Cossiga confessa: ho fatto uccidere io Giorgiana Masi

«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interni.
Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il
movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una
decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle
macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell’ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì»

Queste parole non sono state pronunciate da un qualsiasi pazzo fanatico ma dal presidente emerito della Repubblica Italiana (le maiuscole e le minuscole non sono casuali …) Francesco Cossiga. Il senatore a vita ha così liquidato la libera espressione del pensiero di studenti, lavoratori, docenti, precari, sindacati di base.

Ora, intendiamoci, queste parole non dovrebbero stupire nessuno. Stupirebbero in una democrazia, non in Italia. L’Italia una democrazia non lo è mai stata. Sono sessant’anni che è sotto occupazione militare straniera. Sono almeno quarant’anni che ogni dissenso civile e popolare viene represso a furia di bombe e massacri di piazza. Le procure che stanno preparando la beatificazione di Calogero Mannino sono le stesse che tentarono di criminalizzare i carabinieri che arrestarono Riina.

Siamo il Paese nel quale, negli ultimi mesi, solo Grillo ha ricordato sul suo blog che ‘O Governatore Antonio Bassolino è indagato per la gestione criminale dei rifiuti. Crimini che stanno ricadendo sulla popolazione, costretta a convivere (o forse dovremmo dire a con-morire …) con la diossina e i veleni più tossici possibili.

Le parole di Cossiga, dichiarazioni rese ad un diffuso quotidiano, sono interessanti perché chiudono, o almeno dovrebbero, una pagina nerissima della storia di questa plutocrazia dittatoriale chiamata Italia: l’assassinio di Giorgiana Masi. Cossiga afferma espressamente che Berlusconi dovrebbe fare come fece lui. Conferma quindi quello che fu denunciato sin dall’inizio: la manifestazione fu infiltrata da facinorosi, agenti del potere, col solo compito di devastare e inquinare lo spazio civile.

Giorgiana fu uccisa il 12 maggio 1977 durante un sit in dei Radicali nel terzo anniversario della vittoria nel referendum sul divorzio. Leggiamo da Wikipedia:

“All’iniziativa del 12 maggio aderirono i simpatizzanti del movimento degli autonomi per protestare contro la diminuzione degli spazi di espressione politica ed il clima repressivo nei loro confronti. Nelle strade erano presenti centinaia di membri delle forze dell’ordine in assetto antisommossa, coadiuvati da agenti in borghese. Nella giornata scoppiarono diversi incidenti, con lancio di bombe incendiarie e colpi d’arma da fuoco. Nei giorni successivi diverse persone, tra quali il senatore Marco Pannella, sottolinearono in loro dichiarazioni la presenza di agenti in borghese nascosti tra i dimostranti”.
Cossiga ha chiuso il cerchio: le accuse di Pannella e dei radicali erano vere. Giorgiana fu uccisa dalla violenza di Stato, dai provocatori del potere. In una democrazia compiuta migliaia, milioni di persone dovrebbero scendere in piazza e chiedere l’arresto immediato di coloro che occupavano poltrone e ruoli di governo. Non sarà così. Come non lo è mai stato. Quando ci sarà il prossimo morto le persone oneste e sincere, se ce ne sono ancora, si rileggano l’editoriale di Libero di ieri. Incorniciamo le dichiarazioni di Cossiga. Alla prima persona che insulterà, attaccherà i democratici e chi protesta ricordiamoci che 1 italiano su 5 ha votato colui che ha definito i magistrati “malati mentali”, il confino mussoliniano una vacanza, che da affermato testualmente “darò disposizioni al Ministro dell’Interno perché mandi la polizia”, il cui braccio destro ha definito il mafioso Mangano “un eroe” e un cui ministro ha detto che “con la mafia bisogna convivere”.

“Che vi vengano figli fascisti – questa la nuova maledizione – figli fascisti, che vi distruggano con le idee nate dalle vostre idee, l’odio nato dal vostro odio” Pier Paolo Pasolini

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4 commenti

  1. Si vede proprio che quando ero un ragazzo e gridavo “KOSSIGA BOIA!” con tutto il fiato che avevo in corpo non avevo torto, resta da capire le ragioni per le quali un simile figuro non viene espulso dal Senato della Repubblica e non gli viene cancellata la nomina di presidente emerito, come del resto propone giustamente Beppe Grillo.

  2. Mercoledì 22/10.
    «Vorrei dare un avviso ai naviganti molto semplice: non permetteremo che vengano occupate scuole ed università – aveva detto il premier – perché l’occupazione di posti pubblici non è una dimostrazione o un’applicazione di libertà, non è un fatto di democrazia: è una violenza nei confronti degli altri studenti, nei confronti delle famiglie, nei confronti delle istituzioni e dello Stato. Convocherò oggi (mercoledì, ndr) il ministro degli Interni e darò a lui istruzioni dettagliate su come intervenire attraverso le forze dell’ordine per evitare che questo possa succedere»

    Giovedì 23/10
    «Non ho mai detto né pensato che servisse mandare la polizia nelle scuole. I titoli dei giornali che ho potuto scorrere sono lontani dalla realtà»
    «Ho detto invece – ha proseguito il premier – che chi vuole è liberissimo di manifestare e protestare ma non può imporre a chi non è della sua idea a rinunciare al suo diritto essenziale. Ancora una volta c’è stato un divorzio tra i mezzi di informazione e la realtà».

    Queste sono le dichiarazione fatte dal premier,
    Giovedì 23/10 esce l’intervista a Cossiga e perciò rilasciata Mercoledì 22/10 dove viene fatta la domanda sulle dichiarazione di Berlusconi.
    L’intervista si colloca esattamente fra la dichiarazione e la smentita sull’intervento delle forze dell’ordine.
    Casualità?
    occhio ragazzi che scendete in piazza oggi a Roma, e nelle università, non scendete a provocazioni!
    Andrea

  3. Sempre a proposito della sua insigne attività come capoccia del Viminale, mi ha molto colpito una sua dichiarazione ai microfoni di Radio Radicale

    “Io sono stato ministro dell’interno e mi sono portato via le carte che riguardano tutti”

    http://www.radioradicale.it/scheda/254664/fiducia-del-iv-governo-berlusconi-intervista-a-francesco-cossiga

    Ora, a parte che ho i miei dubbi (non sono laureato in legge) sul fatto che sia lecito trattare i documenti dei servizi segreti come se fossero gli atti di un tribunale o una copia dei libri guida al diritto d’asilo o al permesso di soggiorno che si trova in qualunque questura….

    Beh, è ‘na bella bomba piuttosto inquietante. Un avvertimento? Un monito? La rimembranza di un passato che mai più ritornerà?

    Sarebbe bello saperlo, peccato che gli intervistatori (“radio radicale è dentro, ma fuori dal palazzo”) non si siano curati di chiedere ragguagli al vecchio K….

    Sui fatti legati a Giorgiana, segnalo questa polemica ma anche commovente conferenza stampa

    http://www.radioradicale.it/scheda/182577/radicali-italiani-ladri-di-verita-su-carlo-e-su-giorgiana

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