una perché preti, l’altra come padroni, e rientravano perciò doppiamente in quell’assunto che, dalla fine della guerra, girò per anni tra le squadre d’azione comunista, in cellula e nelle case del popolo:

    «Se dopo la liberazione ogni compagno uccidesse il proprio parroco e ogni contadino il padrone, il problema sarebbe già risolto».

    E non è vero che ad ogni don Camillo rispondesse un Peppone. I primi furono tanti, dei secondi in questo amaro viaggio di triangolo della morte non vi è traccia. Non c’è parroco che non abbiano intimidito, isolato. Tantissimi furono scherniti, derubati, rapinati. Ora io vi racconterò di quelli che, dopo aver già tanto sofferto in tempo di guerra da tedeschi, fascisti e partigiani rossi, sono stati martirizzati in tempo di pace dalla violenza comunista. Nell’allora folto branco di parroci può magari scapparci, che so, lo scapestrato, il disattento, l’arricchito. Non però tra le decine uccisi.

    Ogni assassinato è perbene. E tra i più attivi, equilibrati, generosi, attenti alla propria gente. E’ seguito, amato, perciò un maledetto nemico del popolo, dunque va soppresso, distrutto e che ogni assassinato sia esempio per gli altri, che tengano la bocca chiusa. E c’è un motivo, più d’ogni altro: essi hanno in sé e con sé Dio.

    Il 25 aprile è la Liberazione, la fine della guerra, e da adesso i parroci dell’Emilia Romagna, ma anche delle regioni vicine, ogni sera, nell’ultimo segno della croce, non sanno se rivedranno l’alba o se capiteranno in casa gli assassini, come accade la sera del 16 gennaio ’46 a don Francesco Venturelli, arciprete di Fossoli, nel Modenese vicino Carpi.

    E’ stato cappellano nel campo di concentramento della sua parrocchia, è un tipo che non chiede che tessera politica hai, che assiste tutti quanti, inglesi, fascisti, partigiani, collaborazionisti. E’ uno che dopo la Liberazione detesta la brutalità e gli eccidi che si ripetono nel Carpigiano contro fascisti e presunti fascisti.

    E dunque è sera, uno sconosciuto lo chiama fuori di canonica chiedendo di accorrere per un incidente mortale sulla provinciale. Don Francesco corre e si trova invece davanti a un plotone di rossi che lo falcia col mitra.

    Invece don Gianni Domenico, trentenne, celebra messa ai giovani soldati repubblichini. Il 24 aprile ’45 all’arrivo degli alleati corre tra la sua gente a San Vitale di Reno: in chiesa lo stanno aspettando i partigiani comunisti, lo gettano in un porcile, lo denudano, lo violentano. Ci sono anche donne tra loro, e una in particolare, è la più ardente nel seviziarlo. Il lungo martirio si conclude a colpi di mitra e ai parrocchiani si impedisce per giorni di seppellire il martirizzato.

    Don Giuseppe Tarozzi è parroco a Riolo di Castelfranco, diocesi di Bologna, severissimo nell’amministrare un’opera pia fa il diavolo a quattro per tener lontano da essa la politica e ladri. Notte del 25 maggio ’45: i commandos comunisti fracassano a colpi di scure la porta della canonica, lo strappano dal letto, lo pestano, poi lo trascinano via in camicia da notte. La gente vede un’ombra bianca sospinta fuori a calci, il suo cadavere non sarà mai più ritrovato.

    Ancora diocesi di Bologna: don Giuseppe Rasori, sessantenne a San Martino Casola ha solo due parrocchiani non iscritti al Pci. Sberleffi, minacce, assalti alla chiesa. Vive nella paura ma resta. Nel pomeriggio del 2 luglio ’46 in canonica, dove in guerra ha nascosto tanti partigiani, lo ammazzano con un colpo di pistola al collo. Il suo successore poco tempo dopo in chiesa parlando della passione di Gesù accenna allo straccio rosso con cui fu coperto per derisione. Deve fare ripetute e pubbliche scuse, i comunisti l’hanno presa come ingiuria alla loro bandiera.

    Don Alfonso Reggiani, parroco di Anzola di Piano, Bologna, il 5 dicembre ’45 sta pedalando di ritorno da una visita ai suoi ammalati, lo fermano in due, l’ammazzano a raffiche di mitra, se ne vanno sulle biciclette. Una cigola e gli assassini dicono: «L’ungeremo a casa, adesso che abbiamo ammazzato il maiale». Al funerale di don Alfonso, reo di battute umoristiche sui comunisti, ci sono solo cinque bambini e qualche donna.

    Un prete semplice, conciliante, don Enrico Donati, ma è parroco a Lorenzatico, Bologna, della famiglia del sindacalista bianco Giuseppe Fanin, che sarà massacrato, nel ’48 a colpi di spranga dai comunisti. Il 13 maggio ’45 quattro compagni con la scusa di portare don Donati al comando partigiano per formalità, lo feriscono a colpi di mitra, gli legano le mani, lo infilano in un sacco e lo gettano con due sassi per zavorra in un macero colmo d’acqua.

    La sera del 25 luglio ’45 un altro comando chiama don Achille Filippi, parroco di Maiola, sull’uscio della chiesa e l’uccide: cancellando anni ed anni di lavoro e bontà per la gente, le colonie per i bambini, la povertà degli anziani. Ma il gran farabutto in chiesa biasimava le violenze e i soprusi dei comunisti; a morte.

    Già un altro era stato condannato a morte un mese prima della Liberazione a Santa Maria in Duno per aver rinfacciato ai partigiani rossi efferatezza durante la guerriglia: il primo marzo ’45 si presentano due armati travestiti da tedeschi, irrompono in canonica con due donne anch’esse armate, dicono di essere di un comitato, legano Don Corrado Bortolini, rubacchiano e poi lo portano via in motocicletta. Mai più trovato, anche se tutti sanno che è stato torturato, strangolato, gettato in una fossa. Al suo successore c’è chi ammonisce di non interessarsene: «Tanto don Corrado dorme in un campo di fiori».

    Don Tino Galletti, nella chiesa di Spazzate Sassatelli, a Imola, è un altro che non parla bene dei comunisti in una parrocchia rossa, non più di sei persone alla messa domenicale. Il 9 maggio ’45 è ucciso a colpi di pistola e per non mandarlo via da solo ammazzano anche tre dei suoi sei fedeli. Non un cane ai funerali.

    Implora pietà invece don Luigi Lenzini, parroco di Crocetta di Pavullo, nel Modenese, la notte in cui un gruppo di comunisti, gente del paese, lo trascina in camicia da notte dalla canonica alla vigna e qui lo seviziano da stramaledetti e poi gli spaccano la testa: ha condannato il metodo di «far fuori la gente» dei comunisti.

    Freddati a pistolettate il parroco di Mocogno e di Montalto, cioè il canonico Giovanni Guizzardi e don Giuseppe Preci, nel Modenese. Morte lenta per l’anziano don Ernesto Talè, parroco di Castellino delle Formiche, modenese, e per la donna che stava accompagnandolo da un ammalato, «quella carogna non voleva morire … », dirà al bar, vantandosi con gli amici, uno dei “coraggiosi partigiani” torturatori del prete.

    Nel Reggiano non ammettono gli eccessi disumani di chi, partigiano comunista, scredita il movimento di Resistenza e sono freddati col mitra don Giuseppe Lemmi, cappellano di Felina e don Luigi Manfredi, parroco di Budrio.

    E’ il 14 settembre ’45, l’assassino che spacca il cranio a don Tebaldo Dapporto, parroco di Casalfiumanese di Imola, corre alla Camera del Lavoro a vantarsi d’aver fatto fuori il suo prete-padrone.

    Don Carlo Terenziani, prevosto di Ventosa, la mattina del 29 aprile ’45 è preso dai partigiani rossi che lo fanno girare per le strade come un Cristo schernito, sputato, ingozzato di vino all’osteria, battuto e infine fucilato a sera.

    Don Giuseppe Pessina, parroco di San Martino di Correggio, piange diciannove parrocchiani assassinati dai comunisti e sa troppe cose: ucciso a colpi di mitra mentre la sera del 18 giugno ’46 rintocca l’Ave Maria…

    Purtroppo, l’elenco delle vittime delle radiose giornate non finisce qui,

    tanti preti martiri in Emilia, tanti Toscana e in altre regioni…

    Tutto questo orrore non vi è bastato?

    Credete ancora alla favola dei partigiani combattenti per democrazia e per la libertà?

    Questo è l’elenco provvisorio dei religiosi massacrati barbaramente dai partigiani durante le “radiose giornate”

    DON GENNARO AMATO – Parroco di Locri (RC), ucciso nell’ottobre 1943 dai capi della repubblica comunista di Caulonia.

    DON ERNESTO BANDELLI – Parroco di Bria, ucciso dai partigiani slavi a Bria il30/4/45

    DON VITTORIO BAREL – Economo del seminario di Vittorio Veneto, ucciso dai partigiani il 26/10/44

    DON DUILIO BASTREGHI – Parroco di Cigliano e Capannone Pienza, ucciso la notte del 3/7/44 dai partigiani comunisti che lo avevano chiamato con un pretesto.

    DON CARLO BEGHE’ – Parroco di Norvegigola (Apuania), sottoposto il 2/3/45 a finta fucilazione dai partigiani, che gli produsse una ferita mortale.

    DON FRANCESCO BONIFACIO – Curato di Villa gardossi (TS), catturato dai comunisti slavi ed infoibato l’11/9/46.

    DON LUIGI BORDET – Parroco di Hone (AO), ucciso il 5/3/46 perché aveva messo in guardia i parrocchiani dalle insidie comuniste.

    DON LUIGI BOVO – Parroco di Bertipaglia (PD), ucciso il 25/9/44 da un partigiano comunista.

    DON MIROSLAVO BULLESCHI – Parroco di Monpaderno (Diocesi di Parenzo e Pola), ucciso il 23/8/47 dai comunisti slavi.

    DON TULLIO CALCAGNO – Direttore di Crociata Italica, fucilato a Milano il 29/4/45 da partigiani comunisti.

    PADRE CRISOSTOMO CERAGIOLO – Cappellano militare decorato al V.M., prelevato il 19/5/44 da partigiani comunisti e ritrovato cadavere in una buca con le mani legate dietro la schiena.

    DON FERRUCCIO CRECCHI – Parroco di Levigliani (LU), fucilato all’arrivo delle truppe di colore grazie a false accuse dei comunisti locali.

    DON ANTONIO CURCIO – Cappellano dell’11° Btg. bersaglieri, ucciso il 7/8/41 a Dugaresa da comunisti croati.

    PADRE SIGISMONDO DAMIANI – Ex cappellano militare, ucciso dai comunisti slavi a S. Genesio di Macerata l’11/3/44.

    DON AURELIO DIAZ – Cappellano della Sezione Sanità della divisione Ferrara, fucilato a Belgrado nel gennaio 45 da partigiani titini.

    DON ADOLFO DOLFI – Canonico della Cattedrale di Volterra, sottoposto il 28/5/45 a torture tali che lo portarono alla morte l’8 ottobre successivo.

    DON GIUSEPPE DORFMANN – Fucilato nel bosco di Posina (VI) il 27/4/45

    DON VINCENZO D’OVIDIO – Parroco di Poggio Umbricchio (TE), ucciso nel maggio 44 sotto accusa di filo fascismo.

    PADRE GIOVANNI FAUSTI – Superiore generale dei Gesuiti in Albania, fucilato il 5/3/46 insieme ad altri religiosi rimasti ignoti, solo perchè italiani.

    PADRE FERNANDO FERRAROTTI – Cappellano militare reduce dalla Russia, ucciso da partigiani comunisti nel giugno 44 a Champorcher (AO).

    DON GREGORIO FERRETTI – Parroco di Castelvecchio (TE), ucciso da partigiani comunisti slavi ed italiani nel maggio 44.

    DON SANTE FONTANA – Parroco di Comano (Pontremoli), ucciso dai partigiani il 16/1/45.

    DON GIUSEPPE GABANA – Della diocesi di Brescia, ucciso il 3/3/44 da un partigiano comunista.

    DON DOMENICO GIANNI – Cappellano militare in Jugoslavia, prelevato la sera del 21/4/45 dai comunisti e ucciso dopo tre giorni.

    DON GIUSEPPE LORENZELLI – Priore di Corvarola di Bagnone (Pontremoli), ucciso dai partigiani il 27/2/45 dopo essere stato obbligato A SCAVARSI LA FOSSA.

    DON FERNANDO MERLI – Missionario della Cattedrale di Foligno, ucciso il 21/2/44 presso Asissi, da comunisti slavi istigati da altri comunisti italiani.

    DON ANGELO MERLINI – Parroco di Flamenga (Foligno), ucciso dagli stessi assassini il medesimo giorno, presso Foligno.

    DON ARMANDO MESSURI – Cappellano delle suore della Sacra Famiglia in Marino, ferito a morte dai partigiani comunisti e deceduto il 18/6/44.

    DON GIACOMO MORO – Cappellano militare in Jugoslavia, fucilato dai titini a Micca di Montenegro.

    DON ADOLFO NANNINI – Parroco Cercina (FI), ucciso il 30/5/44 da partigiani comunisti.

    PADRE SIMONE NARDIN – Dei benedettini olivetani, tenente cappellano dell’ospedale militare Belvedere in Abbazia di Fiume, prelevato da partigiani slavi nell’aprile 45 e trucidato dopo orrende sevizie.

    DON LUIGI OBID – Economo di Podsabotino e San Mauro (GO), prelevato dai partigiani ed ucciso a San Mauro il 15/1/45.

    DON POMBEO PERAI – Parroco dei SS. Pietro e Paolo di città della Pieve, ucciso per rappresaglia partigiana il 16/6/44.

    DON VITTORIO PERKAN – Parroco di Elsane (Fiume), ucciso il 9/5/45 dai partigiani mentre celebrava un funerale.

    DON ALADINO PETRI – Parroco di Pievano di Caprona (PI), ucciso il 2/6/44 perché ritenuto filo fascista.

    DON NAZZARENO PETTINELLI – Parroco di S. Lucia di Ostra di Senigallia, fucilato per rappresaglia partigiana il 1/7/44.

    DON UMBERTO PESSINA – Parroco di S. Martino di Correggio, ucciso il 18/6/46 da partigiani comunisti.

    SEMINARISTA GIUSEPPE PIERAMI – Studente di teologia della diocesi di Apuania, ucciso il 2/11/44 sulla linea Gotiga da partigiani comunisti.

    DON LADISALO PISACANE – Vicario di Circhina (GO), ucciso da partigiani slavi il 5/2/45 insieme AD ALTRE 12 PERSONE.

    DON ANTONIO PISK – Curato di Canale d’Isonzo (GO), prelevato dai partigiani slavi il 28/10/44 e fatto sparire per sempre.

    DON NICOLA POLIDORI – Della diocesi di Nocera e Gualdo, fucilato il 9/6/44 da partigiani comunisti a Sefro.

    DON GIUSEPPE ROCCO – Parroco di S. Maria, diocesi di S. Sepolcro, ucciso dagli slavi il 4/5/45.

    PADRE ANGELICO ROMITI – Cappellano degli AU della Scuola di Fontanellato, decorato al V.M., ucciso la sera del 7/5/45 da partigiani comunisti

    DON ALESSANDRO SANGUANINI – Della congregazione della Misisone, fucilato a Ranziano (GO) il 12/10/44 da partigiani slavi, a causa dei suoi sentimenti di italianità.

    DON LODOVICO SLUGA – Vicario di Circhina (GO), ucciso insieme al confratello DON PISACANE

    DON EMILIO SPINELLI – Parroco di Campogialli (AR), fucilato il 6/5/44 dai partigiani con l’accusa di filo fascismo.

    DON ANGELO TATICCHI – Parroco di Villa di Rovigno (Pola), ucciso dai partigiani slavi nell’ottobre 1934, perchè aiutava gli italiani.

    DON ALBERTO TERILLI – Arciprete di Esperia (FR), morto in seguito ALLE SEVIZIE INFLITTEGLI DAI MAROCCHINI, ECCITATI DAI PARTIGIANI ITALIANI, nel maggio 1944.

    MONS. EUGENIO CORRADINO TORRICELLA – Della diocesi di Bergamo, ucciso il 7/1/44 ad Agen (Francia) da partigiani comunisti, a causa dei suoi sentimenti di italianità.

    DON REDOLFO TRCEK – Diacono della diocesi di Gorizia, ucciso il 1/9/44 a Montenero d’Idria da partigiani comunisti.

    DON GILDO VIAN – Parroco di bastia (PG), ucciso dai partigiani comunisti il 14/7/44.

    DON SEBASTIANO CAVIGLIA – parroco della GNR ucciso ad Asti il 27/4/45;DON GIUSEPPE AMATEIS -parroco di Coassolo (TO), ucciso dai comunisti A COLPI D’ASCIA il 15/3/44 per avere deplorato gli eccessi partigiani;

    DON EDMONDO DE AMICIS – cappellano pluri decorato della I G.M., assassinato a Torino dai gappisti il 24/4/45;

    DON VIRGINIO ICARDI -parroco di Squaneto (Acqui Terme – AL), ucciso dai comunisti il 4/7/44;

    DON ATTIILIO PAVESE -CAPPELLANO PARTIGIANO e parroco di Alpe Gorreto (Tortona – AL), ucciso dai suoi stessi compagni il 6/12/44 perché aveva OSATO CONFORTARE RELIGIOSAMENTE DEI TEDESCHI CONDANNATI A MORTE;

    DON FRANCESCO PELLIZZARI – parroco di Tagliolo (Acqui Terme – AL), chiamato dai partigiani la notte del 10/5/45 e sparito nel nulla;

    DON ENRICO PERCIVALLE – parroco di Varriana (Tortona – AL), ucciso a pugnalate dai partigiani il 14/2/44;

    DON LEANDRO SANGIORGI – cappellano militare decorato al valore, ucciso dai partigiani a Sordevolo Biellese (BI) il 30/4/45;

    DON LUIGI SOLARO – di Torino, ucciso il 4/4/45 solo perché PARENTE DEL FEDERALE DI TORINO, anche lui trucidato dai partigiani a guerra finita;

    PADRE EUGENIO SQUIZZATO – cappellano PARTIGIANO, ucciso dai suoi il 16/4/44 fra Corio e Lanzo (TO), poiché voleva abbandonare la formazione, TURBATO DALLE TROPPE CRUDELTA’;

    DON ANTONIO ZOLI -parroco di Morra del Villar (CN), ucciso dai partigiani perché, durante la predica del Corpus Domini del 1944, aveva DEPLORATO L’ODIO FRA FRATELLI.

    DON STANISLAO BARTHUS – della congregazione di Cristo Re (Imperia), ucciso il 17/8/44 dai partigiani perché aveva, durante una predica, DEPLORATO GLI ECCESSI PARTIGIANI;

    DON COLOMBO FASCE -Parroco di Cesino (GE), ucciso nel maggio 1945 da partigiani comunisti;

    DON ANDREA TESTA – Parroco di Diano Borrello (SV), ucciso il 16 luglio 1944

    E MOLTI ALTRI ANCORA…

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    Un brano di inaudita violenza… Violenza che può evocare solo ricordi di uomini come Pol Pot o Mao Tse Thung. Se fosse stato un brano scelto da un libro, sarebbe sicuramente un libro di Stephen King. Ma questa Storia non è un Romanzo, è un Fatto di Cronaca realmente accaduto.

    Sorpresi nel sonno, avvelenati, torturati ed infine tagliati a pezzi. Fu questo il tragico destino di ben dodici giovani Carabinieri, catturati dai partigiani alle Cave dei Predil, nell’alto Friuli.

    I Carabinieri costituivano un presidio a difesa della centrale idroelettrica di Bretto. Il 23 Marzo 1945 i partigiani presero in ostaggio il Vicebrigadiere Dino PERPIGNANO, comandate dei presidio che stava rientrando negli alloggiamenti, sotto la minaccia delle armi, lo costrinsero a pronunciare la parola d’ordine e, con facilità, una volta entrati nel presidio, catturarono tutti i Carabinieri, già in parte addormentati.

    Dopo il saccheggio, i dodici militari furono deportati nella Valle Bausizza e rinchiusi in un fienile ove fu loro servito un pasto nel quale era stata inglobata soda caustica e sale nero. Affamati, inconsciamente mangiarono quanto gli era stato servito, ma, dopo poco, le urla e le implorazioni furono raccapriccianti e tremende. Erano stati avvelenati e la loro agonia si protrasse fra atroci dolori per ore ed ore.

    Stremati e consumati dalla febbre, Pasquale RUGGIERO, Domenico DEL VECCHIO, Lino BERTOGLI, Antonio FERRO, Adelmino ZILIO, Fernando FERRETTI, Ridolfo CALZI, Pietro TOGNAZZO, Michele CASTELLANO, Primo AMENICI, Attilio FRANZON, quasi tutti ventenni (e mai impiegati in altri servizi tranne quello a guardia della centrale, cui erano stati sempre preposti), furono costretti a marciare fra inesorabili ed inenarrabili sofferenze ed insopportabili sacrifici fino a Malga Sala ove li attendeva una fine orribile.

    Il Vicebrigadiere PERPIGNANO fu preso e spogliato; gli venne conficcato un legno ad uncino nel nervo posteriore dei calcagno ed issato a testa in giù, legato ad una trave; poi furono incaprettati.

    A quel punto, i macellai partigiani, cominciarono a colpire tutti con i picconi: a qualcuno vennero asportati i genitali e conficcati in bocca, a qualche altro fu aperto a picconate il cuore o frantumati gli occhi.

    All’AMICI venne conficcata nel cuore la fotografia dei suoi cinque figli mentre il PERPIGNANO veniva finito a pedate in faccia ed in testa.

    La “mattanza” terminava con i corpi dei malcapitati legati col fai di ferro e trascinati, a mo’ di bestie, sotto un grosso masso.

    Ora le misere spoglie di questi Carabinieri Martiri/eroi riposano, dimenticati dagli uomini, dalla storia e dalle Istituzioni, in una torre medievale di Tarvisio le cui chiavi sono pietosamente conservate da alcune suore di un vicino convento.

    Si scoprì, in seguito, che l’eccidio fu consumato dalle bande partigiane filo slave a Malga Bala, sulle montagne del Friuli, ma ci sono voluti oltre 50 ANNI per commemorarli con tutti gli onori.

    SOLO poco tempo fa i più alti gradi delle Forze armate sono andati a Tarvisio ricordando solennemente le vittime di una guerra persa e promettendo una medaglia a oltre mezzo secolo di distanza.

    Uno dei sospettati dell’eccidio, tale Alojz Hrovat, che oggi vive in Slovenia, viene a ritirare la pensione italiana proprio nella banca di Tarvisio a due passi della torre medioevale dove riposano i resti di alcuni dei trucidati.

    QUESTA E’ UNA VERGOGNA !

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    Prego i visitatori di questa Pagina a soffermarsi e a riflettere su questa triste e orrenda storia immaginando che di storie come questa, negli anni della “gloriosa resistenza partigiana”, ce sono state migliaia, delle altre ne sono sparite le testimonianze… insieme ai testimoni.

    Se è stata fatta giustizia per questa ragazza, lo dobbiamo alle tanto odiate truppe tedesche!

    Norma Cossetto era una splendida ragazza di 24 anni di S. Domenico di Visinada, laureanda in lettere e filosofia presso l’università di Padova.

    In quel periodo girava in bicicletta per i comuni dell’Istria per preparare il materiale per la sua tesi di laurea, che aveva per titolo “L’Istria Rossa” (Terra rossa per la bauxite).

    Il 25 settembre 1943 un gruppo di partigiani irruppe in casa Cossetto razziando ogni cosa (espropriazione proletaria). Entrarono perfino nelle camere, sparando sopra i letti per spaventare le persone. Il giorno successivo prelevarono Norma. Venne condotta prima nella ex caserma dei Carabinieri di Visignano dove i capibanda si divertirono a tormentarla, promettendole libertà e mansioni direttive, se avesse accettato di collaborare e di aggregarsi alle loro imprese. Al netto rifiuto, la rinchiusero nella ex caserma della Guardia di Finanza a Parenzo assieme ad altri parenti, conoscenti ed amici tra i quali Eugenio Cossetto, Antonio Posar, Antonio Ferrarin, Ada Riosa vedova Mechis in Sciortino, Maria Valenti, Urnberto Zotter ed altri, tutti di San Domenico, Castellier, Ghedda, Villanova e Parenzo.

    Dopo una sosta di un paio di giorni, vennero tutti trasferiti durante la notte e trasportati con un carnion nella scuola di Antignana, dove Norma iniziò il suo vero martirio.

    Fissata ad un tavolo con alcune corde, venne violentata da diciassette aguzzini, ubriachi e esaltati, quindi gettata nuda nella Foiba poco distante, sulla catasta degli altri cadaveri degli istriani. Una signora di Antignana che abitava di fronte, sentendo dal primo pomeriggio gemiti e lamenti, verso sera, appena buio, osò avvicinarsi alle imposte socchiuse. Vide la ragazza legata al tavolo e la udí, distintamente, invocare la mamma e chiedere da bere per pietà…

    Il 13 ottobre 1943 a S. Domenico ritornarono i tedeschi i quali, su richiesta di Licia, sorella di Norma, catturarono alcuni partigiani che raccontarono la sua tragica fine e quella di suo padre.

    Il 10 dicembre 1943 i Vigili del fuoco di Pola, al comando del maresciallo Harzarich, recuperarono la sua salma: era caduta supina, nuda, con le braccia legate con il filo di ferro, su un cumulo di altri cadaveri aggrovigliati; aveva ambedue i seni pugnalati ed altre parti del corpo sfregiate.

    Emanuele Cossetto, che identificò la nipote Norma, riconobbe sul suo corpo varie ferite d’arma da taglio; altrettanto riscontrò sui cadaveri degli altri”. Norma aveva le mani legate in avanti, mentre le altre vittime erano state legate dietro. Da prigionieri partigiani, presi in seguito da militari italiani istriani, si seppe che Norma, durante la prigionia venne violentata da molti.

    Un’altra deposizione aggiunge i seguenti particolari: “Cossetto Norma, rinchiusa da partigiani nella ex caserma dei Carabinieri di Antignana, fu fissata ad un tavolo con legature alle mani e ai piedi e violentata per tutta la notte da diciassette aguzzini. Venne poi gettata nella Foiba…. La salma di Norma fu composta nella piccola cappella mortuaria del cimitero di Castellerier.

    Dei suoi diciassette torturatori, sei furono arrestati e obbligati a passare l’ultima notte della loro vita nella cappella mortuaria del locale cimitero per vegliare la salma, composta al centro, alla luce tremolante di due ceri, nel fetore acre della decomposizione di quel corpo che essi avevano seviziato sessantasette giorni prima, nell’attesa angosciosa della morte certa. Soli, con la loro vittima, con il peso enorme dei loro rimorsi, tre impazzirono e all’alba caddero con gli altri, fucilati a colpi di mitra ….”

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    Questa agghiacciante testimonianza è stata tratta da

    “Carità e Tormento” – memorie di una Crocerossina

    di Antonia Setti Carraro – Mursia editore 1982

    Torino – primi di maggio 1945.

    “Accanto al reparto dei feriti e congelati della divisione, vi era una stanzetta dove un Tenente della X Mas, ferito alla colonna vertebrale e completamente paralizzato dalla vita in giù, se ne stava isolato assieme alla madre. Era di Trieste e la madre lo curava già da parecchio tempo. Non aveva che quel figliolo. Un pomeriggio che ricorderò sempre come un incubo, quattro partigiani armati irruppero in quella stanzetta, afferrarono quel povero

    corpo martoriato, lo presero due per le ascelle e due per i piedi e cercarono di portarlo fuori dal locale.

    Nessun medico, nessun infermiere, nessuna sorella cercò di fermarli. La madre intuì ogni cosa e si gettò, urlando sul figlio e con la forza della disperazione lottò per stapparlo a quei violenti. Dritta sulla soglia della stanzetta, a braccia aperte, tentava di impedire il passaggio del corpo del figlio picchiando a pugni chiusi chi lo trasportava, difendendo disperata la sua creatura. Era tremendamente sola. La colpirono con un pugno tra gli

    occhi ed egualmente la donna, perdendo sangue dal naso, si batteva con la forza di un leone; a quel punto si gettò a terra tra le gambe di quegli uomini e allora uno di questi la prese per i capelli e la trascinò per la corsia. La donna perdeva ciocche di capelli, ma continuava a dibattersi non cessando mai di invocare aiuto. Poi rialzatasi di colpo, si getto nuovamente sul corpo del figlio che veniva continuamente strattonato qua e là ed era

    ormai seminudo, con le medicazioni pendenti dalla ferita riaperta. Il tenente non aprì mai la bocca, solo allungò una mano e strinse quella della madre ricoperta di sangue. Sempre silenziosamente prese ad accarezzare quella povera mano e poi se la portò alle labbra.

    Trovava ancora la forza di tacere. Fu trascinato davanti ai letti dei soldati (…). Ora gli urli della donna non avevano più nulla di umano. Il triste corteo passò il cortile seguito dagli occhi di decine di persone senza che nessuno intervenisse o sbarrasse il passo a chi trasportava quel ferito. All’uscita dell’ospedale un gruppo di persone fece cerchio attorno a quei quattro che ora cercavano invano di far entrare il ferito in un camioncino sporco ed

    ingombro di oggetti. Ma non vi riuscivano.

    PIETÀ, PIETÀ PER MIO FIGLIO!

    Allora con un moto di stizza e di rabbia buttarono a terra quel corpo martoriato e scaricarono su di lui i loro mitra. Spararono tutti e quattro assieme. Per ore nelle nostre orecchie risuonò martellante l’urlo della povera madre:

    “MALEDETTI, MALEDETTI ASSASSINI”

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    Questa storia, tratta da “Il Triangolo della Morte” Ed. Mursia, di Giorgio e Paolo Pisanò, ripercorre una delle tante eroiche imprese della Brigata Partigiana per eccellenza: “La Brigata Garibaldi” ovvero il nucleo partigiano che ha combattuto con tenacia e sprezzo del pericolo per la libertà e la democrazia.

    Ines Gozzi, una bella ventiquattrenne di Castelnuovo Rangone (MO), è una studentessa universitaria, laureanda in lettere. Conoscendo la lingua tedesca è diventata l’nterprete del locale Comando Germanico. Ciò ha significato la salvezza del paese quando i partigiani hanno ucciso due soldati tedeschi nella zona e questi volevano distruggere l’abitato. E’ stata proprio Ines Gozzi a interporsi e a battersi perchè la rappresaglia fosse evitata. Così, da quel giorno, tutti gli abitanti di Castelnuovo Rangone lo sanno e gliene sono grati. Ma tutti sanno anche che la ragazza è fidanzata con un ufficiale della Guardia Nazionale Repubblicana e questa è una colpa imperdonabile agli occhi dei “partigiani assassini -salvatori della patria- ed eroi coraggiosi pluridecorati”! La notte del 21 gennaio 1945 una squadra di partigiani della brigata “Garibaldi” fa irruzione in casa Gozzi prelevando Ines e suo padre.

    I due vengono portati in un casolare in aperta campagna e qui, davanti al genitore legato, la ragazza subisce le più atroci sevizie e le violenze più indicibili da tutti i “coraggiosi” componenti dell'”onorata” Brigata Garibaldi. I partigiani garibaldini ubriachi la posseggono a turno, la picchiano, gli sputano addosso, le tagliano le unghie fino alla carne, gli spengono dei mozziconi di sigaretta negli occhi, poi le urinano addosso. Tutto questo orrore davanti al padre legato, costretto ad assistere al martirio di quell’unica figlia nell’impotenza e nella consapevolezza che non ne sarebbero usciti vivi. Dopo essersi accaniti contro la povera Ines, i partigiani infieriscono su quel padre che oramai non si rendeva più conto di cosa stesse accadendo tanto era il dolore che gli avevano provocato quei porci stramaledetti!

    All’alba del 22 gennaio 1945, dopo la lunga notte di baldoria, i “coraggiosi partigiani garibaldini” finiscono padre e figlia con numerosi colpi di pistola alla testa. Verranno ritrovati e riesumati alcuni giorni dopo. Il corpo della ragazza è tanto straziato, tanto sfigurato da dover essere nascosto agli occhi della madre. Sui muri di Castelnuovo Rangone qualcuno scrive: “Bestie, avete ucciso la nostra salvatrice”.

    Nessuno sarà incriminato per questo orrendo duplice delitto nè tantomeno la famigerata ed onorata “Brigata Partigiana Garibaldi” che con sprezzo del pericolo ha liberato l’italia dal nazifascismo!

    Il fatto sarà classificato ed archiviato come “coraggiosa azione di guerra”.

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    Era una notte calda e umida a Bastiglia (MO) quando la sera del 27 aprile 1945 alcuni partigiani (Brigata Garibaldi) si introdussero nell’abitazione di Walter Ascari, lo derubarono, fecero razzia di carni e salumi;

    lo prelevarono e lo trasportarono in aperta campagna.

    Ascari non era fascista ma neanche comunista, era un benestante e questa era una grandissima colpa durante le “Radiose Giornate” quindi colpendo Walter Ascari avrebbero colpito lo “Stato Borghese”. Giunti in località Montefiorino alcuni partigiani estrassero dei bastoni e cominciarono a colpire il malcapitato come dei forsennati; altri con l’ausilio di una canna di bambù lo seviziarono fino a rompergli l’ano e parte dell’intestino. Ma era ancora ben poca cosa, una fine orrenda attendeva il povero Walter Ascari. “A morte!” “A morte!” Urlavano gli assassini… Per la sua mattanza finale, i gloriosi e pluridecorati eroi garibaldini pensano a qualcosa di diverso dalla solita raffica di mitra… Qualcosa di speciale… Qualcosa che soltanto la loro mente perversa e assassina poteva immaginare, qualcosa che va aldilà dell’umana cattiveria.

    Lo appesero per i polsi ad un grosso ramo in modo che il corpo del moribondo fosse ben teso assicurandolo per i piedi al terreno con una corda. Poi, con una grossa sega da boscaiolo a quattro mani, lo tagliarono in due! Da vivo! Il suo corpo fu gettato in seguito in una porcilaia. Quando lo ritrovarono, ben poco era rimasto di quel pover’uomo.

    Queste storie maledette di partigiani assassini, li pubblico affinchè cada, dopo oltre 50 anni, il muro di omertà che ha avvolto la storia della repubblica, la storia dei falsi liberatori, la storia d’Italia. Parecchi ex partigiani sono ancora viventi, vale a dire che parecchi assassini sono ancora in libertà. Saranno vecchi, forse decrepiti, ma l’età non li ha migliorati di certo.

    Essi credono fermamente nei valori in cui credevano durante la guerra, non esiterebbero ad uccidere pur di soddisfare la loro cattiveria, perchè si tratta solo ed esclusivamente di cattiveria fine a se stessa, nient’altro. Ci sono ex partigiani, anzi io li definirei partigiani a tutti gli effetti, che ancora oggi intimoriscono le popolazioni locali dei luoghi dove si verificarono queste orrende vicende. Raccontati oggi, questi episodi terribili sembrano venire da un altro mondo, forse da un’altra galassia, tanto sono pieni di inspiegabile ferocia, di paurosi istinti animaleschi.

    Come nella grande tradizione del C.L.N., anche questo fatto sarà classificato ed archiviato come “coraggiosa azione di guerra” e gli esecutori di questa orribile mattanza rimarranno impuniti, anzi, premiati con medaglie al valore!

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    Nel Modenese la “giustizia proletaria” fu esercitata con particolare ferocia contro le donne, fasciste o presunte tali.

    Oltre alle violenze consumate sulle malcapitate già destinate a morte, subito prima della loro soppressione, non furono pochi i casi di sevizie e violenze d’ogni sorta. Episodi di sequestro e di detenzione di pigioniere prelevate e tenute in vita fino all’inservibilità delle medesime come “oggetti sessuali” per i loro partigiani sequestratori, nella sola provincia di Modena, se ne contano circa duemila.

    E’ noto il caso di Prima Stefanini Cattabriga e Paolina Cattabriga, di Cavezzo (MO) madre e figlia, quest’ultima di 15 anni, prelevate il 16 aprile 1945 dalla tristemente nota “banda di Cavezzo” il nucleo partigiano alle dirette dipendenze della Brigata Partigiana Garibaldi, e costrette ad un calvario di 12 giorni prima di ottenere la “grazia della morte”. “Azione di guerra”, naturalmente, così il C.L.N. commentò l’accaduto. Un altro membro della famiglia Cattabriga, Angiolino, fratello di Paolina, in seguito alle percosse, mutilazioni, bruciature in quasi l’80% del corpo da parte dei sanguinari partigiani, impazzì e morì nell’ospedale di Mirandola.

    Un altro caso conosciuto ( sono assai di più quelli di cui non se ne sa niente…) è quello di Rosalia Paltrinieri, di Medolla. Ella aveva il “torto” di essere la segretaria del Fascio femminile locale, nel quale si era impegnata prodigandosi e mettendosi a disposizione di tutti i suoi concittadini. Era convinta di non avere nulla da temere, perciò, nonostante nella zona si vociferava su quanto stessero combinando i partigiani, preferì rimanere al suo posto. Nonostante tutto, aveva fiducia nei propri simili… perchè aveva avuto la “sbadataggine” di considerare i partigiani appartenenti alla specie umana… Ma pagò per la sua “colpa”: un gruppo di gappisti le invasero la casa, bastonarono a morte il marito così violentemente da fargli schizzare via il cervello dalla scatola cranica; poi la violentarono davanti ai suoi tre bambini. Alla fine, come da copione, le svaligiarono l’abitazione e la portarono con loro conducendola in un casolare in aperta campagna, dove nel frattempo era stata trascinata anche una certa Jolanda Pignatti.

    Qui, le due sventurate ebbero modo di “espiare” ancora a lungo la “colpa” di essere fasciste (violenze d’ogni genere) finchè furono costrette a scavarsi la fossa. Ma Rosalia Paltrinieri, la morte se la dovette proprio guadagnare: “non le fu fatta la grazia di un colpo alla nuca”. Venne legata e fatta stendere viva nella fossa che lei stessa aveva scavato; a questo punto i “coraggiosi partigiani patrioti” la ricoprirono accuratamente di terra. Uno dei coraggiosi partecipanti a questa “eroica azione di guerra”, ebbe modo di vantarsene nei giorni successivi, insistendo compiaciuto e soddisfatto sul particolare che Rosalia Paltrinieri, mentre soffocava sotto le palate di terra che le venivano gettate addosso, invocava ancora i suoi bambini.

  6. Sei ancora convinto?????

    Sai l’unico problema è che la SINISTRA,qualunque Sinistra accetta la DESTRA solo in modo teorico.

    Non esiste per la Sinistra una destra che sia NORMALE e questo è repellente.Siete li’ a far sciopero come tanti cagnolini(vedi COFFERATI barboncino della SINISTRA)……..

    Non riesco a credere ancora come gente come te nel 2002 vori ancora gente che prende per il culo tutti con L’uguaglianza e mandando allo sfascio un Paese che è degno di ben altro…

    Voi con la tolleranza verso tutto e tutti avete creato questi movimenti violenti contro LA GLOBALIZZAZIONE….attaccate l’AMERICA ma sai benissimo che SENZA L’ECONOMIA AMERICANA SAREMMO TUTTI A MORIRE DI FAME!!!!!!

  7. incredibile quanto ci vediate poco! La destra sbaglia, e voi che fate? dite “pure la sinistra sbaglia!” Ma mica è una giustificazione valida, questa! Voterò a destra se invece di ostinarci a discorsi del tipo “si però anche voi….” ci rimbcocchiamo tutti le maniche, per fare qualcosa da capo, di pulito, di nuovo, senza mussolini, senza la russia, senza i mangiabambini. Questo avrebbe un senso!

  8. >Mosca – Nella notte fra il 24 e il 25 febbraio del 1956, il leader sovietico Nikita Krushev denunciava agli attoniti partecipanti al ventesimo congresso del Pcus gli orrori del regime staliniano…..

    -ma non erano tutti “comunisti” quelli???

    allora sei d’accordo col “comunista” Krushev e con i suoi accoliti ??

    l’abbiamo vista la fine che ha fatto la russia sotto krushev e i suoi successori….

    >Nella sala del congresso, 1426 deputati e cinquantacinque rappresentanti dei ‘partiti fratelli’ dell’est ascoltarono esterrefatti, in un silenzio di tomba rotto solo da qualche grido di indignazione, l’elenco degli orrori del regime staliniano

    -poverini….

    >A Cuba, in Russia, in Cina ogni giorno si eseguono esecuzioni sommarie per reati minori o reati di opinione

    -è falso:

    a cuba ti trovano morto in mezzo alla strada e nessuno saprà mai chi è stato

    in Cina cè la pena di morte solo per cospirazione contro lo stato, terrorismo, e traffico di droga…

    >Un gruppo di partigiani, usciti dalla boscaglia, come lupi famelici…

    -ma pensa!

    >Cornelia, la figlia di 21 anni, simpatica e bella studentessa in medicina

    -mentre tanti bambini ebrei,anche italiani,morivano nei campi di concentramento..

    sappi che molti dirigenti partigiani erano fascisti!

    Quindi Ugazio(tipico nome fascista…) fu ucciso dallo stesso partito a cui si era iscritto…c’è da riflettere.

    i russi hanno avuto 25 MILIONI di morti in seguito all’invasione italo/tedesca,

    avrebbero anche potuto venire in italia e uccidere 25milioni di italiani..

    >Sai l’unico problema è che la SINISTRA,qualunque Sinistra accetta la DESTRA solo in modo teorico

    -Sai l’unico problema della sinistra…è che ha mandato al potere una destra come questa….

    e ciò non può essere perdonato!

  9. non mi sembra che il semplice discorso di Le Pen sia esecrabile. Viviamo in un mondo in cui tutto è di destra: dove sono le politiche di sinistra? Ha forse fatto qualcosa di diverso la sinistra al governo in Italia o in Francia? Si attacca tanto Berlusconi, ma si dimenticano gli albanesi uccisi dalla Marina Italiana, la guerra alla Serbia, i contratti atipici….puah!!! Gridate allo scandalo perchè ci si dichiara SOCIALMENTE DI SINISTRA: continuate così, sparate ancora sul Comandante Che Guevara e beccatevi i vostri Prodi

  10. Io ho mandato un testo per la sezione politica un mese fa ma non è ancora stato pubblicato. Questo mi sa un pò di censura visto che nessuno oltre ad antonella ha potuto scrivere messaggi. Prima di fare la morale agli altri cerca di comportarti seriamente.

    Tutti sui newsgroup non moderati. C’è molto più libertà!!!

  11. IO,PUR PROVANDO REPULSIONE PER IL PERSONAGGIO LE PEN,NON LO VEDO COME UNA MINACCIA COL SUO 20% DI VOTI,ANCHE SE E’CURIOSA QUESTA ANALOGIA TRA I CONCETTI ESPRESSI DA LUI E DA hitler.

    CERTO,IL SUCCESSO (SPERIAMO EFFIMERO)DELLE DESTRE

    IN EUROPA E’UN PO’INQUIETANTE…

    IL CITTADINO ORA VOTA PER LA DESTRA SPESSO PER UN’INNATA PAURA DELLO STRANIERO (ORDINE PUBBLICO E

    PERDITA DI IDENTITA’TERRITORIALE,TRADIZIONI,ETC.).

    QUANDO PERO’IL CITTADINO ALZERA’ LO SGUARDO E APPROFONDIRA’CERTI ARGOMENTI(PER QUALE RAGIONE CI SONO GLI ESODI DI MASSA?CHI SI IMPADRONISCE DELLE TERRE DA CUI FUGGONO QUESTE PERSONE?COME CONSIDERANO LE DESTRE L’AMBIENTE?LE NOSTRE TRADIZIONI SCOMPAIONO PER L’ARRIVO DEGLI STRANIERI O PER VIA DEL TROPPO BENESSERE

    CHE CI DEMOTIVA(DA DECENNI)RISPETTO A QUESTE COSE?

    COME VOGLIAMO IL NOSTRO FUTURO?)SONO CERTO CHE TORNERA’ A VOTARE A SINISTRA,A PATTO CHE QUESTA NON SI ANNACUI TROPPO!

  12. Siamostati per anni e anni con la SINISTRA….mi sai dire quali risultati l’ITALIA ha raggiunto??Come mai nel governo scorso è stato nascosto un buco di 35.mila miliardi,perchè la gente in galera ci passa un giorno invece di una vita???Abbiamo una giustizia troppo tollerante e vOI POI,MANDATE AL ROGO Berlusconi perchè è un ladro e non leggete il Dossier Mitrokhin e difendete i poveri no-global che voi stessi avete malmenato a NAPOLI.Vergognatevi….rappresentate la feccia del mondo che spara contro lo Stato solo perchè revocano loro il SUSSIDIO.(nb.Il sussidio altra grandissima cazzata della SINISTRA).Potrei star qui a trovare errori commessi dal governo e non come sapete fare voi:CALUNNIARE UNA PERSONA IN PARTICOLARE PER NON FARLO GOVERNARE.Siete squallidi.

  13. Se ragioni così saremo sempre comandati da corrotti e mafiosi sia di destra che di sinistra non è meglio rompere il gioco?

  14. i forum non sono moderati, e ci sono centinaia di articoli in coda. Vediamo di calmarci un po’ tutti, perchè i modi per postare le cose ce ne sono a volontà.
    https://www.censurati.it/forum.php
    per esempio. Se poi avete fretta usate il forum degli articoli o gli editoriali. Gli articoli della home page li scelgo in base a criteri che non spiego.
    Cordialmente
    Antonella

  15. Ma allora, i nazi fascisti erano proprio degli angeli,dei martiri,……..

    il suo unico figliolo,la bella ragazza universitaria,non credi sia un pò romanzata la storia?

    Quasi quasi ho dei dubbi anche sull’esistenza dei campi di concentramento,

    sta a vedere che i nazi e fascisti che andavano a prelevare gli ebrei in casa ,sono un invenzione

    della resistenza.

    Il poveretto della x mas prelevato a forza e ucciso,che tristezza, tutti sanno che la x mas fece tanto per il popolo italiano,le opere pie fatte dai repubblichini ,

    potevi metterci anche queste,potevi anche scrivere dell’amore che i soldati tedeschi avevano verso gli italiani,

    saranno vere tutte queste storie? forse si, o forse no, resta il fatto che le tante carogne fasciste che durante il regime (20 anni)

    hanno commesso abusi e soprusi ,beh qualcuno alla fine ha pagato il conto.

  16. Bene..

    allora ci penseranno i camerato a farti pagare il conto del conto!

  17. Bene..

    allora ci penseranno i camerati a farti pagare il conto del conto!

  18. La sinistra in Italia ha creato i contratti a lavoro interinale, la sinistra ha rappresentanti e capi che sono industriali (Illy) o hanno la barca da centinaia di milioni e le scarpe fatte a mano (D’Alema)…

    sono come la destra, ma hanno in più e di peggio che sono IPOCRITI.

    E allora io voto a destra, almeno non si nascondono: sono padorni e fanno i padroni, almeno non fingono.

    W Le Pen. E vi ricordo che comunque Le Pen è stato votato dal 20% dei votanti… se amate la democrazia DOVETE RISPETTARE ANCHE IL DEMOCRATICO VOTO DI QUEL 20%

    invece NO… perché la vostra è un’idea di democrazia del cazzo, in cui si può essere democratici SOLO SE LA SI PENSA COME LA SINISTRA.

    Schiatti l’Europa sovietica, W Le Pen.

    E il parlamento europeo che

  19. La pena di morte è una realtà terribile giacché priva una persona della cosa più importante che possiede: la vita! Certo un omicida se accusato avrà commesso il delitto di privare una o più persone della loro esistenza ma non per questo, deve essere ripagato con la stessa moneta!

    Come si potrebbe pentire per ciò che ha commesso?

    Con questo non voglio giustificare coloro che commettono atti di questo tipo…Dio me ne liberi, hanno sbagliato ed è giusto che paghino, ma le condanne che posso essere attuate sono tante senza il bisogno di ricorrere ad una decisione cosi estrema che non ritengo possa essere utile…

    Non riesco ad immaginare che uno stato possa addirittura decidere se privare o no un cittadino della sua vita! Lo trovo assolutamente impensabile. E calcolate anche che talvolta è successo che sono state giustiziate persone INNOCENTI solo che…l’hanno scoperto dopo! Altre volte invece è capitato che alcune persone solo perché più importanti o piene di denaro sono misteriosamente state esonerate da questa sevizia

    Mi viene in mente una frase dei Clash che ho letto poco fa:

    “L’omicidio è un crimine, a meno

    che non sia stato commesso da un poliziotto o un aristocratico”

    S.

  20. Non sono d’accordo con chi di voi ha detto: “Tutti siamo responsabili delle nostre azioni e se ho soldi è per merito mio, se sono povero è in egual modo merito (o colpa?) mia, (tralasciando il terzo mondo che poverini nascono già poveri) poiché tutti nasciamo uguali, solo che vi sono persone che si danno da fare per diventare qualcuno (saranno poi i ricchi) e altre che preferiscono protestare fare casino e danno….”

    Nella società odierna il figlio di un ricco imprenditore sappiamo benissimo che non ha le stesse possibilità che ha il figlio di un operaio e spero non ci sia ancora qualcuno che creda ancora il contrario,faccio un esempio:Sappiamo quanto al giorno d’oggi sia importante avere il diploma:infatti senza questo moltissime occupazioni non si posso svolgere,e sempre senza questo è assai difficile che una persona abbia le competenze e le conoscenze necessarie per diventare “qualcuno”…(chi?!)Il figlio di un ricco imprenditore o comunque di un uomo ricco può frequentare tranquillamente qualsiasi tipo di scuola,mentre il figlio di un operaio, non sempre ha la possibilità di frequentare una scuola superiore nonostante l’istruzione dovrebbe essere un diritto garantito a tutti…si certo lo stato copre in piccolissima parte la spesa sulle tasse scolastiche per famiglie con un reddito bassissimo ma si dimentica che per andare a scuola servono anche libri ( quest’anno ho sborsato 400 000 prendendo libri in seconda mano) trasporti ( mi costano 500 mila lire all’anno ) e materiale da scrittura

    Quindi non sempre tutti hanno la possibilità di frequentare una scuola superiore ma senza una preparazione scolastica nei giorni nostri è impresa assai ardua accedere al mondo del lavoro, almeno a quello non prettamente manuale quindi ne deduco che noi non siamo gli unici artefici del nostro destino, ma giocano un ruolo molto importante anche l’ambiente sociale e la famiglia in cui si nasce.

    S.

  21. >

    ah! perché adesso i cani scioperano?…come ti permetti di denigrare a tal punto un diritto cosi importante com’è lo sciopero? Lo sciopero è un diritto fondamentale che ha permesso fin dal passato di cambiare in meglio molti aspetti della vita, scioperando si sono ottenute un sacco di cose dalle quali probabilmente ne trai beneficio anche tu ma senza sapere che qualcuno si è fatto il culo ed ha protestato per ottenerle. Per quanto riguarda Cofferati non mi pare proprio sia un barboncino della sinistra e lo ha dimostrato,con tutta la mia ammirazione,rifiutando la carriera politica,nonostante avrebbe potuto godere di infiniti consensi visto il suo modo di fare ostinato, ma allo stesso tempo pronto a scendere a compromessi naturalmente purché non si violino i diritti fino ad oggi acquisiti.

    >

    ti ricordo che col centro sinistra siamo entrati in Europa, e il vecchio luogo comune della gente che passa un giorno in galera fammi il piacere di lasciarlo dove l’ hai preso, non corrisponde assolutamente alla realtà in quanto c’è gente che è stata “assolta” anche pochi giorni fa all’ennesimo processo e in galera haimè non c’ ha passato nemmeno un giorno. A buon intenditor…

    S.

  22. Salve a tutti, questo é il mio primo post nonostante io segua censurati da un pezzo, ma solo ora penso poter esprimermi, visto che la situazione mi riguarda da vicino.

    Come ben saprete le elezioni in Francia al secondo turno si sono concluse con un punteggio storico : più dell’80% per Chirac !

    Quindi le varie questioni di “occupazione” dello stato sono da dimenticarsi.

    Detto questo mi permetto di dare il mio parere. In Francia ci VIVO da oramai 7 lunghi anni, e vi posso assicurare, se pensate che la politica italiana sia una pagliacciata, che qui i clown non mancano !

    Le elezioni sono state il battibecco generalizzato di Jospin e Chirac, non hanno fatto altro che darsi addosso per 2 mesi prima del voto !

    Quello che non tutti sanno in italia (penso?) é il perché Chirac avesse mooolto interesse ad essere rieletto.

    STAVA PER FINIRE IN PRIGIONE ! frase shock !

    ebbene si, probabilmente non sarebba mai stato condannato, ma un bel manipolo di giudici gli sta alle calcagna da tempo ormai.

    In Italia ridiamo quando Silvio B. cerca di promuovere leggi depenalizzanti a favore dei furfanti ? Chirac risponde facendo( e questo é verissimo, nonostante l’incredibilità di quello che sto per scrivere ) bruciare anni interi di registri contenenti prove irrefutabili dei suoi “détournement” alla municipalità di Parigi, di cui é stato sindaco.

    E vi chiederete come hanno reagito i media davanti a un’enormità tale ? Silenzio stampa assoluto, a parte “Le canard enchainé” e “Charlie Hebdo”, due riviste tipo il “cuore” italiano, ma non politizzate (quindi non vendute alla sinistra^^) che hanno riportato la fragrante notizuola, e di perle cosi Chirac ne ha dei sacchi interi.

    Per finire con questa faccenda, questa belle storia é stata bollata come “incidente” e “errore umano” (normalmente i quintali di carte e altri documenti (che poi erano in parte fatture di spese esagerate) vengono custoditi per più di 10 anni).E gli altri candidati ?

    Ve li posso enumerare, spero che farà ridere qualcuno.

    François Bayrou :

    Ex ministro dell’educazione nazionale, uomo che che ancor prime delle elezioni ammetteva che il suo partito era oramai “condannato” !(UDF)

    Olivier Besancenot :

    “Postino, 27 anni” questo lo slogan dela sua candidatura, membro della LCR (Ligue Communiste Révolitionnaire) é il candidato senza compromessi : tassa Tobin applicata immediatamente, OMG vietati, fine del nucleare, trasporto merci in via ferroviaria generalizzata, aumento delle pensioni e del salario minimo (il famso SMIC)legalizzazione delle droghe leggere, insomma un sacco di belle iniziative, ma la dmanda che si sono posti tutti é : ma se sarà eletto presidente come farà a mantenere tutto cio ?

    Christine Boutin : Una pazza ! la mia preferita !

    questa santissima donna, (molto vicina all’estrema destra) vuole un ritorno ai valori morali d’un tempo : Militarizzazione immediata dello stato, aborto vietato, centri di riabilitazione per omosessuali !!!!!!!!! abolizione del pacs (cioé il decreto che permette di ad una coppia omosessuale di avere dei vantaggi fiscali come le coppie sposate) e altre prelibatezze.

    Jean-Pierre Chevenement : un egocentrico malato di mente : a passato il 90% del tempo della sua campagana a dire quanto Chirac e Jospin facevano campagna uguala e a dire quanto lui é grande, ma la dove ha superato tutti é quando si é comparato, grazie alle prime tre lettere del suo cognome, a un suo omonimo rivoluzionario cubano.

    vabbé oramai sono stanco, non potro finire la lista ora ^^ me ne andro a dormire, comunque non perdete molto, gli altri candidati non erano un granché, fra gli emuli di Le Pen e i verdi che a forza di concessioni sono più che altro marroni. (non sono neanche più contro il nucleare, che delusione !)

    le cose da dire sono ancora molte, spero avere tempo domani per esprimermi ancora un po sull’argomento.

  23. Per Reeeek,

    carissimo, il tuo elenco mi conferma un dato:

    W Le Pen. Giudico un uomo dai suoi nemici: se questi buffoni lo odiano tanto egli è certamente un GRANDE!!!

    Una repubblica di buffoni e corrotti! Ma non durerà a lungo!

  24. Intanto in questa DEMOCRATICA e CIVILE EUROPA DEL C***O a morire pistolettati NON sono i Comunisti (ma non era pieno di nazi impazziti, a sentire le loro urla isteriche?) MA I POLITICI DI ESTREMA DESTRA come Pym Fortyin!!!

    Ma su questo sito neanche una riga…

    invece se avessero sparato a Jospin o a Prodi, sentiremmo le urla!!!

    Questa è la prova di quanto mente la sinistra.

    Saluti

  25. Premesso che Berlusconi è dannoso per l’italia, mi limito a dire che l’attuale vertice RAI (nonpotendo ancora dibattere sulle scelte) è sicuramente meno fazioso del precedente, Zaccaria che manifesta insieme all’Ulivo contro BErlusconi ne è un chiaro esempio; sul fatto dei tg “personalizzati” no sono un grosso errore sia che si tratti di Fede sia di Santoro, perchè i faziosi ascoltano solo una versione della vertià prendendola per verità ASSOLUTA, cosa che non è.

    Altro punto il conflitto di interesse esiste, è palese è vergognoso, rimane il fatto che i “polli”, D’alema e Prodi hanno avuto una legislatura intera per mettere fuori gioco “legalemnte” il loro più temibile avversario senza mai farlo, e ora… è il momento dei rimpianti, da qui alla prossima votazione.

  26. neanche un parola? Scusa, ma tu da chi l’hai saputo? 🙂 mi sa che qualche conto non torna. Gli omicidi sono efferratezze, sia di destra che i sinistra, e su questo credo siamo d’accordo tutti.

  27. Il tuo è sarcasmo…vero dimmi di sì!

    cmq volendo ci sono anche case editrici indipendenti ciauuuuuu:-))

  28. Sei talmente sciocco e patetico che concludi tutti i tuoi farneticanti “EVVIVA” con la parola “MORIRETE TUTTI”. Ma tu credi di non morire? Credi di rimanere qui? A far che? A cantare “giovinezza”? Penso che tu abbia due grossi problemi. Il secondo è quello di soffrire di un grosso complesso, quello da stress da comunismo.

    Prova con un clistere di camomilla, a volte funziona.

    Ciao grullo.

  29. Ommamma ! non so proprio come rispondere a quello che dici, gli altri sono sicuramente corrotti, incompetenti e tutto quello che vorrai, ma Le Pen é PERICOLOSO ! Lui prona all’ODIO, si l’odio senza limiti, quello per il cui se sei diverso non meriti di vivere !

    Perché i suoi fedeli hanno compiuto centinaia di violenze su persone che non erano neanche IMMIGRATI (buuuu che brutta parola) ma persone nate e cresciute in Francia da genitori non bianchi ?

    Perché queste persone non pensano, semplicemente.

    Immagino che tu sia incazzato perché ci siano un sacco di immigrati sporchi e neri dalle tue parti, che stuprano spacciano rubano, tutte cose che non esistevano prima del loro arrivo, vero ? I delitti sono forse più accetabili da un connazionale “vero” ?

    Oppure sei incazzato perché gli altri politici, che sia in Francia o in Italia ai tuoi occhi non hanno fatto nulla per migliorare il paese ?

    Se é cosi, dimmi come potrebbe “migliorare” uno stato che :

    Chiuderebbe del tutto le frontiere ?

    Tornerebbe al franco francese come moneta ?

    Ridurrebbe le tasse ai più ricchi (come chi in Italia?^^) ?

    Cambierebbe i testi dei libri di storia ?

    Toglierebbe lo Smic ai giovani ?

    Rimanderebbe al paese le FAMIGLIE dei delinquenti immigrati, anche se con fedina penale pulita ?

    Tutta roba che puoi ufficialmente trovare nel suo programma elettorale

    Le Pen é un pericoloso manipolatore, che in più di un occasione ha saputo maneggiare a suo vantaggio certi attacchi che alcuni fra i suoi più ferventi oppositori gli hanno lanciato, con risultato di renderlo simpatico a molti !

    Spero che cio ti avrà fatto riflettere sull’utilità di un estremista al potere, sia di destra o di sinistra

  30. Secondo me la storia di Le Pen è tutta una farsa politica architettata brillantemente per far passare Chirac come il salvatore della Francia. Facendo cadere nel paradosso la sinistra che per salvare il paese dal “cattivo” Le Pen è costretta ad appoggiare un suo avversario. Allucinante!!!

    Per altri particolari da dietro le quinte, di possibili collegamenti tra lotte massoniche e ultime vicende politiche in Francia… visitate http://www.disinformazione.it

    So benissimo che a molti queste idee fanno pensare alla solita paranoia della cospirazione… ma le quantità di prove e di documenti disponibili non possono più essere considerate paranoia ma verità storica. Se ci accontentiamo del libro di storia della scuola superiore allora non ci sono problemi…

    Ma la verità va cercata altrove e vi assicuro che fa davvero paura!

    “Niente succede mai per caso in politica!

    Se qualcosa succede, potete essere certi

    che è stato programmato così!” Franklin D. Roosevelt

  31. L’ho saputo da UN ALTRO SITO. Guarda che non c’é mica solo Censurati (per fortuna!!!) in rete!

  32. Provo a analizzare punto per punto la tua risposta:

    1) Frontiere

    Non ci vedo nulla di male o di sbagliato nel chiudere le sue frontiere. La Svizzera è stata per secoli impermeabile verso l’esterno e NON MI PARE che gli Svizzeri stiano morendo di fame o penando per il sottosviluppo!

    2) Il Franco

    Sai cosa ci ha portato l’Euro? A me ha portato un bell’AUMENTO DELLE SPESE, perché almeno qui in Italia TUTTI hanno aumentato con la scusa delgi arrotondamenti i prezzi ma il mio stipendio E’ RIMASTO LO STESSO. NON è cambiato nulla! Questo è l’Euro. FANCULO ALL’EURO ALLORA, ben vengano le vecchie monete (Franco e Lira).

    3) Le tasse ai più ricchi le ha ridotte anche la sinistra… quindi non cambierebbe nulla, visto che TUTTI I PARLAMENTARI (estrema dx e estrema sx incluse) si sono votati un aumento di stipendio. E i figli dei capipartito alloggiano a prezzo politico in enormi case di enti pubblici. E comunque io sono per una DESTRA SOCIALE che ha un programma diverso da quel poltronaio di FINI e il Nano presidente-operaio. Quindi non è perché sono di Dx che approvo questi idioti al governo! Tutt’altro essi hanno TRADITO il primo dovere della destra: TUTELARE IL POPOLO NAZIONALE! Quindi le mie obiezioni a come è governata l’Italia adesso sono anche le tue.

    3) Cambiare testi dei libri di storia….

    Se l’hanno fatto i rossi per 50 anni, ora tocca un po’ anche agli altri (par condicio).

    4) Lo SMIC in Italia non c’é ma sono d’accordo anch’io a mantenere forti ammortizzatori sociali NON BUTTANDOLI per gli immigrati: sai che risparmio ci sarebbe se tutte le risorse fossero per gli italiani e francesi!

    Una “pillola” di economia: l’abbondanza a basso costo di una merce DEPREZZA la merce stessa! No? Siamo d’accordo su questo principio basilare?

    OK. L’immigrazione selvaggia deprezza il costo del lavoro perché a parità di domanda si trova molta più offerta a prezzi stracciati. ERGO gli immigrati danneggiano il mercato del lavoro (alemo quello non qualificato) abbassando salari e trattamenti. E’ colpa di chi da’ loro lavoro, ma è anche colpa di quelli che per necessità o altro FANNO I CRUMIRI e si vendono a prezzi stracciati ai padroni. E non venirmi a raccontare la CAZZATA secondo cui gli Italiani non vogliono più fare lavori di basso profilo: CERTO PERCHE’ ADESSO QUESTE MANSIONI SONO TALMENTE DEPREZZATE DA RISULTARE SFRUTTATORIE e nessuno vorrebbe accettare lavori del genere.

    5) I delinquenti (immigrati e LOCALI) andrebbero impiccati!

    Come vedi ho risposto puntualmente e razionalmente a ogni tua obiezione. Non sono il solo a avere (BUONI) argomenti.

    Cordiali saluti

  33. Potrebbe essere possibile, che Stalin abbia mandato tale lettera a Trozki, ma ciò allora bisogna per forza di cose collegarlo alle vicende, che con grande stupore sto scoprendo in rete relative al NUOVO ORDINE MONDIALE.

  34. saresti tu il camerata?

    ah ah ah ……..

    Ciao Servo

    e ricorda ,che uccidere un fascista non’è reato

  35. La prima considerazione sulle elezioni francesi è che il dato significativo non è l’affermazione elettorale di Le Pen, bensì la sconfitta della sinistra. La bandiera anti-Le Pen è agitata in Francia per distogliere l’attenzione dal clamoroso tonfo di una sinistra che ha perso – dicono – perché si è presentata divisa. Ma questo è solo l’effetto: le cause della divisione sono tutte da analizzare e riguardano l’assenza di idee e di programmi, la mancata chiarezza sulle scelte di campo in politica economica (non si può mettere in un unico mazzo liberismo, centralismo, ecologismo no global e sindacalismo), in politica estera (con o contro gli Stati Uniti? Europa con pari dignità dei partners o con pretese egemoniche?) e in politica sociale (criminalità, insicurezza delle periferie, immigrazione, caos nell’istruzione, disoccupazione con il palliativo delle 35 ore eccetera). Non che la destra di Chirac abbia pronte le risposte, ma è ovvio che l’onere dell’innovazione incombe agli sfidanti, non al presidente uscente.

    Quanto a Le Pen, sia al primo sia al secondo turno elettorale ha confermato quel 18 per cento circa che il suo partito ha raccolto da sempre: dov’è la novità? La novità è che la sua percentuale è risultata superiore, peraltro di un soffio, a quella dei socialisti. Il problema, dunque, sono i socialisti, non Le Pen.

    Il quale Le Pen è la risposta a domande fondamentalmente giuste, che Chirac e i socialisti fingono di non sentire. Anzi, ostentatamente e antidemocraticamente rifiutano il dialogo con Le Pen, dimostrando così di non avere risposte a quelle domande. Ma è un errore tagliar fuori dal dialogo una così consistente fetta dell’elettorato, e non è solo mancanza di «bon ton», ma vera e propria cecità politica, disprezzare un 18 per cento di elettori… e così si continua a scendere in piazza a manifestare contro il Le Pen di turno: ma la democrazia non si fa con la minaccia della piazza, i comizi, le okkupazioni e gli altri cascami, tutt’altro che innocui, del movimentismo anarchico-marxista.

    Il sospetto è che ogni volta che in Europa qualcuno alza la testa (si pensi a Haider in Austria o a Milosevijc) privilegiando la difesa della propria nazione, una collocazione autonoma rispetto all’assetto geopolitico contemporaneo e al mondialismo imperante (le sinistre e le destre sono ormai accomunate dall’avere scelto l’opzione mondialista), intervengono subito le campagne di demonizzazione, si agita lo spauracchio dell’antisemitismo, della xenofobia (estensioni del concetto di antifascismo, che evidentemente ha necessità di ammodernarsi perché da solo non è più sufficiente per far presa sulle persone) o, nei casi più gravi, si prepara un intervento militare.

    Un’ultima annotazione «colorata», a mio parere di non poco conto: i sostenitori di Le Pen, se non altro, sventolavano il tricolore, facendosi in tal modo portatori di una concezione di salvaguardia delle proprie tradizioni ; chi ha manifestato il proprio dissenso mostrava solo le antinazionali, rosse bandiere.

    Salutissimi

    Marco D.

  36. Io sono il tizio che ha scritto quella frase e ti dico:

    se tu invece di pensarla in questo modo dopo il diploma ti dai da fare e con un lavoro part time ti paghi l’università, diventi qualcuno e magari nn sarai un operaio e potrai dare un avvenire migliore ai tuoi figli.

    Ogni individuo deve cercarsi di elevarsi rispetto alla massa, se non vi riesce la colpa non è di nessun’altro se non sua. Certo se sei figlio di un operaio non andrai al miglior liceo privato ma questo nn ti impedisce di studiare e poi nn è vero che la scuola statale è peggiore della privata. Conosco gente che è andata nel peggior liceo di Torino ed ora sono nelle migliori facoltà di Torino e sono figli di metalmeccanici e tornitori, non si lamentano lavorano sodo al macdonalds per pagarsi gli studi e vanno avanti così. Un giorno potranno dire : “cazzo mi sono fatto il culo ho fatto i lavori più umili, ho vissuto nella merda per anni, ma ora sono dottore guadagno un ciulo di soldi e vado in giro in bmw”.

    Chi si accontenta della propria posizione sociale non ha il diritto di recriminare nulla su chi sta sopra di lui.

    Ovviamente il tutto non deve essere visto in modo rigido, poichè vi sono persone poco intelligenti e che più di tanto non riescono a fare.

    Ciao.

  37. Hai ragione. Sei il mio idolo, ma cazzo dammi il tuo numero che ti vengo a idolatrare, ma come cazzo ho fatto a non pensarci prima?

    Complimentoni.

  38. Questa è vecchia e copiata da internet, e male: finiva con la firma di Mario

  39. Salvaguardia delle tradizioni NAZIONAL-FASCISTE:

    Dio e patria (e gli altri si fottano …)

  40. la vera politica di trotsky che si chiamava bronstein e dei suoi amici lenin kamenev zinovev tutti ebrei come lui e finanziati dal capitale ebraico americano degli schiff warburg kuhn e loeb era il dominio giudaico della russia .non a caso ogni rivoluzione rossa in europa fu condotta da ebrei che seguendo le teorie del loro capo spirituale e correligionarioe marx mordechai ,insanguinarono per il dominio eletto mezzo secolo.i vari luxemburg liebknecht haase bela kuhn hirsch cohen…

    leggasi “le pereil judeomaçonic ” di mons. de jouil

  41. Ciao,con il cuore la penso come te,ma se vai a vedere i paesi con la pena di morte vedrai che non funziona affatto da deterrente.Infatti gli stati uniti hanno molta piu delinquenza che qua.I paesi piu civili hanno abolito per primi la pena di morte ,quali l’olanda,svezia,danimarca ecc..hanno invece un’OTTIMO sistema scolastico,unico per ricchi e poveri e HANNO LA MAGGIORANZA DELLE PERSONE LAUREATE,questo e’ il vero metodo per combattere la delinquenza

  42. Siete tutti comunisti ke non vedono più in là del loro naso. Per gente ke parla come voi io proporrei Hitler. Come fate a parlare male di Silvio??? Saranno meglio Quei sodomiti quali bertinotti Rutelli & co…. Vorrei vedervi lì seduti davanti allo schermo comprato dai vostri genitori padroni di mega-aziende che con un governo di sinistra sarebbero soppiantati dallo stato e voi col fallo che sareste davanti al computer a scrivere…. Sareste in miniera a lavorare…. A spalare i cumuli di amianto che avete grattato dal sottotetto per guadagnarvi da vivere… Basta guardare il mondo: la sinistra ha fatto sempre un gran bene vero? Certo infatti la russia è il paese più sviluppato del mondo per esempio…

  43. Mamma mia ! Quanto odio e quanta disinformazione negli ultimi post !

    Bé, andiamo con calma :

    Per anonimo 1 :

    Frontiere : La Svizzera impermeabile ? Questa é grossa ! L’imparzialità, il non intervento non hanno nulla a che vedere con lo scambio di merci, flussi monetari (sopratutto quelli!), accettare degli immigrati… e quello la Svizzera lo fa come tutti gli altri paesi.(sicuramente un po meno)

    L’Euro : e qui ti diro :BOH !! E chi sono io per giudicare se é stato benefico o no? é una questione titanica! Qui i negozianti hanno fatto, in regola generale, attenzione a fare cambi esatti, e PERSONALMENTE l’Euro mi va a genio per quando vengo in Italia e non ho bisogno di cambiare valuta (perdendoci delle belle sommette)

    Le tasse : Bé condivido il tuo punto di vista in linea di massima, ma sappi che qui erano in due a voler applicare la tassa Tobin (che sarebbe mooooolto benefica e permetterebbe di abbassare le imposte, ricordo che la Francia é il paese indusstriallizato più tassato al mondo) ed erano di sinstra minoritaria (verdi e comunistacci mangiabambini)

    Per la storia : Maaaaa daaaaai !!!ma é roba da bambini quello che dici !! Maestra !! il compagno Vladimir mi ha rubato la gomma, posso rubarli la sua ?

    Ammettendo che certi rossicci abbiano “riscritto” la storia, vuoi fare le stesse cappelle ? o vuoi essere migliore ?

    Lo SMIC agli immigrati : ti spiego; tutti gli arabi, algerini o altri nord-africani che magari hai visto in tv sono più francesi di molti altri che magari sono anche bianchi ? e perché ? Perché c’é stata la guerra di Algeria ! Perché questa gente che aveva sostenuto il regime militare del proprio paese é stata poi naturalizzata ed ha avuto figli.

    Perché a causa della ripresa economica in Francia 30 anni fa ci volevano un sacco di braccia per fare i lavori che i francesi NON VOLEVANO fare ed avevano aperto le frontiere, solo che poi son restati e anche loro hanno la cittadinanza francese. In realtà il tasso di immigrazione in Francia é da qualche anno bassissimo.

    Quindi la tua teoria sul deprezzamento del costo del lavoro é giusta ma in Francia se l’é cercata il governo, in Italia imprenditori truffaldini che prefersicono pagare un nero 50.000 alla settimana !

    Per ultimo, se razionalmente pensi che un delinquente vada impiccato, penso che tu abbia scritto un po troppo a caldo , oppure ti hanno appena rubato il motorino ^^

    Per Marco D. :

    Ancora questa lotta inutile destra e sinistra !

    ma scusa, non ti sembra difficile ammettere che un’idea cosi generale come DESTRA o SINISTRA contengano in seno elementi di tutti i tipi ?

    Certo che é la sconfitta della sinistra, perché la destra se l’é bossata benissimo ! Il fatto é che i partiti in Francia hanno personalità molto forti al loro capo, con idee anch’esse forti e quindi spesso esagerate.

    Ma le domande che ti sembrano giuste sono in realtà domande che Le Pen il suo partito hanno creato mandando tutti i mali della Francia su immigrati & co, certo che anche i nord-africani (ancora loro) hanno fatto un sacco di cappelle, ma dare la colpa TUTTA a loro come ha fatto Le Pen in questi ultimi 20 anni é come dire che l’Italia va male solo a causa del Berlusca !!!

    Demagogia pura ! Le Pen é un furbastro incredibile, nonostante tutte le malefatte di cui si é macchiato é stato condannato solo una volta, per aggressione di una (si una donna) Sindaca, storia lunga da raccontare, ma aveva perso del tutto le staffe.

    Quando mi dici che la democrazia non si fa con manifestazioni eccetera, é che smplicemente mi sembri tagliato fuori dalla realtà francese.

    Di città ne ho visitate, e di persone ne ho conosciute, ho pure abitato un anno in un quartiere magrebino per CAPIRE questa gente. E ti posso assicurare che le culture e le tradizioni più arcaiche qui presenti sono del tutto incompatibili, ed é per questo che c’é una tensione costante fra i più integristi e tradizionalisti del maghreb e i più intolleranti dei “francesi”, invece, come per magia la gente più aperta, sia marrone grigia bianca verde o quello che vuoi si intende a meraviglia ! Come si spiega tutto cio ? La tolleranza, ma vai a spiegare a un algerino di 40 anni che é sbagliato segregare in casa sua figlia come hanno sempre fatto da generazioni i suoi famigliari.

    Vai a spiegare a un francese nazionalista che essere diverso di pelle non significa essere degno di farsi massacrare di botte in cinque o sei. Sembrero un sempliciotto, ma a me é sempre stato detto che l’Uomo ha paura del diverso, quindi se ne traggo delle conclusioni, i problemi della Francia a livello sociale sono causati da una profonda incoprensione e da una mancanza di volontà di comprendere gli altri.

    La tua ultima frase invece stona con il resto del discorso, quest aé proprio una sparata provocatoria di qualcuno che no sa NULLA di quello che é successo ! Bandiere rosse ? Ma dove le hai viste ? Ce ne saranno anche state, ma mooooolte di meno di cartelloni e altri striscioni che pronavano alla democrazia e al boicottaggio dell’estrema destra, che é anche stata un’occasione per capire il forte tasso di astenzioni al primo turno, difatto numerosi erano quelli che invitavano a votare per il disonesto e non per il (testualmente) fascista.

    Il secondo anonimo merita una domanda più che una risposta : Dio e patria ? Io vorrei anche fottermi, ma solo se mi spieghi cosa c’é di male ad avere credenze diverse dalle tue

    Il terzo anonimo invece vorrei che mi rispondesse francamente : in realtà sei un comunistone e hai scritto quel messaggio per gettare fango sulla destra, vero ?

  44. Si come no, sono masochista…. Io non sono un comunistone… Mi hai appena arrecato un’offesa gravissima…. (micio)

  45. Provo a rispondere ancora:

    1) Non potrai negare, spero, che la Svizzera abbia sempre esercitato un forte controllo sui flussi migratori, e se ha rappresentato un approdo neutrale e tollerante per molti rifugiati questi erano sempre dei professionisti nei loro campi (Einstein, Nietzsche e altri…) e non dei delinquenti scappati in massa dalle galere albanesi.

    Se continui a sostenere il contrario, devo ritenere che sei disinformato (a torto o a ragione) e che le tue informazioni non sono né oggettive, né concrete. Quindi non ritengo su questo di “spararla grossa”.

    2) I cambi Euro-Lira sono esatti, peccato che gli AUMENTI sono avvenuti – almeno in Italia – pochi giorni prima della doppia circolazione o poco di seguito. Guarda caso! E noi a festeggiare come bagonghi l’arrivo dell’Euro! Capirai che è l’aumento e non il cambio il problema, ma l’aumento è stato innescato dal passaggio l’Euro alla faccia dei cittadini.

    3) La sinistra vuole la tassa Tobin per scialacquarla e regalarne i proventi ai loro immigrati-futuri-elettori e non ai lavoratori nazionali. Comunque il fatto che siano favorevoli a una riduzione delle tasse come la destra non li rende automaticamente certo miei amici.

    4) La storia, roba da bambini? Sono contento di sapere che anche tu sei stato indottrinato bene… il problema è che di certi argomeni non si può neanche parlare. Se parli dei crimini commessi dal Comunismo hai pochissime possibilità di fare carriera accademica. Purtroppo è difficile accorgersi di quanto le nostre menti siano state ipnotizzate dai media ufficiali (altrimenti che condizionamento sarebbe) e anch’io sto faticosamente cercando di recuperare margini di obiettività.

    5) Sui naturalizzati non ho nulla in contrario, PER IL FUTURO PERO’ si dovrebbe concedere la cittadinanza SOLO a chi vive e risiede da almeno 3 generazioni sul territorio nazionale e limitare fortemente gli ingressi.

    6) Razionalmente penso che una buona forca dovrebbe essere costuita in ogni piazza del paese (Italia o Francia). E USATA!!!

    Cordiali saluti

  46. titolo: ERG “power”

    occhiello: “Siamo tutti truccati”

    Con questo sarcastico esordio sono felice di annunciarvi che già in due topic “mediooriente” e ” suore violentate” sono stato in grado di mettere la parola fine ai rispettivi topic. Nel senso che dopo ciò che ho postato io non ci sono stati altri commenti. nessuno ha avuto la forza, il coraggio, la capacità, (non so) di replicare.

    A questo punto il mio schiavetto virtuale mi sussurra “ricordati che sei un mortale”.

    Infine vorrei rivelare che il secondo post nel topic “parole pronunciate da Le pen” simili a quelle di Hitler, e precisamente quelle che avrebbe detto Stalin; me lo sono inventato di sana pianta. Morale: qui si puo scrivere di tutto, tanto nessuno ha la cultura per controllarne la veridicità.

    Dulcis in fundo, spernacchio i creduloni noglobal-pluto-comunist-anarch-nihil-isti che infestano questo sito. I quali perlopiù ripetono come pappagalli le tesi cristallizzate che ci propinano i media pensando di essere pensatori liberi.

    –===oooERGooo===–

    P.S. (Antonella tu non hai colpa)

  47. Evidentemente la cultura non ce l’hai neanche tu dato che vieni in questo sito a portare falsa testimonianza… perche invece di vantarti con il tuo schiavetto menorroico non tenti di argomentare fatti reali? io non mi vanterei del fatto che riesco a sparare enormi “fallate” per farci cadere la gente… (***)

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