La laicit‡ decadente.
Di Hushmand Toluian (direttore di tibinet)
Osservando quanto sta accadendo in Italia, salta rapidamente agli occhi la mancanza di una cultura laica concreta e consistente. Non ci vuole molto, cioË, per cogliere che nel nostro Parlamento il laicismo Ë ben lontano dallíessere considerato un vero e proprio valore nazionale, o ìfondanteî come si usa dire adesso. Esso Ë appartenente alla maggioranza degli italiani, ma manca nella sostanza una cultura laica capace di dare alla politica quella corposit‡ di cui pare priva.
Senza andare troppo indietro, gi‡ il dibattito sul Crocifisso nelle aule ha offerto líennesima occasione di considerare la diversit‡ della situazione italiana rispetto ad altre democrazie. CíË voluta la smania di quel tal signore, convertitosi allíIslam, per rammentarci che, mentre nelle scuole francesi, ad esempio, dal 1882 non Ë possibile esporre simboli religiosi, in quelle nostre, invece, si continuano ad esibire quelli cattolico-cristiani, anche se le pratiche cattoliche e quelle religiose in genere sono esercitate dalla una parte di cittadini che Ë ormai largamente in minoranza, come riconosciuto pure dalla Chiesa. E ancora, il modo con cui si Ë affrontato il voto parlamentare sulla legge per la regolamentazione della fecondazione assistita o il respingimento delle proposte per il ìdivorzio breveî. Il criterio e líaccento del dibattito, prima ancora dellíesito, hanno palesato che gli appelli e i moniti papali non restano tali, ma si traducono in risultati politici.